A mia madre



         Cara mammina, mi ricordo quando quella sera, vedendo quello spettacolo in televisione dal quale tante volte tentai di distoglierti e che a te piaceva tanto, tu quasi indovinasti quella canzone dicendo: "trottolino amoroso". Oppure oggi quando piegandoti hai detto tra le labbra "il prezzemolo". E penso a tutti i calzini che mi hai ricucito, a tutti i miei panni che hai lavato e stirato instancabilmente per una vita, a tutte le lacrime che mi hai asciugato.
         Come può la vita essere così beffarda? Come può essere che tu debba svanire nel nulla? E' impossibile accettare ciò. E cosa dire di mio padre, di mia sorella, dei miei amici, di tutti gli uomini, di me stesso?
         Finchè avrò vita piangerò sul tuo ricordo, poi, con esso, anch'io svanirò nel nulla.



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