Messaggi postati sulla message board nei giorni immediatamente successivi ai disordini avvenuti in Genova durante lo svolgimento del G8 2001.

 

 

 

Here i am...Palmipede is back!!

Posted by Palmipede on 23/7/2001, 14:37:22

 

uh uh ... sono le due e mezza, ho dormito più di dodici ore, eheheh

Comuque sono andato a Genova e sono tornato vivo e vegeto, si poteva fare si poteva fare.

Sono arrivato li con un mio amico (stessa testa di cazzo come me) così conciati: jeans rossi e lacoste giallo-crema, scarpe da ginnastica e due macchine fotografiche a testa a tracolla ed una borsa da freelance ciascuno. Credetemi, niente ti permette di navigare gli scontri fra pulotti e cinesi come l'essere agghindato da fotoreporter.

Tutti fanno come se tu non esistessi. Ci eravamo persino stampati e plastificati in proprio dei tesserini colorati da appendere al collo. Tesserini molto appariscenti che dicevano solo "fotografo indipendente" in tutte le lingue in cui abbiamo trovato i termini, ma che visti di sfuggita facevano la loro porca figura vista anche la profusione di simboli del G8 che ci stavano su.

Purtroppo per tutto il venerdì siamo solo riusciti a trovarci nel posto sbagliato al momento sbagliato, chiedevamo informazioni ma nessuno sapeva dirci dove fossero gli scontri più ruspanti. Abbiamo visto e subìto due o tre cariche di polizia ma nulla di straordinario, anche perchè i pulotti non ci tenevano affatto ad isolarsi dalle loro retroguardie caricando troppo a fondo. Abbiamo solo potuto costatare che la reazione generica media del pulotto quando gli si chiedono informazione è questa: si gira e ti guarda con quel suo travestimento da Star Wars, poi ti da una spintarella nemmeno troppo convinta sulla spalla e ti mostra il suo bel manganello (e già qui freud ne avrebbe da dire) e dice "vai via...cazzo vai viaaa!".

Comunque noi alla piazza degli spari non ci siamo manco avvicinati.

Abbiamo chiesto informazioni ad alcuni "compagni" (ahahahahahah se avessero saputo) zeccosi sui fatti ed uno di questi ci ha detto (riferendosi alla polizia) "Bastardi assassini hanno teso un'imboscata ad un compagno!". La cosa straordinaria è che pareva di essere nel viet-fottuto-nam (non che ci sia stato, lo immagino), infatti chi ti rispondeva non ti guardava mai in faccia, ma continuava a fissare un punto all'orizzonte dove si vedevano risalire al cielo volute di fumo nero e grigio e la nebbia tipica dei lacrimogeni.

Tutti avevano lo sguardo fisso ad un miglio come dopo la battaglia dell'offensiva del Tet del '68.

Verso le sei e mezza di venerdì ce ne siamo andati a Santa Margherita a strafocarci di pesce ed a sentire le notizie a casa del mio amico.

Sabato, di buon mattino, siamo tornati a Genova.

Ci aggiravamo per le strade osservando la devastazione e la gente comune che vagava fra le macchine bruciate scuotendo il capo.

Avete mai sentito l'odore acre di una macchina completamente bruciata? Mi è tornato subito in mente il film "Apocalipse Now" quando il Colonnello Kilgore dice <<Mi piace l'odore del napalm di mattina. Una volta una collina la bombardammo per dodici ore e finita l'azione andai li sopra.Non ci trovammo più nessuno, neanche un lurido cadavere di Viet. Ma quell'odore! Si sentiva quell'odore di benzina. Tutta la collina...odorava di...di vittoria.>>

Ok, comunque sia la situazione pareva tranquilla fino a che non abbiamo sentito che preparavano un super corteo. Io ci volevo andare ma il mio amico ha cominciato a dire che si era rotto le palle e che faceva troppo caldo. Dunque ci siamo limitati a fare da provocatori prsicologici.

Abbiamo avvicinato dei ragazzini(giuro, avranno avuto 16 anni e avevano l'aria di chi ha fatto sega a scuola) ed al più sveglio del gruppo (figuratevi gli altri) ho detto "Porca puttana compagni, avete sentito dei morti che ci sono stati?" e quello "I morti? Ma che cazzo dite, ce n'è stato uno solo ieri." e noi "Ahah quindi dei sette che hanno appena accoppato gli sbirri schiacciandoli con i blindati non sapete nulla?" In poche parole li abbiamo intortati per bene ed alla fine si erano talmente convinti che il "più furbo" ci ha detto che "sbirri bastardi, lo sapevo che era tutta una trappola per farci fuori tutti!" Quando ce ne siamo andati avevamo convinto una dozzina di loro a fare altrettanto, a lasciare la manifestazione trappola.

Alle 17 di sabato eravamo di nuovo a Santa Margherita a prendere il sole in spiaggia.

Bhe cosa pretendevate da un'oca?

Io ed il mio amico ci siamo comunque più esposti di quanto non abbia fatto il signor Agnolotto.

Ci tengo a precisare che siamo potuti entrare in Genova in auto tranquillamente e che nessuno mai ci ha fermati per un controllo.

L'oca giuliva

 

 

 

 

Riflessione sui fatti di Genova

Posted by XX Praetoria on 24/7/2001, 23:26:05

 

Dopo i pagliacceschi accadimenti del G8, è ormai chiaro che:

A) il Sistema non ha niente da temere dalla protesta del cosiddetto “popolo di Seattle”, così come non aveva niente da temere dalla protesta comunista; B) gli stessi protestatari ci tengono bene a precisare che loro NON sono contro la globalizzazione, anzi.

E’ evidente che viene lasciato tutto lo spazio desiderato a questo tipo di proteste, così come ai vetero-comunisti, per non parlare di umanitaristi, pacifisti e (sic) cattolici, etc. Il Sistema non è che tollera – poiché questa non è la parola giusta – ma CONTEMPLA la frammentazione dell’opinione pubblica in un ventaglio di finte opposizioni, di modo che ogni palato sia soddisfatto, ma senza MAI uscire dal seminato ideologico del Mondialismo. Inutile insistere sulle lodi tessute da anni dai vari Furio Colombo al mondo dei Centri Sociali, sulle recenti dichiarazioni di convergenza col “popolo di Seattle” pronunciate da Ruggero prima dell’apertura del forum, sulle dichiarazioni analoghe di Berlusconi e di tuti gli altri leader (non facciamoci ingannare dalla forma mentis “legge e ordine” dei più destrorseggianti).

E’ questo che va sbattuto in faccia a quei barbagianni che credono di fare chissà cosa entrando nella nuova moda del “popolo di Seattle”.

“La globalizzazione val bene una messa” (ovvero un po’ di vetrine infrante e qualche testa rotta, tanto pagano i cittadini). In ogni caso, anche se fosse scoppiata una guerriglia urbana con – poniamo – cento morti da una parte e dall’altra, gli interessi finanziari in gioco sono così elevati che le decisioni dei grandi (burattini) non avrebbero mutato direzione di un millimetro. E’ chiaro, infatti, non solo che le decisioni “in favore” del terzo mondo sono pura cosmesi (qualche pupazzo negro in più messo sul palcoscenico), ma anche qualora venissero realmente stanziati fior di fondi non legati a ricatti finanziari e “ricette” economiche, non verrebbe evitata la catastrofe, poiché è il Sistema intero in cui è invischiato l’Occidente che è tarato dalle fondamenta e non può che produrre un “tumore” dietro l’altro, fino all’implosione finale (delle economie, delle comunità, dell’ambiente). E questo la critica comunisteggiante o umanitarista non lo capisce minimamente, facendo parte essa stessa del Sistema: si continua a proporre la dissennata utopia dell’eliminazione delle frontiere, della globalizzazione umanitaria, del cosmopolitismo, del solito becero terzomondismo (+ masochismo anti-bianco), …, che non sono altro che l’imposizione finale del pensiero unico occidentale (i cosiddetti “diritti umani”, il materialismo e lo scientismo, l’economia unica, il governo unico) su tutto il mondo, schiacciando tutte le culture e le diversità, mèta finale della Sovversione.

Ben diversa la reazione dei globalizzatori-padroni qualora a protestare fossero gruppi che si situano AL DI FUORI dei “valori” del Sistema, e che quindi costituiscono una VERA opposizione. Provate ad immaginare se vi fosse stata un’estesa protesta da parte di anti-mondialisti differenzialisti, o che si ispirassero ad un patriottismo delle piccole patrie, o a gruppi richiamantisi più o meno all’anti-finanziarismo nazionalsocialista : vi sarebbero forse stati tutti questi riguardi? I mass-media e gli opinion maker cercherebbero tutte le giustificazioni possibili alle violenze, ripetendo fino alla nausea che a compiere le violenze “sono pochi facinorosi isolati dalla protesta sana”? Ospiterebbero i capi della protesta su tutte le televisioni e su tutte le testate? Evidenti domande retoriche.

Ma a proposito dei “facinorosi” – il cosiddetto “BLACK BLOCK” - vorrei spendere due parole. Premesso che questa versione è una balla (tutti hanno potuto vedere che a compiere devastazioni e violenze erano anche “tute bianche” o semplici manifestanti di sinistra), e premesso anche che non mi interessa soffermarmi sull’ipotesi dell’infiltrazione poliziesca (perché non dovrebbero farlo? L’hanno sempre fatto con tutti),

credo che questo aspetto della protesta rappresenti la vera novità dell’evento, probabilmente foriera di inaspettate conseguenze.

Non che le violenze e i saccheggi siano una novità, poiché è chiaro che sono un caratteristico comportamento della massa bestiale e proletaria. Non è nemmeno che mi stupisca la violenza giovanile, emersa subito dopo il secondo dopoguerra (gli “angry young men”, gli “uligani”, etc.) e utilizzata come valvola di sfogo di nichilismo e turbe collettive, o che sia pure una riemersione di una certa voglia di guerra (l’Europa occidentale non combatte ormai da quasi sessant’anni). Il fatto è che questa violenza dei gruppi neo-anarchici denominati convenzionalmente “Black Block” si differenzia dalla violenza del ’68 del ’77 etc. per il fatto che pare non si riesca più ad inglobarla all’interno di ideologie (non solo del comunismo, ma nemmeno dello stesso anarchismo, poiché a costoro credo non glie ne freghi granché nemmeno di Bakunin, gli slogan sulla “proprietà privata” li reputo un mero fronzolo o scusa). Finalmente è il nichilismo della gioventù occidentale che si può esprimere allo stato puro, non più irreggimentabile e canalizzabile dalle ideologie mondialiste. Vorrei fare notare che per noi tale nichilismo puro rappresenta un qualcosa di POSITIVO, se non per i “contenuti” o per il valore interno di tali individui (ovviamente nullo), per il fatto di rappresentare un qualcosa che va già al di là del Sistema occidentale degenerato. Questi sono i vermi sul cadavere, che ci indicano finalmente che il cadavere c’è e puzza.

Questo i globalizzatori-contestatari e i globalizzatori- padroni stanno cominciando a sentirlo a pelle. Non per niente hanno messo un tale impegno nel cerare di distinguerli e di isolarli (e ancor più ne metteranno nelle prossime proteste, c’è da scommetterci) poiché sanno che la protesta di GSF, “tute bianche” et similia è indirizzata ad un utilizzo “positivo” di tali energie giovanili (leggi: un utilizzo mondialista, per non abbattere ma rinforzare e correggere il Sistema mondialista), mentre l’azione pura del “Black Block” si sottrae a tutto, distrugge anche il mondo creato dai globalizzatori-umanitari.

Il nichilismo allo stato puro, in tutti i suoi fenomeni, benché ripugnante (e inaderibile da parte nostra), rappresenta comunque un qualcosa di molto interessante e da tenere d’occhio; poiché se vogliamo che un dato Sistema cada definitivamente, bisogna che subentri il passaggio che ne distrugga le fondamenta. Solo dopo potrà imporsi un qualcosa di positivo, di propositivo. Nuove fondamenta.

XX

 

 

Mi stupisco che vi stupiate.

Posted by Stella Nera on 26/7/2001, 18:50:16

 

STEFANO RECCHIONI (F.d.G. – Roma 07.01.78 ucciso dopo poche ore gli omicidi Bigonzetti – Ciavatta, dal capitano dei Carabinieri Edoardo Sivori, dinanzi ad Acca Larentia, a causa degli scontri con le forze dell’ordine causati dalla tensione e dal gesto di un operatore RAI che per disprezzo o distrazione getta un mozzicone di sigaretta sul sangue ancora fresco di Ciavatta. Recchioni apparteneva alla sezione di Colle Oppio)

ALBERTO GIAQUINTO (FUAN – Roma 10.01.79 ucciso durante i tafferugli della commemorazione di Acca Larentia da un proiettile, che lo colpisce alla testa, esploso a distanza ravvicinata dall’agente in borghese Alessio Speranza)

 

NANNI DE ANGELIS ( Terza Posizione – Roma 05.10.80 ucciso in carcere dalle forze dell’ordine; venne trovato impiccato e si parlò subito di suicidio)

 

ALESSANDRO ALIBRANDI ( ex FUAN di Via Siena – poi spontaneismo extraparlamentare – Roma 05.12.81 ucciso in uno scontro a fuoco con le forze dell’ ordine

 

GIORGIO VALE ( Terza Posizione – poi spontaneismo extraparlamentare – Roma 05.05.82 ucciso in un appartamento dalle forze dell’ ordine, la versione delle quali parla di suicidio per essersi sentito braccato; come per De Angelis sono ancora troppi i misteri che circondano la vicenda)

 

Con questo non intendo dire che le forze dell'ordine siano formate da killer di ragazzi di estrema destra ed estrema sinistra, ma i precedenti ci sono eccome.

Quello che veramente mi stupisce che ci siano camerati che tifino per le guardie per partito preso. Il carabiniere che ha sparato a Genova lo ha fatto per paura e per legittima difesa, ma questo non vuol dire che le guardie siano i "buoni" o peggio che siano i "camerati".

Ho letto di compagni che dicono (e lo conferma in queste ore anche la stampa) di essere stati seviziati dalla polizia carceraria e io credo ai loro racconti perchè una volta (qualche anno fa in realtà) fui fermata e portata in una questura e schiaffeggiata da questurini che sghignazzavano dicendo "ah così tu saresti fascista?".

Il problema è che il "loro" fascismo non è il mio, il loro fascismo è quello dei colonnelli greci, il loro fascismo è quello di Pinochet.

Il loro fascismo è "ordine e polizia".

Il mio fascismo, magari il "nostro" fascismo, è fatto di ideali e di giustizia.

Per quanto riguarda l'operato della polizia a genova non credo che il mantenimento dell'ordine pubblico possa includere questa esagerata ferocia o questo tipo di vendetta che non c'entra nulla col fascismo, mi sembra più simile al comportamento che si teneva alla Lubianka.

Capisco di aver scritto molte sciocchezze, per favore non crocefiggetemi.

 

Contro il Sistema la gioventù si scaglia, boia chi molla è il grido di battaglia.

 

 

 

 

 

Nel regno di Nibor Dooh

Posted by SB on 27/7/2001, 14:28:18

 

Nel regno di Nibor Dooh

 

 

Il tempo si è fermato, nel magico reame di Nibor Dooh, l'eroe che ruba ai poveri per dare ai ricchi. La banda della new economy e della Casa delle new Libertà ha inscenato un dibattito parlamentare che sembrava l'addio al celibato di Nosferatu. E' stato come tornare indietro di sessant'anni. Su una maggioranza già mummificata di gerarchi sonnolenti, scelbiani riciclati e giovani retrorampanti, aleggiava non già lo spirito di Bill Gates, ma quello di John Wayne e Amin Dada. In questo aroma di new naftalina, l'unica emozione era ogni tanto il rumore di un diessino che evaporava. A niente è valso il generoso tentativo di Casini che, per riportare in aula un soffio di modernità, si è esibito all'hula-hoop. Gli eroi del new rinnovamento italiano sono in marcia verso un radioso passato. Ricordiamoli.

Mario Scajola

Promosso da portatelefonini di Silvio a lacrimogenocapo, si è subito rivelato politico di spessore condominiale. Il suo ideologo è Baygon, e infatti parlava dei manifestanti come di insetti nocivi da disinfestare. Va bene che crescere all'ombra di Berlusconi espone ai colpi di sole, ma Scajola Pistola dà già segni di squilibrio e arroganza pari a quelli del suo datore di lavoro. Come Silvio, Scajola Pistola è un soave bugiardo. Parla dell'efficienza di una polizia che, volente o nolente, è andata in crisi davanti a qualche centinaio di mascherati. Come Silvio, ha derubricato il reato di falso in bilancio, non azzeccando mai il numero dei feriti e degli arresti. E soprattutto soffre anche lui di conflitto di interessi. Da una parte l'idea sovversiva di una polizia non separata dal paese, come vorrebbero molti cittadini e non pochi poliziotti. Dall'altra il sogno di un gigantesco corpo di Vigilanza Privata che scorti la Casa della Libertà nel suo cammino di disinfezione della democrazia. Cosa sceglierà Scajola Pistola?

Ruggiero. Abbiamo capito perché è l'uomo di fiducia di Agnelli: perché ha la sensibilità politica e civile di un copertone d'auto. Gonfio, trionfo, perennemente immerso in una sonnolenza post-prandiale, ha scritto sulla fronte "Aspetto Istruzioni". Se il cavaliere o l'avvocato non danno ordini, non si muove, è forato. E' vero, questa non è la repubblica delle banane, è la repubblica del melone, il moderno e inesistente Ruggiero.

Silvio Nibor Dooh. Non abbiamo ancora le prove che porti sfiga, ma che sia inviso alla natura, sì: una tromba d'aria che fa un pelo ad Arcore, incendi a raffica, l'Etna che si incazza. Va a visitare i feriti ridendo come un ebete, facendo finta che siano stati colpiti dai botti di Capodanno e mentre passa le flebo esplodono e i gessi si crepano. Al G8 sembrava più preoccupato del buffet e degli arredi che di quello che succedeva fuori. Nei confronti di Bush è stato di una reverenza salivare. Quando al presidente americano è caduta la forchetta sotto il tavolo e Silvio si è chinato a raccoglierla, i presenti hanno temuto un secondo caso Monica Levinsky.

Fini. Un caso drammatico per il leader di An. Anni e anni di lifting democratico e operazioni di plastica poi, alla prima prova seria, è imploso. Mentre parlava delle manifestazioni si sentivano detonare bolle di silicone e volavano via straccetti e cotolette di faccia. Il sorriso rassicurante è diventato un ghigno di pitbull e tutti hanno notato che gli è cambiata anche la voce hollywoodiana, da Cary Grant alla strega di Biancaneve. Uno dei peggiori collassi strutturali mai accaduti su un organismo vivente italiano dai tempi di Valentino e Gina Lollobrigida.

Casini. Da un cattolico ci aspettavamo, se non il perdono, almeno un filo di comprensione. E' passato dalla Madonna di San Luca che i deboli aiuta alla Madonna di Cesena che se non obbedisci ti mena, e alla Madonna di Corato che ti confessa senza avvocato.

I diesse. Non sono più comunisti, neanche antifascisti perché non sono sicuri che Silvio sia fascista, non sono più centristi perché lo sono già tutti, sono ormai abilissimi in concerti e feste scudetto ma a fare opposizione non ce la fanno più. Sembra stiano preparando un ennesimo nuovo simbolo. Tutto bianco con la scritta "saldi". Non si sa se è un invito a tener duro o a chiudere bottega. I loro militanti però sono incazzati e per niente disposti alla liquidazione. Tempi confusi. Meglio Rutelli che ha le idee chiare e ha già detto che nel 2005 il leader del centro-destra sarà lui.

Prodi. Lui, che non è mai voluto sembrare moderno, l'unico politico italiano in bianco e nero, è lì che ingoia boli e magoni tre alla volta. Ha sempre l'aria di uno che non la fa da una settimana. Ha mandato già il siluro di D'Alema, tutte le grane europee e adesso deve far finta che l'Italia sia un paese democratico in una tranquilla Europa. Forse un giorno si ribellerà. Esplodi, Prodi, dì quello che pensi e smettila di farti chiamare mortadella. Spara i tuoi pistacchi.

Maroni. Ha licenziato Agnoletto perché lavora per lo Stato ma non ci crede troppo. Adesso tocca a Bossi.

Ciampi. Vigile, attento, garante di tutti. Quando gli hanno comunicato che c'erano scontri a Genova ha detto "ma il campionato non era finito?". Non vede, non sente e non parla in ottimo inglese. Il presidente della Repubblica di tutti gli italiani che dormono. Ce ne vorrebbe uno anche per il giorno.

 

Continua…

 

 

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