Non servì granchè a The Groop prender parte alla splendida colonna sonora di “Midnight Cowboy”, film che vinse alla notte degli Oscar in quel ’69, per giungere alla fama. Se il segno lo lasciarono, impreziosendo non poco il plot con l’evocativa, indimenticabile, “A Famous Myth”, un po’ come i colleghi ‘pop-syche’ Elephant’s Memory, al quartetto losangelino toccò vivere per sé e per la propria arte del bello.
Questo esordio omonimo, pubblicato lo stesso anno del capolavoro in celluloide di John Schlesinger, mostra una raffinata abilità melodica ‘soft-pop’ sovente davvero squisita e ben rodata; arti del camuffamento non indifferenti da farli seguire senza malizia ora piste Free Design -per i puntigliosi intarsi vocali misti - ora la Millennium ‘crew’ (Boettcher, Salisbury ecc.., di cui è presente una cover di “I Just Don't Know How To Say Goodbye”).
La già citata “A Famous Myth” sbigottisce per come rielabora l’arte del coro dei Dedrick in senso drammatico, conferendo anche ai suoni un che di irreale e panetnico, immergendosi esoticamente in evanescenti, enigmatiche lande onirico-lisergiche.
J. Comanor e Millis sono i maggiori compositori (il primo anche in proprio con “Sure Hope You Like It”), ma a volte si cimenta anche Ducey. “I Try To Think Of You When I Can”, la deliziosa “The Continental”, “Nobody At All”, “Wonder Why”, la bonus “Tears and Joys” e un brioso remake di “Don’t Leave me Baby” di Harry Nilsson altri eccellenti brani di punta.
Un’opportuna ristampa Sundazed restituisce dunque ai nostri giorni, al mercato e ai cultori dei suoni soft un gioiellino di grande annata.