Nirvana - All of Us (1967 Island, Edsel 1995; 2003 Universal)
Efficacissimo contrasto tra le disturbante copertina - "which depicts some of world history's most famous figures leading a procession through a mass of dead bodies"- e contenuti soft pop melodico tra i più entusiasmanti mai concepiti.
Nirvana nacquero nel '67 dall'irlandese Campbell-Lyons e dal greco Spyropoulos più altri 4 elementi. All Of Us è la seconda prova del sestetto, dopo l'esordio Story of Simon Simopath e prima di Black Flower.
Un'altra inusitata "Arca" che sfoggia una serie di canzoni spontanee, immaginifiche.
Un desiderio ardente che muove tra Love, Procol Harum, richiami soul bostoniani, preconizzazioni di oracoli Zombies e Aphrodite's Child, risvolti rock psichedelici e pop melodico come altri non c'è.
Sbalorditive in particolare, la partente "rainbow chaser", "tiny goddess" (uno dei pezzi di pop barocco più belli di sempre), la gaia ''girl in the park", la trascendente "Melanie Blue"; i rimpianti e la struggente malinconia di "the show must go on" e "'You Can Try It". E ancora, "Trapeze", "Darling Darlane"...
Insinuante e perturbante, carico di lirismo, memoria, sogno, mito. All Of Us è un disco sconvolgente, mondo a sè.
Da non perdere.