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Modellismo di razzi nel 1931

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Abstract

An old article from the monthly magazine "L'ala d'Italia" July 1931 was found in the National Library in Rome. The article describes an airplane-model contest. Two very young modellers, Brunialti & Cabiati, built 2 rocket motors model airplanes that reached a 50 meters apogee, made a looping and returned quite safely. The 2 motors had 55 grams black powder each and an external nozzle. This could be the very first "model rocketry" application in the world tha we could compare to our modern applications.


Ritengo che con molta probabilità si tratti di uno scoop...

Durante una ricerca alla Biblioteca Nazionale di Roma, nell'annata rilegata del 1931 dell'Ala d'Italia, prestigioso mensile riservato alle imprese aviatorie ed alle scoperte in campo aeronautico, ho trovato questo articolo.

A prima vista non sembrava avere nulla di interessante, ma l'occhio è subito dopo andato a fermarsi in una foto che sembrava ben più moderna, e per questo molto interessante.

L'ala d'Italia 1931 pag. 598

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Si descriveva una gara per "modelli volanti" indetta dall'Aero Club di Genova il 21 giugno 1931. Il testo che ci interessa, si può leggere descrive due competizioni per aereomodelli ad elastico e con motore non ad elastico. Di questi ultimi così riferisce:

"Non dimentichiamo gli esperimenti, riuscitissimi, effettuati con modelli con motore a razzo, modelli costruiti con perfetta tecnica dai giovanissimi Brunialti e Cabiati, che per la prima volta si svolgono in Italia. Come dalle fotografie che pubblichiamo, il modello è stato lanciato da un piano in legno posto a terra; dato fuoco ai razzi, l'apparecchio è partito con una velocità formidabile ad una quota di circa 50 metri; poiché il secondo razzo posto sotto l'impennaggio di coda non si è acceso completamente; il modello ha descritto un perfetto looping ed è ritornato a terra. Notevole a ricordarsi: la scia di fuoco non ha bruciato alcuna parte del modello che d'altra parte era protetto da un rivestimento di vernice speciale: nel toccare terra non si è sfasciato malgrado il notevole peso in coda. Peso totale dell'apparecchio grammi 600, razzi 320 gr., polvere pirica 110 gr. Gli esperimenti verranno ripetuti."

Cosa dire? un plauso dopo circa 75 anni da noialtri pronipoti di questi eccezionali sperimentatori. Non sappiamo la loro età, se non che erano giovanissimi. Iginio Brunialti e Francesco Cabiati rimarranno nomi scolpiti nella nostra memoria.

Da notare nella prima foto la forma dell'aeroplanino: praticamente una "rocchetta" con governale sul quale sono montate le ali ed il timone posteriore. Il primo motore posto subito sotto l'estremità posteriore veniva bilanciato da quello posto sotto il timone di coda, che sembra non si sia acceso completamente. Si tratta di un esperimento da compiere oggi con un modello simile, giusto per vedere quale sarebbe stato il comportamento in volo nel caso si fossero accesi tutti e due i motori.

Nel primo motore si osserva un piccolo ugello conico, e questo denota la serietà e la capacità tecnica dei due ragazzi. Certo che 55 grammi di polvere pirica per ogni motore (supponendo che i motori fossero uguali tra loro), non erano pochi, in un motore pesante 160 grammi. Probabilmente in metallo.

Una ulteriore considerazione su cosa fosse stata la missilistica sperimentale in quei tempi, la possiamo fare sul fatto che il modello aveva una forma di aereo. Non un razzo come sarebbe stato più ovvio, con il senno di poi. Gli esperimenti di Fritz von Opel hanno di sicuro destato l'attenzione degli sperimentatori nella penisola, fatto sta che dopo le sue dimostrazioni con l'auto ed un aliante, venne subito copiato da Cattaneo e Magni con il loro radio-razzo RR1 e da Alberto Fenoglio nel 1932, entrambi con alianti e razzi montati sotto il piano di coda.

Da lì a poco seguiranno le gesta di Oberth e Tilling, che saranno quelli con un eco mediatico maggiore e forse sanciranno l'inizio della costruzione di razzi non a forma di aereo che andranno a colpire l'immaginazione degli sperimentatori successivi, oltre che degli illustratori. Chissà se i nostri due giovanissimi modellisti avranno poi costruito qualche razzo vero e proprio? La ricerca continua...

Copyright 2007 Stefano Innocenti
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