Da Gemona a Fogliano

 L'organo della chiesa di S. Elisabetta in Fogliano, ora restaurato in modo da essere riportato allo splendore originario è senz'altro uno strumento di eccezionale valore artistico e storico.

E' infatti il più antico organo oggi esistente nella diocesi di Gorizia, ed uno fra i più vecchi dell'intera Regione. Fu costruito nel lontano 1730 per il Duomo di Gemona, ed è perciò una delle prime opere del grande Nacchini.

Nel 1763 l'organaro Angelo Morassi lo trasferì nella Pieve di Romans d'Isonzo che lo aveva acquistato, come ricorda una lapide dell'epoca (esposta all'entrata della chiesa) che testualmente dice: "Videte posteri - Organum opera D. Petri Nachik - Elaboratum - Quingentorum argenti ducatorum Praetio - cum monemento hoc positum - Mense Julio - Anno MDCC'LXIII", che si potrebbe liberamente così tradurre: "Vedete o posteri, l'organo elaborato ad opera del signor Pietro Nachik, acquistato al prezzo di 500 ducati d'argento e collocato con questo monito nel mese di luglio dell'anno 1763".

Nel 1924, già in cattivo stato, fu acquistato dalla Parrocchia di Fogliano, per lire 6.000 ottenute con la vendita di un campo e mezzo della chiesa.

Una storia, quindi, lunga che ha prodotto diversi danni ma non ha alterato i pregi originari che vengono all'organo dal suo grande costruttore. Il Nacchini è infatti considerato il vero maestro dell'arte organaria veneta, ed ancor oggi gli strumenti da lui creati vengono ricercati ed ammirati da estimatori e dagli appassionati in genere. L'accurato e scientifico restauro storico compiuto, è perciò omaggio allo strumento e all'arte in genere.

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