Prof. Silvano Bordignon
(1a parte)
Il tema proposto è attuale perché in esso si fa riferimento
allEnciclica del Papa "Fides et Ratio" (la fede e la ragione) presentata
in occasione della celebrazione del ventesimo anno di pontificato il 14 settembre 98.
Questa enciclica mi ha sorpreso come laico per la capacità del Papa di saper organizzare
un discorso sulla fede-ragione, tale da far emergere la fede e la ragione come le due ali
dello spirito.
Oggi prenderemo in considerazione soprattutto la ragione e del contributo che essa può
dare ai problemi dellesistere.
La ragione è lo strumento principale, sul piano umano, che noi possiamo utilizzare.
Dallaltra parte cè la fede. La fede può essere vissuta in maniera intensa o
in modo pratico. Marc Reson, un autore francese, dice che utilizzare al massimo la ragione
significa, per chi crede, dare il massimo onore a Dio. Usare al massimo la ragione è
dunque importante; con essa sviluppiamo le scienze come la psicologia, la sociologia, la
filosofia, discipline che ci danno degli strumenti notevoli per rispondere ad alcuni
problemi della nostra vita.
Come persone, oltre al vivere, al gestire, al capire,... abbiamo bisogno di riflettere e
trovare il senso della nostra vita. E per rispondere a questo problema, dice il Papa,
occorre la filosofia.
Possiamo dire che tutti noi in qualche modo siamo filosofi: dal bambino anche piccolo
allanziano, perché la filosofia è la visione che noi diamo della vita.
Dal punto di vista pratico ci sono persone che sanno essere filosofi senza aver studiato
filosofia. La filosofia è la capacità di collegare il particolare
alluniversale.
Una persona che vive chiusa nel proprio paesino crede che la vita sia strutturata
ovunque come nel proprio paesino, ma se gli capita di salire sulla montagna vicina può
spaziare su un panorama ben più ampio ed accorgersi che il paese in cui vive non è che
un piccolo centro tra molti altri centri abitati. Quando poi scende di nuovo in paese la
sua visione è diversa da prima perché si rende conto che il proprio paese è soltanto un
punto dentro una prospettiva molto più vasta. Questo fenomeno viene chiamato dai
sociologi "distanziamento".
Il distanziamento è la capacità di vivere la situazione contemporaneamente
allinterno e fuori di essa.
Questo sdoppiarsi ci permette di vivere una situazione paragonandola ad altre realtà
e perciò a dare senso a quello che facciamo., ci permette di fare una revisione di come
viviamo, specialmente nel nostro mondo frenetico. Ci permette di viverci dentro e di
distanziarci, ci permette di collocare quello che stiamo facendo in una prospettiva molto
più ampia. In questo modo si prende coscienza di ciò che si fa: abbiamo una prospettiva sincronica.
La disciplina che aiuta a cogliere il particolare con luniversale è la
filosofia.
Alcuni strumenti tecnici della filosofia:
Il pensiero Allinterno del pensiero i filosofi distinguono tre momenti:
intuizione, intelligenza, ragione.
Che cosè lintuizione?
È latto di pensiero che coglie immediatamente una data realtà o verità.
I meccanismi dellintuizione sono ancora tutti da spiegare. Gli psicologi
descrivono la parte destra del cervello come la parte che predilige la capacità
intuitiva, mentre quella sinistra gestisce la facoltà raziocinante. Il nostro cervello
destro coglie le cose in maniera immediata ancora prima della ragione, poi la ragione non
fa altro che dimostrare ciò che il cervello destro ha già intuito. Intuire è una
peculiarità del pensiero: le intuizioni non si possono dimostrare, sono immediate. I
filosofi hanno sempre dato molto spazio allintuizione.
Che cosè lintelletto?
Lintelletto è lattività del pensiero che coglie, analizza le cose che ci
stanno intorno. Lintelletto è la base della scienza, spiega i fenomeni. Gran
parte del nostro pensiero è intellettuale.
Che cosè la ragione?
La ragione è un pensiero che non si accontenta più della dimostrazione che noi diamo
attraverso la scienza, ma tenta di collegare tutte le prospettive esistenti.
In altro modo: nellintelletto sono io che lavoro, colgo, osservo, studio, nella
ragione io mi devo moltiplicare in molti altri modi perché collego il pensiero colto da
tanti punti di vista.
Il pensiero umano cerca di darsi risposte globali.
Allora: lintuizione coglie la verità, lintelletto spiega scientificamente, la
ragione cerca risposte globali e le vuole dimostrare.
I filosofi sono divisi in due correnti:
- cè chi dice che lintuizione è serva della ragione (tutte le cose intuite
vanno dimostrate razionalmente altrimenti non sono valide);
- cè chi dice al contrario che la ragione arriva fino ad un certo punto, al di là
di essa esiste lintuizione.
I contenuti della fede in particolare fanno parte delle intuizioni, quindi non sono
dimostrabili, con ciò non significa che non siano validi.
Verità ed opinioni
Lopinione è lidea che io mi faccio delle cose, sono perciò legate
alla nostra sensibilità. Noi abbiamo i sensi ed abbiamo insieme gli atti della mente.
Lopinione è ciò che cambia la verità, è ciò che permane.
Comunemente noi intendiamo per verità, dire una cosa conformemente alla realtà.
In filosofia verità è togliere la copertura, scoprire. Quanto si riesce a scoprire? La
verità è una continua scoperta.
Altri concetti: scienza, credenza, cultura.
Noi viviamo in un contesto sociale dove ci sono delle credenze; sono convinzioni
sociali alle quali ci si adegua. Le credenze non sono verità, però non sono da buttare.
Mentre si cerca la verità non è saggio buttare tutto ma è opportuno rimanere ancorati a
qualcosa, anche se con lidea di cambiarla quando si è scoperto qualcosa di più
vero.
Le credenze per la filosofia sono strutture che ci aiutano a vivere.
(Se uno si trova nel deserto senza conoscere la direzione da tenere non è sbagliato
seguire il gruppo che si orienta tutto insieme da qualche parte, salvo a cambiare
direzione se si ha la certezza che la strada sia sbagliata). Nei momenti di crisi
adeguarsi a quello che fanno gli altri non significa conformismo ma buon senso, è un modo
di agire intelligente. Salvo che non si trovi qualcosa di più interessante è saggezza
seguire le credenze del gruppo.
Sapienza (cultura) e saggezza (scienza): chi è il sapiente e chi è il
saggio?
Il sapiente è quello che riesce a cogliere le cose importanti e sa distinguerle dalle
cose futili. Una persona in base alla sua cultura sa discernere i principi
fondamentali, le realtà basilari dalle sciocchezze.
Il saggio è colui che sa applicare bene nella realtà i principi che gli da la
sapienza.
Non sempre il sapiente è saggio, la saggezza è una virtù legata alla capacità del
saper applicare.
Un altro concetto: essere ed esserci. [è stato accennato solo nella
ripresa]
Un concetto interessante è anche quello di felicità.
Felicità è la capacità della persona di realizzare la propria essenza, cioè di
realizzare il bene. Che cosè il bene? Diciamo che ogni essere è strutturato
in un determinato modo, e se lessere si organizza secondo la sua struttura è bene,
facendo poi il bene otteniamo la felicità.
La felicità è la conseguenza di un bene realizzato.
La felicità non va mai perseguita, non serve lavorare per raggiungere la felicità
perché è come lombra che non si raggiunge mai, che non si riesce a toccare ma ci
accompagna ovunque. Se qualcuno vuol essere felice deve pensare ad autorealizzarsi, a
vedere se è autentico, se è onesto,...perché la felicità consegue a questo.
Il bene e il male
Il bene è lessere che riesce ad essere se stesso, il male è lessere
che non riesce ad essere se stesso. Il male non è una cosa ma una mancanza di
bene.
La libertà
Altro è libertà, ed altro libero arbitrio. Il libero arbitrio è fare
quello che si vuole.
Libertà invece è non essere condizionati. E impossibile non essere
completamente condizionati, quindi la libertà assoluta non esiste. Qualcuno dice che la
libertà è la gestione intelligente dei condizionamenti. Come si fa a gestire in modo
corretto i condizionamenti? Usando la ragione, perché la ragione è pensiero non
condizionato. Dunque lunica dimensione delluomo che non è condizionata è la
ragione. Ogni volta che noi obbediamo alla ragione siamo liberi.
Linguaggio
Il linguaggio, la parola è il vestito che diamo alle cose. Attraverso il
linguaggio strutturiamo le cose. Alla fine le cose che noi narriamo, non sono quelle che
sono, ma sono quelle che noi diciamo di esse.
Religione e fede
La religione è il percorso, il bisogno di legame universale che parte dalluomo.
La fede è la risposta che le religioni rivelate danno a questo bisogno.
Tutti i filosofi parlano di religione e parlano anche di Dio, ma il dio dei filosofi
è diverso dal Dio della fede. E sempre un Dio raggiunto razionalmente.
Storicamente notiamo che ci sono alcune esperienze religiose particolari (religione
rivelate).
Nel mondo ebraico ed in quello cristiano qualcuno disse: "Io sono la verità, io sono
la vita, io sono Dio", cioè "io sono". La fede è la risposta che viene
dalla rivelazione. La religione invece non viene da una rivelazione perché ci sono atei
profondamente religiosi. Esiste una religiosità diffusa, una religiosità ed il bisogno
di trovare un legame, una spiegazione tra il singolo ed una realtà complessa come
luniverso, come la storia degli uomini. Trovare un legame tra me e la mia storia:
(il passato e il futuro), tra me e il mondo, tutto questo è dare risposte religiose,
questa è riflessione di tipo religioso.
Etica
I nostri comportamenti seguono dei principi, in base ad essi sappiamo ciò
che è giusto e ciò che non lo è.
La verità è una sola e non ci può essere una verità colta con la ragione in contrasto
con una verità colta con la fede. S.Tommaso (1300) diceva che la verità è una sola.
Fede e ragione la raggiungono ognuna per la propria strada. La ragione fa capire il
perché della fede e la fede, per chi crede, fa capire il perché della ragione e le due
strade ad un certo punto si incontrano.
S. Agostino, filosofo del 400, diceva che noi cerchiamo continuamente ed in qualche
modo possediamo loggetto stesso della ricerca anche se non lo abbiamo ancora.
Perché devo cercare una cosa se in qualche modo non lho mai avuta?
Il problema di Dio, come laico, non lo faccio partire da nessuna idea pregressa, né atea,
né religiosa. Una persona parte senza sapere se troverà: se uno parte sapendo già che
Dio esiste, oppure che Dio non esiste, come può svolgere la sua ricerca? Se la ricerca è
seria più di qualcuno dirà ad un certo punto di aver incontrato Dio, ma se poi qualcuno
cerca per tutta la vita e magari non trova...limportante è che abbia cercato.
"Perché, diceva un filosofo, se un domani Dio non cè, tu non hai perso
niente, se poi esiste davvero e tu lo hai cercato Dio ti riconoscerà la fatica della
ricerca." E lesaltazione della ricerca continua: siamo in unepoca
in cui anche noi ci confrontiamo con altre esperienze religiose e ci chiediamo se davvero
siamo nel giusto.
(2a parte)
GESTIONE DELLE PROPRIE PULSIONI PER UNA PERSONALITÀ MATURA
La prima parte del corpo che gli esseri hanno sviluppato è il
midollo contenuto nella colonna vertebrale, dapprima pesci e rettili fino agli esseri
eretti. Questi esseri incontrando altri esseri nel loro sviluppo hanno provato delle
emozioni. Secondo la teoria dello sviluppo dapprima si è formato il paleoencefalo, quello
che sta sotto larea corticale, quella parte di cervello che coordina tutte le nostre
emozioni (paure, istinti, sessualità, fame,...), poi proseguendo con lo sviluppo si venne
a formare la corteccia cerebrale che è larea delle associazioni e della
razionalità.
Il dualismo carne e spirito, ragione e scienza della filosofia classica è autodimostrato
dalla scienza biologica; cioè cè un contrasto tra tutta larea
emotivo-istintuale e larea corticale (della ragione). E come se dentro di noi
avessimo un servo ribelle ed un padrone che cerca di dominare questo servo.
Un bambino ha larea emotiva preminente sullarea razionale. Ladolescente,
nel momento della crescita, ha uno sviluppo subitaneo dellarea emotiva che lo
influenza non poco.
Lequilibrio di un individuo è dato da un buon rapporto tra area razionale ed area
emotiva. In questa armonia entra in modo rilevante leducazione, la formazione.
Educazione non è soltanto ricevere degli insegnamenti ma è cogliere modelli, costumi
presenti nellambiente che avviano ad organizzare la propria esistenza in modo
equilibrato.
Natura e cultura
Abbiamo nella natura unarea istintuale che è la base dei bisogni (ad es.
la fame, bisogno naturale-istintuale), luomo risponde a questo bisogno con la sua
cultura (fatto culturale). Si può mangiare la pizza con gli amici, una festa o un
pranzo di nozze, oppure un panino a casa propria. Si tratta di un bisogno naturale che si
veste di significati culturali. La sessualità è un bisogno naturale che si veste di un
significato culturale. Il significato culturale è legato alle problematiche che abbiamo
esposte sopra.
Sono solo alcuni concetti attorno ai quali ognuno organizzerà la propria vita nella
ricerca continua.
Nota:
Per un utile lavoro di confronto con la Fides et Ratio si consiglia la lettura dei
seguenti paragrafi:
1-7, Conosci te stesso
18, le regole delluso della ragione
24-35, il cammino della ricerca della verità