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Forma, costruzione e materiali: questi tre concetti sintetizzano il mio modo di vedere i coltelli.

Forma:  Prima di ogni cosa che mi colpisce è la forma, questa stimola direttamente l'immaginazione e la fantasia, dà un significato, una motivazione al coltello. Spiega cioè la funzione, lo scopo dell'oggetto. Da questo si può desumere, che prediligo la funzionalità in una lama, fronzoli ed orpelli non mi attirano. Con questo non disprezzo i coltelli decorati, ma la decorazione non deve andare a discapito della funzione. 

La costruzione: se dalla forma si vede il designer o il sognatore, dalla costruzione si vede l'abilità, la capacità del coltellinaio. Un bravo coltellinaio, resta un bravo coltellinaio anche con materiali poveri. Eccoci quindi al terzo punto,

 I materiali: Oggigiorno siamo invasi da materiali sempre più esotici, ma questa esasperata corsa è soltanto un tentativo di salire un gradino sopra gli altri, senza in realtà crescere come coltellinai. Il coltello è fondamentalmente un attrezzo che deve compiere un lavoro, per farlo nel miglior modo possibile deve essere costruito nel materiale più adatto, non necessariamente il più raro od il più costoso. Naturalmente è lecito utilizzare materiali particolari per ottenere effetti particolari, ma mettere l'osso di capra tibetana solo per poter dire:"Nel mio coltello c'è l'osso di capra tibetana" è pura assurdità, anche se dispiace vedere che molti appassionati collezionisti, cascano poi proprio su queste cose. Inutile dire che disprezzo i materiali proibiti o che appartengano a specie protette o rare. Per le guancette prediligo il legno, vivo e caldo, altri materiali come pietra o madreperla sono freddi, pesanti e piuttosto delicati, li vedo preferenzialmente  in qualche particolare. I materiali sintetici come micarta o fibra di carbonio, sono adatti per disegni moderni, o ultraleggeri o particolarmente resistenti alle intemperie.

 

I maestri

Il termine maestro non è molto adatto, infatti non ho mai seguito un corso con qualcuno, tuttavia una parte di quello che so, la devo ad alcune persone. La prima persona con cui venni a contatto fu senz'altro Eligio Ambrosioni della Bottega del Coltello di Bergamo, Credo di essere stato uno dei primi tra quelli , che col tempo, Eligio attrasse in una specie di circolo culturale del coltello. Ricordo ancora le ore passate nel suo negozio, o meglio nel retro, mentre lui affilava forbici e coltelli, discutendo di lame ed acciai. In effetti a quei tempi fare coltelli in Italia era una cosa abbastanza pionieristica. Le certezze erano poche, le scoperte da fare molte. (segue)

 

 

Scudi, spada e ascia in stile celtico.

Scramasax, riproduzione da reperto museo archeologico di Bergamo

 

 

Cavatappi forgiato                                                                               Coltello medievale

     

Set da tavola medioevale

Ascia in acciaio san-mai (tre strati)                                  

Brut de forge

2 brocchieri (brocchiere o boccoliere) di diversa dimensione, un umbone per scudo ed un elmo pentolare da completare.

Punte di freccia modelli medioevali.

Coltelli da arciere, punta rinforzata per estrazione frecce dagli alberi

 

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