WITCH HAZEL

Kevin Coral é un compositore, arrangiatore, polistrumentista e produttore di Kent, Ohio. assieme a Mark F, voce, presiede il progetto musicale denominato Witch Hazel (che poi muterà in Witch Hazel Sound).
I due si circondano di strumentisti navigatori lunatici quanto se stessi (Mike Split al basso, Ray Carmen alla batteria più altri collaboratori).
A cavallo degli anni novanta, dopo un paio di acerbi singoli battistrada (Just don't try e Cough Syrup) Witch Hazel con l' Lp esordio Landlocked non solo centrano il bersaglio: ordiscono una forma pop completamente nuova e organica, tra le ultime possibili, entusiasmanti escursioni pop-psichedeliche che la storia del rock abbia concesso.


Landlocked (1995, Flydaddy)



Lo splendore dell'esordio su lunga distanza Landlocked ben testimonia la smisuratezza e la genialità dell'ego dello statunitense Kevin Coral.
Witch Hazel è una band che offre un pop-psyche quanto mai intenso e armonioso, collocabile idealmente tra Beach Boys e Mercury Rev (in particolare la produzione di Dave Fridmann), con qualche idea in prestito da My Bloody Valentine.

Ma Witch Hazel non produce revivalismo. Col suo frastornante ibrido stilistico, con la sua fluidità melodica senza eguali, l'esordio Landlocked è opera compiuta in sé, associabile per composizione e risultato a poche altre nella storia (tra le quali See You On the Other Side dei Mercury Rev, anch'esso affascinante, sempre del '95).

Landlocked è un altro Solaris. Insondabile limpida galassia, residuo di corpo celeste, torpido organismo estraneo ma anche familiare.
Un luogo per fluttuanti delicatezze, contemplazioni assorte, aneliti celestiali, ma anche riverberi, droni, sipari da cabaret.
Archetipo a tutto tondo privo di ridondanze e compiacimenti in cui scivoleranno i Flaming Lips e Mercury Rev più attempati.
Gone tomorrow è ingresso quantomai adeguato. Abbacinanti forme e colori al sogno.
Una riproduzione di campane e tastiere, una danza di lirici cori in falsetto che si stringono e si avviluppano tra loro, che trasportano ad una nostalgia arcana, la cui elusiva ebbrezza, da sola, già appagherebbe.
Passando, queste parvenze liberano il profluvio strumentale di Chinese apples.

"so stay, please don't go
give me another day
…"

recita, lusingando, l'invito, con una base di tromba e le tastiere a contornare, quanto non si osa più sperar di trovare nella musica pop.
I cori glicemici che s'affacciano come eco sublime in Secrets on the spider world, dilatano gli spazi dei sensi.
Coesistenza di suono e inconscio. Kevin Coral e Mark F diventano due poeti del pop di ogni tempo.
Coral è un coraggioso, romantico idealista e visionario come pochi altri della propria generazione.
L'interpretazione di Mark F è pura poesia parossistica e cerimoniale.
Spiritualità, stupore, tenerezza, dolore, gioco.

La leggerezza dell'organo di Autumnal void riporta il gruppo ai propri esordi pop-wave; l'allegria danzante in Peking opera blues e la placida, onirica dolcezza di Hideous sun demon sono due creazioni ammirate del miglior rock fine '60; che si rispecchiano e si contemplano l'una dentro l'altra gareggiano ad evocare climi di paralisi e incanto.

"I'm so far away…"

comunica il navigatore da chissà quale ardente abisso, mentre un violino perlustra il territorio.
Jason Pierce vi si ispirerà per le sue oscillanti prosopopee spaziali.
Do you dig worms? riprende il tema dell'incipit come farebbe una banda di farlocchi di ritorno dal Paese delle Meraviglie...
Il termine capolavoro per quest'opera è scontato.
Una stordente creazione immaginifica, allucinata, sognatrice e comunicativa come poche.
Spiritualità, spasimo, stupore, romanticismo.
(ott. 2002)

It's all true ep (1998, Camera Obscura)

Dopo un lungo silenzio, si riparte dall'ep It's All True; un titolo che gioca sull'ambiguità (il vero/falso del significante cinematografico Wellesiano qui traslato sul piano musicale), un ulteriore passo verso l'Olimpo dei più grandi scrittori pop della storia.
Si riprende da dove lasciato senza cambiare nulla, eccetto il nome del gruppo, esteso in Witch Hazel Sound. mostrando un simile spettro d'iride, prediligendo però una brevità che si rivela appropriata: una mezza dozzina di deliziose piccole oniriche suite ad inseguirsi, reminiscenti, contemplanti le meraviglie del passato, impreziosite da strumenti a corda; sempre frutto dell'estro di Kevin Coral e della perizia del proprio seguito di strumentisti.
(nov. 2002)

 

 

This world then the fireworks… (Camera Obscura, 2001, ristampa Euro-Visions, 2004)

This World, Then The Fireworks… è costruito in epoca sempre più avversa per il pop analogico, sempre più mancipio, quasi ostaggio, di di micro elettroniche in cui sembra non esserci più tempo per suggestive avvolgenti aperture psichedeliche, temi e motivi fiabeschi e rivoluzionari.

Eppure, Kevin Coral e soci, tutto pensano fuorché allinearsi, farsi fagocitare, cambiare forme e suggestioni.
Senza modificare nulla, dal '99 in poi tornano in studio a innalzare un altro gruppo di mirabolanti, acriliche, sfavillanti melodie, dai tenui panneggi e dal forte sapore lirico-psichedelico, da produrre nuovamente figure e colori dal reame di Morfeo.

L'intenso crescendo dei fiati in music becomes vibration, gli archi in Two or Three things I know about her, le trascinanti ballate fireworks, constance money.
Blue city, guild of splinters, kiss me monster sono panegirici appena più rarefatti e attenuati.

This World Then The Fireworks …rappresenta, ad oggi, per With Hazel, il viaggio di ritorno a terra. A contatto con l'atmosfera l'ondivago cede il passo al lineare e più conforme, serbando la consueta tensione emotiva, la solita aura arcana e offuscata, un simile senso del divagare e del perdersi, appena più sornione.
This World, Then The Fireworks… é meno straordinario e anomalo dell'esordio Landlocked, forse solo perché ritenta un sortilegio, un atto di prestigio, senza variare la formula magica.
(2003)

 

intervista a Kevin Coral (traduzione di Salvatore Patti)

quattro chiacchiere con Kevin Coral, compositore e multistrumentista dei Witch Hazel Sound. Con tre album all'attivo (Landlocked, Flydaddy 1995, It's All True, Camera Obscura, 1998 e This World, Then the Fireworks, Hidden Agenda 2001), questa band di Kent, Ohio, si è imposta tra le più folgoranti realtà della pop-psichedelia contemporanea tout-court. Una band che coniuga ricerca melodica e creatività strumentale con esiti esemplari.
Kevin ci parla dei propri ispiratori e numi tutelari, degli esordi, del gruppo e delle aspettative, nonchè di nuovi progetti tra cui le sospirate ristampe del catalogo dei Witch Hazel Sound.

Parlaci degli inizi dei Witch Hazel. Cosa ti ha spinto a mettere in piedi una band, e che ricordi hai dei primi tempi?

L'inizio dei Witch Hazel risale ai primi anni 90, quando ho comprato la mia prima chitarra. Avevo 21 anni, un po' tardi per cominciare a suonare, anche se avevo preso lezioni di piano da bambino. Ho provato ad applicarmi ad altre forme d'arte durante gli anni di scuola: pittura, poesia, scrittura, ma anche se ottenevo un certo successo in tutto ciò, vincendo premi per i miei disegni e le mie poesie e vendendo anche un paio di dipinti, a mio avviso non ero abbastanza capace in questi campi da guadagnarmi da vivere. Stavo quindi cercando il mio mezzo di espressione artistica, sinché ho comprato una vecchia chitarra elettrica in un negozio di articoli usati e ho cominciato a studiare. Volevo imparare solo gli accordi di base, per poter scrivere qualche canzone. Dopo un paio d'anni, mentre frequentavo il college, ho conosciuto Mike, che suonava chitarra e basso; siamo diventati amici e ci siamo uniti ad una band che era una specie di incrocio tra i Joy Division e gli Spacemen 3. Quell'esperienza è durata circa un anno, poi io e Mike ce ne siamo andati e abbiamo esposto un volantino a Kent per cercare un cantante e un batterista. Non abbiamo avuto risposte per sei mesi, poi un batterista, Brian, ci ha chiamato dicendoci che il suo amico Mark era un cantante, e che a entrambi piacevano Ride, Stone Roses, My Bloody Valentine, ecc, gli stessi gruppi che amavamo noi due in quegli anni. Un'ottima notizia!
Ci siamo intesi alla perfezione sin dall'inizio, anche se abbiamo impiegato un paio d'anni per trovare la nostra strada. A quel punto Brian aveva lasciato la band, e Mike se n'era andato per un breve periodo, ma è tornato poco prima che pubblicassimo il nostro primo singolo come Witch Hazel. Quel singolo ebbe un'ottima accoglienza e ci ha portato sulla strada sulla quale ci troviamo ora...

Apprezzi qualche band psichedelica o progressiva dei vecchi tempi? Credi di esserti ispirato a qualcuno di quei gruppi?

Oh, amo e sono influenzato da MOLTE band psych e prog: Pink Floyd, Love, The Soft Machine, Mcdonald and Giles, Traffic, e soprattutto dai Beatles e dai Beach Boys. Sono convinto che queste due band siano l'originale "progressive" rock.
Sono anche ispirato dalle tante compilation di psichedelia rara uscite nell'ultimo decennio, specialmente lo psych inglese della seconda metà degli anni 60.

Quanto è cambiata secondo te la musica rock negli ultimi 10-12 anni?

Beh, se intendi la scena mainstream, oggi è completamente dominata dal machismo e dall'aggressività. Nel mondo indipendente non vedo grossi cambiamenti, a parte il fatto che oggi si può essere un po' più "elettronici" di prima.
L'altro grande cambiamento ovviamente è internet. Ha reso la musica indie più accessibile, e questa è un'ottima cosa, anche se l'effetto collaterale è che i fans sembrano volersi dividere in fazioni sempre più piccole, ascoltando solo un tipo o uno stile di musica. Per fortuna c'è ancora molta gente capace di ascoltare di tutto; io sono d'accordo con quanto ha detto Duke Ellington: "ci sono solo due tipi di musica: buona e cattiva".

Cosa ne pensi della massiccia presenza dell'elettronica nella musica moderna?

Generalmente mi piace. ho usato elettronica e samples sin dai tempi del nostro primo singolo nel 1993, e penso che sia una cosa meravigliosa se viene usata in maniera creativa, così come ogni altro strumento. Il problema è che molta gente ha la tendenza a rimuovere l'elemento umano che rende la musica un'esperienza emozionale.

Come ti rapporti agli strumenti ed allo studio di registrazione? nel tuo secondo album "It's all true" c'è un'intera orchestra al lavoro, una sezione fiati ed anche un sitar...

Beh, mi piace avere quanti più "colori" possibili nella mia musica. Mi piace il suono di archi e fiati, e per un certo periodo usare questi suoni è stata una sorta di dichiarazione politica contro l'egemonia delle chitarre nel rock e nella musica indipendente. Ma principalmente li uso per provare ad esprimere le mie idee musicali in un modo diverso.

Titoli come "it's all true" o "2 or 3 things I know about her" hanno una sorta di qualità cinematica. Citazioni da Orson Welles, dalla nouvelle vague, ecc.. c'è qualcosa che hai provato a trasporre in suoni e liriche dal Cinema?

Sono molto influenzato da persone come Orson Welles e dalla Nouvelle Vague tutta, in particolare Jean-Luc Godard. Credo che l'influenza principale su di me sia stato il modo in cui le loro cose costituivano un antidoto ai metodi noiosi e "sicuri" di fare cinema, e questo mi ha portato a cercare di fare la stessa cosa in campo musicale. E anche il modo in cui questi personaggi sono "autori": io sottoscrivo la teoria degli Autori in campo cinematografico e musicale. Io, o Brian Wilson o Phil Spector o chiunque altro non possiamo fare un disco da soli, abbiamo bisogno di persone di talento che ci aiutino a realizzare la nostra Visione e alle quali siamo grati, ma è meglio se c'è una sola Visione. Spero di non essere sembrato troppo pomposo, non sto paragonando i miei talenti a quelli di Brian Wilson e Phil Spector, mi sembravano solo due esempi calzanti.
E in una maniera più diretta sono anche influenzato dalle colonne sonore dei film. Ennio Morricone e Piero Piccioni sono degli Dei per me! I compositori di colonne sonore italiani degli anni 60 e 70 sono i più grandi maestri di sempre, a mio avviso. Le loro cose migliori riescono a trasmettere emozioni che superano quelle fornite dalle immagini del film.

L'esordio "Landlocked" resterà un insuperabile atto di romanticismo figurativo musicale, di intensa e struggente visionarietà. Gli europei l'hanno sentito particolarmente vicino alla propria tradizione artistica, quel senso del mito, quella contemplazione e poetica, quell'inquietudine sospesa, che poi distinguerà anche i successivi lavori del gruppo. Quanto consideri ricordo e magia nella vostra produzione artistica?

Grazie per le belle parole. Credo che la mia musica sia costruita molto sulla memoria, anche se i ricordi sono spesso labili e qualche volta indistinti. Ci sono alcune note ed accordi che risuonano dentro di me ed evocano ricordi distanti di quando rispondevo alla musica allo stesso modo da bambino, anche se a quell'epoca non avrei mai pensato di diventare un musicista. ;-)
Quanto alla magia, non credo di poter rispondere. Se a chi ascolta la mia musica sembra magia è l'unica cosa importante per me...

Mark F non è un semplice interprete, racconta con molta efficacia la musica di Witch Hazel. Avete dovuto lavorare molto per raggiungere questa coesione oppure è un miracolo casuale?

In realtà è più frutto della casualità che del lavoro. Fortunatamente la mia musica lo ha ispirato subito. Mark ha un'abilità speciale nel "trovare" melodie grandi e inaspettate e lavora sulla struttura della canzone in maniera unica. Mi ha deluso molto leggere alcune recensioni durante l'esistenza dei Witch Hazel Sound che individuavano nella voce di Mark una specie di punto debole: mi trovo in totale disaccordo, credo che la sua voce ed il suo stile siano unici ed eccezionali, ma molti talenti unici sono destinati a non venire riconosciuti nel loro tempo.

Ci sono band contemporanee che apprezzi e con le quali ti piacerebbe collaborare?

Ce ne sono diverse. C'è una band svedese chiamata Nanook of the North che mi ha mandato un demo talmente bello che l'ho spedito alla nostra etichetta americana Parasol: lo pubblicheranno presto, è davvero un ottimo disco (si tratta di "The Taby Tapes", da noi recensito nell'edizione Best Kept Secret, ndr)... mi piacciono i Super Furry Animals, la Beta Band, Lone Pidgeon, Stereolab, Broadcast, Cinematic Orchestra, Bart Davenport, Richard Hawley, High Llamas, The Kingsbury Manx, Air, Bertrand Burgalat, Sondre Lerche, Mull Historical Society, Beachwood Sparks/All Night Radio/The Tyde, Jim O'rourke, Isotope 217, Plush/Liam Hayes e diversi altri che sto sicuramente dimenticando.
Mi piacerebbe lavorare con ognuno di loro, hahaha! E mi piacerebbe anche venire in Italia e produrre qualche pop band italiana. Farei qualunque cosa per tornare in Italia, il mio Paese Europeo preferito. ;-)

Oh, e voglio anche scrivere la colonna sonora per il prossimo film di Sofia Coppola! E remixare le canzoni di Ennio Morricone e Piero Piccioni! ;-)

Hai provato a confrontarti con le nuove tecnologie digitali? Hanno qualcosa in più o in meno rispetto agli strumenti tradizionali?

Abbiamo un paio di computer in studio ma li usiamo principalmente per l'editing e per qualche plug-in, e comunque non per registrare. Registriamo tutto su apparecchiature e nastri analogici. Il nostro nuovo studio, l'Endless Summer Institute Of Sound, è equipaggiato con apparecchi analogici prodotti negli anni 50, 60 e 70, sono macchine che hanno resistito al tempo e sono migliori di qualunque apparecchiatura si possa comprare oggi. E non abbiamo tastiere digitali, solo analogiche. Hanno un suono migliore alle nostre orecchie.

Quali saranno i tuoi prossimi progetti e quelli della band?

Ho appena finito di remixare due canzoni dall'ultimo album dei Club 8, "Strangely Beautiful", anche se non so ancora quando o dove appariranno (forse nell'edizione Italiana? ndr). Sto anche lavorando ad un album che ho inciso con Laura Watling, che spero di pubblicare prima della fine dell'anno.
Ho registrato da poco alcuni demo per April March e spero di riuscire a portare avanti un progetto con lei presto. Nulla di definito ma una possibilità per il futuro.
Ho scritto delle canzoni per l'album di un artista francese, Jean-Emmanuel Deluxe. Ha chiesto ed ottenuto canzoni da gente come High Llamas e Van Dyke Parks per questo album, quindi sono in buona compagnia. Dovrei anche remixare il pezzo scritto da Van Dyke Parks per un prossimo singolo.

Ho fatto qualche remixaggio e fornito assistenza analogica per l'album di debutto di una band psych-pop americana, The New Planet Trampoline. incidono per la Elephant Stone Records, che ha da poco pubblicato una raccolta dei Delta in America.
E ho una serie di tracce strumentali, in quantità sufficiente per un album, che saranno la base del prossimo disco dei Witch Hazel Sound, spero... il nostro ultimo album, "This world, then the fireworks" verrà ristampato nei prossimi mesi in tutta europa con una nuova copertina e 2 bonus tracks da una etichetta francese chiamata Euro-Visions. Così i fans italiani potranno procurarsi il disco con più facilità. Ci sarà anche un video che accompagnerà l'album.