Rupert Holmes




Singles (1976)
Negli anni '70 era abitudine ricevere nelle orecchie dischi di questa altissima qualità e le tante uscite già patrimonio delle nostre generazioni del resto lo dimostrano. certo è che il serbatoio pare non esaurirsi mai e quando ci si imbatte in opere solo vinile come Singles, oggi, si resta sedotti, impressionati.

Questo disco del 1976 è senza dubbio la migliore prova di Rupert Holmes, una sorta di concept sui postumi di fine di una relazione amorosa. Si raccolgono i cocci devastati dalle ferite, cercando di pensare ad altro, con difficoltà (.."Life goes on or so they say"..).
Ne vien fuori un capolavoro, canzoni intriganti di soluzioni difformi che denotano una vivace creatività in Holmes, e melodie talvolta mozzafiato come Annabella, For beginners only e Touch And Go. Soul-pop/rock come i migliori Hall&Oates primo periodo. Ma un avvertimento: Strictly for romantics.


Pursuit Of Happiness (1978)
Dopo l'exploit ottenuto dal capolavoro "Singles", Holmes pubblica un altro album di sublime singolare sensibilità cantautoriale pop.
Raffinato e fruibile, Pursuit of Happiness allaccia idealmente ineccepibili ballate in stile west coast californiana con certo serafico aplomb albionico, compiendo in ambi i percorsi piccoli grandi miracoli, canzoni che incantano.
Come due anni prima altra scaletta sfavillante, dall'iniziale impressionante ballad Less is more, passando per la disarmante romantica Speechless e la funky So beautiful it hurts (gustare l'interludio di sax e horns..) sino a lenti incantevoli come The old school.

Un autore da riscoprire, con classe da vendere: peccato sia noto solo per poche pagine francamente minori.