NOTIZIE STORICHE PERCHE' IL PARCO IL PROGETTO MATERIALI E METODI COLLEGAMENTI GESTIONE

 

DESCRIZIONE DELL'AREA

    Il "Fontanin" è una risorgiva situata nel Comune di Villafranca di Verona in località Sant'Andrea nei pressi del confine con il Comune di Povegliano Veronese, tra la Corte Palazzina Vecchia e la Corte Gazolo.

    L'area in questione (posta a m 45 s.l.m.) è delimitata a nord dal fiume Tione dei Monti e ad ovest dal Canale Raccoglitore del Con. Agro.

    La risorgiva del Fontanin dà origine al Fosso Nuovo che si dirige, prima a est e poi a sud, verso le campagne di Grezzano. A 200 metri dal Fontanin, in territorio poveglianese, c'è la prima testa di risorgiva della Fossa Moretta.

    Il fondo di entrambi i fontanili è a circa 6 m dal piano di campagna. Essi sono alimentati, per lo più, dalla falda freatica che costituisce un enorme serbatoio idrico all'interno dei depositi alluvionali dell'alta pianura veronese. Una certa quantità d'acqua proviene anche dalle infiltrazioni dal vicino Tione ma soprattutto, per quanto riguarda il Fontanin, da un pozzo artesiano che pesca da una falda in pressione.

    La quota della falda acquifera, nel corso dell'anno, subisce variazioni di livello con un massimo nei mesi di settembre-ottobre e un minimo in Febbraio-Marzo, di conseguenza varia anche il livello dell'acqua nei fontanili (+cm 40).

    La qualità dell'acqua, che sgorga a una temperatura pressoché costante di 14°C, è abbastanza buona. Da una analisi del 1990, l'acqua del pozzo artesiano risultava addirittura potabile ma, visto che molti la bevono, sarebbero opportuni controlli più frequenti.

    La copertura vegetale dell'area si è notevolmente deteriorata negli ultimi anni. Le scarpate dei fossi, a causa della periodica manutenzione mediante mezzi meccanici, sono ormai prive di alberi e, solo in due punti, rimangono alcuni cespugli di sambuco e qualche piccola robinia. Anche la parte erbacea sta subendo un notevole impoverimento specialmente per la varietà di specie presenti. I campi intorno sono coltivati a cereali o a erba da foraggio.

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NOTIZIE STORICHE

 

Sant'Andrea

    Dove ora si innalza la colonna in pietra sormontata dalla statua dell'apostolo S.Andrea, nel medioevo sorgeva una chiesa che, secondo L. Bonizzato, fu eretta all'inizio del IX secolo. Quando fu scavata la omonima fossa, in questo punto, fu eseguita un'ansa, ancora presente, che girava attorno al luogo di culto che rimase tale fino al secolo XVI. (Perché non si prova a eseguire qualche sondaggio archeologico in questa zona? I risultati non dovrebbero mancare.)

 

Fossa di S. Andrea

    Il tratto di fossato che portava le acque del fiume Tione dai piedi delle colline fino alla palude di Grezzano in località Gazolo, fu scavato nel XII secolo, probabilmente pochi anni prima della fondazione di Villafranca nel 1185. Non si sa invece quando fu scavato il secondo tratto della fossa che servì a collegare il Tione al Tartaro che allora nasceva vicino a Brognolo di Isolalta. La Fossa prese il nome dalla chiesa presso cui scorreva.

 

Fossa Moretta

    Nel 1573 la famiglia Algarotto fece domanda alle allora competenti autorità per cavare un fossato in modo da portare acqua ad una pila da riso e alle risaie da realizzare presso la corte che ai nostri giorni si chiama "La Piletta". E' da ritenere quindi che la Fossa Moretta sia stata scavata in quella occasione anche se, probabilmente, l'attuale prima testa di risorgiva è più recente.

 

Fosso Nuovo

    Scavato dai Canossa, compare per la prima volta in una mappa del 1480 ma con un corso molto diverso dall'attuale. La sua risorgiva chiamata "Fontanin" fu cavata nel 1682. Il percorso attuale del fosso sembra essere stato realizzato alla fine del secolo scorso. Inoltre, nello stesso periodo, il continuo abbassamento della falda freatica, costrinse ad un approfondimento di tutti i fontanili della zona ed alla successiva messa in opera dei pozzi artesiani.

 

Canale Raccoglitore

    E' la continuazione del Canale Sommacampagna che trasporta l'acqua dell'Adige ad irrigare l'alta pianura veronese fino a Mozzecane. Il Canale Raccoglitore riporta in Adige le acque non utilizzate nei campi. Il servizio irriguo ebbe inizio nel 1890.

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PERCHE' IL PARCO

 

    Il Fontanin, nella tradizione dei Villafranchesi e di molti "Poianoti", era il posto dove i ragazzini, solo se maschi, andavano a passare i pomeriggi estivi facendo il bagno e giocando a imitare Tarzan e dove gli anziani, nelle sere più calde, andavano a bere "acqua e citrato". Poi erano arrivati i motorini e le automobili, i frigoriferi e la coca-cola e il Fontanin era stato dimenticato.

    Ora però se qualcuno, in una qualsiasi giornata d'estate, si reca sul posto potrà stupirsi del notevole numero di persone di entrambi i sessi e di tutte le età che vengono qui a passare qualche ora, bagnandosi, di tanto in tanto nell'acqua fresca e limpida. Nei mesi di Luglio e Agosto del 1994 le presenze, nelle ore di punta, erano quotidianamente intorno alle 50 con punte di oltre 100 persone nel periodo di Ferragosto. Anche in primavera, nelle giornate di festa, è facile trovare gente che, in bici o in macchina vi fa un giretto.

    Nella nostra società il bisogno di aria aperta e di natura è sempre maggiore, ma molti non hanno più voglia di fare chilometri di strada tra un traffico sempre più caotico per andare in mezzo alla confusione del Lago di Garda o di altre mete turistiche. Così si riscoprono luoghi più vicini alle nostre case, raggiungibili in pochi minuti e senza nessuna spesa, anche se sono un po' degradati dal punto di vista naturalistico.

    Ecco il motivo di questa proposta di parco: con un ambiente naturale ricostituito e con l'aggiunta di alcune piccole opere (scalette, panchine ecc.), il luogo diventerebbe fruibile sia per attività del tempo libero che per quelle didattiche e naturalistiche.

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IL PROGETTO

 

    Il parco da noi proposto si estende su una superficie di circa mq.34.000 di cui mq.20.000 di terreno coltivabile, 12.500 di fossi, 1.500 di strade sterrate. In esso troveranno posto attività diverse in aree diverse.

* Attorno alla risorgiva del Fontanin, che sarà riservata ai bagni, ci sarà una fascia a prato per chi vorrà sdraiarsi a prendere il sole; alcune scalette e scivoli permetteranno una facile discesa fino all'acqua.

* Poco più in là uno spazio libero permetterà di giocare a palla o altro senza disturbare chi invece vuole stare tranquillo.

* All'interno dell'ansa del Tione, sotto a ombrosi gruppi di alberi, saranno posizionati alcuni tavoli con relative panchine che, insieme a barbecue in muratura, consentiranno comodi e tranquilli pic-nic. Una bassa siepe separerà dal resto la colonna di S. Andrea.

* Sul Fosso Nuovo, a valle della zona per bagni, una discesa, simile alle antiche "bocare", permetterà l'abbeverata dei cavalli che ora capita invece di vedere in mezzo alla gente.

* Nella parte più orientale del parco si creerà un boschetto che sarà lasciato sviluppare in modo il più possibile naturale e che diventerà rifugio per specie vegetali e animali sempre più rare dalle nostre parti. Sarà perciò possibile avviare delle iniziative didattiche e naturalistiche, rivolte sia al mondo della scuola che al resto della popolazione, che si potranno arricchire con l'osservazione della vita acquatica tramite apposite strutture sulla Fossa Moretta.

* Il parcheggio è stato previsto in un punto abbastanza centrale e comodo da raggiungere ma non troppo vicino alle aree di svago.

* Un percorso pedonale collegherà le varie zone anche mediante la costruzione di tre ponticelli. Lungo di esso potranno essere posizionati attrezzi per compiere esercizi ginnici.

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MATERIALI E METODI

 

    Come si vede, questo progetto non prevede grandi interventi (a parte le tre passerelle), ciò al fine di non alterare l'ambiente e di contenere i costi.

    Si dovrà aver particolare cura nella scelta delle piante da inserire nel parco: almeno 250 alberi e 1.000 m di siepi. Negli spazi pianeggianti si pianteranno solo alberi di specie autoctone come tiglio, olmo, farnia, pioppo, acero e altri. Anche le siepi saranno costituite da specie tipiche: biancospino, prugnolo, frangola, ligustro, agazzino, eccetera. In diverse zone alberi e cespugli potranno essere lasciati nascere e crescere in modo spontaneo.

    Le scarpate saranno consolidate con la messa a dimora di arbusti adatti e gli alberi piantati lungo il bordo dei fossi dovranno essere tenuti a ceppaia per non essere sradicati dalle bufere di vento.

    Per garantire maggiori probabilità di attecchimento e, al contempo, limitare la spesa si dovranno piantare alberi di non oltre 2 metri di altezza.

    La risistemazione delle risorgive dovrà essere fatta con il tradizionale sistema dei paletti di legno di robinia infissi a trattenere la base della scarpata. Anche le scalette per la discesa dovranno essere studiate in modo da ridurre al minimo l'impatto sull'ambiente.

    Ponti, panchine e staccionate saranno realizzati, preferibilmente, in legno ma con strutture robuste in modo da resistere a lungo, anche ai vandali.

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COLLEGAMENTI

 

  Attualmente la zona è collegata sia con Villafranca (Via Trieste) che con Povegliano (Via Grezzano) da due capezzagne carrabili che però sono in cattivo stato e che quindi saranno da risistemare.

Si propone inoltre la realizzazione di due piste ciclabili il cui intero percorso è previsto su suolo già pubblico. Una di esse porterà in Via Grezzano correndo sull'argine sinistro del canale dove già esiste una strada di servizio del Con.Agro. La pista ciclabile verso Villafranca, fino alla ferrovia, sarà da costruire lungo la riva sinistra del Tione curando anche il recupero paesaggistico del fiume.

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GESTIONE

 

    Data la natura intercomunale del parco la gestione, sia in fase di realizzazione che in seguito, dovrà essere affidata ad un ente comune. A tal proposito, il parco potrebbe certamente essere affidato al Consorzio che gestisce, per conto dei due comuni, il depuratore fognario.

    Come primo atto l'ente gestore dovrebbe acquistare i terreni e poi stipulare apposite convenzioni, con i concessionari dell'uso delle acque del Fosso Nuovo e della Fossa Moretta e con il Consorzio di Bonifica Alto Agro Veronese Tartaro Tione, per poter intervenire lungo i rispettivi corsi d'acqua.

    La realizzazione del parco potrebbe avvenire gradualmente, un'area alla volta, in modo da dilazionare, lungo un arco di alcuni anni, gli investimenti che comunque non sarebbero ingenti.

    Anche la gestione ordinaria avrà dei costi accessibili; essendo il parco allo stato semi-naturale, sarà richiesta solo la manutenzione dei pochi manufatti e lo sfalcio periodico di alcune aree a prato.

    Per limitare i costi si potranno coinvolgere, nelle varie fasi, i cittadini che sono molto disponibili a partecipare ad iniziative di questo genere come dimostrano le esperienze del Parco del Tione a Villafranca e dell'Oasi della Bora a Povegliano.

(Maggio 1995)

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