"Dovunque e in tutti i tempi, vi è stata molta insoddisfazione verso i governi, le leggi e le istituzioni pubbliche; per lo più, tuttavia, perché si è sempre pronti ad addossare a questi la miseria che è inseparabile dall'esistenza umana, in quanto, per parlare miticamente, è la maledizione che colpì Adamo e, con lui, tutto il genere umano. Mai, però, quel falso miraggio è stato adoperato in modo così mendace e spudorato come dai demagoghi dell'«epoca attuale». Costoro, essendo nemici del Cristianesimo, sono degli ottimisti: il mondo per loro è «scopo a se stesso» e perciò in sè, cioè secondo la sua naturale costituzione, istituito in modo affatto eccellente, la vera sede della felicità. I mali colossali che contraddicono a tutto ciò, essi li attribuiscono totalmente ai governi: se questi, infatti, facessero il loro dovere, vi sarebbe il paradiso sulla terra, cioè tutti potrebbero senza fatica e senza afflizioni pascersi, trincare, propagarsi e crepare: questa è la parafrasi del loro «scopo a se stesso»"
(Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena. - Milano : Adelphi, 1983. - § 128, p. 340).