lunedì, 18 gennaio 2016 In questo post vorrei parlare brevemente dell'importanza di esserci. Dell'importanza di esserci, in maniera attiva e consapevole, per ognuno di noi, nella lotta universale per l'affermazione del bene. Ci sono tantissime persone, a volte veri e propri eroi, che già lottano al limite delle proprie possibilità per impedire che la negatività ci travolga e renda la vita sul nostro pianeta ancora più insostenibile e drammatica di quanto già non sia. Se non ci fossero queste persone il mondo, che è già un inferno per tantissimi, lo sarebbe ancora di più e anche per molti altri, compresi tanti che attualmente vivono ancora abbastanza bene. Queste persone che lottano contro le negatività, in un certo senso, impediscono, con i loro sforzi, al mondo di crollarci addosso, ma queste persone hanno bisogno della collaborazione, della partecipazione e dell'aiuto di ogni persona di buona volontà. E questo non soltanto per aumentare le probabilità di farcela e di avere successo in questa lotta per difendere le nostre vite, ma anche perchè sarebbe molto ingiusto lasciare quelle persone da sole e delegare esclusivamente agli altri il compito di impegnarsi in questa attività finalizzata all'affermazione del bene. Se uno è padre, non lascerebbe il proprio figlio da solo a combattere una battaglia importante, a maggior ragione se quella battaglia è combattuta anche per lui; così un figlio consapevole e maturo non lascerebbe i propri genitori da soli a lottare per raggiungere un obiettivo importante, specialmente se questo obiettivo è anche per il suo bene; e così un fratello o una sorella nei contronti di una sorella o di un fratello. Allo stesso modo, gli esseri umani dovrebbero sentirsi tutti una famiglia, e capire che se uno di noi cade, vittima di questa battaglia, si tratta di una perdita e di un danno grave per ognuno. Dobbiamo tutti fare qualcosa per dare un contributo, e non far sentire soli coloro che a questa battaglia dedicano la loro vita, anche al fine di rendere accettabili le nostre vite. Sarebbe un atteggiamento sbagliato pensare di delegare agli altri il compito di difendere le nostre vite, perchè questa lotta esige l'impegno di ognuno: il fallimento avrebbe delle conseguenze impensabili. Ci sono innumerevoli modi in cui ciascuno può dare il proprio contributo, basta rifletterci un pochino. Ad esempio firmando una petizione, come quelle proposte da change.org o da avaaz.org. Gli attivisti che raccolgono le firme, sanno come utilizzarle e renderle efficaci: hanno già conseguito tantissimi risultati importanti. Oppure si può dare spazio ai comportamenti e alle idee e pensieri positivi: è utile anche mettere un "mi piace" o condividere un post in un social network, se pensiamo che quella cosa sia buona, per portarla all'attenzione di altre persone e favorirne la diffusione, per dare spazio a ciò che è buono e utile. E' utile inviare un messaggio di posta elettronica per segnalare ai propri amici qualcosa che possa essere utile a migliorare, anche se solo di un epsilon, il nostro mondo. E' proprio di questi giorni la notizia che il figlio di Nicola Gratteri (Procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Reggio Calabria) ha subito delle minacce a causa dell'attivita eroica del padre nella lotta alla criminalità organizzata. Gratteri non si lascerà certamente fermare da queste intimidazioni, essendo pienamente consapevole che non c’è alternativa alla lotta contro il male, però penso che possa sentirsi meno solo, nella battaglia che conduce anche per tutti noi, se gli facessimo sentire la nostra vicinanza, magari anche solo mettendo un semplice "mi piace" sulla sua pagina facebook. |