pagine etiche: i destini dell'universo e
l'etica extraterrestre

“Ma un silenzio nudo, e una quiete altissima, empiranno lo spazio immenso. Così questo arcano mirabile e spaventoso dell’esistenza universale, innanzi di essere dichiarato né inteso, si dileguerà e perderassi” (Giacomo Leopardi, Cantico del gallo silvestre dalle Operette morali).


... e allora in nessun caso vorrei che si arrivasse a scoprire un'altra civiltà, o che un'altra civiltà scoprisse la nostra!

Scruto spesso il cielo, a occhio nudo, col binocolo, con telescopi più o meno potenti, finanche coi radiotelescopi: la mia (auto-)formazione filosofica, però, m'impedisce assolutamente d'irretirmi in mere considerazioni fisico-matematiche, tecniche, scientifiche... Lo spirito inizia a divagare e a domandare, si fa romantico ("e la graziosa testa di lei che pesava dolcemente sulla spalla, socchiuse le labbra nel rapimento del vespero, e le stelle sopra di noi, le stelle!", Dino Buzzati, Il problema dei posteggi in Sessanta racconti. - Milano : Mondadori, 1995. - P. 447) o fantascientifico... E una considerazione mi martella in testa: chi arriverà per primo? Noi o... gli Altri?

Chi per primo sobbalzerà nel notare una strana interferenza, disturbo, declinazione, sospetta variazione di dati, onde, calcoli, che indurrà a desumere o presumere l'esistenza di altre forme di vita intelligente? Questa scoperta lasciata agli umani farà scattare subito una serie di meccanismi prima speculativi, poi politici, quindi economici, infine militari, che porteranno inevitabilmente al ripetersi dei terribili eventi che la nostra storia delle esplorazioni terrestri ha già dolorosamente vissuto... No: che dico al ripetersi? L'olocausto verrà riproposto amplificato all'ennesima potenza quanto mai la fantasia del più malizioso scrittore avrà osato prima d'allora partorire... Subdola conoscenza mascherata da scienza, poi colonizzazione e sfruttamento e schiavizzazione, nell'interrogativo se questi esseri abbiano o meno un'"anima"... E così non vorrei essere nei panni dei nostri discendenti allorché un giorno fossero "Altri" ad arrivare sul nostro pianeta, forme di vita quindi più intelligenti della nostra, tecnologicamente più progredite tanto da sopravanzarci... Visitors... Giacimenti? Acqua? Forza lavoro? o energia dai nostri stessi corpi, come nei sopravvissuti del film 2022 con Charlton Heston? Nella gerarchia animale non si è mai visto essere del gradino superiore che tolleri o lasci in pace i malcapitati sotto di lui... Nelle simbiosi l'equilibrio non è mai perfetto e comunque non oso immaginare eventuali simbiosi con esseri che saranno pur simili a noi, ma logicamente non uguali, come recenti studi dimostrerebbero (Emmanuel Davoust: La vita nell'universo : il silenzio al punto d'acqua. - Padova : Muzzio, 1991)... Non saprei proprio quale caso preferire, se il ruolo del vincitore o del vinto... Forse siamo soli... Ma se l'universo e la materia sono infiniti, non lo siamo! Ma se infiniti non lo fossero, nulla mi vieterebbe di pensare ad universi paralleli e molteplici e continuamente contraentisi ed espandentisi a vicenda... Comunque sia, vada in una maniera, nell'opposta od in altre ancora, unico è il destino che ci aspetta, come singoli e come comunità ed ecosistemi: la fine, la morte, l'estinzione, anche se andassimo ad abitare altri pianeti più fortunati o vagassimo liberamente su confortevoli pianeti artificiali... Prima o poi il big crunch c'imploderà e tutti, brutti e cattivi e belli ed eroi, tutto il petrolio passato e i sogni avvenire, tutti ci riuniremo e stringeremo e naturalmente appianeremo gli spigoli tirati su nei secoli con tanta fatica da sorella volontà o da fratello caso e che sembravano dover sopravvivere alle guerre tolkieniane più devastanti o alle apocalissi alla Terminator o Blade runner: "Io ne ho viste cose che vuoi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione... e ho visto i raggi beta balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser... e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. E' tempo di morire..."

AGGIORNAMENTO 2013:
Ho appena visto il documentario su youtube "Vite aliene" di Stephen Hawking e finalmente, dal 1995 quando scrissi quelle righe, ho un interlocutore d'eccezione che pensa le stesse cose, fenomeno facile visti gli stessi ingredienti che circolano in un determinato ambiente culturale (Europa, università), come la storia ci dimostra... Anzi, in un certo senso mi sento come defraudato, mi sembra come se qualcuno avesse letto questi miei appunti e li avesse tradotti e trasmessi all'Università di Cambridge... Ma vabbè, l'importante è trasmetterne e condividerne i contenuti e discuterne eventualmente le differenti sfumature... Ebbene, appunto, la speranza finale, che gli alieni almeno vengano in pace, mi fa torcere il naso, sembra superficiale, ingenua: la speranza sarebbe piuttosto che fossimo noi a trovare per primi gli alieni! e a decidere noi le modalità di questa pace! Indicato da entrambi, l'esemplare caso-Colombo però non è del tutto negativo, oggi abbiamo ancora e uomini e cose direttamente discendenti da quelle civiltà, in qualche modo ci fu una fusione, sappiamo che c'è stato uno scambio genetico (raffreddore da una parte, lue dall'altra), un arricchimento cromosomico reciproco, guardando leibnizianamente dall'alto della spietata nuvoletta divina le cose sono andate avanti, alcuni valori industrial-tecnocratici sono prevalsi, era inevitabile, impossibile pensare altrimenti...E interessante è anche il caso che scatenò la violenza in Colombo (le condanne a morte degli indigeni), altrimenti carattere riflessivo e sognatore e pacifico come tutti gli uomini di scienza interessati più alla ricerca che alla politica ma che devono fare i conti con quest'ultima e alla fine lo fanno sbrigativamente, grossolanamente... Pensare le modalità di una pace, che cosa ridicola... Di solito questi sono ricami effemminati a posteriori sopra gli effetti delle volontà di chi è stato o si è dimostrato il pù forte... Bene, la corsa alla conquista dello spazio è già iniziata: io direi che sarebbe meglio tirarsi su le maniche e farsi valere!

AGGIORNAMENTO 2018:
La compagnia aumenta: non è mai troppo tardi per leggere Ray Bradbury, peccato che il successo di Fahrenheit 451 abbia oscurato totalmente le precedenti Cronache marziane. Eccovi allora più sotto (nel solito mio ordine di scoperta e aggiunta) l'attesa citazione, riprova che prima o poi arriviamo tutti, noi pessimisti, allo stesso ragionamento.

AGGIORNAMENTO 2020:
10 modi per estinguersi.: un bel documentario del National Geographic elenca quelli che attualmente sono ritenuti i modi naturali e quelli antropogenici che potrebbero accadere in questo 21° secolo dopo Cristo per far estinguere la nostra specie. Dopodiché dovremmo riuscire a sopravvivere e a far sì che i secoli passati siano quantitativamente inferiori ai secoli venturi (io aggiungerei anche: se riusciremo a colonizzare l'universo). Comunque eccoli:
10# collapsing star,
9# deadly impact,
8# supervolcano eruption,
7# hostile extraterrestrials,
6# natural pandemic,
5# physic experiments,
4# climate catastrophe,
3# doomsday war,
2# machine superintelligence,
1# synthetic biology,
0# the Unknown.


"Prima o poi l'universo diventerà un immenso cappuccino. La materia infatti prima o poi è destinata a polverizzarsi: perfino il protone, l'invisibile protone, tra alcuni anni, dieci alla trentunesima per l'esattezza, non riuscirà a mantenersi integro, e allora tutte le materie esistenti formeranno un unico pastone, del tutto omogeneo, e non ci sarà più diversità alcuna tra un punto e l'altro dell'universo. Quel giorno, non esistendo differenze di temperatura, di potenziale energetico, di forze elettromagnetiche, gravitazionali, nucleari forti, nucleari deboli o di altro tipo, la materia non avrà più nessun motivo per spostarsi da un posto all'altro dello spazio e tutto sarà perfettamente immobile, l'entropia avrà raggiunto il suo massimo valore e il disordine verrà a coincidere con l'ordine, ovvero con la morte"
(Luciano De Crescenzo, Vita di Luciano De Crescenzo scritta da lui medesimo. - Milano : Mondadori, 1989. - P. 230).


"Quello che c'è
ciò che verrà
ciò che siamo stati
e comunque andrà
tutto
si dissolverà"

(Sgalambro/Battiato: La porta dello spavento supremo, in 10 stratagemmi).


"Se gli alieni esistessero, dovrebbero senza dubbio esistere -data l'antichità e la vastità dell'universo- civiltà molto più avanzate della nostra, che a quest'ora dovrebbero avere già colonizzato la galassia"
(Amir D. Aczel, Probabilità 1. - Milano : Garzanti, 1999. - P. 17).


"Ogni volta che si accende una sigaretta, l'energia disponibile nel mondo diminuisce"
(Jeremy Rifkin: Entropia. - Milano : Mondadori, 1982. - P. 47).


"Gli ultimi uomini saranno stupidi e miserabili quanto i primi. Avranno dimenticato tutte le arti e tutte le scienze. Giaceranno miseramente nelle loro caverne, sull'orlo dei ghiacciai i cui blocchi trasparenti rotoleranno sulle scomparse rovine delle città dove oggi si pensa si ama si soffre si spera"
(Anatole France: Il giardino di Epicuro. - Valentano : Scipioni, 1995. - P. 21).


"Siamo soli nell'Universo? (speriamo di sì)"
(Riccardo Pazzaglia, Il brodo primordiale. - Milano : Rizzoli, 1985. - P. 7).


"Può darsi che un giorno, per il nostro bene, da un pianeta vicino discenda, o sorga da dove non ce lo aspettiamo, un avversario siffatto, degno di noi"
(Maurice Maeterlinck, La vita delle termiti. - Roma : Newton Compton, 2012. - P. 227).


"Ricorda che cosa accadde al Messico, quando Cortez e i suoi sicari vi arrivarono dalla Spagna? Un'intera civiltà distrutta da avidi e devoti bigotti. La storia non perdonerà mai Cortez"
(Ray Bradbury, Cronache marziane. - Milano : Mondadori, 1979. - P. 102).


"You think they're people just like you. You're wrong. Dead wrong"
(John Carpenter, They live, tagline. - Stati Uniti d'America : Larry Franco, 1988).


"L'uomo deve sommamente sperare di non incontrar mai la vita fuori dalla Terra"
(Marco Lanterna, Peisithanatos. - Macerata : Liberilibri, 2021. - P. 76).




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