3° incontro dei Gruppi Famiglia nel Vicariato di C. di Godego
a Vallà 02 Dicembre 2001
Riscoprire la fede cristiana.
La famiglia in un contesto di corsa alla superstizione, magia,
spiritismo, paranormale,
Relatore: don Mariano Maggiotto
Analizziamo, per iniziare, quei gesti della vita cristiana che meglio si prestano ad
essere interpretati in modo magico o superstizioso. I gesti che meglio si prestano a
essere interpretati così sono i sacramenti e alcune pratiche di preghiera, compresa
quellaggiunta alla preghiera che è laccendere una candela. È proprio da
questi gesti che nascono tanti equivoci. In un secondo momento parleremo di magia,
tarocchi, lettura della mano, utilizzando il libro di un giornalista dal quale possiamo
ricavare alcune utili informazioni.
I Sacramenti sono i segni più evidenti, nella pratica della fede religiosa, che
vorrebbero essere i segni di una benedizione che ci raggiunge e ci consola, la benedizione
del nostro Dio. I Sacramenti quindi non sono, per nessun motivo, unopera buona che
dobbiamo fare a Dio per farlo contento e indurlo a volerci bene. Chi dovesse pensare così
è già sulla strada sbagliata, è mettersi sulla china della superstizione e della magia.
Questo modo di pensare diventa pericoloso, quasi che Dio avesse bisogno delle nostre
preghiere, dei nostri atti di culto per concederci la sua protezione. E pericoloso e
fuorviante perché il sacramento, la preghiera ci mettono in un contesto di benedizione
solo per il fatto di porre questi atti, non perché Dio, contento di noi, ci viene
incontro per risolvere le nostre faccende.
Perché i sacramenti e la preghiera in modo particolare corrono questo rischio? Perché
sacramenti e preghiere si presentano come riti. Essi sono riti nel senso più profondo del
termine, non secondo lespressione comune "è rituale", "è di
rito", che è sinonimo di abitudine, di convenienza, di modo comune di fare. Mi
riferisco a quel modo di concepire i sacramenti attribuendo ad essi lo stesso valore che
si dà allabito bianco delle nozze o alla tunica della prima comunione. È rituale
anche chiedere il battesimo per il proprio figlio e la prima comunione, chiedere il
matrimonio religioso. Tuttavia quando diciamo che è di rito chiedere i sacramenti,
avvertiamo che esiste un contrasto piuttosto forte tra quello che il sacramento vuol dire
e quello invece che noi intendiamo. Questo modo di pensare produce delle conseguenze che
non sono per niente irrilevanti in noi e nei figli, i quali, crescendo, imparano da noi
che cosè la vita, che cosa sono i Sacramenti, chi è Dio.
E impossibile, ad esempio, fare appello al senso cristiano del sacramento del
matrimonio dopo alcuni anni che è stato celebrato, quando la coppia è in crisi, se nel
momento in cui lo si è chiesto è stato chiesto soltanto perché era un bel rito
lo sposarsi in chiesa. E inutile quindi far appello al fatto che io devo comportarmi
da buon cristiano perché ho ricevuto la cresima se quando mi sono cresimato non ho
chiesto a quel sacramento di essere un buon cristiano, ma mi ci sono accostato perché
tutti i mie compagni la facevano. Non si può trovare in seguito quello che
allinizio non si è cercato, non è possibile capire poi quello che fin
dallinizio non è stato capito. È questo un equivoco piuttosto frequente sui riti e
sulla preghiera cristiana.
Cè poi un altro possibile equivoco sui sacramenti e sulla preghiera, ed è
quellaspetto del rito cristiano che molti credenti vivono come un atto magico,
perché poi da vivere il cristianesimo come atto magico a scendere nelluso della
magia e di tutte le cose che vi sono collegate il passo è molto semplice.
Che significa denunciare che si può vivere il sacramento, la preghiera, laccendere
la candela alla Madonna, a qualche santo, in modo magico? Significa credere che se dico
bene alcune parole e faccio bene alcuni gesti automaticamente dovrebbe arrivare per me un
cambiamento prodigioso nel modo con cui Dio mi guarda e dovrebbe cambiare prodigiosamente
anche il corso della mia vita. Se io accendo una candela alla Madonna lei mi cambia la
vita; e cambia anche la Madonna perché, per la mia candela, è diventata più benevola.
Se io vado a confessarmi, alla comunione e chiedo la grazia Dio diventa più benevolo e
dovrebbe far cambiare anche il corso degli eventi della mia vita. Così però il
sacramento viene totalmente stravolto. Qual è la ragione profonda per cui noi viviamo il
sacramento, e non solo, con atteggiamento magico, superstizioso?
Se non lo sentite importante per voi, sentitelo importantissimo per i vostri figli,
perché è più diffusa di quanto voi sospettiate la tendenza verso forme di magia,
oroscopo, tarocchi, carte.
Da che cosa nasce la voglia di magia nel cuore delluomo? Nasce dal fatto molto
importante che, mentre ciascuno di noi è perfettamente in grado di darsi degli obiettivi
molto belli, nello stesso tempo è perfettamente consapevole che quegli obiettivi non
riuscirà a raggiungerli. Lessere umano in qualche modo è cosciente dei propri
limiti, è cosciente delle cose che vorrebbe fare ma è altrettanto cosciente delle cose
che non riuscirà a fare. Vorrebbe ma non riesce, si sente indifeso, abbandonato, in balia
di forze che sono più grandi di lui. Non solo, ma si arriva a sentire perfino che questa
debolezza rischia di toccare anche le cose le più importanti, anche le più belle, della
nostra vita. Qualè la prima voglia che ci viene quando ci troviamo a vivere la
paura di non poter fare le cose che riteniamo indispensabili o quando ci sentiamo
sfuggire, perché limitati nelle nostre forze, cose molto belle per la nostra vita?
E quello di affidarci a qualcosa che ci tolga la responsabilità della lotta, è la
tentazione di lasciar perdere la propria libertà e abbandonarla nelle mani di un Dio che
risolva le questioni. Lesperienza religiosa infatti si presta in modo molto
particolare a questo equivoco.
Lesperienza religiosa infatti, i preti lo dicono sempre in chiesa, è
lesperienza nella quale luomo confessa innanzitutto il proprio limite. La
messa comincia con "riconosciamo i nostri peccati", ossia riconosciamo il
nostro limite. Luomo religioso sa che è un povero Cristo impegolato nelle vicende
della terra, sa che quando capisce le cose spesso sbaglia la mira, sa che quando usa la
propria libertà è meglio che non si fidi troppo di come la usa perché spesso la
libertà, nel modo in cui tu la usi, ti fa sbandare, ti porta fuori strada. Ecco come
rischiamo di persuaderci che possiamo sottrarci dallimpegno di rendere migliore la
nostra vita, di rendere più precisa la nostra coscienza sperando che qualcun altro decida
al nostro posto. È la coscienza del proprio limite che rischia di trasformarsi in
disimpegno.
Cè un altro aspetto positivo che rischia di trasformarsi in aspetto negativo. È la
consapevolezza anzi la certezza che la persona credente ha che la nostra vita è nelle
mani di Dio. Ora, se Dio tiene nelle sue mani la nostra vita, che cosa ne farà?
Lerrore nel quale moltissimi cadono è: Dio farà le stesse cose che faremmo noi se
tenessimo nelle nostre mani la vita di qualcuno, cioè noi immaginiamo che Dio reagisca
allo stesso modo nostro. Cioè che Dio agisca in modo positivo se gli siamo graditi e che
reagisca con rappresaglie e castighi se sbagliamo. Dio non castiga! Purtroppo qualche
prete lo dice ancora. Ricordo a quando il Cardinal Siri disse: "E Dio che
manda lAids ai tossicodipendenti o agli omosessuali". E caduto in
questa perversione anche un principe della chiesa cattolica. La malattia non è un segno
del castigo di Dio! Se arriva il male non è perché Dio punisce! E vero che la
nostra vita è nelle mani di Dio, però è altrettanto vero che Dio non è come noi. Dio
non è uno che ti aiuta perché gli piaci, non è uno che ti castiga perché vuol far
rappresaglia contro di te. Dio non è uno che, come noi, ha bisogno di essere adulato per
concederti un favore, non è uno che ti chiede di esser servo: "Non siete più
servi, ma vi ho chiamati amici". Ecco che cosa avvia verso la magia, verso la
superstizione, non è la buona coscienza del proprio limite, che è una buona cosa, ma il
cattivo uso che faccio di questa coscienza che ci porta verso la magia e verso il vivere
magicamente il fatto religioso. Il risultato di tutto questo è la rinuncia alla propria
libertà e responsabilità.
Utilizzo ora qualche pagina di questo libro che afferma che oggi è molto viva la
tentazione di affidarsi alla magia. Questo testo fa alcuni esempi validi in particolare
per i ragazzi e i giovani. In queste pagine viene citato il complesso "Opera 9",
complesso la cui cantante solista Cadaveria ( che allegria!?) parla di una visione della
vita per la quale Lucifero riesce, se lo comperi, se lo porti dalla tua parte con le
formule magiche, a farti vincere le forze negative. Qui centra la faccenda di questa
fantomatica energia. Tutte le sette e i predicatori dicono: "Io ti restituisco
lenergia positiva", "Io ti tolgo lenergia negativa".
Comincerò a credere loro se mi spiegheranno che cosè lenergia. Non lo aveva
capito neppure uno con il cervello molto più acuto del mio: si tratta di Newton che nel
1600 aveva tentato di capire che cosa fosse lenergia, e si era arreso. Newton è
quello che scoprì le leggi con cui si reggono e si muovono i satelliti
nelluniverso, navicelle spaziali comprese. Questi signori mi hanno sempre detto che
cè, che è positiva o negativa, e che se cade qualche soldino dalla mia alla loro
tasca forse qualcosa si muove.
Alcune forme più importanti di questo mondo del magico nel quale rischiamo di cadere per
la consapevolezza della nostra debolezza e la voglia di rinunciare alla libertà, alla
responsabilità e alla fatica di vivere.
Lastrologia è la pratica che studia il futuro e la personalità con
laiuto degli astri. Viene ritenuta spesso innocente, e di solito tutto sommato lo
è, però rappresenta il primo passo verso il confidare in forze che non si chiamano libertà
e responsabilità. Cè oggi una cultura delloroscopo da far
impressione: "Oggi le cose ti andranno bene perché gli astri si congiungono in un
modo piuttosto che in un altro
". Le cose andranno bene invece se ti darai
una mossa e male se ti addormenti su ciò che devi fare, gli astri non centrano.
Libertà e responsabilità sono i due termini che insieme raccontano te stesso, tutta la
tua dignità. Se non hai libertà e responsabilità ma che nullità di persona sei? Tante
persone seguono lastrologia nel mondo giovanile, ma anche nel mondo degli adulti,
tanto che ormai è di moda, quando incontri una persona nuova, chiedere: "Di che
segno sei?".
La chiromanzia è la lettura della mano che consiste nellinterpretare il
destino di una persona e individuarne il carattere leggendo i segni sulla mano.
La cartomanzia è la lettura dei tarocchi. Attraverso la scelta di un certo numero
di carte con particolari disegni, si crede di riuscire ad indovinare il destino, il futuro
di una persona.
Amuleti e talismani sono tutti quegli oggetti ai quali si attribuisce un potere
magico. Portandoli addosso ci si illude di aver maggior fortuna o che ci cambino la vita.
Un cristallo appeso al polso forse cambierà il polso, non la vita.
I filtri magici sono particolari intrugli preparati dai maghi che avrebbero il
potere di risolvere i problemi della persona. Per inciso se avete figli sui 14/20 anni
spesso questi filtri se li preparano da soli e molti li bevono o li fanno bere pensando di
raggiungere un determinato scopo.
Poi ci sono i riti e le formule magiche. Qualcuno usa le formule magiche che sente
dire dai maghi alla tivù per rilassarsi. Vengono praticate dai maghi, ma fra i giovani va
molto di moda il "fai da te" e ci sono appunto molti che usano le formule
magiche o praticano riti per le ragioni le più disparate: per conquistare un ragazzo, per
superare linterrogazione, un compito o un esame a scuola, anche per vincere una
partita di calcio (se non si ha quei calzini e guai lavarli, non funziona, per un anno
stessi calzini, perché sarebbero i calzini che fanno vincere, non limpegno e
lallenamento).
Lo spiritismo è quella pratica attraverso la quale si invocano le anime dei morti
pensando di parlare con loro. Quasi sempre cè bisogno di un medium, cioè di una
persona che faccia da tramite. Questo è alquanto strano! Se si può parlare, perché non
ci parlo io? Perché deve esserci un altro?
Poi cè il satanismo. È il culto del diavolo, che sembra diventare sempre
più popolare tra i giovani. Alcune canzoni sono chiaramente ispirate al satanismo. Il
satanismo può spingere i ragazzi a compiere riti sacrileghi come ad esempio rubare
lostia consacrata. Sapete che per lungo tempo in Italia non si dava la comunione in
mano anche per questo motivo, perché le messe sataniche sono valide solo se viene
profanata lostia consacrata oppure se si vanno a toccare le ossa nei cimiteri (che
allegria!?).
La chiaroveggenza, è quella facoltà secondo la quale alcune persone riuscirebbero
a conoscere il futuro o il destino di altri. Il pendolino, quello di Maurizio Mosca, è un
oggetto considerato magico, legato ad un filo e fatto oscillare; il tipo di oscillazione
dovrebbe offrire risposte sul futuro.
La numerologia consiste nellinterpretare il significato dei numeri della
propria nascita o di qualche altro evento e, attraverso una serie di calcoli, si dovrebbe
ottenere una buona previsione per il futuro.
I sogni rivelatori. Il sogno mi spiegherebbe chi sono e cosa mi accadrà, mi
darebbe i numeri giusti del lotto (magari fosse!). Basta studiare un libro che ha ormai
101 anni pubblicato nel 1900 che è "Linterpretazione dei sogni" di
Freud e leggervi chiaramente che il sogno, attraverso il contenuto manifesto, cioè
attraverso quello che io vedo e mi ricordo, vuole nascondermi qualcosa. Non vuole
rivelarmi, vuole nascondermi qualcosa di ciò che sta nascosto dentro di me attraverso la
trasposizione e la condensazione e il simbolismo che sono i tre meccanismi attraverso i
quali il nostro inconscio produce il sogno. Figuriamoci se ci possiamo affidare ai sogni
che sono costruiti apposta per non farci capire. Alla TV ci fanno credere che interpretano
i sogni subito. Tutto questo è pericoloso per i ragazzi e debilitante per la persona
perché, non solo crea dipendenza da amuleti, maghi o altre cose, ma abitua alla cultura
del non impegno. Contribuisce cioè a creare la mentalità del non fare, del non agire,
aspettando che qualcuno da fuori venga a risolvere i problemi. Lideologia esoterica
della magia è molto diseducativa perché non aiuta le persone a sforzarsi. E la
legge del voglio tutto e subito. Ti piace un ragazzo? Invece di conquistarlo con la
simpatia, con la dolcezza e con laffetto mi affido a un filtro magico. Ho un dubbio
sul futuro? Invece di usare la testa e trovare una soluzione intelligente al problema mi
affido al responso delle carte o delloroscopo. Voglio superare un esame a scuola?
Voglio trovare una cosa bella e utile sul lavoro che mi faccia andare avanti? Invece di
impegnarmi seriamente, recito una formula magica e mi metto in tasca un talismano porta
fortuna.
Un antropologa Cecilia Trocchi, ha raccontato di essersi imbattuta nel caso di tre
diciottenni che volevano fare un rito satanico per conquistare una ragazza;
lantropologa disse: "Ho consigliato loro di lasciar perdere e di mandare un
bel mazzo di fiori". Era sicuramente meno rischioso. In questi comportamenti
cè per davvero la grande illusione di ottenere una soluzione facile e immediata a
tutti i problemi.
Su tutto questo gioca un ruolo perverso la televisione, che ormai si sta riempiendo di
inviti ad affidarsi ad altri per risolvere i propri problemi. La televisione è il nuovo
grande stregone. Molti, ad esempio, si rivolgono alla TV per ritrovare persone scomparse
("Chi lha visto?"), per incontrare parenti lontani dei quali hanno perso
le tracce ("Carramba, che fortuna"), oppure fare pace con amori perduti
("Stranamore", "Cè posta per te"), oppure a denunciare i torti
subiti ("Forum" - "I fatti vostri" - "Striscia la notizia"-
"Maurizio Costanzo show"). Il piccolo schermo si sta presentando sempre di più
come il grande stregone che è capace di risolvere i problemi là dove tu ti sei bloccato.
Diventa un potentissimo amuleto, un veicolo forte per la mentalità magica. Facciamo un
esempio che riguarda i giovani. Immaginiamo una storia damore tra due ragazzi di 18
anni, i due stanno insieme per alcuni mesi, sono felici, a un certo punto lui la tradisce
con unamica, lei lo scopre e lo molla. Dopo pochi giorni lui capisce di aver
sbagliato, si pente di ciò che ha fatto, soffre molto. Tenta di avvicinare la ragazza per
scusarsi, le propone di ricominciare, le telefona, le scrive, laspetta sotto casa,
alluscita di scuola. Niente da fare, lei si sente ferita e non vuole assolutamente
ricominciare. Lui continua a cercarla, ad aspettarla le invia dei fiori, ma lei continua a
rifiutare. Il ragazzo è disperato. A questo punto rimangono tre strade: o ne cerca
unaltra, che sarebbe la via più saggia, o si rivolge a un mago per ottenere un
potente amuleto, oppure, oggi cè questa strada che sta avendo un peso incredibile,
va alla televisione.
I meccanismi che stanno alla base della tivù usata in questo modo e quelli del mago sono
identici. In entrambi i casi si richiede un intervento soprannaturale che riesca a
sbloccare la situazione. In breve
davanti alla telecamera un "Sì"
e una pioggia di lacrime; gli corre incontro labbraccia, lo bacia e la musica
romantica accompagna la scena. La tivù ha fatto il miracolo, la tivù è uno stregone.
Noi giustamente sorridiamo, eppure tutto questo crea cultura, mentalità, atteggiamenti,
attese.
Riguardo alla televisione e alla sua influenza voglio fermarmi su un altro aspetto, quello
dei maghi televisivi che incantano i vostri figli. Moltissime sono le telefonate, in
prevalenza di giovani, che arrivano in TV. A fare il mago televisivo siamo capaci tutti e
cercherò di dimostrarvi il perché. Le domande più frequenti sono: "Troverò
lamore?", "Mi rimetterò con il mio ex fidanzato?", "Io troverò
lavoro?", "Mio figlio troverà una sistemazione?". Lo scrittore
americano Ambros Birrs diceva: "La magia è larte di convertire la superstizione
di colui che viene a chiederti qualcosa in moneta sonante". In che cosa consiste
il guadagno dei tanti maghi dello schermo? Prima di tutto le telefonate sono tutte a
pagamento e si paga in base ai minuti di conversazione. Poi, tramite la TV, i maghi hanno
la possibilità di accalappiare nuovi clienti per il loro studio privato. "Queste
cose non posso dirtele, se proprio vuoi vieni nel mio studio".
Innanzi tutto ci troviamo di fronte ad un mondo giovanile che si ritrova spesso a fare i
conti con genitori che, affezionatissimi ai figli, non hanno tempo di ascoltare quelle che
noi tutti definiamo scemenze, "Ho perso la fidanzata", "La posso
trovare", "Ho paura che mi lasci", "Non so per il mio posto di
lavoro", "Sono tanto preoccupato per linterrogazione". E noi
rispondiamo: "Quando sarai grande queste cose ti faranno ridere".
Ma intanto per il ragazzo non fanno per nulla ridere e avrebbe bisogno di essere
ascoltato. Quando si sente rispondere dal mago o dalla maga televisiva con parole di una
bontà unica "Tesoro" "Cara" "Amore mio"
"Bella" si crea immediatamente un filling. Il mago crea unatmosfera,
chiaramente falsa, di amore e di amicizia. Il resto del dialogo è aria fritta. Ad
esempio, se una ragazza telefona alla maga dicendo: "Io non lo so se fra due
giorni riuscirò a superare lesame che ho alluniversità?". La maga
risponde: "Una cosa si posso dirti che sei molto preoccupata". Avrebbe
chiamato se non era preoccupata? Però laltra risponde: "Si, è vero quanto
è brava lei". Il resto è facile; o è preoccupata perché non ha avuto tempo a
sufficienza per studiare, o qualcosa la ha disturbata, oppure perché cè un grave
problema con i suoi familiari. Quali altri motivi potrebbero esserci? Oppure laltra
che telefona alla maga per sapere come va con il fidanzato e la maga prende le carte le
distribuisce e dice: "Vedo qualche difficoltà". Se non aveva difficoltà
con il fidanzato avrebbe telefonato? Anche in questo caso le affermazioni della cartomante
sono banali e ovvie eppure la fattucchiera è riuscita a dar limpressione di sapere
tutto. Dopo questo inizio un po vago la maga comincia a usare una tecnica, che
imbroglia abbastanza, fatta di domande, sempre osservando le carte. La fattucchiera
comincia a porre alla ragazza una serie di interrogativi: "Tu pensi che lui
frequenti unaltra?", "Credi che le sue intenzioni non siano serie?",
"Ultimamente è un po freddo con te?", "Hai il sospetto che ti abbia
tradita?", "Ci sono problemi con i suoi genitori?", "Cè qualche
amica invidiosa che si è messa in mezzo?", ecc. Tutte queste domande fanno parte
di un repertorio preciso, hanno lo scopo di scoprire il problema di chi sta telefonando.
Dopo averlo scoperto la maga potrà tranquillamente costruire la sua conversazione dando
limpressione di aver letto tutto sulle carte. Ma di magico in questa situazione non
cè proprio nulla. In realtà è stata proprio la ragazza ad informare la cartomante
del suo problema.
La lettura della mano procede allo stesso modo della lettura delle carte, soprattutto con
quelli che hanno una gran paura di invecchiare. Un altro modo per ingannare è quello di
avere il complice che ti chiama al telefono. Sono quelle persone che telefonano alla maga,
daccordo con lei, e quasi sempre la telefonata comincia con: "Sono
finalmente riuscito a parlare con te, è difficile prendere la linea". Quando la
telefonata comincia in questo modo ci sono altissime probabilità che ci sia
laccordo. Questo serve per far capire che la cartomante è molto brava, molto
ricercata e che le sue linee telefoniche sono sempre occupate, ciò che non è
assolutamente vero. Il resto della conversazione risponde a un copione, nel senso che la
maga risponde perfettamente alle domande del suo compare e, questultimo ovviamente,
si finge sbalordito. E il modo per spingere quelli che si trovano in uno stato di
fragilità a telefonare.
Vivere in una cultura segnata da credenze del genere rende ancor più urgente riscoprire
il valore giusto del rapporto con il nostro Dio. Il nostro Dio non è un mago, non è uno
stregone, non prevede per noi il futuro. Il nostro Dio è un Dio che non ci toglierà mai
la libertà e la responsabilità. E un Dio che non si sognerà mai di essere
ricattato da noi. Pensate che meschino sarebbe il nostro Dio se bastassero alcuni gesti
per ricattarlo, per piegarlo alla nostra volontà. Una volontà la nostra che quasi sempre
è incerta e che quasi sempre non sa neppure volere le cose che ci fanno davvero bene.
La Bibbia lo dice ripetutamente: "La pioggia di Dio cade sui giusti e sugli
ingiusti", "Il grano e la zizzania possono crescere insieme". Tutta la
liberazione biblica viene a raccontarci di un Dio che non fa conto sulle nostre opere ma
fa conto solo sul fatto che ci vuole bene. E se noi ci comportiamo male ci vuole bene lo
stesso. Non ha bisogno di essere piegato dalle nostre richieste di aiuto. Quando noi
chiediamo aiuto a Dio, lo chiediamo per ritrovare la sua presenza in noi, non perché ci
risolva i problemi.
E qui credo che una responsabilità notevolissima ce labbiamo noi preti. "Dio
ti castiga, Dio ti punisce": mai usare queste frasi con i figli e neppure usare
laltra frase: "Se non fai questo non ti voglio più bene". Sono
frasi proprio da eliminare, da distruggere definitivamente dal nostro vocabolario. Il
Signore non ha bisogno dei nostri riti magici. Il bisogno che abbiamo di sentirci
benedetti per la vita che dobbiamo vivere è nostro, cioè di sentici rassicurati circa il
nostro futuro, di sentirci sostenuti nelle nostre difficili decisioni, nella difficile
lotta per volerci bene e continuare a volerci bene, non è occasione di disprezzo o
disinteresse da parte di Dio. Anzi Dio di fronte a questo nostro bisogno non ci prende in
giro come il mago, come colui che legge i tarocchi, come la fattucchiera. Dio si mette
insieme alla nostra libertà, alla nostra responsabilità per darci la forza di affrontare
le difficoltà che si pongono davanti a noi. Non ha bisogno di parole magiche, ha solo
bisogno che noi lo accogliamo nella nostra vita. Non cè alcun bisogno di piegare a
nostro vantaggio con la preghiera, con la messa, con la confessione, con lagire
buono la volontà di Dio. Dio è sempre affidabile, Dio è sempre buono, Dio non
approfitta delle nostre debolezze. Dio non ha bisogno di essere placato dai nostri
sacrifici, non ci considera cose sporche, insignificanti se noi non strisciamo davanti
allaltare. Egli ci chiede di vederlo per quello che è, perché Dio è sempre aperto
nel benedire la nostra vita, guarda sempre con occhio amorevole la nostra persona e guarda
con sofferenza, anzi soffre con noi quando facciamo fatica a rimanere attaccati ad una
vita buona. Dio, in altre parole, vuole che i nostri gesti nei suoi confronti non siano
quelli di chi vuol ricattare ma siano gli stessi che noi rivolgiamo alle persone alle
quali vogliamo bene e dalle quali sappiamo di essere amati. Dio vuole che tu lo immagini
sempre come qualcuno di cui ti fidi e per questo quando cè Lui non devi mai
guardarti le spalle. Ogni gesto della preghiera cristiana che assomiglia a un atto magico
diventa offensivo per Dio. Quando facciamo un atto magico per obbligarlo a volerci bene è
come dire: "Io non credo che tu sei buono". Come un figlio che si sente
con lacqua alla gola perché, se non porta a casa l8 a scuola in una materia
difficile, papà e mamma non gli vogliono bene come prima. Quanti i figli hanno questa
angoscia a tal punto che crollano dal punto di vista della resa scolastica! Crollano
perché sentono di non essere allaltezza del vostro volergli bene. Dio non è così.
Questa forma magica di preghiera è degradante anche per le persone che la compiono. Se
riflettiamo bene è essenziale salvaguardare il valore e la dignità della persona umana.
Valori ai quali non si deve rinunciare per nessun motivo, la libertà e la responsabilità
sono le cose più belle che abbiamo. Ma se tu vivi solo di libertà e responsabilità devi
scontrarmi ogni giorno con il tuo limite ed è proprio lì che sta la tua grandezza.
Questa grandezza troverà una conferma clamorosa se riscopri il vero volto di Dio il quale
non ti ama perché sei perfetto ma per quello che sei, per la fatica con cui tieni salda
la tua libertà, per la fatica con cui ti impegni a realizzare come puoi la tua
responsabilità. In altre parole riscoprendo il vero volto di Dio riscopriamo anche il
nostro vero valore. E il nostro vero valore è di essere persone limitate ma grandiose
perché amate da Dio per quello che siamo. Questo ci restituirà anche ad un rapporto con
gli altri molto più equilibrato. Un genitore ad esempio o un coniuge che non chiede mai
scusa perché si crede un padre eterno necessariamente andrà in conflitto con tutti
perché al Padre Esterno si chiede tutto. Certi bambini chiedono limpossibile ai
genitori perché il genitore "non sbaglia mai", è perfetto. Imparare a
ritrovare il vero volto di Dio e il vero volto di sé e la propria vera grandezza davanti
a Dio e davanti a noi stessi significa, in altre parole, collocarci in modo molto più
preciso nei confronti delle persone con cui stiamo tutti i giorni.
Suggerimenti:
Con quale atteggiamento pregare e accostarci ai sacramenti riscoprendo ogni volta il vero
volto di Dio, e riscoprendo anche il nostro grande valore di creature libere e
responsabili, pur con il nostro "limite"?