Ricordi Nr.2 - Shine on!


Da Andrea Pinky (andypinky@hotmail.com)
Oggetto Ricordi Nr.2 - Shine on!
Data Mer 29 Nov 2006 19:44


In camera siamo in due.
Ma il lavoro ha allontanato quasi definitivamente mio fratello dalla quotidianità. Così basta una lampada da tavolo per illuminare i compiti che sto cercando di fare, per lasciare al buio il registratore che, di nascosto, spezza appena il silenzio. Senza saperlo sto costruendo ricordi, impregnati di sensazioni disegnate da un mosaico di piccole cose. La lampada, il registratore, la penombra, la musica. La musica. Come la lacca per capelli sui disegni a matita, così la musica sta fissando il mio viaggio. E questa e' una tappa importante, dove, inconsapevolmente, comincio ad assaggiare davvero le difficoltà del giro.

Tutto ribolle. La mente, la pancia, le mani e le orecchie hanno una fame febbrile, irrequieta. Nella musica cerco una cura, nella spasmodica ricerca di qualcosa che mi possa descrivere, in cui mi possa identificare. Ma finche si tratta di affari di cuore, di ideologie, di rabbia è facile trovare qualcosa, anzi, ho scelta. Ma c'è l'ignoto. Quel qualcosa che è più vecchio del presente, dei miei pochi anni, di questo tempo, del mondo, di tutto. E' quella sensazione che in questa età fa nascere quelle domande, quelle che portano me e il mio amico Luca a tirar tardi chiacchierando, quella sensazione che mi fa tenere ancora aperti gli occhi a letto prima che arrivi il sonno. Ed è qui che ho trovato la sintonia con questa musica. Che sollievo! Un vero sollievo liberatorio trovare una rappresentazione reale, quasi palpabile di ciò che non potrai mai spiegare a parole! Finalmente ho trovato qualcosa che mi allevia certi pesi emozionali. Come una magia mi sfila dolcemente queste sensazioni e permettendomi di guardarle come se fossero il racconto di un altro. Una magia che mi tranquillizza perchè in fondo quello che ho dentro fa parte dell'universo che ci accomuna e non di una mia insana unicità.

Oggi ho costruito un piccolo controllo remoto per il registratore. Suona sofisticato, vero? Mi piace ritenerlo, ma in fondo è solo un interruttore piccolo piccolo acquistato dal vicino negozio nonchè mio personale spacciatore di led, jack, cavetti altoparlanti e stagno per saldatore. Grazie a pochi centimetri di nastro adesivo nero e ad una posa plastica da studente stancamente concentrato, sono in grado di mettere in pausa la musica evitando superflue discussioni dopo incursioni pseudo improvvise da parte della mamma. Ma ora il tappeto musicale si abbassa e questa musica, che come un fuoco ha portato al punto di ebollizione la mia emotività, sta annunciando qualcosa. E il suo messaggero sono solo quattro note di chitarra. Precise, distinte ma quasi angeliche, non terrene. E pregoche la porta della camera non si apra. Quattro note che paiono piacevolmente dissonanti.

Passi in corridoio, no, non ora per favore.... Quattro note, ma siamo sicuri che è proprio una chitarra? I passi si allontanano. Quattro note, ma che apnea questa attesa....Si! Esplode la musica, la stanza, e le sensazioni si espandono, splendono come il titolo di questo pezzo. Non ricordo nemmeno perchè sono seduto qui, immemore dello studio, dei compiti e delle ronde della mamma. Mi rendo conto del cono di luce che illumina la scrivania, e la lampada diventa un'astronave, mentre la sua luce è il fuoco del suo motore mentre si allontana dalla superfice del pianeta della normalità. Mentre si allontanandosi da questo sistema planetario descrive morbide e ampie traiettorie tra corpi celesti luminosi e agglomerati affascinanti, una improvvisa voce molto terrestre mi annuncia la cena, rendendo vano il mio controllo remoto del registratore che è rimasto immobile sotto il pollice sinistro. L'annuncio è tanto imperativo quanto corto, e così la musica rimane un segreto di questo fine pomeriggio di tardo inverno. "Chiudo i libri e arrivo.....". Casualmento il tempo necessario per sentire sfumare sax, chitarra e tastiere.

Shine on!

Andrea Pinky


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