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LA PIÙ GRANDE PASSIONE LA GIUSTIZIA
A mio avviso la più grande passione che può abitare l’anima di un uomo è la giustizia, giustizia che è ben diversa dalla legalità. Non esiste nulla di più bello di fronte a un uomo, di fronte a una donna, che vedere in lui la giustizia, che dire “è un giusto”, dalla grande tradizione della spiritualità ebraica, che non parlano tanto di santi ma parlano di giusti. Ecco, questa è la più grande passione, che può abitare l’anima di un uomo, la giustizia. Solamente a questa condizione, secondo me, lo spirito dentro di noi ottiene la verità profonda, si compie, diventa ciò che la teologia cristiana chiama santo, diventa Spirito Santo che poi vuol dire solo una cosa. Cos’è questo Spirito Santo? Vuol dire quella condizione della libertà che giunge a volere incondizionatamente il bene e la giustizia. Ecco cos’è lo Spirito Santo, ecco in che maniera una persona è santa: vuole solo il bene e la giustizia.
(Vito Mancuso)
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La scienza progredisce attraverso la confutazione delle proposizioni e delle teorie correnti, e non attraverso la caparbia difesa di esse.
(Ralf Dahrendorf)
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Abbiamo bisogno, per dirla con le parole di Roger Penrose, “di idee nuove e potenti, che ci conducano in direzioni significativamente diverse da quelle attualmente seguite” (La strada che porta alla realtà).
(F. Faggin, Irriducubile)
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Nella nostra esistenza e nelle nostre esperienze di vita c’è un grande mistero, non spiegabile in termini materialistici. Il nostro sentimento di libertà non è un’illusione e il cosmo non è qualcosa che gira perennemente senza senso. Le nostre conoscenze non possono andare al di là del fatto che siamo tutti parte di un qualche grande disegno.
(John Carew Eccles, L’origine della vita)
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Le persone intelligenti non devono essere arroganti.
(E. Berlinguer)
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La verità non è venuta nel mondo nuda, ma è venuta in simboli e immagini
(Filippo, Vangelo apocrifo, v. 67)
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In una goccia d’acqua c’è il segreto di tutti gli oceani sconfinati.
(Khalil Gibran)
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Noi esistiamo in una realtà più vasta, che contiene anche la realtà fisica. Ne consegue che, quando i nostri corpi muoiono, noi non moriamo. “La morte è la prossima rinascita che ci viene data in dono nell’universo spirituale” (Bert Hellinger, Mistica naturale. Il cammino della conoscenza).
(F. Faggin, Irriducibile)
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Ognuno di noi è un dio con la convinzione di essere contingenza, ombra di un sogno.
(Emanuele Severino, Un tedesco mi consegnò il mitra e scappò, in “Corriere della Sera”, 31 dicembre 2018)
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Come auspicava Giordano Bruno: “Verrà un giorno che l’uomo si sveglierà dall’oblio e finalmente comprenderà chi è veramente”.
Tutti noi abbiamo una natura divina. Questa è la nostra vera essenza, e il nostro compito è cercare “di ricondurre il divino che è in
noi al divino che è nell’universo” (Plotino).
Siamo esseri potenzialmente infiniti, che non possono essere rinchiusi in nessuna definizione, perché definire è porre attorno a noi dei rigidi confini; è attribuirci certe proprietà, escludendo tutte le altre. “L’uomo non ha limiti e quando se ne renderà conto sarà libero anche qui, in questo mondo” (Giordano Bruno).
(F. Faggin, Irriducibile)
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Gli uomini se ne vanno a contemplare le vette delle montagne, e i flutti vasti del mare, le ampie correnti dei fiumi, l’immensità dell’oceano, il corso degli astri, e passano accanto a se stessi senza meravigliarsi.
(Sant'Agostino, Le confessioni)
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Ho un’ingenua fiducia nell’universo … che ad un certo livello tutto abbia un senso, e possiamo ottenere scorci di quel senso, se ci proviamo.
(Mihaly Csikszentmihalyi)
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La ragione non è nulla senza l’immaginazione.
(Cartesio)
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Link arms, don't make them.
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Ed è giunto il momento di usare le nostre potenti tecnologie per il bene di tutti, piuttosto che per il delirante bene del sedicente più adatto.
L’idea di separazione, che trova la sua espressione nel riduzionismo, dev’essere sostituita dall’esperienza di unione e inclusione già evidente nell’olismo della vita. “Non c’è un solo frammento isolato in tutta la natura, ogni frammento fa parte di un’unità armoniosa e completa” (John Muir). Solo riconoscendo questa cruciale interdipendenza l’umanità può andare oltre la ripetizione degli stessi schemi disfunzionali che hanno causato così tante inutili sofferenze alla nostra specie e all’ecosistema.
Molti saggi nel corso della storia hanno suggerito che siamo esseri di luce, che non moriremo con la morte del corpo, perché siamo qui per imparare e crescere. Noi siamo qui per imparare a creare collettivamente nuovi mondi in cui operare a un livello di cooperazione, creatività e realizzazione molto più elevato di quanto sappiamo fare a questo stadio della nostra evoluzione spirituale.
Se diamo spazio dentro di noi a una narrativa che è già sostenuta dalle illuminate esperienze personali di milioni di persone di tutto il pianeta e dagli innumerevoli fatti ed eventi “aneddotici” che la scienza attuale esita a indagare, potremo presto percepire nell’universo un’unità insospettata, presagio del risveglio dell’umanità al suo vero potere e scopo.
(F. Faggin, Irriducibile)
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Perché desideriamo avere un partner?
È possibile vivere in questo mondo da soli, senza un marito o una moglie, senza bambini o amici? La maggior parte delle persone non è in grado di vivere in solitudine, perciò sente la necessità di una compagnia. Stare da soli richiede grande intelligenza, ed è necessario stare da soli per trovare Dio, la verità. È bello avere un compagno, un marito o una moglie, e anche avere figli; ma in tutto ciò ci smarriamo, ci perdiamo nella famiglia, nel lavoro, nella routine monotona e banale di un'esistenza in decadimento. Ci abituiamo a tal punto che il solo pensiero della solitudine ci spaventa e ci appare terribile. La maggior parte di noi ha messo tutta la sua fede in una cosa sola, tutte le proprie uova in un solo cestino, e le nostre vite non sono piene senza i nostri compagni, senza le nostre famiglie e le nostre occupazioni. Ma se c'è una ricchezza nella vita di una persona – non la ricchezza che si misura in denaro o conoscenza, che è alla portata di tutti, ma quella ricchezza che rappresenta il movimento della realtà, senza un inizio e senza una fine – allora la compagnia diventa un elemento secondario.
Voi non siete educati alla solitudine. Andate mai a passeggiare da soli? È davvero importante uscire da soli, sedersi all'ombra di un albero – non con un libro, né con un compagno, ma in piena solitudine – e osservare la caduta di una foglia, ascoltare il rumore dell'acqua, il canto del pescatore, guardare il volo dell'uccello e quello dei propri pensieri mentre s'inseguono l'un l'altro nello spazio della propria mente. Se siete in grado di stare da soli e osservare tutte queste cose, scoprirete delle ricchezze straordinarie che nessun governo potrà mai tassare, che nessuna istituzione umana potrà mai corrompere e che non potranno mai essere distrutte.
(Krishnamurti, La ricerca della verità)
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