2° INCONTRO dei GRUPPI FAMIGLIA a Vallà (TV)
14 Novembre 1999
IL DIALOGO TRA LE GENERAZIONI NEL MUTUO RISPETTO
Valori da coltivare, pericoli e insidie dovute al sistema di vita
post-moderno
Silvano Bordignon
Valori: che cosa intendiamo per valore?
Quando ci si prepara su un argomento si cerca qualche libro per documentarsi. In
questa ricerca mi sono accorto che un testo di sette od otto anni fa è già superato
perché in questi dieci anni abbiamo avuto unaccelerazione del tempo e della
società impressionante. Ho preferito allora mettere a fuoco alcuni concetti che ci
serviranno da strumenti, per vedere se, assieme, riusciamo a capire questo discorso.
In questa nostra società cè il grosso problema di capire dove stiamo andando.
Pochi di noi oggi, che operiamo a livello locale, ma anche di coloro che stanno più in
alto, sanno dove si sta andando. Stiamo assistendo ad una mancanza di prospettiva,
perciò si naviga a vista. Le cose che avvengono, avvengono prima del tempo. Solo per
citare un esempio, il problema droga pareva che fosse legato alla distribuzione. Ecco il
perché della lotta tra proibizionisti ed antiproibizionisti. Improvvisamente ci troviamo
di fronte allecstasy che non crea dipendenza. Il problema drogati dipendenti
non cè più! I prezzi sono accessibili perché e sostanza sintetica: slegata dalla
distribuzione. Tutta la prospettiva, frutto del lavoro passato, cade. Però questa nuova
sostanza non è meno pericolosa perché non cè più la paura, almeno la paura della
dipendenza, e la si prende con estrema facilità. Un qualsiasi bravo ragazzo che va in
discoteca la prende tranquillamente
tanto per una volta?! Senza pensare che questi
preparati hanno gli stessi effetti dei medicinali, e pertanto possono diventare
pericolosi. Infatti ci sono già casi di morte. È necessario dunque rivedere tante nostre
impostazioni dopo aver spazzato altrettante convinzioni. La società in cui viviamo ci
impone di rivederle di continuo.
Un veloce commento sulle parole: Dialogo
Dialogo è diverso da comunicazione o da indottrinamento. È una
relazione tra due persone, nessuna delle quali ritiene di avere la verità in tasca ma è
disponibile al confronto con laltro per arrivare ad una posizione nuova rispetto
alla propria. Linsegnante non dialoga, chi difende la propria verità neppure.
Si tratta di un confronto e quando si dice dialogo tra generazioni diventa una
realtà estremamente impegnativa perché, rispetto a dieci anni fa, entra un aspetto di
novità circa il concetto di generazione.
Da sempre le società si sono organizzate in questo modo: ogni società riceve dalla
società che la ha preceduta un patrimonio di cultura ideale; il patrimonio ricevuto lo si
arricchisce con le nuove scoperte, ecc.
, e poi lo si trasmette alla generazione
futura. Oggi ci troviamo per la prima volta di fronte a "generazioni future" che
ne sanno, per certi versi ed in alcuni settori, di più delle "generazioni
passate" e possono insegnare delle cose a queste ultime. Vedi lesperienza nel
mantovano di bambini che danno corsi dinformatica ai loro nonni. Così anche il
rapporto culturale padre figlio si sta rovesciando. Un altro esempio: in questo
momento cè il problema di adattarsi a vivere accanto ad altre culture. Proiezioni
statistiche darebbero la popolazione italiana nel 2050 intorno ai 30 milioni di persone
dagli attuali 56 milioni, mentre la popolazione nigeriana da 120 milioni passerà a 360
milioni dunità. E siccome sarà impossibile che tutta quella gente stia a morire di
fame in Nigeria (lesempio vale per molti altri paesi africani, asiatici,
) ci
saranno grosse migrazioni verso lEuropa e paesi industrializzati. La storia non si
può fermare! Per noi che viviamo in un contesto culturale omogeneo facciamo fatica a
convivere con dei diversi da noi. Solo una gran buona volontà ed un grande
amore cristiano può farci superare questo problema. Noi facciamo fatica, ma non i bambini
che già vivono in modo naturale la vicinanza con bambini africani, asiatici,
con
loro mangiano, giocano, tutto in modo molto naturale. Le generazioni future hanno qualche
cosa da domandarci, e noi a loro. Generazioni e non età della vita. Sembra che
ogni tre anni circa cambi la generazione, per cui tre figli di anni 15, 18, 21 sono tre
generazioni.
Mutuo rispetto è il tema della tolleranza nella diversità.
Il carattere della società contemporanea è la complessità. Siamo in una
società complessa. In che cosa consiste questa complessità partendo da un sistema di
vita moderno? Perché il concetto sia chiaro lo dobbiamo confrontare con un altro: devo
fare il confronto con la società della non-complessità che era la società di ieri. Non
prendiamo il ieri con nostalgia ma per capire loggi.
La società di ieri era una società ferma, statica perché le condizioni di vita e di
lavoro di una persona duravano 30 40 anni. Cera un percorso di vita che
partiva dallapprendimento del lavoro e continuava per tutta la vita. Era una
società continua, rigida, con alcune cose costanti, con i ruoli fissi. Prete, farmacista,
maestro erano figure standard per tutta la vita. Il valore dellesperienza era
fondamentale: più esperienza si accumulava e più valeva la persona. Il valore della
tradizione era importantissimo: dava continuità. In questa tradizione cera
lautorità ben precisa e legata alletà: persone anziane autorevoli davano
certezza.
In questo contesto rigido anche il sistema di idee era tranquillizzante perché, in
qualsiasi contesto, la religione dava certezze, con passaggi precisi, con il valore
dellesperienza e dellautorità. Oggi invece abbiamo una società in continuo
cambiamento. Tale società, in estremo movimento, valorizza la ricerca e linnovazione.
Oggi sono tenuti in considerazione i ricercatori, ossia chi è capace di fare sempre nuove
proposte. Il nuovo diventa un valore in qualsiasi settore, in modo particolare nel mondo
economico. Proprio questo mondo cerca i giovani perché hanno idee nuove. La
caratteristica della società attuale è cercare cose nuove, perciò la struttura di un
certo tipo salta in blocco. Non ha più valore il ruolo dellautorità,
dellesperienza, della tradizione, dei rapporti.
In questa società complessa ci sono tante culture, tanti modi di vedere, tanti modelli
di riferimento. Un centinaio danni fa Durckeim avvisava che la società stava
cambiando, si stava allargando. Basti pensare a tanti dei nostri paesi che hanno
raddoppiato la popolazione. Cè un aumento numerico ed una densità materiale. Siamo
sempre in tanti ovunque: al mercato, in strada, al bar, in pizzeria,
perché tutti
si muovono. Il movimento fa apparire questo "essere tanti".
La terza dimensione è la fortissima densità morale. La densità morale sono le relazioni
interpersonali.
Il contadino di ieri in tutta la giornata incontrava pochissime persone, per il resto era
solo, con la terra e gli animali. Noi in una giornata possiamo incontrare anche 300
persone, ed ogni persona è sempre un contatto: devi salutare, presentare, vedere,
A
volte si sente il bisogno di evadere perché si è talmente saturi, specie in certi
ambiti! Il mondo delle relazioni diventa enorme e stressante.
La RELIGIONE? Ottima salute pubblica, ma debolezza intorno alla
Verità. Le sette.
Enzo Pace, professore di sociologia delle religioni di Padova, disse di recente: "Le
religioni nella storia mai hanno goduto buona salute come oggi. Ogni giornale ha il suo
esperto, ogni telegiornale il suo servizio. Gli uomini di religione occupano le prime
pagine delle testate come le grandi star, sia il Papa che il Dalai Lama. Però
contemporaneamente hanno perso forza nel diffondere le idee di verità, le loro
verità." Oggi cè lopinione diffusa che ogni religione sia solo un modo
diverso di credere in Dio. Abbiamo una caduta delle verità religiose per cui i capi
religiosi, compreso il Papa, sono ascoltati solo sul piano etico.
La FAMIGLIA? Fine della presenza di più generazioni in famiglia. Oggi
lindividuo, scrive Shorter, si trova da solo di fronte ai propri problemi, il
giovane vive con i coetanei, fuori famiglia o con i mezzi di comunicazione. Il rapporto
con i parenti, da espressivo diventa strumentale. Crescita? La separazione è
psicologicamente utile, ma deve accompagnarsi con lespansione.
Cambiamento delle generazioni. / bambini on off / adolescenti a 40 anni /
maturi a 30 anni / terza o quarta età / nonni come.
In famiglia oggi cè solo la presenza di due generazioni: genitori
e figli. Non ci sono più nonni, zii,
(nella famiglia patriarcale cerano tre
o quattro generazioni che convivevano). Però anche in questa famiglia lindividuo si
trova da solo di fronte ai propri problemi perché il ragazzo gestisce molto del suo tempo
con i coetanei fuori dalle mura domestiche. La sua vita relazionale non è solo con il
papà e la mamma, ha tutti i suoi amici. Anche in casa ci sono spazi dove i ragazzi
possono gestirsi da soli o con gli amici. Così pure il rapporto o i legami parentali si
stanno allentando diventando rapporti strumentali. I nonni fanno comodo quando devono
accudire i bambini: uso strumentale della parentela.
Bambini on off (acceso spento). Cè la capacità di cambiare
ambiente, di cambiare da una situazione ad unaltra senza la sequenza operativa,
saltando cioè tutti i passaggi obbligati.
Ladolescenza arriva talvolta a 40 anni. Più del 52% delle persone
sotto i 30 anni vivono in famiglia, il 30% sotto i 35 anni vive ancora in famiglia. Il
modello di vita adolescenziale perenne sta diventando sempre più lungo e con esso
lincapacità di prendersi delle responsabilità. Dallaltro lato abbiamo
persone mature a 30 anni. Lavvocato che ha difeso Andreotti ha 32 anni. Neppure
questa professione, che si basava su una lunga esperienza, è esente dalle innovazioni
tecnologiche che persone molto giovani sanno sfruttare. Nella nostra società abbiamo le
più grandi contraddizioni: da una parte adolescenti di 40 anni e dallaltra geni a
30 anni.
Terza e quarta età. Secondo le prospettive moderne quella migliore è la
terza età e non tanto la seconda. Nella prima età una persona cresce, si forma nella
seconda età, nella terza gode ciò che ha prodotto, mentre la quarta età rappresenta la
decadenza fisica. Nella terza età si gestisce quanto si ha accumulato ed appreso,
tuttavia manca il potere che rimane nelle mani di chi produce (seconda età).
Oggi abbiamo una buona generazione di terza età fisicamente sana, intelligente, con buone
risorse economiche.
Nonni come. Il nonno ha bisogno di fare il nonno, non il baby sitter o il
padre. I nonni fanno da camera di compensazione perché i "no" dei genitori
possono esasperare. Infatti i nipoti si confidano con i nonni in un rapporto del tutto
particolare che non è il rapporto genitoriale. A volte accontentano i nipoti, ed è
giusto così, non dobbiamo togliere questa soddisfazione ai nonni. Fare il nonno è
compensare non sostituire il genitore.
Allora cè la tradizione e il movimento e qui si gioca la nostra
scommessa di oggi. Non si può essere con la tradizione in cima al monte e il popolo
dIsraele passa sotto. Sono anchio protagonista, non posso arroccarmi. Ma
daltra parte non posso farmi risucchiare dal movimento altrimenti mi perdo. Non
possiamo pensare di stare sopra londa come un tappo di sughero ed andare dove essa
porta.
Questa è la scommessa del futuro, è solo un problema: non cè una risposta.
Potremmo dire che la cultura, la capacità di leggere il passato per capire il presente,
il confronto con gli altri, sono delle modalità di lettura.
Beato chi ha una forte fede religiosa! Avere una grossa fede religiosa, nella prospettiva
di prima, è molto difficile. Ci sono molti sacerdoti che hanno una crisi religiosa
perché la religione sta diventando una sorta di etica civile. La religione è rapporto
con Cristo, con lassoluto.
Cè anche la filosofia, ci sono altre discipline che possono avvicinare alla
religiosità. Il problema è che ogni generazione elabora e risponde in modo diverso,
perché, a seconda delletà, anche le cose dette da me sono concepite in modo
diverso. Le stesse cose ognuno le elabora in base alla propria sensibilità, alla propria
cultura, al proprio modo di essere.
Riferimenti biblici: Mt. 16,14 Lc. 12, 54-56