Tra cielo e Terra

di Chiara Simonelli
(c) FME 2004

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Per me che sono prima di tutto una donna è sorprendente scoprire il forte interesse che lega gli uomini al cielo, ai razzi e a tutto ciò che di divertente e di utile è stato possibile realizzare oggi in questo vostro campo. Immagino che le poche donne presenti siano destinate a crescere di numero in un futuro non lontano ma per adesso... mi pare si possa dire che la prevalenza è assai esigua!

L'idea che la terra sia femmina e il cielo maschio è antica e la ritroviamo in tutte le culture. Forse perché le uniche caratteristiche biologiche in qualche misura "immutabili" che differenziano i due sessi sono le mestruazioni, la gravidanza e l'allattamento da una parte e la capacità di fecondare dall'altra. Le prerogative femminili sono visibili, in accordo con i cicli della natura, con la vita e le maree...mentre gli spermatozoi,invisibili a occhio nudo, ce li dobbiamo immaginare e sappiamo che debbono essere veloci e competitivi per raggiungere lo scopo. Tempo fa un collega aveva intitolato una sua conferenza sulla sessualità maschile "Lo spermatozoo vola alto": mi era venuto forse un po' scioccamente da sorridere perché, in generale,la questione dell'"alto", dell'erezione come simbolo di potenza, è un po' una fissazione generale degli uomini. Poi, negli anni, ho constatato che non c'è niente che sia contemporaneamente più vicino e più distante dell'astronomia dagli elementi che definirei religiosi o esoterici. 

Anche Copernico, nell'affermare la centralità del Sole, ricorre a concetti estetici e poetici, e cita il famoso alchimista Ermete Trismegisto. Keplero dovette difendere la madre dall'accusa di stregoneria e Newton è ricordato come l'ultimo dei Maghi o degli alchimisti. E' nel 1673 che l'olandese van Leeuwenhoeck attraverso un semplice microscopio vede per primo gli spermatozoi, già teorizzati da altri. In quel periodo, mentre le donne vanno ancora al rogo per stregoneria, il vescovo di Rochester, Thomas Sprat chiama le nuove indagini scientifiche "maschie e durature". In qualche modo, purtroppo, diceva la verità! Che dal destino biologico di partenza ne derivi anche un destino così profondamente diverso di interessi e di ruoli da interpretare sembra però poco credibile.

Comunque sia i grandi e i piccoli astronomi son quasi tutti maschi! Se dovessi chiamare in causa la mia professionalità potrei banalizzare questo piacere di far volare e mettere in orbita oggetti fallici come una semplice compensazione sessuale che offre un immediato, quanto momentaneo, sollievo a una modesta potenza. In realtà quest'interpretazione mi pare a dir poco semplicistica. Ci sarà di certo qualcuno che si sente poco dotato in senso virile e che, come un bambino, gode di poter lanciare verso il cielo un prolungamento di se' con adeguata coreografia di luci e suoni, fumi e rumori assordanti, in mancanza di verifiche più convincenti.

Immagino però che per la maggior parte di voi, tutto ciò significhi e riassuma molte altre cose: tornare a sperimentare, misurarsi e giocare in uno spazio celeste così vicino e lontano dalla madre terra, consapevoli che non si è il centro dell'universo, con un senso di gioia e di libertà tutto speciale! Allora credo che questo sia concepibile tanto da una mente maschile quanto da una femminile...ora che da almeno una generazione, almeno da noi, le donne non debbono più "tenere gli occhi bassi" per pudicizia ipocrita ma possono guardare verso altri mondi visibili e invisibili con la stessa voglia di conoscenza e di piacere che ha contraddistinto gli uomini. 

Sessualità, libertà e gioco possono arricchirsi se condivisi in ogni campo tra i due sessi.
E' con molta simpatia che vi auguro buon divertimento tra terra e cielo! 

Prof. Chiara Simonelli
Sessuologa e psicoterapeuta
Università di Roma "La Sapienza"
Psicologia dello sviluppo sessuale e affettivo nell'arco di vita
Psicologia e psicopatologia dello sviluppo sessuale
E-mail: c.simonelli@flashnet.it
http://www.sessuologiaclinica.it

 

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