4° INCONTRO dei GRUPPI FAMIGLIA a Castello di Godego
28 febbraio 1999
COSA SIGNIFICA "ESSERE FEDELI ALLA PERSONA" CON LA QUALE ABBIAMO DECISO DI PERCORRERE IL CAMMINO DELLA VITA
Francesco e Anna Maria Zuccheri:
1. Dentro la Chiesa. E facciamo dei grandi discorsi.
2. Poi ci troviamo nel mondo ed il mondo ci assorbe con le sue norme, oggi oserei dire
anche con le sue leggi; cioè fanno diventare un comportamento morale anche la legge,
quindi anche la legge influisce sul nostro comportamento.
Per cui alle volte noi cristiani siamo su un dualismo che ci perseguita, perché se siamo dentro la Chiesa ci comportiamo in un modo e se siamo fuori possiamo comportarci in un altro. Ma questo discorso quante volte lavete sentito! Ecco allora, il tentativo che noi abbiamo fatto è questo: riusciamo a far compenetrare queste due vie che in effetti sono così separate tra di loro? Le vediamo oggi? Se state attenti a quello che sta succedendo oggi, relativamente alle leggi sulla vita cosa possiamo dire noi cristiani? Ci dobbiamo opporre? Cosa dobbiamo fare, cosè che deve emergere? E un discorso di fedeltà a quello che il cristianesimo ci dice.
Noi siamo bolognesi. Abitiamo nel Veneto da 33 anni, nonostante questo
il nostro accento resta sempre forte, probabilmente perché abbiamo i nostri genitori
ancora di là, anche se i nostri figli sono nati tutti qui. Noi abbiamo cinque figli;
evidentemente, lo vedete dai nostri volti, sono tutti adulti. Di questi cinque figli tre
si sposeranno questanno, quindi ci stiamo preparando ad un grosso strappo. Comunque
il nostro impegno prevalente certamente è quello della famiglia, quello dellessere
a fianco dei nostri figli, in un modo abbastanza anomalo forse. Abbiamo sempre dedicato
abbastanza tempo al discorso pastorale, cioè soprattutto nel campo della pastorale
familiare, dove è da tantissimi anni che lavoriamo come responsabili della pastorale
familiare in diocesi, assieme a don Battista Borsato. Forse lo conoscerete perché è un
autore abbastanza prolifico nel campo appunto della famiglia. Noi lavoriamo e crediamo
moltissimo al matrimonio come Sacramento, e quindi cerchiamo di lavorare per quello:
perché anche i giovani possano capire in profondità che tipo di scelta fanno quando
decidono di sposarsi nel Signore.
Ci è piaciuto moltissimo il titolo che ci è stato dato, perché è un titolo dinamico:
parla di essere fedeli alla persona con la quale abbiamo deciso di fare un cammino, quindi
cè una fedeltà in cammino verso un progetto, per vivere in pienezza il progetto.
Abbiamo ripensato un attimo al momento in cui anche noi fidanzati, innamorati, abbiamo
celebrato il sacramento del Matrimonio. In quel giorno abbiamo detto due formule
estremamente importanti: "Io prendo te come mia/mio sposo, e prometto di esserti fedele
sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e
onorarti tutti i giorni della mia vita".
La seconda quando ci siamo scambiati gli anelli e abbiamo detto: "Ricevi
questo anello come segno del mio amore e della mia fedeltà".
Ecco, tutte e due queste formule contengono due termini che sono importanti e che sono
collegati tra di loro: AMORE E FEDELTA.
Vorrei sottolineare anche il bellissimo simbolo dellanello, al quale noi siamo molto
legati. Che cosè questo anello? Perché questo scambio di anelli? Lanello,
voi sapete bene, è un simbolo molto denso di significato, proprio perché è un qualche
cosa di prezioso, innanzitutto, è doro, e non prende macchia. E un anello e
quindi non ha un inizio né una fine, quindi è segno proprio di un qualche cosa che non
finisce mai. Allora è simbolo dellamore di Dio. Però è anche simbolo di un altro
anello che Dio ha costruito nel mondo, che è larcobaleno. Cioè il segno
dellalleanza tra Dio e tutta lumanità dopo il diluvio. E sapete, la fede, la
"vera" in francese si dice "alliance" proprio per questa alleanza.
Ecco perché dico che noi siamo sempre stati molto legati. Ed è molto bello, secondo me,
vedere nella mano del marito e della moglie questanello. Invece tante volte,
purtroppo, o per moda o per ragioni molto valide (per esempio se qualcuno fa dei lavori
non molto delicati, per i quali potrebbe recare dei problemi) non lo si porta. Però io
vedo che anche in amici cari che non lo portano al lavoro perché hanno problemi, appena
sono a casa quello è il loro simbolo, è il simbolo di quando sono assieme con gli altri,
perché ha un significato importante.
Queste parole così importanti che abbiamo tutti detto, come possiamo fare perché
esprimano la nostra volontà di fedeltà, e non siano solo delle belle parole che noi
diciamo, che il più delle volte rischiano di essere quasi vuote? Potremmo vedere
comè la società oggi, Francesco già lo accennava prima in che tipo di contesto
parliamo oggi di fedeltà? Tante volte parlare di queste cose, di fedeltà di valori di un
certo tipo, sembra di essere dei nostalgici del passato, in cui cerano dei valori
ormai stabili che costituivano delle certezze, dei punti di riferimento dai quali non si
scappava. Oggi lidea di fedeltà, di lealtà, di costanza non è molto radicata
nella cultura moderna, è contrastata direi. Basta che pensiamo a tutto un tipo di
mentalità che noi vediamo emergere dappertutto; la pubblicità che continuamente ci
propone cose nuove, ci propone continuamente di cambiare, di farci provare nuove emozioni,
qualcosa di nuovo. Quindi tutto tende ad essere sostituito velocemente, non abbiamo la
pazienza di rimettere in sesto qualcosa, tanto lo possiamo cambiare; vediamo, nello stesso
ambito del far da mangiare, del cibo: è sempre più appetibile quella cosa che si fa in
fretta. Si dimentica ciò che era legato a dei segni, a dei significati che una volta
avevano un peso grosso nella vita delle nostre famiglie, e ci accorgiamo che poi, anche
quando abbiamo tempo, non le facciamo più, perché ormai siamo entrati in quella
mentalità. Vediamo che la famiglia stessa molto spesso cambia di casa, i figli cambiano
scuola, e quindi oggi cè unaccelerazione della vita, tale che crea, anche nei
rapporti di coppia, unidea forse che la fedeltà, la pazienza, siano concetti
antiquati; siamo talmente condizionati a buttare le cose, a consumarle velocemente che
purtroppo si rischia di entrare in questa logica. Basta pensarci un attimo ed entriamo in
questa logica anche con le persone. Purtroppo vediamo che cè un indice di divorzi
che sta crescendo, ma soprattutto una mentalità nei giovani: quella di non impegnarsi per
sempre senza paura del futuro, e quindi un aumento veramente delle convivenze. Sembra
proprio che la difficoltà sia quella di essere incapaci di pensare, di superare, di
essere leali luno con laltro, di essere sempre insieme allaltro. Dunque,
direi che per me è importante impostare un discorso sapendo in quale contesto parliamo,
perché altrimenti noi facciamo dei bei discorsi però alla fine faticano ad entrare nella
mentalità. Per cui, noi siamo dentro un altro tipo di cultura e allora vorremmo vedere:
se la fedeltà è un valore? come lo è? se può essere vista come costrizione o se invece
proprio il respiro, latmosfera, lossigeno in cui vive e cresce il rapporto di
coppia.
Però facciamo un passo alla volta. La prima cosa che mi viene da
pensare quando si parla di fedeltà è che la fedeltà è oggi anche un concetto strano,
perché noi spesso la esigiamo dagli altri ma fatichiamo ad offrirla. E un po
come lamicizia; noi tutti vorremmo avere un amico, però poco ci preoccupiamo di
esserlo. Coltivare unamicizia, essere accoglienti, essere aperti, seguire
laltro, cioè: un amico è da coltivare, ma noi vorremmo che fosse amico al di là
delle nostre attenzioni. Noi ci arrabbiamo molto quando abbiamo qualcosa in casa che
smette di funzionare, abbiamo una macchina, un oggetto, improvvisamente si rompe, allora
ci vengono gli scatti di rabbia; una pianta che è arrivata come dono, mi è piaciuta
moltissimo, poi appassisce e muore... mi fa rabbia, mi tradisce. Molte volte noi non
abbiamo questa cura, questa pazienza di far crescere la pianta, di curare la macchina, di
curare gli amici. Ecco, in questo tipo di mentalità noi facciamo tante volte cosi anche
con le persone. Noi pretendiamo la fedeltà dalle cose, dalle persone, dai propri simili,
ma siamo un po tirchi, non diamo molto noi.
Per questo io dico che la fedeltà è un concetto strano.
Ma allora quando io dico "Prometto di esserti fedele sempre..." che
parole! Vedete che la fedeltà vacilla? E allora delle volte questo "Prometto di
esserti fedele sempre..." e vero o vorrei che fosse diverso? Tutto sommato le
dico però vorrei..., forse, o voglio che TU mi sia fedele? Che impegno ci mettiamo noi
per costruire questa fedeltà?
Quando si fanno delle indagini, o quelle ricerche che è tanto di moda
fare (ne abbiamo fatta una anche a Vicenza su questo campo, invitato un sociologo,
Castagnaro, che lha fatta sul discorso della fedeltà: ha coinvolto dei gruppi di
giovani, anche giovani fidanzati), quando sono interrogati, questi giovani dicono che
sicuramente la fedeltà è un valore grandissimo, enorme. Tanto che loro dicono che non
accetterebbero mai, non perdonerebbero laltro se fosse infedele. Da questo già si
capisce che il concetto di fedeltà che loro hanno, proprio per lesperienza che loro
vivono, è legata a quella sfera affettivo - sessuale, ad una fedeltà legata anche al
corpo. E non pensano a tutta una serie di infedeltà che sono tanti tradimenti, che non
solo legati direttamente alla sfera del tradirsi fisicamente, sono tanti piccoli
tradimenti, meno visibili ma reali, che esistono nella coppia.
Ognuno di noi ha la sua esperienza, quindi potrebbe benissimo dirselo in coppia. Altri
invece dicono che la fedeltà, avendo ununica persona o vivendo ununica
esperienza, rischia di limitare il rapporto di coppia. Dicono che in fondo vivere
unesperienza sessuale con unaltra persona al di fuori della coppia può
aiutare addirittura larmonia di coppia, può far crescere il desiderio, e quindi la
intendono, anche se non importante, unesperienza che può essere fatta. Dicono anche
che può essere di stimolo per rinnovarsi, lo vediamo in tante trasmissioni (noi alle
volte vediamo alcune trasmissioni proprio perché ci interessa il modo in cui si
rapportano; per esempio una veramente significativa è quella di Maria De Filippi, moglie
di Maurizio Costanzo, nella quale questi tipi di discorsi vengono affrontati). Si dice
appunto che la fedeltà del cuore è quella che è importante, che quella del corpo in
fondo non ha poi cosi importanza, perché il corpo sarebbe delle volte una realtà molto
soffocante, che non permette alle persone di essere libere e quindi altre esperienze, già
lo dicevo prima, possono aiutare. Però attenzione! Perché linfedeltà
allinterno del matrimonio è devastante, lo vediamo in tante esperienze di
consultorio, dove arrivano coppie che sono passate attraverso questo tipo di esperienza.
Certamente questo tipo di infedeltà è la più ovvia, cioè ladulterio, cioè il
rapporto sessuale al di fuori, allesterno del matrimonio. La scoperta di questo
tradimento, non importa quale sia la ragione, rompe quel senso di esclusività, quel senso
di importanza che una persona ha nei confronti dellaltra, sulla quale è fondata
lintimità della coppia e soprattutto svaluta il coniuge fedele. Veramente questa è
una cosa che lacera in modo gravissimo, anche se la TV o i giornali cercano di far passare
questa cosa come una cosa leggera che non ha poi cosi tanto peso, tanta importanza;
chiamano bigotti quelli che cercano di difenderla come valore. Io credo proprio che non
bisogna crederci, perché invece comporta un grandissimo dolore, delle ripercussioni
gravissime sulla vita di coppia, e abbiamo visto che anche dove cè il perdono,
perché se due sono cristiani e quindi sanno quanto fragile e quanto difficile è
mantenersi sulla linea che il Vangelo ci mette fra le mani, questo tipo di peccato si
perdona, ma molto difficilmente si dimentica. Questo credo che sia veramente un dato anche
abbastanza acquisito anche dal punto di vista psicologico, non solo della Chiesa.
Allora è un valore questa fedeltà. Forse possiamo vedere due modi di intenderla:
Dice il titolo: "Essere fedeli alla persona", ma quale persona? Quella che ho sposato. E quindi per sempre con te così come siamo oggi, sarò fedele? O è una fedeltà che implica un cammino giorno per giorno, quindi fedeltà ad una persona che cambia. Ecco , questa è la fedeltà E una fedeltà al futuro, ed è fedeltà se non è costrizione, se non ci soffoca, è un valore se permette una distanza tra i due, se permette che i due stiano in piedi ognuno per conto proprio, non che si puntellino a vicenda. Cè a questo riguardo una bellissima poesia di Gibran che dice:
Mi pare che questa sia una bellissima fotografia di quello che dovrebbe essere veramente un rapporto di coppia. Secondo noi qui non si respira un discorso di soffocamento, di restrizione della libertà, di limite. Qua si respira proprio aria di libertà, tra due che sono insieme, che sono capaci di stare in piedi, che sono vicini ma che non sono attaccati. Vedo delle parole che mi piacciono molto: libertà persona, libertà di amare, liberi per realizzare il progetto, liberi per essere fedeli. Ognuno ama la sua libertà, certamente, io riesco ad essere quella che dovrei arrivare ad essere se sono libera. Se sono costretta, chiaramente obbedirò ad un altro, però non mi esprimo totalmente. Anche questa considerazione ha, come ogni cosa, il suo positivo e il suo negativo, infatti mi pare di dover dire che oggi cè una esagerata ed esasperata voglia e ricerca di libertà che però forse non è proprio libertà: è più una malintesa libertà cioè un voler a tutti i costi realizzarsi: "La mia realizzazione prima di tutto, nonostante laltro..., se laltro mi intralcia io lo falcio". "Prendere tutto, perché io devo avere, devo essere..."
Certamente il matrimonio non deve essere il luogo della realizzazione della libertà, però non può essere neanche il luogo in cui ognuno, in nome della propria libertà, assoggetta laltro, lo rende quasi succube. Noi sentiamo spesso delle frasi, adesso un po meno a dir la verità, però qualche tempo fa quante battute del genere "Povero te! Ti sposi? Vedrai: addio libertà!". Oppure: "Chi comanda sulla porta di casa? Dora in poi comanda (il nome della moglie)". Questo condiziona molto, certamente, perché sembrerebbe che il matrimonio fosse quasi nemico della libertà e quindi le esigenze, le proprie capacità personali dovrebbero essere soffocate per poter vivere la libertà. Allora la nostra riflessione sulla fedeltà, se vuole essere tale, deve essere innanzitutto una riflessione sulla libertà, perché può scegliere qualcosa che continua nel tempo e che può durare solo chi è veramente libero e chi ama veramente. Bisogna lasciare questo concetto di matrimonio-soffocamento, per avviarsi su un altro tipo, su unaltra direzione: Che cosa deve essere la fedeltà? E per sempre? Dicevo allinizio che la fedeltà dovrebbe essere proprio lo spazio, il respiro, lossigeno della coppia. Dovrebbe essere proprio lo spazio amico quello spazio che mi permette di crescere con laltro, mi aiuta, mi fa imparare nel tempo a diventare veramente me stesso, nel confronto con laltro, con la sua diversità, nellapprezzamento delle sue doti, e dei cambiamenti che ogni persona realizza. Perché dico questo? Perché per riuscire nel matrimonio certamente ci vuole tempo, noi come sposi abbiamo bisogno di tempo. Mi angosci talmente vedere certe coppie che nellarco di due o tre anni hanno già consumato tutto del loro matrimonio, loro sanno già tutto, non sanno più cosa dirsi, si lasciano: non sono stati capaci di dare tempo al loro matrimonio, non hanno dato il tempo di essere innamorati e di scoprire lamore, di innamorarsi e di disinnamorarsi e di capire che cosè lamore vero al di là dellamore sentimento, pura sensazione. 4
Non diamo proprio tempo al matrimonio di crescere come coppia, ma neanche diamo tempo di crescere come singole persone. Lo diciamo sempre ai fidanzati: "guardate che cè bisogno di tempo, noi stiamo ancora faticando a costruire giorno per giorno il nostro matrimonio" "però che duri che siete ad imparare! Dopo 34 anni di matrimonio. Eppure è cosi, cioè il tempo nel matrimonio è fondamentale per cementare la coppia, per farla camminare, per crescere come persone. Cè un autore brasiliano che dice: "Quando si sogna da soli, rimane un sogno, quando si sogna insieme è linizio della realtà"
(Camara). Vivere la fedeltà sicuramente non è per ridurre i sogni , ma perché questi sogni possano diventare realtà.Tutta questa riflessione è stata legata ad un tipo di mentalità umana, però noi vorremmo vedere anche la fedeltà su un altro versante che è quello di un annuncio che ci viene fatto da Gesù Cristo e dal Vangelo. Molto spesso i messaggi che ci arrivano dalla società da quello che ci sta intorno, dalla nostra mentalità non ci dicono o non ci annunciano la bellezza di in amore fedele, anzi, tante volte, lo ripeto, sembra che chi lo viva debba essere quasi una persona fiori dal tempo. Gesù ha spiegato veramente bene che cosa significa amare e ci ha rivelato il vero volto dellamore, però come tante altre sue parole, anche queste sono cadute spesso nel vuoto, anzi hanno scatenato quasi ima reazione di rifiuto. Dicevamo ancora prima che ogni uomo e ogni donna cerca lamore, cerca la propria realizzazione. E un bisogno enorme grandissimo. Noi abbiamo veramente bisogno di scoprire lamore, è una necessità per vivere. Però quando Gesù ci insegna che cosè lamore, come deve essere vissuto perché sia un amore autentico che produca frutti, provoca un fermento, quasi una contestazione.
Il Vangelo di Matteo, Cap.l9,l-lO è molto significativo. Voi sapete
che la gente si radunava volentieri ad ascoltare Gesù, quindi doveva essere un
personaggio veramente grande, aveva veramente una personalità per cui era capace anche di
attirare le persone, sapeva parlare, era ma personalità "magnifica" potremmo
dire oggi. Appunto, si fermavano volentieri ad ascoltare, a discutere, ma anche a
contestare ciò che Gesù diceva. Ecco qui unoccasione: il dialogo si riscaldò
molto e fu quando i farisei (sapete che i farisei erano custodi molto attenti della legge
giudaica, osservavano fedelmente tutte le regole e le leggi stabilite dalla parola di Dio)
lo vollero provocare rispolverando proprio quellargomento particolarmente caldo (non
è caldo solo oggi, lo era anche allora) che era quello del divorzio. Una corrente di
pensiero riteneva che il divorzio poteva essere concesso per ragioni molto gravi, quale
ladulterio, mentre unaltra diceva che poteva essere concesso per qualsiasi
ragione.
Anche i farisei erano divisi su questo problema e quindi : "Adesso cè qua
Gesù, sentiamo un po cosa ci dice Lui" "Tu come la pensi? Da che parte
stai?" e Gesù risponde che luomo non deve abbandonare la moglie, né la moglie
il marito perchè il matrimonio dura per tutta la vita. Ma i farisei gli
domandarono: "Ma cosa pensi di Mosè? Egli permise alluomo di divorziare".
E Gesù ancora: "Mosè lha pe1messo per la durezza del cuore, ma
allinizio non era così. Quando Gesù diceva qualcosa di forte e di potenzialmente
rivoluzionario da potersi creare quasi sconcerto, gli apostoli entravano in agitazione, un
po come noi quando abbiamo un persona cara a fianco, magari in unassemblea,
dice qualcosa e vediamo che non cè molta adesione e allora subito siamo agitati,
non siamo mica tanto forti a queste cose, perché magari ti rifiutano.
Questo succede anche agli apostoli con Gesù, avevano paura del rifiuto della gente, ed
allora cosa gli obbiettano a Gesù? Se il matrimonio è così esigente, allora è meglio
non sposarsi. Io penso che Gesù possa aver sorriso e abbia detto: "Finalmente avete
capito qual è la mia idea sul matrimonio: è certamente un rapporto splendido,
meraviglioso, che ti realizza; è straordinario ma anche estremamente difficile ed
esigente. Perché lamore è bello, però per essere grande deve essere capace di
dare la vita".
Questo è quello che dice Gesù, quello che noi diciamo e ripetiamo spesso, però nella
vita fatichiamo molto a fare "Io do la vita per te, do la vita perché questo mio
amore possa essere un amore che cresce tutti i giorni". E dare la vita non è
necessariamente morire per laltro, però morire a tutti quei piccoli egoismi, quella
ricerca esclusiva di sé, quel volere a tutti i costi, diciamo di prevalere
sullaltro e imporre le proprie idee. Questo sì. Quindi lamore è bello però
per essere grande deve essere capace di dare la vita. Gesù praticamente ha detto che
lamore delluomo e della donna è della stessa specie dellamore di Dio:
amore fedele indissolubile, che dona la vita. Questo a me sembra sia veramente un annuncio
grande, bellissimo. Due persone dovrebbero veramente gioire di sentirsi dire che il loro
amore non verrà mai meno. Lo sentiamo anche in quel bellissimo libretto del Cantico
dei Cantici, che noi tante volte suggeriamo alle coppie di fidanzali, dove si canta
veramente allamore delluomo e della donna come paradigma, come esempio
dellamore di Dio.
Qualcuno dice: il matrimonio sembra quasi un cancello: quando mi sono
sposato ho finito di essere libero e allora conclude: "E meglio non sposarsi!"
Tante volte sono i nostri giovani che lo dicono e scelgono la convivenza perché hanno
paura di essere rinchiusi dentro quel cancello, e noi ancora rivendichiamo il diritto ad
amare con quel cuore indurito dei vecchi dellAntico Testamento, che poi non è tanto
antico. Anziché impegnarci, nella fatica certamente, però gioiosa, di un amore che imita
quello di Dio, quindi di un amore che è dono e offerta e che non è mai pretesa. Ecco il
Signore ha affidato ai suoi discepoli il lieto annuncio di questo nuovo modo di amare e li
ha rassicurati dicendo che quello che sembra impossibile agli uomini è possibile a Dio,
ed è quellamore che è reso possibili proprio dalla grazia di Dio che permette alla
coppia di realizzare la vocazione per la quale è chiamata.
Io non so se sarei capace di dire sempre di si. Se fosse per me , per le mie capacità,
per le mie doti
, il nostro per sempre però è detto davanti al Signore Gesù che mi
garantisce, e mi da la forza, giorno per giorno, di guardare laltro con occhi nuovi,
ogni giorno di costruire qualcosa. Però è Lui la forza della mia vita, quindi noi
chiediamo al Signore nel sacramento del matrimonio, e labbiamo chiesto, lavete
chiesto voi, lo chiederanno i giovani che si preparano al matrimonio, chiediamo proprio al
Signore di essere presente alle nostre nozze.
A questo punto abbiamo messo nella traccia tre modalità per intendere e vivere la
fedeltà:
1.Fedeltà allimpegno assunto: perché certamente è importante
mantenere la promessa, non rimettere in discussione una parola data. Anche se difficoltà
la potrebbero rendere problematica è sotto qui che sta la convinzione che il matrimonio
va difeso come istituto e questo va anche bene però guai se siete veri soltanto a quella
parola e non siete veri a quella persona. e quindi giorno per giorno, invece di dirgli:
"Sei tu la persona con la quale camminare, ma io sto insieme con te perché quella
volta mi sono sposato in chiesa, perché altrimenti io non ti sposerei più". Io
credo che questo sia il più grande dei tradimento che ci possa essere, uno veramente che
cosa si sente? "Io sono una persona! Tu è alla parola che mantieni fede e non
mantieni fede a me!" Attenzione: è importante il discorso della fedeltà alla parola
data, ma è essenzialmente una fedeltà alla persona che deve essere attuata.
2. Fedeltà a se stessi: certamente perché è il primo piano per la libertà del soggetto
della relazione con laltro, e allora noi abbiamo bisogno veramente di fare un
cammino di crescita personale, di crescita nella lealtà. Ecco, però che questa fedeltà
a se stessi non diventi unesclusiva, realizzazione di sé tenendo conto di quella
dellaltro. Per imparare a camminare, a stare in piedi da soli, non continuamente
puntellati, però neanche volere che laltro sia tutto per me, che faccia tutto
quello che io voglio . "Io ti posso modellare come voglio". Quante volte
labbiamo sentito. Oppure "Io sposo la ragazza giovane perché così me la
sistemo, me la modello."
3. Noi abbiamo bisogno invece veramente di scoprire nellaltro le doti, non di
modellare. E la fedeltà dellaltro: ma questo non è solo per lui che vuole
modellare lei, ci sono tante lei che modellano lui, che forse a parole lui
dice:"modello lei" però nei fatti è più la donna che modella. Quindi bisogna
stare attenti perché ogni cosa ha due risvolti: bisogna vedere sempre tutti i lati.
Come crescere nella fedeltà
La fedeltà secondo noi comporta proprio questo esodo, questo uscire da sé per
andare verso laltro, e questo uscire da se per andare verso non mi impoverisce, non
mi rende meno importante, anzi mi costruisce e costruisce anche laltro. Io devo
uscire da me, ogni relazione diventa ricca quando sono capace di lasciare tutto quello che
ho dentro, le mie certezze, e in più sono capace di aprirmi per ascoltare laltro.
Quindi costruire insieme quella realtà complessa, perché è davvero complessa. Abbiamo
veramente al coscienza di questo, cioè di una realtà non facile anche se ricca di
valori. Noi come coppia, dobbiamo dare questa testimonianza alle giovani coppie, perché
veramente quelle sono spaventate, hanno poca voglia di impegnarsi perché non vedono delle
testimonianze che siano positive. Esprimere quindi questa coppia ricca di valori che deve
essere capace di essere specchio dellamore di Dio. Dio nessuno lha mai visto,
quandè che lo vedete? Quando vi amate gli uni gli altri. E qualè
lamore più concreto, più corporeo, più vivo, più tangibile che non lamore
di coppia? Quindi è un amore che si regge sulla fatica perché non cè gioia che
non comporti fatica, sulla costanza, sullattenzione reciproca, sullascolto ed
anche sui silenzi. Essere capaci di fermarsi, noi parliamo di troppe di cose futili. Sulla
disponibilità, sulla condivisione, sulla pazienza, mettiamoci dentro soprattutto anche la
capacità di perdonarci perché non siamo mica perfetti, nessuno di noi lo è! Abbiamo
tante pecche, tanti difetti dei quali dobbiamo veramente essere capaci di perdonare, di
perdonare a me e allaltro. Allora la fedeltà intesa così non sarà più solo la
fedeltà del cuore o del corpo, o il ricordo di una promessafatta, ma una possibilità
vera di libertà che viene data alla coppia. Sarà un cammino da percorrere insieme con
quella persona con la quale un giorno, innamorati, pieni di gioia ed entusiasmo abbiamo
deciso di sposarci nel Signore, accettando di mettere Lui al centro del nostro amore. Un
giorno innamorati (un giorno eravamo innamorati adesso ci amiamo) era il cuore che
batteva, il desiderio grande dello stare insieme, oggi è un cammino o meglio tante tappe
di un cammino che ci hanno portato ad apprezzarci, a correggerci, a perdonarci tante
volte, a battagliare anche, pure questo fa parte del cammino della coppia. Quando le
coppie di fidanzati o di sposi giovani dicono: "Noi non abbiamo mai litigato",
dubito, perché il nostro matrimonio si è retto su tante battaglie, tante diversità di
carattere, deve essere anche una dialettica. Io non posso dire il mio pensiero, eppure
devo dirlo. Non posso stare zitta perché gli farò dispiacere. Gli farò dispiacere lo
stesso e poi ne discuteremo! Delle volte fa dispiacere che diventi una lite, però il
momento della riconciliazione è il momento di un altro passo avanti. Per questo io tante
volte dico che è tremendo per una coppia che dopo due anni dicano: "Non ci amiamo
più". Ma come? Non via amate più? E impossibile dovete dar tempo dovete
vedere come si è capaci anche di litigare e anche di non capirsi anche di dire:
"Guardo nel mio letto e cè un nemico, però il giorno dopo un po alla
volta questo nemico ritorna amico ed è un passo avanti nella costruzione della
coppia."
Non contrapporre mai l'amore filiale e l'amore coniugale
Quando una persona è troppo legata al suo mondo di origine, questo può essere
chiaramente un fatto di pensare: "io vengo da una famiglia..." e quindi mi
aspetto tutto quello che viene da quel mondo. Farà molta fatica a mettere in atto un
progetto nuovo di coppia perché rischia di trasferire nella nuova coppia i modelli della
propria famiglia di origine. Quando il cordone ombelicale con la propria famiglia non è
reciso, si fa fatica a costruire qualcosa di nuovo. E certamente molto importante
non dimenticare la propria famiglia. Non vuoi dire non amarli più ma aver coscienza che
la nuova famiglia ha bisogno di un ambito nuovo. Deve costruire qualcosa di nuovo né la
famiglia di lei né quella di lui. "La mia mamma comera brava!" E
lei: "Perché non la hai sposata?" . Si fa fatica a costruire
questa coppia che è troppo legata alle mamme (le mamme che mia figlia le chiama le Mary
Poppins, praticamente perfette). La mamma praticamente perfetta è quella che rovina il
matrimonio dei propri figli. Perché non facciamo i corsi per fidanzati alle mamme e ai
papà di lei e di lui? Sarebbe molto più utile e in qualche posto si incomincia anche a
farlo, perché non è facile per i genitori mollare i propri figli e non è facile neanche
per i figli, che pur contestano i genitori, lasciare la mamma e il papa.