29 settembre 2001

 

 

C’è una sera nell’anno in cui tutte le attività politiche di Forza Nuova si fermano.

Al calare della luce del giorno i banchetti propagandistici, i volantinaggi, i presidi vengono abbandonati frettolosamente. Il 29 Settembre,  giorno di ricorrenza dei SS. Arcangeli, è l’anniversario della fondazione del nostro movimento e solitamente ci si chiude nelle sedi per commemorare l’evento. Ricordo quella dello scorso anno in cui una troupe televisiva di canale cinque ha dovuto attendere, chiusa in una stanza, che finisse la nostra commemorazione nella sede di Milano. Quella del 2000 è stata una cosa breve, anche se molto sentita, purtroppo il lavoro da svolgere era moltissimo, anche per i giornalisti che ci attendevano, il tempo a loro dedicato è stato pochissimo. Per chi interessa, quella era la stessa troupe che ha poi completato il servizio televisivo con le riprese effettuate l’undici Novembre in Via Valtellina, poi mandate in onda nella trasmissione “Link” del 7 Gennaio 2001, nella quale è stato dedicato uno special su Forza Nuova in Internet e in particolar modo a forzanuova.net.

Quest’anno la commemorazione per molti di noi, non si è svolta nello stesso modo, si è cercato soprattutto un ritorno alle origini, senza distinzione di sedi e aperta a tutta la Lombardia, sicché ci si è riuniti a Bergamo per comodità geografica e principalmente perché c’è la “Tana del Lupo bianco”. Precedentemente partecipai ad una loro festa e ne scrissi anche qualche riga nel redazionale “La Tana del Lupo bianco”, ed ero sicuro, dopo quell’occasione, che ci sarei ritornato ma mai mi sarei immaginato per un motivo così. Per tutto il pomeriggio prima dell’evento una leggera pioggerellina ci ha tormentati e c’era una certa ansia per l’evento serale; la preoccupazione era il fango che a profusione si sarebbe sicuramente formato sul sentiero che portava alla tana, per il freddo e l’umidità nessun problema, bastava coprirsi!

All’arrivo, quello che temevo si era avverato…..un mare di fango! Gli “anfibi” scivolavano sul ripido sentiero e più di una volta siamo dovuti ricorrere all’ausilio delle braccia ed aggrapparci ai rami e radici che costeggiavano lo stretto  sentiero per evitare scivoloni. Fortunatamente una mente particolarmente sveglia, ha pensato bene di mettere una lunga corda nel punto più irto e scivoloso del percorso, già a metà dell’ultima e maggiormente difficoltosa salita si sentiva un odore acre di legna bruciata, mi auguravo che nessuno avesse ripetuto l’esperienza passata di accendere delle torce artigianali che ci ridussero come dei salmoni affumicati. Dall’ingresso filtrava una debole luce arancione, sembrava un sorriso, sicuramente di buon auspicio per la serata che andavamo ad affrontare o forse era solo la gioia della montagna che ci accoglieva amichevolmente in questo nostro intento di ricerca primordiale, ideologica e storica.

Un attimo in attesa dei ritardatari prima di farci “inghiottire”.

Una bella e gradita visione all’interno: gradini scavati in quello che prima era uno scivolo di fango e fogliame morto, centinaia di candele, poste regolarmente ai lati della lunga grotta finivano coronando di luce il suggestivo arco di roccia che divideva il tratto iniziale dal lunghissimo percorso che portava verso il fondo e un’imponente croce illuminata, costruita con rami, posizionata a metà dello spazio che ci eravamo riservati. Le molte persone presenti, discutevano tranquillamente, alcuni di loro vicino al tavolo che serviva le bevande e i panini, gradevolmente gestito da due graziose ragazze. Una graditissima presenza avrebbe poi allietato il corso della serata, dopo il nostro giuramento solenne: Emanuele del validissimo gruppo musicale “Hobbit”, avrebbe suonato per noi. Lo spazio dedicato ai saluti finì per lasciare il posto al momento significativo della nostra presenza. Duilio Canu, dirigente nazionale e responsabile regionale per la Lombardia ha richiamato tutti all’attenzione e dopo un breve discorso, nel quale lo vidi assorto come in rare altre occasioni, ha esposto i motivi e i valori che ci facevano riunire ogni anno in questo stesso giorno.

Doverosamente si è ricordato l’indimenticabile figura di Massimino del quale Emanuele ha fatto rivivere meravigliosamente lo spirito in una sua canzone fra le più significative.

Canzone identificativa di un uomo che ha vissuto una vita coerente con le sue idee…..braccato, minacciato e che anche dopo la consapevolezza di dover raggiungere il traguardo finale di ogni essere vivente, di ogni uomo, ci ha donato la sua idea, ha scavato l’ultima trincea, affinché potessimo continuare la lotta che ci contraddistingue come ultimo baluardo di una civiltà contro la quale il mondo intero ha scatenato la sua guerra . Dopo la sua canzone…..Camerata Massimo Morsello…..PRESENTE!…..Camerata Massimo Morsello: PRESENTE!…..Camerata Massimo Morsello: PRESENTE!

Per tre volte l’urlo ha squarciato i rumori ovattati dell’antro e l’eco di questo ha fatto ritorno come se la terra rispondesse all’estremo nostro ricordo…..Massimino, era con noi!

E con questo fomento nell’animo abbiamo pronunciato la formula impegnativa così come venne pronunciata dai fondatori del movimento: “Oggi 29 Settembre, San Michele Arcangelo, di fronte a Dio onnipotente ed ai Camerati caduti per la salvezza d’Europa. Dichiariamo solennemente che non ci marchieremo mai di falsità ed inganno, ne cammineremo mai sul sentiero del compromesso per il raggiungimento dei nostri obiettivi, che cammineremo sempre sul sentiero dell’onore e della verità, che cercheremo di imitare le vite di martiri ed eroi che hanno popolato la nostra patria, che ogni sforzo sarà dedicato al raggiungimento di quell’alba luminosa che farà della nostra patria riflesso dell’ordine celeste.”

La serata è proseguita in maniera informale, ciò nonostante si sentiva l’affiatamento che c’era fra i presenti e doverosamente il nostro ricordo è passato anche per chi ha forgiato quelle idee sociali che hanno smosso il fumoso mondo di molti anni fa e che ancora oggi sono di un’attualità sconcertante e di chi è perito per questo. Il ricordo è stato affidato alle magiche corde della chitarra di Emanuele attorno al quale ci siamo tutti stretti in cerchio, alla luce di alcune fioche candele e con lui abbiamo fatto coro sulle strofe di “Claretta e Ben” dei 270bis. Emanuele ci ha fatto anche un graditissimo regalo: l’inno di Forza Nuova, rimusicato, che andrà a completare una produzione musicale di prossima uscita, il cui titolo sarà: “Forza Musica”e che  non dobbiamo perdere l’occasione di possede, vi garantisco, avendone sentito un anteprima, molti minuti di canzoni e musica indimenticabili. La “Tana del Lupo” non ha tradito le nostre aspettative in questa speciale serata di settembre, per la sua particolarità possiamo definirla un luogo “mistico” per i Camerati lombardi, un luogo che in futuro vorremmo condividere piacevolmente anche con tutti gli altri sparsi in tutta Italia. A poco a poco, ci si salutava, la serata era alla sua fine, all’esterno della grotta la pioggia era notevolmente aumentata, la luce delle centinaia di candele che si erano ormai consumate ed alcune spente, andava sempre più ad affievolirsi, le ultime note di una canzone cantata in coro con il braccio teso, sono state il saluto fra tutti noi: Boia chi molla!”.

 

Luca Pilli

 

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