Proposta di tesi 4° anno di Agopuntura del Dott. Marco Zancanella             Novembre 2001

Si ipotizza che l'utilizzo di tecniche psicofisiche, quali il rilassamento e la respirazione cosciente, possano costituire utili metodiche generalizzabili nella formazione del medico studente agopuntore in quanto occasioni di percezione diretta della fisiologia energetica su se stessi.

Introduzione della bozza di tesi

Lo studio dell'agopuntura propone un codice di conoscenza lontano da quello con cui è cresciuta e si attua la nostra medicina occidentale. Sembrano mancare le minime basi per una traduzione terminologica tra le due culture. Concetti come energia, ad esempio, sono stati sviluppati nella nostra storia per descrivere, misurare ed utilizzare l'energia termica, quella cinetica, o l'energia luminosa, fino alla scoperta di nuove energie (atomica, elettromagnetica). Il linguaggio della Agopuntura fa invece riferimento a termini vagamente riconducibili al termine energia (Qi, Yang), che però assomigliano, nel nostro vocabolario, più ad aggettivi  che a sostantivi. Descrivono quindi non un tavolo, ma una sua qualità quale può essere l'altezza, o il peso. E questi termini non sono mai quantitativi, non approfondiscono mai i rapporti tra oggetti rispetto alla qualità (la qualità peso dell'oggetto tavolo in rapporto a quella dell'oggetto Kilogrammo può essere un rapporto, ad esempio, di venti volte: il tavolo pesa 20 chili). E' una medicina senza numeri, senza matematica. Mancano anche le immagini del corpo, manca l'anatomia, l'istologia, la biochimica. Millenni di medicina senza mai guardare dentro al corpo, dentro alle cellule, dentro agli organi.

Al contrario, invece di                             i cinesi studiano
Oggetti                                                         insiemi
Reazioni                                                       funzioni
Immagini                                                      similitudini
Rapporti                                                      analogie
Misure                                                         identità
termini sostantivi                                           termini aggettivi

Quali sono  i punti di contatto di queste due medicine così diverse?

1 Il paziente   2 L'intenzione di curare

1 Davanti al paziente possiamo confrontare non tanto le due cartelle cliniche (occidentale ed orientale), ne il linguaggio, ma il cosa si fa e i risultati.
Sul cosa fanno i medici cinesi per curare le patologie ci sono meravigliosi testi e eccellenti colleghi che ci descrivono le tecniche di agopuntura. Per i risultati, sappiamo benissimo osservare con i nostri occhi i loro rilevanti miglioramenti e non mancano importanti lavori occidentali che descrivono scientificamente indicazioni cliniche, meccanismi d'azione ed efficacia di quella medicina, pur nelle difficoltà che il metodo scientifico incontra nella terapia agopuntoria, .

2 L'intenzione di curare è evidente in entrambe i sistemi sanitari e noi possiamo vantare, nel confronto, mille meravigliosi successi. Dobbiamo, però, ammettere che in occidente la medicina è un business enorme dove coesistono anche intenzioni di lucro e crude regole di mercato. Comunque, l'intenzione di curare che abbiamo in occidente presumo che sia la stessa dei nostri colleghi cinesi.

Quindi, al di là del bagaglio culturale di cui disponiamo possiamo riconoscere che l'intento di un antico maestro di agopuntura sia   lo stesso di un geniale medico occidentale. Evidentemente  hanno prodotto conoscenze mediche diverse e questo, forse, è dipeso da diversità di punti di vista: in occidente abbiamo guardato "dentro" al paziente, in oriente, forse, hanno guardato "fuori". In occidente abbiamo usato il cervello logico - matematico, in oriente, forse, quello analogico - musicale.

Possiamo quindi ipotizzare uno "studio" dell'agopuntura che utilizzi la nostra capacità di conoscenza in modo diverso da come siamo abituati e tentare di metterci nell'ottica con cui i cinesi hanno costruito quel loro immenso sistema di conoscenze mediche.

Per immaginare il metodo di conoscenza usato dagli antichi cinesi notiamo la loro assoluta assenza di strumenti oggettivi di studio. Il nostro sviluppo medico ha ricevuto enormi impulsi dalla scoperta di strumenti quali il microscopio, la radiografia, le analisi chimiche. Sono, fra l'altro, strumenti frutto di una millenaria cultura che ha coltivato una certa separazione tra l'esplorazione del mondo delle idee e quella del mondo fisico. L'esplorazione del Divino nella nostra cultura è sempre stato molto lontano, talvolta in contrasto con l'esplorazione del corpo e della natura. Nella medicina cinese, invece, tutto l'impianto culturale non distingue mai corpo e spirito, se non come qualità diverse di ogni essere, se non come "aggettivi" coesistenti in ogni realtà. Nella loro storia non ci sono stati "strumenti oggettivi di conoscenza" che hanno fatto fare salti da gigante alle conoscenze mediche. Nessuna rivoluzione copernicana, nessuna scoperta rivoluzionaria come il nostro DNA, o i microbi. Le conoscenze mediche scritte 5000 anni fa sono state riscoperte, riconfermate e riutilizzate da generazioni di medici che evidentemente non avevano le nostre difficoltà culturali a comprendere quel codice di conoscenza.

Tra le caratteristiche del metodo di conoscenza degli antichi medici cinesi c'era certamente uno spirito osservazionale acuto che però non poteva avere la metodologia scientifica di verifica sperimentale oggettiva. Forse però, il loro spirito di acuta osservazione ha utilizzato qualcosa di simile alle nostre tecniche di rilassamento e ai nostri stati non ordinari di coscienza per esplorare la vita del corpo umano e le sue leggi.

Forse hanno dato importanza alla conoscenza che il medico può acquisire attraverso la sperimentazione soggettiva di sensazioni, immagini, sentimenti. In fondo, ciascun medico cura la sofferenza avendone anche una esperienza diretta soggettiva che gli consente una importante empatia e intuito clinico col paziente. Nella nostra medicina questo aspetto della formazione del medico non è minimamente sviluppato, anzi la stessa Psicologia Medica propone uno studio "oggettivo" del rapporto medico - paziente e dei risvolti mentali della fisiopatologia.

Non è difficile supporre che gli antichi medici cinesi utilizzassero metodi di conoscenza soggettivi, tipo meditazione, o rilassamento profondo per conoscere la propria fisiologia. Da quelle esperienze soggettive potrebbero aver ricavato le ispirazioni per descrivere con tanta sicurezza la fisiologia del loro corpo fisico in dettagli che ancora oggi stupiscono per la loro precisione ed esattezza.

In questo (ipotetico) contesto di sperimentazione individuale soggettiva fatta di ascolto del proprio "corpo fisico, emozionale, mentale e spirituale" un linguaggio di comunicazione e di testimonianza non poteva che essere quello che giunge fino ad oggi e ci sembra così bizzarro al primo impatto. Sensazioni fisiche, immagini mentali, emozioni e sentimenti potevano essere facilmente "condivise" utilizzando la simbologia del mondo fisico esterno, utilizzando la "fisiologia" della natura con i suoi cicli e le sue trasformazioni. Anche nella nostra cultura, in antichità, si individuano elementi "fondamentali" della realtà in oggetti comuni quali acqua, fuoco, terra e cielo. Anche nel nostro linguaggio quotidiano descriviamo le nostre sensazioni con termini atmosferici: il "calore" allo stomaco dopo un grappino, il sudore "freddo" di certe situazioni di stress, ecc..

Seguendo questa ipotesi si può sviluppare tutta una serie di considerazioni sulla effettiva corrispondenza del microcosmo col macrocosmo, sull'oggettivo contatto ed interconnessione tra la fisiologia umana e l'ambiente e sui corrispondenti meccanismi riflessogeni che spiegare le possibilità di cura dell'agopuntura.

In altri termini, possiamo ipotizzare che l'esperienza soggettiva realizzabile individualmente offra la possibilità di acquisire conoscenze dirette di fisiologia medica; la condivisione di tali conoscenze soggettive mediante un sistema di rappresentazione "per analogia" semplice ed essenziale può consentire di confermare collettivamente le "evidenze" studiate e, soprattutto, rinforzare la consapevolezza "vissuta" nel medico studente

Ci sono diverse tecniche che la stessa cultura cinese ha sempre coltivato: il Tai Qi, il Qui Gong, lo Yoga, le altre arti marziali e, forse, i riti religiosi orientali. Sono tecniche affascinanti che impressionano per la ricchezza di sensazioni ed esperienza soggettiva che offrono. La loro esistenza sembra parimenti antica all'agopuntura con ciò avvalorando la nostra tesi di una medicina cinese sviluppata da sperimentazioni soggettive di antichi "medici sperimentatori".

Lo scrivente testimonia l'utilità di queste esperienze soggettive nella propria formazione professionale di medico agopuntore, in particolare il Tai Qi, il rilassamento, la visualizzazioni, il Rebirthing...

Alcune di queste tecniche utilizzano ancora un linguaggio derivato da quello orientale, (Qi, energia, yin yang, ecc.). Ma sono numerose ed approfondite anche le spiegazioni scientifiche sui processi psico-neuro-endocrini che si attivano in questi training.

Lo scrivente ha approfondito lo studio e l'applicazione di alcune tecniche soggettive durante la sua formazione quadriennale di medico psicoterapeuta ed ha potuto applicarle in particolare in diversi contesti.

In sintesi, le esperienze soggettive in stato di rilassamento e durante la respirazione cosciente hanno fornito allo scrivente punti di riferimento utili alla comprensione della fisiologia energetica cinese ed un "mondo esperienziale" direttamente vissuto al quale riferire il linguaggio della agopuntura

Proposta:

Verificare se l'utilizzo di tecniche psicofisiche soggettive, quali il rilassamento e la respirazione cosciente, possono costituire utili metodiche generalizzabili nella formazione del medico studente agopuntore, in quanto occasioni di percezione diretta della fisiologia energetica su se stessi.

Per la verifica di questa ipotesi si propone di strutturare un gruppo di medici studenti di agopuntura interessati alla ricerca. A loro lo scrivente, utilizzando la propria formazione psicoterapeutica, presenta un programma esperienziale gratuito con tecniche di rilassamento e respirazione applicate ai temi fondamentali della fisiologia cinese.

La condivisione delle esperienze soggettive sarà strutturata per la verifica dell'ipotesi. Potranno quindi essere testimoniate e discusse percezioni relative alle varie "energie", agli organi, ai meridiani nonché proposte "meditazioni" su particolari situazioni fisiologiche. Dalle condivisioni in gruppo potranno essere sintetizzati dei resoconti sintetici e successivamente potranno essere raccolti questionari utili per lo scopo della tesi.

Le tecniche che lo scrivente propone per questa iniziativa sono elaborazioni del rilassamento totale di Dinamica Mentale e del metodo di respirazione circolare cosciente del Rebirthing.

Tali tecniche psicofisiche, essendo state sviluppate in occidente, sono descritte dalla psico - neuro endocrinologia con il nostro linguaggio scientifico occidentale: onde cerebrali, stati di coscienza, neurotrasmettitori, embriologia, psicologia peri e prenatale, ecc. E' quindi possibile una lettura anche radicata alla nostra medicina delle esperienze soggettive che vengono proposte.

La tecnica del rilassamento psicosomatico è stata proposta dallo scrivente a circa 800 persone negli ultimi 15 anni presso l'associazione CRS IDEA come occasione di ascolto degli organi interni (fegato, cuore, pancreas, polmone e rene) nell'ambito di corsi di educazione alla salute. La spiegazione della fisiologia del corpo a scopo educativo era efficacemente realizzata invitando le persone a "percepire" gli organi ed il respiro. Il modello dei 5 elementi si è sempre rilevato facilmente verificabile a livello soggettivo. Altre applicazioni sono state l'ascolto dei meridiani, l'autoagopuntura soggettiva, la sperimentazione dei sapori a livello soggettivo ecc..

L'esperienza del Rebirthing risulta più intensa e coinvolgente e può essere utilizzata come approfondimento dello studio diretto iniziato con il metodo del rilassamento e della visualizzazione guidata. Con questo metodo lo scrivente, oltre ad una poliennale esperienza diretta, ha condotto sessioni individuali e di gruppo in vari contesti. Lo stato di coscienza si espande ulteriormente rispetto a quello dello stato alfa del rilassamento e propone schemi psicofisici personali intensi che possono essere compresi e condivisi molto bene in chiave energetica.

Grazie per l'attenzione Marco Zancanella

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