Sauvie Island Moon Rocket Factory



 

 

 

 


Sotto questa sigla si celano David Klopfenstein, autore delle canzoni, e Linc (Lincoln) McGrath, strumentista. Da Portland, Oregon.
Incidono al Bastille, piccolo studio, avvalendosi di abituali collaboratori, Nathan recente terzo elemento, Bernd Minde al missaggio e J.Gray di 99 Cent Dream alla masterizzazione.

Le tre raccolte di Sauvie Island Moon Rocket Factory per Best Kept Secret delle quali ci occupiamo sono Wy'east Can't Sleep, Super 8 Soundtrack e Mudpuddle Park.
Tre diari di canzoni scritte durante il tempo e registrate su un Quattro piste tra il 1998 e il 2000, ricche di una sensuale, stralunata e allegorica intensità che percorre tutti i nastri di questa band di Portland.
Un tessuto pop fumoso, sghembo, ebbro, diviso tra folk, beat, surrealismo che si sposa ad estasiati e inquietanti timbri vocali.
Fra Guided By Voices e Supreme Dicks.

Oltre che la Elephant 6 di Robert Schneider, Will Hart e Jeff Magnum, l'approccio di Sauvie Island Moon Rocket Factory ricorda vividamente (in parallelo, nascendo nel contempo) Skygreen Leopards e The Birdtree della label Jewelled Antler, dediti anch'essi a incursioni galattiche con la propria cantina di casa a fungere da Cape Canaveral; timbri mistici psichedelici, scompensamenti low-fi accreditati come autentici e viscerali.


Wy'east Can't Sleep
Atmosfere trasognate a volte solenni, a volte acustiche; costruite con strumenti classici (dalla chitarra all'organo, dalle tastiere all'armonica) riverberi ed effetti sonori d'ambiente.
La bassa fedeltà è mezzo (e non fine), chiave di volta per stabilir contatto universi sommersi, altrimenti preclusi, inaccessibili.
Definiremmo queste composizioni eufonie dissonanti, non per cercare l'effetto, ma per l'autentica sensazione visuta durante gli ascolti.

Chitarre strimpellanti, vocalismi celestiali e tenebrosi, arcani e fluttuanti immerse in effetti atmosferici, ambienti impregnati e stati d'animo fra lo gioioso, avvilito.
Melodie impenetrabili, immerse in atmosfere placenta, stranianti e stranite, ne fanno dei Guided By Voices in preda all'emotività, estatici e dispersi, similmente impressionisti, forse meno bozzettisti e più dediti al formato canzone.
Il senso della musica si fa tutt'uno imprendibile e inscindibile con proprie forme atmosferiche (Splashdown). Spesso e volentieri Sauvie Island… incantano con sguardi alla melodia beat di grande effetto come Noah's daughter infinity, Title umpteen, Yerownville.

Super 8 Soundtrack
Sauvie Island Moon Rocket Factory modestamente chiamano “littlesongs” le proprie composizioni. In riferimento più che alla brevità al senso appartato e distante di questa musica.

Certo é che il minimalismo formale si accompagna a soggetti dream pop dall'emotività spesso infiammante, contagiosa.
L'enfasi di Picaboo e i cori armonici di Blue canyon portrait, gli ardori che alterano la materia della memorabile Tunnel traffic, scintillante esotismo bacharachiano, straniscono e confondono con grande fascino.
Come anche Old salt, pianura incrociata da echi e riverberi allucinati.
O l'abbagliante sinodo fra vocalismi passionali distesi e chitarra redentrice nella splendida elegia Terminal hotel, le venature acide e gli ampi spazi chitarristici in Doppler.

Mudpuddle Park
Mudpuddle Park è un minuscolo e smarrito parco di divertimenti, uno spirito folle, sospeso, arcano e stralunato.
Le arie beat folk in apertura nella title track rimandano al più autentico misticismo sixties, rivisitato con spirito individualista e autonomo.
In effetti in questo album David Klopfenstein mostra di condividere alcuni sogni e visioni con Robert Schneider del collettivo Elephant 6.
Medesima l'arte di compositore pop dei due; si fa lampante con l'ascolto di brani tintinnanti quali Tabor and blue, The nap, Radiant radish, Yer dorky, emotive cantilene beatlesiane.
Oaks' wheels con le sue arie cerimoniali circensi potrebbe fare da leit motiv alla raccolta.
Lonely-go-round le fa da contraltare sull'altro lato.
La narcotiche allucinazioni di Lower macleay vessillo delle dolci, devianti, eccentriche visioni di Sauvie Island Moon Rocket Factory.

 

Stolen : Honda Dream

Portland è alla radice di tutta la nostra musica. I suoni e le vedute della nostra città risuonano in tutte le cose che facciamo”. (David Klopfenstein)

Felici di rincontrare questo trio che tanto ci suggestionò con le luminose e fiabesche prove del passato “Wy'east Can't Sleep”, “Super 8 Soundtrack” e “Mudpuddle Park”, improntate su un originale stralunato folk-poprock, lisergico e degradato, strascicato e ramingo.

In quest'ultima raccolta "Stolen : Honda Dream” si privilegia di consueto un senso istintuale dei primordi, assai prossimo -ma cronologicamente in anticipo- agli esperimenti di Glenn Donaldson e della propria etichetta CD-R Jewelled Antler e alle sue torbide floreali creature boschive Child Readers, Skygreen Leopards, Birdtree.
Se manca una coesione in questa continua “scena” indie-psichedelia a cavallo tra due millenni, indicibile, epide(r)mica voragine assai poco scenografica, certa n'è l'esistenza, indubitabile il proprio contributo all'evoluzione della più recente musica indie.

Un immaginario ben radicato, mai sopito, il filo rosso che lega questi musici cortesi, sta in questo incrollabile approccio istintuale, apparente e sceneggiato, verso il sogno ad occhi aperti. Un senso confidenziale, amatoriale e "immersivo" attraversa costantemente questi progetti. Sospensione, assenza di un rivolgimento, solipsismo, (r)esistenza in apnea.
Di questi allucinati, David Klopfenstein spicca certo tra i più spiritualmente eletti, benedetti e dotati. E questa è un'altra certezza.

"Stolen : Honda Dream" è la quarta raccolta di Klopfenstein e soci: intriganti opalescenti litanie a base di corde, strumenti “ambientali” tra cui un pianoforte fumoso e lontano (sembrano decenni), tastierine riconoscibili e un suggestivo canto plagiato, infantilmente sbigottito, stralunato e storto, a rimembrare il Waters dei Floyd dei primi anni settanta (quello di colonne sonore come "More" o anche un "Meddle"), e Skip Spence.
Sauvie Moon… privilegia rispetto ad altri autori una particolare costruzione melodica e la forma canzone a fine di tutto. Il risultato è in dieci brani di dolcezze assort(it)e, da “howdy chief” a “wappato”, passando per “city of roses”, “suicidal continental sled” e una title-track memorabile, il cui proposito è fulmineamente attuato: “stole my heart and dream away”.


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intervista Sauvie Island Moon Rocket Factory

(traduzione di Salvatore Patti)

Abbiamo parlato del gruppo di David Klopfenstein e Linc McGrath poco tempo fa, inserendoli tra le uscite più originali, stralunate ed intense targate Best Kept Secret. Diamo seguito a quegli scritti con una bella intervista a David, che ha risposto via mail da Portland alle nostre domande, parlandoci delle loro "littlesongs", della sua città natale e di molto altro...

La vostra musica mi ricorda un ancestrale, arcano e genuino folk-pop-psyche, molto umano e "compromesso" agli umani sensi ed istinti. Potresti descrivere il processo creativo?

Grazie mille. E' molto difficile rispondere, perché ogni canzone è un'esperienza diversa e riflette l'ambiente della sua creazione e della sua cattura. La maggior parte nasce come una piccola idea nelle ore del mattino -- una melodia che non mi vuole lasciare o una storia che mi tiene sveglio. Per parafrasare Brian Wilson, io non scrivo le canzoni, sono loro che vengono a me. Alcuni pezzi sono registrati al momento del concepimento, ma la maggior parte ha bisogno di più tempo. In effetti, alcune delle nostre canzoni hanno aspettato anni prima di venir messe su nastro.
Linc ed io abbiamo comiciato questo viaggio armati solo di canzoni. L'unico motivo per cui tutto ciò è potuto proseguire è stato il nostro rapporto, l'ingenuità e l'aiuto degli amici. Se i risultati sono di qualche interesse, siamo sorpresi e gratificati al tempo stesso.

Apprezzi altre arti? Cinema, fotografia o altro?

Apprezzo ogni campo dell'espressione umana. Forse gran parte della nostra vita quotidiana può essere considerata Arte se vista dalla giusta prospettiva. C'è dell'arte nel cibo, c'è dell'arte nell'atto di amare.

Per quel che mi riguarda, penso che il cinema sia la forma d'arte più completa. I film migliori nascono dalla fusione di molti altri media, inclusa la letteratura, la recitazione, la fotografia e la musica. Ammiro molti registi, ma la maggior parte di loro sono di epoche passate. Tra i miei preferiti ci sono Federico Fellini, Vittorio de Sica, Akira Kurosawa e Ingmar Bergman. Vorrei esplorare il lavoro di Maurizio Nichetti perché sono un grande fan di Buster Keaton, Charlie Chaplin e Jacques Tati. Mi piacciono anche diversi film indipendenti.

Sei mai stato interessato a rappresentare la tua musica con il supporto delle immagini?

Assolutamente.
Alcuni anni fa Linc ha sceneggiato e diretto un breve film intitolato "Change of Heart" per il quale io ho scritto la colonna sonora. E' stato un lavoro frutto dell'amore tra amici. Abbiamo una collezione di vecchie telecamere da film e un sacco di idee, sarebbe bello poter lavorare ad un altro progetto.
Molte delle nostre canzoni sono piccole vignette con un elemento visivo, ma chiedo all'ascoltatore di immaginarlo. Per questo ho intitolato la nostra prima raccolta "Super Eight Soundtrack". Credo che l'era dei film muti abbia offerto le migliori fonti di ispirazione per i video musicali, e se mai avremo i soldi per lavorarci, faremo qualcosa in quella direzione.

Recentemente abbiamo avuto la fortuna di avere una piccola parte in un documentario su Chuck Palahniuk. Abbiamo suonato "Turtleneck" dal vivo davanti alle telecamere e "Oaks Wheels" per accompagnare i titoli di testa. Il programma è stato prodotto per la VPRO, la televisione pubblica olandese, e hanno fatto un lavoro fantastico.

Credo che Alessandro Crestani (il boss della Best Kept Secret) abbia fatto un gran lavoro assemblando progetti diversi e provenienti da tutto il mondo sotto una simile (e pura) idea di musica. Come lo avete incontrato?

Siamo stati presentati da Jamey Grey, un amico comune che ha una piccola etichetta ispirata dalla Best Kept Secret. Jamey ha pubblicato diverse cose inclusa una compilation intitolata "Lunch with A Bouncing Space." Alessandro ne ha avuta una copia, gli è piaciuta la nostra canzone e si è messo in contatto con noi. E' stato un evento molto fortunato.
Sono d'accordo con te quando dici che Alessandro ha una filosofia rivolta alla "musica pura". Sembrerebbe una premessa basilare, ma in mancanza di essa, molte etichette più grandi non fanno che celebrare la mediocrità. Siamo orgogliosi poter pubblicare la nostra quarta raccolta, "Stolen: Honda Dream" per Best Kept Secret. E' un onore essere amici di Alessandro. E' un vero visionario.

So che la vostra città - Portland, Oregon ha una gran parte nel nome della band, Sauvie Island Moon Rocket Factory. E oltre a questo, anche nei suoni, nelle visuali... Confermate la connessione?

Portland è alla radice di tutta la nostra musica. I suoni e le vedute della nostra città risuonano in tutte le cose che facciamo. Puoi ascoltare "Mudpuddle Park" e visitare tutti i luoghi descritti nelle canzoni. Ray Davies dei Kinks ha scritto molte canzoni sul luogo dove è cresciuto, sulla storia della sua comunità e sui cambiamenti brutali che il tempo ha portato. Credo che sia un buon paragone con quello che facciamo noi.
Nell'ultima decade la nostra città è diventata una specie di Mecca. Un numero sempre crescente di persone giovani e creative è venuto a vivere qui e alcuni dei nostri artisti hanno guadagnato rilievo nazionale. Il disegnatore Matt Groening, l'animatore Will Vinton e il regista Gus Van Zant ci hanno fatto finire sulla mappa. E di conseguenza, artisti meno conosciuti come Miranda July e lo scomparso Elliott Smith hanno guadagnato una meritata attenzione.
Portland non è una normale città Americana. Viviamo lungo il maestoso fiume Columbia, a valle di dighe, armi chimiche e rifiuti nucleari. Siamo circondati dalla bellezza volatile dei vulcani, annidati tra colline spogliate da oltre un secolo di disboscamento selvaggio.
Abbiamo uno spirito indipendente che risale ai primi coloni dello stato dell'Oregon. Uno spaventato Bush ha definito la nostra città una "piccola Beirut" dopo i cortei di protesta durante la sua visita negli anni 90. E questo ha fatto risplendere il nostro spirito civico.

Cosa pensi della scena pop odierna?

Ovviamente mi limiterò alla mia città. Conosco un gran numero di persone di talento qui e sento un'affinità con molti di loro. Le mie band preferite al momento sono Ross & the Hellpets, The Minor Thirds, Lodge Club e Metropolitan. Potrei fare una lista chilometrica di artisti cittadini che operano in diversi campi d'espressione e fanno cose eccezionali.

Sono anche innamorato dei sapori pop della Nuova Zelanda. Uno dei pochi vantaggi dell'essere un teenager negli anni 80 era quello di scoprire artisti dagli antipodi che colpivano il mio cuore. Il mio feticcio musicale preferito è iniziato con i Chills, Jean-Paul Sartre Experience, Tall Dwarfs e i Clean. Forse è il quarantacinquesimo parallelo di longitudine che ci unisce. Ancora oggi cerco la musica in Nuova Zelanda più che in ogni altro posto, esclusa Portland.

Ci sono gruppi che apprezzi in particolare?

I miei gusti sono molto eclettici. Posso ascoltare Scott Joplin in un momento e Nino Rota in quello successivo.
Recentemente mi hanno regalato una copia di "Ad Gloriam" delle Orme! Da allora vive nel mio walkman. E' una vera gemma dell'era psichedelica, sia nell'esecuzione che nella produzione, ed è diventato rapidamente uno dei miei album preferiti. Non sono in grado di capire i testi, ma li canto lo stesso!
E' stato divertente suonare con gli Snow Fairies (da Philadelphia, Pennsylvania) e ho visto uno show fantastico degli Umbrella Cycle (da Minneapolis, Minnesota). Ogni giorno porta qualcosa di nuovo.

Penso che strumenti "casalinghi" come 4 piste, Super 8 o strumenti vintage possano essere più prossimi al sentire dell'artista, e il modo migliore per identificare e catturare certi principi personali della vostra musica, a livello conscio e inconscio. Questa scelta artistica accompagnerà le vostre prossime produzioni?

Usiamo tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione. Ogni produzione è basata su un piccolo budget e su risorse molto limitate. Anche risolvere i problemi più elementari ha richiesto molta pazienza ed immaginazione.
La nostra apparecchiatura di registrazione è sempre stata molto spartana. Quando abbiamo cominciato a lavorare a Bastille, era molto elementare. Al quinto piano di un vecchio mulino, si attraversava una passerella e si entrava in una grande stanza di cemento con il pavimento di legno. Avevamo una lunghissima prolunga per la chitarra elettrica. Il nostro 4 piste era vecchio di vent'anni e ci era costato 35 dollari. Come in un castello, i muri erano umidi quando fuori pioveva, e abbiamo ammonticchiato i nostri strumenti sotto un vecchio paracadute di riserva. "Super 8 Soundtrack" e "Mudpuddle Park" sono stati registrati in queste condizioni.
Al momento stiamo registrando il nostro quinto album. Lo studio è in una vecchia drogheria, abbiamo un registratore ad otto piste e alcuni nuovi strumenti, ma la filosofia è la stessa.

Ho una domanda per i vostri lettori.

Ho uno strumento rock italiano che amo suonare. Si chiama "Avanti " e credo sia stata fabbricata da Bartolini-Gemelli all'inizio degli anni 60. Ha un corpo solido rosso chiaro ed emette molti deliziosi suoni surf. Ci sono diverse foto sul sito fetishguitars.com. Qualcuno può dirmi qualcosa sulla storia della mia chitarra elettrica preferita?

I vostri album mi hanno fatto rivivere sensazioni speciali che ho provato con Supreme Dicks, Bugskull, o altri progetti recenti come gli artisti della "Jewelled Antler" (Bliths Sons, Thuja, Child Readers, Birdtree, Skygreen Leopards etc..). Credo che ci sia lo stesso tema di ricerca (pop-psichedelia informale, suoni presi in natura, field recordings...). conosci questi artisti e ti piacerebbe collaborare con alcuni di loro?

Di nuovo, sono lusingato.
Non ho collaborato con loro, ma ho conosciuto i ragazzi di Bugskull quasi dodici anni fa. Stavo vivendo un periodo abbastanza surreale a quel tempo. Una notte, ero ubriaco, da poco single e rannicchiato sul loro pulmino con un'artista carina. Questo naturamente mi ha condotto a passsare due settimane a Los Angeles per andarla a trovare. Il mio primo giorno in California è cominciato nella città di Joe DiMaggio, dove il sole sorge sopra le raffinerie d'olio e le navi della CIA in disarmo. L'ultimo giorno ero sulla Route 66 il giorno successivo al verdetto di Rodney King. Ed ero molto felice di tornare a casa.

Ho letto da poco "Into a Wild Sanctuary" di Bernie Krause. E' un libro affascinante per chiunque sia interessato a catturare il mondo che lo circonda. E' stato uno dei pionieri nel campo dei field recordings e della musica sintetica. Ha speso anni a catturare l'essenza di quelle che lui chiama "biofonìe"

La trovo una direzione molto affascinante. Sono a favore di qualsiasi cosa che porti via la musica dai confini dello sterile ambiente di studio. Abbiamo provato ad integrare di tutto, da una brutale protesta durante una visita presidenziale ai versi delle balene che reagiscono ad una esplosione sottomarina. Se la musica deve riflettere un tempo ed uno spazio, non dovrebbe contenere anche i pezzi più casuali e minuscoli dell'ambiente che la circonda? Dal gorgoglio di un ruscello al rombo di un fiume. Questo porta la musica al suo pieno potenziale e crea un'esperienza completa.

 

(agosto 2003, febbraio 2005)