né U.$.A., né Islam

europa, una, grande, armata

 

 

 

Una nuova manifestazione nazionale ha chiamato Forza Nuova a chiarire la nostra posizione sui fatti di questi ultimi mesi, fatti che hanno in una prima superficiale visione, le fattezze di un incredibile minestrone. Forza Nuova non poteva rimanere impassibile dall’esprimere la sua volontà di difendere la nostra civiltà.

Tempo addietro questo sito, oltre che molti altri organi divulgativi di Forza Nuova , si è occupato dei problemi inerenti all’invasione etnica e religiosa nel nostro paese, chiarendo la nostra linea di pensiero in materia. Appoggiammo ampiamente le dichiarazioni del Cardinale Biffi e denunciammo il grave pericolo che incombe sulla nostra identità nazionale e su tutta la civiltà europea.

Così come contestammo la politica americana, mettendo in piena luce alcuni fatti o motivazioni che spingono o hanno spinto questo paese ad intraprendere o spingere all’intraprendere (cosa di cui sono maestri) guerre che celavano sporchi interessi finanziari.

L’America non è solo maestra nel far compiere guerre, eccelle anche nell’arte di scatenare rivoluzioni o guerre civili, finge di contrastare un paese, mentre sottobanco lo finanzia.

Si ricorda inoltre, per citare un altro fatto, che Osama Bin Laden e compagni sono un loro prodotto, perché sono stati loro ad addestrare e fornire armi agli Afgani in funzione antisovietica alcuni anni or sono,  similmente a quello che accadde per Saddam Hussein contro l’Iran che minacciava la patria dei loro banchieri e i Curdi che infastidivano i loro servi ottomani.

Premettendo che ogni atto terroristico è sicuramente da condannare, e che esprimiamo rammarico e dolore per le migliaia di vittime innocenti dell’attacco alle “torri gemelle”, siamo ben consapevoli che l’America non è formata solo da guerrafondai e speculatori. Era presumibile comunque che alla fine i guai, con una sistematica campagna di guerra per tutto il globo, sarebbero arrivati anche a casa loro. In che senso sistematica guerra in tutto il globo? Vorrei citare alcuni dati che sono stati riportati dal periodico “L’Inferocito” dell’associazione culturale Veneto Fronte Skinhead e da noi verificati come autentici:

“In poco più di 200 anni della sua storia, gli U.S.A. hanno condotto circa 200 guerre, interventi armati, vale a dire quasi un intervento l’anno! Da notare che sono stati fatti contro paesi che non li minacciavano! Ecco l’elenco delle nazioni aggredite dagli U.S.A…..il Messico diciassette volte, Nicaragua dodici volte, Panama con dieci interventi, Cuba otto aggressioni, Argentina tre aggressioni, Colombia sei aggressioni, Cile, Brasile, Paraguay, Perù e Guatemala con un’aggressione, Honduras sette aggressioni, Haiti quattro aggressioni, Repubblica Domenicana con quattro aggressioni, Cina ben ventidue spedizioni, Giappone cinque interventi, Turchia cinque, Libia e Isole Figi tre, Hawai quattro, e poi…..Isole Marchesi, Algeria, Grecia, Isole Falkland, Sumatra, Samoa, Angola Portoghese, Egitto, Abissinia, Filippine, Marocco, Russia, Germania, Italia, Vietnam, Libano, Iraq, Timor Est, Serbia, ed infine Afganistan”.

Nella maggior parte di questi paesi dopo l’intervento americano, si sono istaurati governi fantoccio, truppe d’occupazione, cappi economici e quant’altro occorre per mantenere il controllo…..per farne una colonia. Questo accade in Italia e in tutta Europa da più di cinquant’anni. Attualmente in Afganistan, secondo il mio modesto parere, è in corso un’ ”operazione” che garantirà l’arrivo sul mercato del petrolio del Mar Caspio, il che arricchirà ulteriormente le multinazionali petrolifere. Tutto questo avrà pur creato qualche piccolo nemico ai padroni della terra? Peccato che a piangere, soffrire e morire saranno sempre gli stessi, i civili…..il popolo americano per il terrorismo di adesso e in passato, di tutto il mondo sotto le sue bombe.

Attualmente gli U.S.A. cercano amicizie, solidarietà, aiuti e alleanze da tutti e nel frattempo bombardano le città afgane, con le sue bombe intelligenti, così intelligenti che riescono a tenere lontano anche i giornalisti. Forza Nuova non ci sta a questo sporco gioco di connivènza ma è lungi dall’essere per contrasto alleati con gli islamici ed ancora di più simpatizzare con talune forze politiche italiane che oltre all’ideale si stanno svendendo la nostra stessa nazione, fisicamente (Istria e Dalmazia) e moralmente.

Per tutto ciò, Sabato 17 Novembre 2001, Forza Nuova è scesa in piazza a Roma, sola e compatta per gridare “né con gli U.S.A., né con l’Islam”, rivendicando la nostra appartenenza alla patria Italia e alla nazione Europa. In Piazza SS. Apostoli, durante una splendida giornata di sole che addolciva il clima di quest’Autunno, Camerati provenienti da tutta Italia si sono riuniti per gridare il nostro desiderio di avere un’Europa, grande, armata e indipendente! Folti gruppi provenienti dalla Sicilia, Veneto, Puglia, Campania, Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia e Piemonte e un’altra miriade di nuclei, provenienti dalle altre regioni, erano presenti. Un camion per il trasporto della terra era allestito a modo di palco, con bandiere e impianto sonoro, ed Emanuele del gruppo musicale “Hobbit” (www.hobbit1994.org) seguiva personalmente l’intrattenimento musicale con canzoni della nostra area, nuove e classiche. Lo scenario del luogo, quello stesso di sempre, noi al centro, Polizia a sinistra, a destra (poca) e sopra. Giornalisti, fotografi e cineoperatori assetati di notizie succulente, ma che, come ogni volta accade, tralasciano enormemente il senso e gli scopi della nostra presenza, proponimenti e proteste. Le uniche bandiere che sventolavano erano quelle italiane, in contrapposizione a quelle americane e israeliane, recentemente apparse in una manifestazione pubblica del partito che sta svendendo il nostro paese, come neanche le sinistre avevano fatto prima ad ora e bandiere con croce celtica, simbolo religioso e civiltà europea da contrapporre alla mezzaluna islamica che ormai da troppo tempo cerca di invadere la nostra terra. Una mezzaluna che a sua volta è alimentata dagli stessi U.S.A. che hanno voluto creare due stati mussulmani in Europa (Bosnia e Kossovo) dal nulla, per minare nel corso dei decenni futuri la nostra identità nazionale ed europea. Il tempo trascorreva allegramente fra noi, mentre attendevamo l’arrivo di Roberto Fiore, nostro segretario nazionale, salvo per un piccolo imprevisto, un Camerata si è accasciato al suolo per un improvviso malore, prontamente qualcuno ha cercato di portargli soccorso (segretario nazionale compreso, appena giunto sul posto) per farlo rinvenire, neanche la respirazione artificiale dava esiti positivi e mentre ordinatamente ci spostavamo per favorire l’arrivo di un’ambulanza, alcuni sciacalli si accalcavano con le loro macchine fotografiche per avere la loro notizia…il mostro da sbattere in prima pagina. Una cosa davvero insopportabile, al pari del reato di omissione di soccorso, dovrebbero istituire anche quello di impedimento allo stesso, fortunatamente, in maniera energica, alcuni Camerati hanno liberato il passaggio per l’unità di rianimazione arrivata prontamente. I nostri auguri di pronta guarigione, vanno allo sfortunato Camerata ligure. Il momento del comizio di apertura non è tardato ad arrivare, il primo a parlare è stato l’avvocato Corregiari, responsabile regionale per l’Emilia Romagna, mentre Paolo Caratossidis, responsabile per la regione Veneto rilasciava interviste ai giornalisti. In chiusura, prima del corteo ha parlato Roberto Fiore, nel cui discorso a puntualizzato, la maggiore presenza di partecipanti, rispetto a poco più di un anno fa, in occasione della manifestazione contro il dissacrante gay pride a Roma nel periodo del Giubileo e la crescita esponenziale e capillare che tutto il movimento sta attraversando. Sostanzialmente espressi nei vari discorsi ci sono stati dei punti interessanti in cui si esige: la revisione del patto Atlantico- l’ammissione dei russi nel fronte di difesa europea- l’applicazione di una politica di zero immigrazione, per impedire oltre al disagio sociale, la creazione di basi fondamentaliste sul nostro territorio- la creazione di un’armata europea indipendente in difesa del nostro continente e della Civiltà Occidentale. Roberto in chiusura del suo discorso ha lanciato un chiaro monito ad AN, nel quale ha puntualizzato, che nonostante questa città (Roma) gli ha donato il 30% dei voti ed è sede della centrale di corruzione nazionale ed intrighi è anche la città che da duemila anni è baciata da Dio. Nel frattempo la notizia che l’autorizzazione per il corteo, neanche per farlo apposta, era stata negata, prendeva sempre più piede, inutile sarebbe chiedersene il motivo…..è sempre lo stesso: ordine pubblico! La pazienza ha un limite per tutti, sopra a tutto dopo i fatti di Genova, con tutte le avvisaglie dell’imminente guerra, con i suoi preparativi e minacce e nemmeno un divieto. Noi, armati solo di bandiere e striscioni, a volto scoperto, senza caschi e protezioni, siamo un pericolo pubblico. Da più di un amico ho sentito che c’era il desiderio di fregarcene, una volta per tutte di quest’ingiustizia e prenderci il nostro diritto a manifestare, cosi che, in poco tempo le file erano serrate e pronte per la partenza. Gli slogan erano intonati erano molti, mentre i nostri dirigenti nazionali eseguivano le trattative, oltre i più classici canti, nuovi erano stati ideati per puntualizzare l’evento e il suo significato, fra i più usati: “Non siamo americani, non siamo mussulmani, Europa agli europei, Italia agli italiani”, “droga, aborto, immigrazione, queste le armi della sovversione”, “contro il potere la gioventù si scaglia, boia chi molla è il grido di battaglia”. La nostra pressione si faceva sentire e le trattative sono andate a buon fine. Per la prima volta, il niet del soviet supremo della Questura ha ceduto alla ragionevolezza della nostra richiesta e allora, tutti  sotto Palazzo Venezia, essendo calate le prime ombre della sera, con fiaccole e torce che hanno arrossato la piazza e lasciato una scia di fumo, simile ad una nebbia…..una nebbia del passato da dove uscivamo, noi, nuove generazioni di difensori delle tradizioni e del popolo, che sotto il mitico balcone, per tre volte hanno elevato il presente a Lui.

 

Luca Pilli

 

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