[studio/live] a saucerful of secrets


Da porkyporkus (porkyporkus@yahoo.com)
Oggetto [studio/live] a saucerful of secrets
Data 2003-07-09 22:00:35 PST

Cosa dire ancora di ASOS,
brano di fondamentale importanza per l'evoluzione
della musica in generale (non solo rock)?

Sono passati 35 anni ed e' ancora un faro per la musica d'avanguardia
contemporanea, con la sua carica dissoluta e viscerale tipica del rock,
cosi' in contrasto con l'aspetto per cosi' dire "colto" di quella stessa avanguardia.

I pink floyd disegnarono la "partitura" con linee e grafici,
davanti ad un gilmour quasi scandalizzato (lo confesso' lui stesso).

Il primo dei tre movimenti si sviluppa in modo atonale e rumoristico,
esasperando ed allentando la tensione musicale.
tensione che poi si spezza per precipitare in un vortice ritmico ossessivo
che sa di apocalittico, a fare da tappeto per violente scariche di suoni casuali,
glissandi dissonanti e rumori vari.
Siamo nel secondo movimento.
La violenza si placa e i suoni si ricompongono gradualmente,
in un requiem siderale,
il terzo movimento.
Maestoso e paradisiaco,
ma nello stesso tempo cupo ed inquitante.

La versione dal vivo e' anch'essa affascinante ma,
in caso non si fosse capito, preferisco quella in studio.
Tuttavia la versione live ha i suoi pregi.
Il brano viene spostato su parametri piu' prettamente rock,
divenendo piu' diretto ed immediato
(per quanto possa esserlo un brano del genere),
convincendo soprattutto per la parte corale cantata dal solo Gilmour
(una coriosita': risulta da alcuni roio che nella suite "the man and the journey"
i PF utilizzavano la sola parte corale di ASOS).
Il pathos epico della versione originale e' pero' in gran parte perduto.

Oltre alla versione apparsa su ummagumma
e' giusto segnalare quella di pompeii, forse meglio riuscita.

saluti
porkyporkus


Back to the Posts
Back to Home Page