Journal of Prenatal and Perinatal Psychology and Health, 12(3-4), Spring/Summer 1998
Indirizzo per la corrispondenza: Dr.David B.Chamberlain,909 Hayes Avenue,San Diego,CA 92103

Sensibilità ed intelligenza prenatale

Autore: DAVID B. CHAMBERLAIN, PH. D.

Traduzione personale "amatoriale" del Dott. Marco Zancanella

Riassunto: Questo articolo pone i princìpi della ricerca nella stimolazione prenatale nel contesto storico assieme al più ampio movimento della ricerca infantile circostante. Di particolare interesse è la dimostrazione dell’intelligenza prenatale, che è qua classificata secondo le nuove definizioni fornite da RICHARD STERNBERG e HOWARD GARDNER. Questa dimostrazione fornisce ai genitori ulteriori ragioni per iniziare al più presto la comunicazione con i prenati e fornisce agli psicologi ulteriori ragioni per formulare un modello più generale che descriva la reale natura dei prenati.
Riguardo a questa pubblicazione: questa introduzione agli studi sperimentali sul miglioramento prenatale si focalizza sulle domande di fondo che molti lettori hanno circa la natura della coscienza sensoriale, delle emozioni, e dell’intelligenza prenatale. Benché i lavori di ricerca che seguono siano essi stessi una prova evidente dell'apprendimento e della memoria prenatale, DAVID CHAMBERLAIN illustra qui un ampio contesto storico e scientifico dal quale osservare queste specifiche scoperte. Disegnando su una fitta gamma di dati clinici empirici, sperimentali, ed aneddotici, egli aiuta il lettore a trovare risposte alla domanda: "C'è intelligenza prima della nascita?" Alcune delle sue analisi di intelligenza, usando le moderne classificazioni proposte da RICHARD STERNBERG e HOWARD GARDNER, hanno sviluppato quanto apparso in questo giornale nel volume 6(3), 1992. Ulteriori approfondimenti e riferimenti all'intelligenza sia fetale che del neonato sono disponibili in CHAMBERLAIN, , The Mind of Your Newborn Baby (1998).

 

Gli esperimenti sullo sviluppo prenatale hanno un singolare impulso nel 1980 col lavoro dell'ostetrico californiano F. RENE VAN DE CARR. A lungo interessato ai bimbi come persone umane, DR. VAN DE CARR fu stimolato da una cliente incinta che venne per una visita e riferì che ogniqualvolta lei dava un buffetto alla sua pancia gonfia, il suo bimbo coerentemente si muoveva e calciava di ritorno. Quando il dottore diede un buffetto al suo addome, il bimbo rispose anche a lui! Sviluppando quell'esperienza, VAN DE CARR iniziò a lavorare creando una serie di esercizi che le coppie potevano usare per comunicare coi loro bimbi prenati. Il bambino che aveva risposto al suo colpetto doveva diventare il primo diplomato nell'"università prenatale" nel Gennaio, 1980.

L'idea di comunicare col prenato prese il volo, la notizia volò alla radio, alla televisione, sugli articoli dei giornali, e sui cartoni animati. I genitori iniziarono a pensare e parlare circa la possibilità di apprendimento prenatale, e gli esperti di sviluppo infantile iniziarono a deridere la cosa. Tuttavia, il gruppo di lavoro di Hayward, California, costituita da un ostetrico, uno psicologo dell'età evolutiva, ed un consiglio matrimoniale e famigliare, iniziarono una serie di esperimenti progettati per misurare i benefici del miglioramento prenatale. Anche questa idea spiccò il volo e influenzò presto la creazione di esperimenti in Venezuela, Tailandia, e Spagna. Tutti questi sviluppi sono riportati nel numero primavera - estate 1998 del Journal of Prenatal and Perinatal Psychology and Health.

Precedente a questi sviluppi pratici, ma poco conosciuti dal pubblico, l'interesse scientifico ai bimbi prendeva slancio in Europa attraverso sforzi straordinari di ALBRECHT PEIPER, che infine produsse un grande volume, "Cerebral Function in Infancy and Childhood" (La funzione cerebrale nell’infanzia e fanciullezza), che contiene centinaia di citazioni di specifiche ricerche sui "sensi e ragione" dell'infante. Circa 100 dei lavori citati erano suoi, risalenti al 1925 quando egli aveva probabilmente condotto il primo esperimento che riscontrò l'allenabilità fetale! Tutto questa letteratura è stampata in tedesco e non fu disponibile in inglese fino alla terza edizione pubblicata nel 1963.

Nel Stati uniti, il famoso medico americano, LESTER SONTAG, doveva giocare un ruolo affine nel creare studi sul comportamento fetale ed infantile. In 1928, diventò il regista fondante del Fels Institute for the Study of Human Development nel Antioch College, Yellow Springs, Ohio. Il proposito dell'istituto era di fare uno "studio multidisciplinare a lungo termine dell'essere umano dal concepimento alla nascita dal principio alla fine della maturità". I primi 2,000 studi provenienti dall'istituto durante i 41 anni in cui SONTAG fu direttore, furono il suo lavoro con ROBERT WALLACE (1933), la loro invenzione di un apparecchio per registrare il movimento fetale. Come pionieri, dovevano inventare e perfezionare attrezzi basilari per lo studio scientifico del comportamento fetale ed infante. Il loro lavoro storico nel 1934 descrisse il FELS FUND (?) e la posizione dei loro studi sulla attività fetale. La scienza corrente, notarono, ha "più o meno completamente trascurato la possibile influenza dell'ambiente durante il periodo di sviluppo intrauterino" (SONTAG & WALLACE, 1934, P. 1050). Hanno scritto:

"Abbiamo dimestichezza col fatto che nei casi di nascita prematura nei quali la nascita avviene ad una età fetale di circa 7 mesi, l'apprendimento e la risposta agli stimoli si sviluppa rapidamente e sono ben attivi molto prima che il bimbo abbia raggiunto l'età alla quale esso normalmente nascerebbe."

SONTAG stesso continuò a pubblicare alcuni dei primi studi sull'udito fetale, l'effetto di emozioni materne sul feto, e reazioni fetali al fumo di sigaretta.

Psicologi americani e russi svilupparono un forte interessamento verso l'apprendimento condizionato, determinando decadi di esperimenti per stuzzicare i parametri del condizionando classico, del condizionando operante, e dell'abitudine. Un iniziale esempio di esperimenti sull'apprendimento fetale fu il lavoro di WILBERT S. RAY nel 1932. Nel 1938, DAVID SPELT ebbe successo nel condizionando fetale. PETER HEPPER ripeté questa iniziale scoperta nel 1993. Dal 1964, YVONNE BRACKBILL ha riepilogato e incrociato una bibliografia di 1700 lavori di ricerca sul comportamento dell’infante, includendone molti nell'area dell’apprendimento e del condizionando.

Durante la stessa decade, 1980, in cui gli esperimenti di stimolazione prenatale erano iniziati, gli psicologi americani ROBERT STERNBERG a YALE e HOWARD GARDNER a HARVARD proponevano concetti interamente nuovi di intelligenza umana. Per 75 anni, il campo dell’intelligenza era stato dominato dalle idee di ALFRED BINET e pressoché tutti conoscevano "il quoziente di intelligenza" (QI). In questo sistema di misura, una varietà di test verbali e di esecuzione furono standardizzati per l'uso con gruppi di età differente per arrivare finalmente a un numero rappresentativo dell'"intelligenza". Tali test, dipendendo pesantemente da abilità verbali, conoscenza accademica e conoscenza culturale non era applicabile per calcolare l'intelligenza di bimbi nell'utero. Nell'opinione popolare, i bimbi che non erano stati a scuola, non avrebbero potuto scrivere o parlare, e, per tutte queste eccezionali e schiaccianti ragioni, non potrebbero eventualmente conoscere nulla.

Più seriamente, i neurologi consideravano i prenati troppo sprovvisti neurologicamente per essere consapevoli, per essere veramente espressivi, e per essere influenzati dalle loro interazioni colla gente attorno a loro, includendo le loro madri e padri. Al centro di questi malintesi era la credenza dogmatica che i cervelli di bimbo fossero così scarsamente sviluppati che i bimbi non possano apprendere o ricordarsi niente, non possano trovare il significato nelle sensazioni fisiche, incluse quelle dolorose, e non possano avere emozioni genuine. Effettivamente non sarebbero possibili esperienze umane fino a molti mesi dopo nascita. I bimbi nell'utero sarebbero essenzialmente sordi, muti, e ciechi, e gli esperti dissero sui giornale che era sciocco per i genitori provare a parlare con i bimbi nell'utero.

Gli specialisti nello sviluppo umano generalmente avevano l'opinione che lo sviluppo procede da sistemi semplici a sistemi complessi, e da capacità singole a capacità integrate. Ci si aspettava che le parti del sistema nervoso che si sviluppano per ultime fornissero il sofisticato equipaggiamento mentale necessario per un senso del sè, per le memorie personali che dovrebbero dare significato alla vita, e per qualità umane come l'emozione, la volontà, e l'interesse.

Psicologi dello sviluppo insegnavano che niente di ciò sarebbe stato possibile fino a molto dopo la nascita, forse fino al secondo anno di vita. Tali opinioni, ancora dominanti negli anni '80, rendevano facile ridicolizzare esperimenti sui contatti prenatali, o su qualsiasi altra forma di "educazione" prenatale.

A dispetto di questa negatività ufficiale, spunti di lavoro psicoterapeutico, ricerca sui sensi fetali, ed esperimenti sul condizionamento ed apprendimento nell'utero fornirono una base per libri fondamentali come The Secret Life of the Unborn Child (Vita segreta del bambino prenato) di Verny e Kelly e , Babies Remember Birth (I bimbi si ricordano la nascita) di Chamberlain. Una ampia panoramica di recensioni di ricerca empirica riferita alla vita prenatale e perinatale potrebbe contare qualcosa come 250 riferimenti (es:CHAMBERLAIN, 1983, 1987). La Vita nel buio e il misterioso utero svelavano i loro segreti, e questi segreti erano in concordanza colle rilevazioni degli esperimenti di educazione prenatale. Dalle prime settimane di gestazione, un mosaico di intelligenza diventava chiara.

Due importanti forze convergevano per rendere possibile la costruzione di una nuova e più ampia conoscenza sulla vita prima della nascita: nuove osservazioni sul comportamento nell'utero e nuove definizioni di intelligenza. Prima, potevamo solo speculare circa la vita mentale prima della nascita; adesso potremmo osservare una ampia area di prove empiriche e chiederci se esse rispondono ai requisiti per l’intelligenza prescritti da STERNBERG(1988) e GARDNER(1983). Tuttavia è significativo che nessun psicologo abbia applicato i suoi criteri per l’intelligenza all'età prenatale.

 

Teoria dell'intelligenza di STERNBERG  

Nel The Triarchic Mind, ROBERT STERNBERG illustra 3 aspetti distinti ma intercorrelati dell'intelligenza che appaiono nella gente durante la vita quotidiana. Un individuo può essere forte in alcuni aspetti dell'intelligenza e debole in altri. Le intelligenze possono e dovrebbero essere incrementate, secondo STERNBERG, e lui ha sviluppato programmi per fare ciò(1986).

Secondo lui, l'intelligenza è mentalmente auto diretta, capitalizza la forza, è capace di utilizzare esperienze, e padroneggiare ambienti. Include ciò che gli psicologi hanno definito come autoregolazione ed apprendimento (E. G., LIPSITT, 1990; ROVEE-COLLIER, 1987). L'auto gestione del successo deriva da (1) adattamento intenzionale all'ambiente esistente, (2) selezione di nuovi ambienti, e(3) elaborare ambienti esistenti per essere più pertinenti alla propria vita ed abilità.

Questo linguaggio è bene adatto alla psicologia prenatale che ha sempre riconosciuto l'utero come il nostro primo ambiente. Nell'ambiente dell'utero, molti degli studi moderni comprovano che un feto è attivo, rispondente, ed influente (DEMAUSE, 1982, capitolo 7; LILEY, 1972; VERNY & KELLY, 1981).

 

1. Un esempio della prima intelligenza, l’adattamento intenzionale, sarebbero i modi in cui alcuni prenati hanno risposto all'ingresso di un ago nell'utero durante l'amniocentesi. Le madri guardando l’operazione all’ecografia hanno visto che i feti si ritraggono dall'ago; altre hanno visto i feti colpire ripetutamente la canna dell'ago (BIRNHOLZ, ET AL., 1978). Dopo l’amniocentesi, alcuni ricercatori hanno notato il decresce dei movimenti di respirazione per 2 giorni (Hill, e al., 1979; MANNING, e al., 1977), una perdita insolita nella variazione del battito nel ritmo cardiaco, e mancanza di movimenti dopo il ritiro dell'ago (NELDAM & PEDERSEN, 1980). Queste paiono come reazioni intelligenti all'improvvisa, inaspettata invasione dell'utero.

2. Se l'intelligenza è manifestata selezionando un nuovo ambiente, potremmo citare un numero di esempi di comportamento selettivo, discriminante, e preferenziale nell'ambiente dell'utero (BERNARD & SONTAG, 1947; DECASPER & SIGAFOOS, 1983; DESNOO, 1937; KORNER, e al., 1990; LILEY, 1972; SMYTH, 1965; TATZER e al., 1985). Sognare può essere la forma radicale di selezione ambientale! Studi di sonografia mostrano che l'attività REM inizia a 23 settimane di età gestazionale e diventa più frequente dalla 24 alla 35 settimana (BIRNHOLZ, 1981). Studi di EEG in bimbi nati prematuramente confermano una vivace attività di sogno. Nei sogni, i prenati sono mentalmente coinvolti, forse persino mentalmente divertiti dall'attività quotidiana di routine.

3. Un esempio del terzo criterio di STERNBERG, il forgiare l'ambiente esistente in uno nuovo, è costituito dai prenati che asseriscono la protesta contro sviluppi rumorosi o violenti attraverso un movimento iperattivo e scalciando. Madri che hanno guardato film violenti ("Raiders" "L'arca perduta" e" Plotone") mi hanno detto che i loro prenati davano loro un tale disturbo che dovevano lasciare la sala cinematografica. Presto, l'ambiente è "forgiato".

Questi esempi suggeriscono a noi come l’esperienza familiare in psicologia prenatale possa essere addotta per rispondere ai criteri di intelligenza autodiretta di STEMBERG.

 

Teoria delle intelligenze multiple di Gardner Howard

In Frames of Mind (1983), GARDNER asserisce (con STERNBERG) che i test di intelligenza favoriscono le destrezze accademiche e prestano poca attenzione alla creatività quotidiana, l'abilità di assimilare nuova informazione, o al potenziale di crescita di una persona. I test sono così inadeguati, secondo GARDNER, che "un individuo può perdere il suo intero lobo frontale, diventando una persona radicalmente differente, incapace di mostrare qualsiasi iniziativa o di risolvere nuovi problemi, eppure può continuare ad esibire un QI vicino al livello di genio" (1983, P. 18).

In alternativa, egli propone 7 tipi di intelligenza, ciascuna semiautonoma, con la sua propria forma di memoria ed apprendimento, le sue proprie connessioni cerebrali, e la sua propria storia. Le 7 intelligenze sono 1) linguistica, 2) musicale, 3) logico-matematica, 4) spaziale, 5) fisica-kiniestesica, 6) intra-personale, e 7) inter-personale.

Il mio proposito è di mostrare come le informazioni prenatali possono essere comparate con questi criteri. Riconosco come valida l’intera gamma delle informazioni empiriche che comprendono i risultati sperimentali, le osservazioni cliniche, ed i resoconti aneddotici di esperienza personali, tutti i quali, credo, sono necessari per illustrare un quadro completo della vita umana a qualsiasi età. Dal mio punto di vista, i dati di tipo aneddotico, a cui generalmente è riconosciuto uno scarso valore, sono particolarmente preziosi perchè sono l’esperienza umana, che indica la via per una fruttuosa esplorazione, e ci avvertendo di realtà 10 o 20 anni prima di qualsiasi conferma che possiamo sperare di ottenere da esperimenti formali. 

 

Intelligenza linguistica

 Il linguaggio è di straordinaria importanza nelle società umane ove così tanto dipende dalla buona comunicazione. Usiamo parole per convincere altri ad agire, come strumenti per ricordare cose, come modi di insegnamento ed apprendendo, e come veicoli per chiarire idee e significati. Le radici del linguaggio sono ancora misteriose e controverse, tuttavia l'evidenza corrente suggerisce che l'apprendimento del linguaggio inizia nell'utero. Qualcuno ancora sostiene che abbiamo bisogno del linguaggio prima che possiamo essere intelligenti mentre trascura che noi non possiamo iniziare ad apprendere il linguaggio senza intelligenza.

HENRY TRUBY (1975), uno dei primi ad analizzare i vagiti di infante usando la tecnologia moderna del suono, ha scoperto che i modelli di pianto degli infanti prematuri "rivelano corrispondenza almeno simbolica, ed in alcuni casi corrispondenza specifica, con le intonazioni, con i ritmi, e con gli altri caratteri del modo di parlare della madre" (P. 67). TRUBY ha trovato che circa dalla 28° settimane di gravidanza, le spetrografie della voce della madre e del bambino potrebbero essere paragonate dimostrando che i bambini avevano definitivamente imparato la lingua della madre. Ascoltavano con grande specificità, usando l'equipaggiamento dell'udito che avevano sviluppato tra la 14 e la 16 settimana di età gestazione (BLUM, 1991; SHAHIDULLA & HEPPER, 1992). Questo significa che nel corso delle 40 settimane di gravidanza, un feto avrebbe da 4 a 6 mesi di lezioni di voce. Quando le madri sono mute o il feto sordo, l'assenza di queste lezioni di voce appare in evidenti differenze dei suoni di vagito alla nascita.

DECASPER e SPENCE (1986) sono famosi per un esperimento ingegnoso nel quale madri lessero "The Cat in the Hat" (il gatto nel cappello) ai loro prenati due volte al giorno per 6 settimane prima della nascita. Dopo la nascita, quando fu data la possibilità di allattare con registrazioni differenti, essi preferirono succhiare alla velocità che diede loro il familiare The Cat in the Hat. Altri esperimenti di DeCasper confermano l'elaborazione del linguaggio prima della nascita (DECASPER & FIFER, 1980; DECASPER & PRESCOTT, 1984).

Relazione da RUSSELL. Dopo avermi visto alla televisione a Los Angeles, Russel K., mi ha telefonato riguardo alle sue capacità di linguaggio dalla nascita ai 2 anni di età. Disse che lui poteva in qualche modo seguire il processo con cui gli adulti sviluppano il comunicare. Poteva vedere il pensiero originale, poi lo sforzo di trovare le parole e fare proposizioni, e osservava una grande differenza tra i pensieri originali e la loro espressione finale nel linguaggio. Trovava il linguaggio sviante, un "brusio", un più basso livello di comunicazione, ma non aveva problemi nel comprendere il pensiero. "Prima che io potessi parlare," disse, "potevo capire tutta la comunicazione che mi circondava". Questa insolita descrizione di cosa avviene nella mente di un infante è coerente colla teoria che tutta la comunicazione ha sia una componente fisica che una componente mente-a-mente (telepatica). Se i bambini fossero davvero telepatici (come altri segni suggeriscono), capirebbero le loro madri e padri prima di possedere vocabolario o grammatica (vedi Cheek, 1992).

Relazione da Chad. Ricevetti una chiamata telefonica da Chad durante una trasmissione radiofonica a Dallas. "Quando la mia moglie era al 6° mese di gravidanza," disse, "le leggevo "The Hobbit" a lei. Ci vollero alcuni mesi. Quando il bimbo ebbe 4 anni mi supplicò di leggere quella storia. Quando lo feci egli disse "Papà, ho già sentito prima questa storia'". "No, non l'hai sentita" disse suo padre, "Non ti ho mai letto questo." Come egli continuò, il bambino insistette nel dire che l'aveva sentita prima. "No, non l'ho letta. . . " finalmente sua moglie ricordò: "Si, tu l'hai letta giorno dopo giorno quando ero incinta!"

Relazione di una madre. Durante la gestazione di Edward sua madre e suo padre guardavano i notiziari televisivi ogni notte. Nacque prematuramente a 29 settimane, e rimase in incubatrice per 3 mesi(con nessun notiziario televisivo). La prima sera quando fu finalmente a casa dall'ospedale Edward si paralizzò al suono della sigla del notiziario: rimase pietrificato dalla radiodiffusione. Da allora, ha guardato il notiziario ogni notte, e si diletta persino con le cassette registrate dei notiziari che rapidamente memorizza e recita alla lettera. Edward ha adesso 15 anni ed è " severamente ritardato," ma non ha mai perduto il suo amore per i notiziari da quando se ne è innamorato qualche tempo prima della 29° settimana di gestazione.

 

Intelligenza musicale

GARDNER si meraviglia dell'intelligenza musicale dei bambini di 2 e 3 anni di età che possono suonare pezzi classici che hanno appreso, o che possono comporre melodie loro stessi (1983). Persino un bambino autistico, scoprì, con tutte le sue restrizioni nelle sfere cognitive ed affettive, poteva ripetere qualsiasi pezzo sentisse. L’intelligenza musicale è un modo di pensare con il suono. È un linguaggio nel vero senso del termine ed un linguaggio universale condiviso da tutta la gente del mondo.

C'è intelligenza musicale prima della nascita? Sembra che i bambini nell'utero ascoltano attentamente la musica ed imparano da quello che sentono. CHAPMAN(1975) suonò "La ninnananna" di BRAHMS a bimbi prematuri in una Nursery ospedaliera, osservando che aumentavano di peso più velocemente ed erano in grado di lasciare l'ospedale una settimana prima dei bimbi che non avevano sentito la musica. Circa nello stesso periodo, MICHELLE CLEMENTS(1977) stava suonando brani classici a madri incinte in un ospedale di Londra. Riferì che il feto si calma con Vivaldi e Mozart, ma scalcia e si muove intensamente con Beethoven, Brahms, ed il Rock: un sicuro segno di intelligenza.

" Mary Had a Little Lamb" era la canzone cantata ogni giorno vicino alla fine della gravidanza dalle madri in uno studio di PANNETON(1985). Dopo la nascita, i bimbi preferirono questa canzone ad una melodia sconosciuta, mentre bimbi del gruppo di controllo non mostrarono alcuna preferenza.

In BELFAST, 7 donne incinte che avevano regolarmente seguito la soap opera "Neighbors" furono confrontate con un gruppo simile di madri incinte che non l'avevano seguita (HEPPER, 1988). Dopo la nascita, quando i bimbi furono esposti al brano musicale, i bimbi che avevano già ascoltato il brano smettevano di piangere o diventavano attenti e quieti, mentre la maggior parte di quelli del gruppo di controllo non prestavano attenzione al brano di "Neighbors".

Una testimonianza personale. Una donna nel Wisconsin mi chiamò in una trasmissione radiofonica per dire che era stata adottata pochi giorni dopo la nascita e non aveva avuto un successivo contatto con la sua madre di nascita. In terza elementare, quando le fu data una opportunità di suonare uno strumento musicale, disse di sceglere il sassofono benché non conoscesse nulla di esso. Semplicemente sentiva fortemente che questo era lo strumento che lei avrebbe dovuto suonare. Molto più tardi, scoprì che sua madre naturale aveva suonato il sassofono durante la sua gravidanza prima che fosse messa in adozione.

 

Testimonianza di un Bambino. JAMIE EMERSON, a 6 mesi dalla nascita, riprodusse suoni di balena che aveva sentito su un nastro registrato che i suoi genitori suonavano prima della sua nascita. Non lo aveva mai più sentito da quando era un prenato.

 

Intelligenza logico matematica

 Il ragionamento logico-matematico, sicuramente il meno facile da trovare nel bambino non nato, richiede il costruire e il collaudare ipotesi, e, dal punto di vista matematico, essere a proprio agio con un mondo di oggetti. La logica è usata per classificare, fare categorie, distinguere cose, ed apprende. Pensare è certamente necessario, e gli adulti tendono a credere di essere gli unici che possono fare questo.

Nella questione della relazioni con l'oggetto, molti hanno seguito la guida di SIGMUND FREUD(1926) che non c'è vita mentale, ne ego, e nessun senso degli oggetti alla nascita. PIAGET (1936/1952) ha stimato che le relazioni con l'oggetto cominciano attorno 18 mesi; JEROME KAGAN (1972) ha ridotto questo tempo ai 9 mesi. Tuttavia, ELIZABETH SPELKE (1985) suggerisce che "l'uomo inizia la vita con la concezione degli oggetti materiali" (P. 89). Questo non sembri meravigliare quando si considera che il feto sta succhiando dita ed alluci da 9 settimane di gestazione, e gioca quasi continuamente col cordone ombellicale.

Ancor più se ci si riferisce al pensiero logico, INHELDER e PIAGET (1958) consideravano che logica e invertibilità non sono generalmente conseguite fino alla media adolescenza. In netto contrasto, lo psicologo TOM BOWER fà una questione forte per la logica nelle prime settimane dopo la nascita (1989). BOWER porta dimostrazioni che il neonato risponde alle formali proprietà astratte di stimolazione, in modo indipendente di qualsiasi senso specifico usando "variabili di ordine superiore" (GIBSON] 1950). I bambini, afferma, sono logici e creature che testano ipotesi: sono strutturati per percepire rapporti tra eventi e inserirli in una intelaiatura predittiva. Si riferisce ad un bimbo umano come al "il sistema di apprendimento più potente nel creato" (BOWER, 1989, P. 151). Ovviamente, l'apprendimento richiede il pensare.

In più di 20 anni di lavoro nell'ipnosi con adulti che hanno memorie di nascita e di vita nell'utero, sono stato impressionato dal fatto che tutte le memorie (senza eccezioni) contengono pensiero tanto quanto sensazioni, emozioni, ed azioni. Le memorie di nascita, che trovai attendibili confrontando le memorie di coppie di madre - bambino in ipnosi (CHAMBERLAIN 1988, 1998a), contengono una inaspettata critica sociale, acume, comprensione, e persino saggezza. Esse dimostrano la stessa chiara consapevolezza di violenza, di pericolo, e violazione di fiducia che chiunque di noi adulti potrebbe mostrare in circostanze simili.

Da centinaia di casi, sono stato spinto a concludere che il pensare è una basilare ed innata attività umana che dovrebbe non essere confusa con il linguaggio formale o con l'età cronologica. Trovo che i bimbi sono equipaggiati per pensare e lo stanno facendo intensamente così da affrontare le loro esperienze, benché non siano ancora pronti per parlare. Ma lo possono fare più tardi nella vita quando hanno il vocabolario per dirci cosa loro pensavano e sentivano prima. Persino a 3 anni di età qualche volta hanno un chiaro ed accurato ricordo della nascita. La vera natura di gran parte del lavoro terapeutico sta nel recuperare e nel risolvere idee debilitanti che sono state formate durante la vita prenatale e perinatale. Che tali idee siano create così presto è la prova di intelligenza logica.

Benché l'ammettere la logica del neonato sia un passo avanti da gigante per la psicologia accademica, è solo un passo minuscolo per quelli che sono impegnati nella ricerca sulla coscienza (E. G., GROF, 1975; RING, 1980; STEVENSON, 1987). L'ipnosi terapia, Rebirthing, yoga, meditazione, tecniche psichedeliche, esperienza pre morte, ed altre forme di esperienze di stato alterarono aprono le porte, rivelando il pensiero e la memoria a tutte le età. Quando si tratta della consapevolezza umana, non siamo ben descritti come embrione, feto, prenato, o neonato: siamo tutti esseri percettivi.

2 rapporti clinici. La mia paziente ANNE, in ipnosi, ricordò di essere nell'utero e di ascoltare di nascosto una conversazione tra sua madre e le sue sorelle. Quando la madre annunciò che un nuovo bambino sarebbe nato, le sue sorelle dissero di essere contrarie, e che non la volevano. Erano apertamente ostili. Alla sua età di trent'anni lei, Anna riferì che si era sempre sentita estranea alle sue sorelle e che aveva vissuto la vita in uno stato di assedio, come se avesse bisogno di proteggere sè stessa continuamente. Dopo aver recuperato questa memoria fetale di minaccia dalle sue sorelle, non si sentì mai più "in guerra" con loro o col mondo.

Un'altra paziente, Ina, pure in ipnosi, ricordò un problema al suo concepimento (qualcosa che dovrebbe essere impossibile). Ina disse che i suoi genitori erano ubriachi al suo concepimento e che suo padre aveva violentato sua madre per avere sesso. Quindi, Ina non senti che fosse appropriato venire quella volta. Al contrario, passò un periodo di attesa in un regno beato che lei descrisse come sicuro e bello. Dopo la seduta, disse che ricordare questo fu "la più grande esperienza religiosa" della sua vita. Senza un cervello fisico, parve perfettamente capace di essere cosciente di cosa capitava.

Dato clinico. Dai numerosi dati raccolti nella comunità del Rebirthing, RHONDA LEVAND (1991) comunica centinaia di esempi di problemi sessuali e ralazionali negli adulti determinati da modelli comportamentali formati nell'infanzia, alla nascita, e prima della nascita. Casi che rivelano una connessione perfettamente logica tra problemi attuali e modelli di rapporto, apparentemente appresi fin dal concepimento. Esempi tipici includono il concepimento da genitori ubriachi, concepimento per errore, concepimento per ragioni sbagliate come il dovere coniugale o religioso. Usando il suo metodo, LEVAND scoprì il falso ragionamento sepolto in queste memorie e lavorò attraverso esse.

L'abilità di apprendere dall'ambiente a tali precoci stadi sembra essere un elemento prezioso della coscienza. Questa idea rivoluzionaria solo lentamente sta ottenendo accoglienza in psicologia, ma è una cosa che io stesso favorisco perchè è sufficientemente ampia da comprendere tutti i dati adesso disponibili dai ricercatori come STEVENSON (1975), MOODY (1976), e la mia stessa esperienza con i pazienti CHAMBERLAIN, (1990).

HELEN WAMBACH (1979) fu notata per il suo lavoro di gruppo premurosamente strutturato per stimolare memorie riguardanti il concepimento, la scelta dei genitori, lo scopo nella vita, gli eventi nell'utero, e la nascita (una specie di "sondaggio di opinioni" in soggetti ipnotizzati). I responsi di 750 soggetti suggeriscono che la conoscenza è una caratteristica permanenti della coscienza. Similmente, il metodo di JOHN RICHARD usando "The whole self" per ottenere impressioni dal preconcepimento fino alla nascita rivelò anche che, a qualche livello, l'essere umano sta sempre apprendendo, è sempre consapevole (TURNER, 1988).

Testimonianza personale. Mentre era in ipnosi e ricordava la vita all'interno di sua madre, chiesi a Linda dell'argomento della mia ricerca, se sua madre le parlasse nell'utero. La sua risposta percettiva non è insolita nella mia esperienza. Disse: "Sembra che qualche volta lei senta qualcosa del genere, ma non è proprio così. Posso dire che lei lo vorrebbe. Qualche volta parla a sè stessa, ma, in realtà, sta parlando a me. Si sente scema a parlare con me, così sta parlando a sè stessa, ma, in realtà, sta parlando a me." 

 

Intelligenza spaziale

 L'Intelligenza spaziale ci permette di orientarci in vari ambienti e di trovare la nostra via attorno attraverso una specie di rappresentazione e riconoscimento di oggetti e scene. Usando questa intelligenza, evochiamo immagini mentali, usandole in arti e mestieri, fotografie, invenzioni, ed altri processi immaginativi.

Benché questa intelligenza sovente utilizzi la visione, può anche essere realizzata da persone cieche, un fatto importante perchè ciò assomiglia all'esperienza del prenato nell'utero. I Prenati hanno intelligenza spaziale?

L'utero è certamente uno spazio da esplorare a fondo. Lì gli oggetti includono le mani, le dita, i piedi, gli alluci, la bocca, ed il cordone. Questi sono come giocattoli con cui fare pratica? Azione ed interazione sono all'ordine del giorno. Dopo 9 settimane di gestazione, c'è un tipico schema di alternanza di attività e riposo. Nel periodo attivo, calci sporadici contro la parete uterina possono essere forti a sufficienza per spostare tutto il feto dalla sua posizione di riposo prima che ritorni nella sua posizione originale (VAN DONGEN & GOUDIE, 1980). In questo modo, il feto famigliarizza col territorio. Dal terzo trimestre, il feto raramente trascorre 10 minuti senza qualche grossa attività motoria (ROBERTS, ET AL., 1980). MARY STRAUB (1971) non può aiutare nel fare congetture circa l'interazione costante tra mano e cordone, e mano e bocca. Il prenato sta creando un'alterazione dello stato spremendo il cordone, o stà esercitando la sua intelligenza spaziale?

Immagini mentali devono essere l'essenza dei sogni. Come è stato detto prima, il sognare è dimostrato in utero attorno alla 23° settimana, e studi all’EEG rivelano che l'attività del sogno nel sonno è massima attorno alla 30° settimana e si riduce gradualmente lungo l'estensione dell'intera vita (ROFFWARG, ET AL., 1966). Questa pratica mentale di immaginazione nel sonno parrebbe avere priorità nello sviluppo perchè il sonno REM si sviluppa 10 settimane prima del sonno profondo e quieto (BIRNHOLZ, 1981).

Testimonianza di un bambino. Marnon, a quasi 3 anni di età, ebbe uno spontaneo flasch di memoria per eventi della nascita e prima della nascita (LAIBOW, 1986). Tra le altre cose, disse ai suoi genitori che era solito sognare nell'utero.

Testimonianza di un bambino. Peyton Elizabeth Floyd , a circa 3 anni di età, guardò una foto di sua madre incinta, e parlò di un "serpente" nell'utero (CHAMBERLAIN, 1998a, P. 99). Spiegò che esso tentava di mangiarla, ma rassicurò sua madre che non era un serpente velenoso. Il "serpente" è una ingenua, ma credibile, descrizione del cordone ombelicale. Meno credibile era il suo racconto che c'era là anche un "cagnolino". Disse che ricordava il latrato del cane e sventolò le sue braccia per mostrare come giocavano insieme. L'improbabile cane era il cucciolo che si unì alla famiglia durante quella gravidanza, e che passava molto tempo sul ventre della madre. Apparentemente, la coscienza spaziale di Peyton include l'area immediatamente attorno all'utero oltre ad esso.

 

Intelligenza fisico-chinestesica

 L'intelligenza corporale è l'abilità di usare il proprio corpo in modi altamente differenziati ed abili per propositi espressivi e/o orientati a scopi. Questo implica il controllo del movimento del corpo e l'apprendimento a maneggiare oggetti abilmente. Tale magistrale uso del corpo si vede nei ballerini, nei nuotatori, negli atleti, ed attori. Parte di ciò che è richiesto è un raffinato senso del tempo.

GARDNER ci ricorda che il movimento umano è incredibilmente complesso, che richiede la perfetta coordinazione di una varietà vertiginosa di componenti nervose e muscolari in modo altamente integrato (1983). Il nostro senso chinestesico monitorizza i muscoli, le articolazioni, ed i tendini: i muscoli agonisti ed antagonisti devono lavorare in sincronismo. Contemporaneamente, il sistema vestibolare (che si inizia a formare alla 7,5 settimana di gravidanza è mielinizzato a 16 settimane) ci aiuta nell'equilibrio. Ed a precedere tutto questo movimento, ci devono essere elementi di scelta, proponimento, o proposito. Ovviamente, questa intelligenza fisico chinestesica è mescolata con l'intelligenza spaziale, l'uso che facciamo dello spazio attorno noi.

L'Ecografia ci segnala che tra la 10° e la 12° settimana di gravidanza c'è una esplosione di attività che coinvolge tutte le parti del corpo: rotolamento da un lato all'altro estensione e flessione del tronco e del collo, rotazione della testa sul collo, sventolamento delle braccia e sgambettio delle gambe, flessione dei piedi, e dopo la 12° settimana, le mascelle si muovendo in su e in giù, le mani e la faccia si toccano, e si staccano (VAN DONGEN & GOUDIE, 1980). Tali esercizi possono continuare a lungo fino a 7 minuti. Durante queste attività, il feto si muove dalla sua posizione consueta, ma ritornerà sempre a riposarsi nella parte bassa del sacco. Questo programma di movimento vigoroso continuerà lungo la gravidanza fino a quando c'è spazio sufficiente.

I Neurologi chiamano questi movimenti "endogeni" e "spontanei", intendendo che originano da dentro e riflettono l'iniziativa da parte del feto (DEVRIES ET AL., 1985; PRECHTL, 1985). E' questo un programma di costruzione del corpo (body building)? WILLIAM LILEY sottolinea che nell'assenza di questa attività muscolare, le ossa e le articolazioni non si sviluppano appropriatamente (1972, P. 101). È gioco libero? Certamente i feti passano molto tempo praticando movimenti che saranno necessari più tardi. Forse c'è divertimento? Gli esercizi che preparano per le abilità manuali e le manipolazioni successive includono non solo capriole e rotolamenti ma, come menzionato prima, l'atto del raggiungere ed afferrare il cordone, ed il trovare e succhiare le dita e gli alluci, osservato a 9 settimane.

Benché solitamente le madri non siano consapevoli del movimento fetale ("che si sveglia") prima della 16° - 22° settimana, c'è una grande quantità di movimento che va avanti nella prima parte della gravidanza quando c'è molto spazio. Il prenato cambia posizione nell'utero muovendosi con gambe e piedi. Il cambiare lato richiede ciò che LILEY chiama "una elegante roteazione spirale longituidinale" (1972, P. 100). A metà della svolta, c'è una torsione a 180 gradi della spina dorsale. All'inizio del movimento, la testa è estesa e rotata; poi, le spalle ruotano, e, finalmente, la colonna lombare e le gambe ruotano, facendo uso dei riflessi spinali lunghi. LILEY ha dimostrato che questo fantastico rotolio avviene almeno fin dalla 26° settimana, benché i libri di testo fossero soliti dire che non è possibile fino alla 14° - 20° settimana dopo nascita. L’ambiente galleggiante dell'utero rende questo facile, naturalmente, ma non dobbiamo perdere di vista il fatto che il feto è già in grado di compierli, ed infatti continua e continua a compiere questi leggiadri movimenti di acrobazia nell'utero.

 

Le intelligenze personali: intra-personali

 Secondo GARDNER(1983), ci sono 2 intelligenze "personali". L'intelligenza Intra-personale rappresenta la capacità di accesso al proprio mondo dei sentimenti, di sentire ed esprimere una gamma di emozioni, di discriminare tra loro, per esempio il dolore dal piacere, e di rispondere appropriatamente diventando più coinvolti o meno coinvolti (ritirandosi).

Quali sentimenti arrivano per primi e quando iniziano? CHARLES DARWIN (1872) studiò attentamente lo sviluppo dell'espressione facciale nei suoi stessi bambini e decise che le emozioni erano innate sia negli animali che nella gente. Accigliarsi, piangere, e sbadigliare sembrano essere trans culturali. STANLEY GREENSPAN(1985), scrivendo circa "i primi" sentimenti, propone 6 fondamenti emotivi, cominciando con età "da zero a 3". Non c'è nessuna considerazione per i sentimenti prima della nascita.

Comunque, il succhiarsi il pollice è un passatempo fetale che inizia circa alla 9° settimana di gravidanza. È probabilmente un passatempo gradevole. Sentimenti possono anche essere osservati nelle documentazioni che mostrano il succhiarsi il pollice in connessione con erezioni del pene fin dalla 16° settimana di gravidanza. Le osservazioni con ecografia di bimbi vicini al termine della gravidanza rivelano che le erezioni avvengono con un ritmo frequente: tipicamente una volta o due ogni ora con una durata di 5-15 minuti (SHIROZU, ET AL., 1995). Queste erezioni furono osservate molto più frequentemente nello stadio REM del sonno. I ricercatori hanno anche misurato l'incremento nell'attività fetale e battiti cardiaci che variano violentemente in occasione degli orgasmi dei genitori nel terzo trimestre (CHAYEN, ET AL., 1986).

I sorrisi visti sulle facce di bimbi mentre stanno sognando riflettono sicuramente sentimenti gradevoli, proprio come sgradevoli contorsioni e agitazioni durante i sogni devono riflettere sentimenti sgradevoli (ROFFWARG, ET AL., 1966). Queste espressioni rappresentano una gamma di sentimenti. Possiamo ritenere che se i bambini nati prematuri sognano fuori l'utero, bimbi della loro stessa età sognano all'interno dell'utero. Inoltre, se effettivamente sognano, sono probabilmente impegnati in una attività intrapsichica, intrapersonale e cognitiva, forse rielaborano persino le loro esperienze quotidiane.

Emozioni di paura, collera, e dolore sono sicuramente manifestate nel primo vagito udibile. Le prime produzioni di suono dalla laringe fetale sono state registrate con gli ultrasuoni alla 18° settimane di gravidanza. (RAMON Y CAJAL, 1996). Numerose documentazioni di pianto udibile del feto sono state raccolte tra la 21° e la 24° settimana di gravidanza. Sarebbe ingiusto per l'adulto asserire che i bambini prenati che piangono non provano sentimento, non desiderano, e stanno piangendo per niente! Il vagito uterino (letteralmente "strillo nell' utero") è un infrequente ma ben documentato fenomeno riportato da più di 140 citazioni nella letteratura medica che risale indietro di centino anni. GEORGE RYDER (1943) è uno tra una dozzina di autori che hanno sintetizzato queste documentazioni. Pure, perfino nel 1980, alcuni esperti del vagito del neonato scrissero "Sembra esserci poca giustificazione nel sostenere qualsiasi seria discussione sulla vocalizzazione prenatale"(HOLLIEN, 1980, P. 25).

Comunque, l'ostetrico professore ROBERT GOODLIN prende la posizione opposta. Dopo aver descritto il pianto in utero che usualmente accade dopo l'amniogramma ad aria (una procedura non più usata), GOODLIN scrive, " Non sembra essere illogico considerare che i feti sono spesso tanto scomodi (abbastanza da piangere) nell'utero quanto fuori dall'utero, per cui è il periodo intraparto, non quello neonatale che è pieno di dolore e stress per il bambino." (1979, P. 193). Egli pensa che se l'aria fosse disponibile, sentiremmo spesso il pianto provenire dall'utero.

Nei tempi moderni, le urla dall'utero sono associate con le manovre ostetriche che stanno sconvolgendo i bimbi, come la rottura delle membrane, l'inserzione di catetere, l'applicazione di elettrodi alla testa o al fondo, eccetera (THIERY, ET AL., 1973). Non sono questi vagiti segnali intelligenti di dolore interiore, di panico, o di paura? Lo strillare, dovrebbe essere chiaro, è semplicemente un segnale sonoro per l'emozione, non l'emozione in sè stessa. Emozioni possono essere presenti senza suono, ma quando il suono esce è sicuramente dimostrazione di una emozione interiore. Dobbiamo renderci conto della possibilità che i prenati possono percepire molte emozioni prima che possano emettere suoni.

Può esserci qualche dubbio circa l'angoscia che i bimbi nati prematuramente hanno sofferto durante lo scorso secolo quando i chirurghi operavano su di loro usando il curaro che paralizza i muscoli, ma non è antidolorifico? Studi moderni sul sangue e sugli ormoni dimostrano in caso di trauma, segni sicuri di dolore e panico nella subitanea emissione di cortisolo e beta endorfine (CHAMBERLAIN, 1998b). I nati prematuri sottoposti ad una serie di incisioni sul tallone per test sanguigni rapidamente apprendono a ritirare il piede e ad iniziare a lottare quando le infermiere toccano il piede. Pensiamo che i bimbi non abbiamo sentimenti interiori e non possano distinguere dolore e piacere?

Testimonianza di un bambino. A 4 anni di età spontaneamente il bambino ricordò i suoi sentimenti nell'utero quando suo padre picchiava sua madre. La memoria emerse quando sua madre si sposò nuovamente ed fu di nuovo incinta. Questo bambino ascoltò il suo utero ed annunciò, "Il bimbo sta piangendo". Sua madre disse, "I bimbi non piangono nell'utero." Il bambino rispose, "Io lo facevo."

Dato clinico. ELIZABETH NOBLE(1989, 1991) ha richiamato l'attenzione sul fenomeno di "gemello scomparso," l'ossessionante percezione che accompagna il feto superstite quando l'altro gemello muore prima della nascita.

NOBLE calcola che ciò avviene in circa il 4% delle gravidanze, il co-gemello muore ad un certo punto della gestazione, solitamente senza alcuna traccia. Tuttavia, questi memorie profondamente represse di paura, collera, e afflizione stanno emergendo in vari generi di terapia oggi. Mi sono imbattuto in questo nella mia pratica. Quando tali memorie affiorano, testimoniano cosa il sopravvissuto ha provato al momento della perdita.

Memorie di tentativi (ma falliti) di aborto sono pure emerse in varie psicoterapie. I sentimenti che sgorgano da ciò comprendono la paura, la sfiducia, la depressione, ed l'ansia (vedi RIDGEWAY, 1987, p. 85 per esempi nell'attività del medico inglese Frank Lake). In uno dei miei casi fui testimone di una collera che durava da molto tempo e di un allontanamento tra madre e bambino che oppose resistenza contro la madre che aveva seguito una dieta in gravidanza affamando il bimbo.

 

 Intelligenza personale: interpersonale

 Infine, l'intelligenza interpersonale è l'abilità di accorgersi e di distinguere tra gli altri individui, i loro sentimenti, le ragioni, e i proponimenti. Le abilità interpersonali sono il segno caratteristico dei buoni rapporti, incluso il legame madre bambino che GARDNER considera possa essere l'origine di questa intelligenza (1983). Un senso di sé sembra essenziale come base per la conoscenza degli altri, ma, bizzarramente, GARDNER, unitamente ad altri psicologi dello sviluppo, pensa che il senso di sè appare talvolta nel secondo anno di vita (esempi: GREENSPAN & GREENSPAN, 1985; STERN, 1985; WHITE, 1985).

Dal nostro punto di vista, la vita di utero è un esercizio in rapporti. Il legame tra infanti e genitori inizia in utero (MARNIE, 1989; VERNY & WEINTRAUB, 1991). Per un prenato, il ritmico respiro della madre, il battito cardiaco, la danza della mano che batte, e il cantare deve essere irresistibili. La vecchia opinione che i prenati ed i neonati sono egocentrici dovrebbe essere rimpiazzata con l'opinione duocentrica dell'educatore MAC FREEMAN(1987) che descrive la costante interazione della vita uterina come un "apprendimento a due". In utero, la reciprocità è inevitabile: madre e bimbo mangiano insieme, respirano insieme, dormono insieme, e forse fumano sigarette, usano alcool, e cadono per le scale insieme.

L'esercizio di intelligenza interpersonale è inevitabile per prenati multipli che condividono l'utero. Osservazioni sistematiche all’ecografia di gemelli collocano l'inizio del contatto interumano a 65 giorni dall'ultima mestruazione (ARABIN, ET AL., 1996). Dopo 20 settimane, si può vedere che i gemelli hanno una notevole vita sociale. Alcuni gemelli boxano e si tirano calci l’un l'altro! Altri comunicano sensitivamente: baciandosi, strofinando insieme le guance, e giocando (PIONTELLI, 1992).

 

I prenati sembrano accuratamente consapevoli quando i loro genitori stanno avendo rapporti sessuali nel terzo trimestre (CHAYEN ET AL., 1986; GOODLIN ET AL., 1972). Ostetrici e loro mogli che hanno osservato i loro prenati per studiare questo fenomeno hanno scoperto che l'orgasmo causava "eccessiva attività uterina nella maggior parte di casi, con frequente bradicardia, tachicardia, accelerazione e decelarazione della frequenza maggiore di 30 battiti per minuto". In 4 casi, la riduzione del battito cardiaco fetale avvenne precisamente nel momento dell’orgasmo dell'uomo o della donna! relazioni interpersonali davvero!

Similmente effetti potenti delle interazioni madre-feto sono stati visti in studi con ultrasuoni di 28 madri affette da panico al momento di un terremoto in Italia (IANNIRUBERTO & TAJANI, 1981). Tutti i feti mostrarono intensa ipercinesia che durò da 2 a 8 ore; i movimenti dei prenati erano "numerosi, disordinati, e vigorosi". Un altro studio mostra che un prenato sente la differenza mentre aspetta una ecografia di routine oppure se aspetta una amniocentesi (ROSSI ET AL., 1989). L'amniocentesi innalza l'ansia nelle madri e stimola maggiormente l'attività fetale.

Occasionalmente, le relazioni hanno un esito fatale. GOODLIN (1979) riferisce diversi casi nei quali era stato sparato a delle donne incinte o esse erano estremamente spaventate, ma erano fisicamente illese. Non di meno, i feti morirono, forse sopraffatti dall'emozione. Ma i rapporti non hanno bisogno di essere fatali per essere dannosi. Una ricerca molto recente rivela che i prenati tendono ad apprendere il comportamento depresso da madri depresse (vedi la recensione di FIELD, 1995).

La ricerca sulla complessa mutua interazione tra madre e feto è stata una area piena di attività della psicologia prenatale da quando LESTER SONTAG e altri colleghi iniziarono il loro lavoro al Fels Institute negli anni '30 (SONTAG & WALLACE, 1934; SONTAG, 1941; SONTAG, 1965). In quei tempi, faceva notizia il fatto che un feto rispondesse con un cambiamento nei parametri vitali ad un suono fuori dall'utero, oppure alla paura o alla fatica della madre. Più tardi la ricerca avrebbe mostrato le correlazioni tra la sofferenza materna e i problemi di sviluppo e di malattie (CONNOLLY & CULLEN, 1983; STOTT, 1973), o complicazioni del parto e malattie mentali del bambino (BATCHELOR, ET AL., 1991; FELDMAN, 1981; READING, 1983; ZITRIN, ET AL., 1964). Una indagine esemplare su queste relazioni fu pubblicato da ANTHONY FERREIRA(1960, 1965, 1969) e ASHLEY MONTAGU(1962). Penso possiamo interpretare molti di queste correlazioni come prova di apprendimento negativo mediante l'intelligenza interpersonale.

L'intelligenza interpersonale precoce è evidente nel prematuro e nei bimbi neonati che imitano vari gesti facciali e manuali ed espressioni di allegria, tristezza, e sorpresa (FIELD, ET AL., 1983; MELTZOFF & MOORE, 1977; MELTZOFF, 1985).

Caso clinico. JAMES HERZOG (1983) presenta il caso di Marta, nata alla 32° settimana di gravidanza subito dopo un rapporto sessuale dei suoi genitori. Marta ebbe la sua prima visita psichiatrica ad appena 2 settimane di vita. Seguitò a sviluppare "il complesso di dolore" nel quale lei assiduamente cercava dolore allo scopo di sentirsi viva. Sarebbe difficile spiegare come questa patologia fosse stata acquisita non c'era alcuna sensibilità alle relazioni interpersonali.

Testimonianza di un genitore. MAC FREEMAN (1987) scrive circa l'approccio sperimentale di un padre in grande aspettativa, Ray, che era impaziente di stabilire una linea di comunicazione col suo bambino prenato. Ogni sera voleva chinarsi vicino all'utero e diceva: "HOO, HOO!". Alla 25° settimana di gestazione, sentì una protuberanza venir su nella sua guancia dal piede del bimbo. Ripetendo il suo saluto sul lato opposto, un piede venne là allo stesso modo. Il rapporto si stabilì, padre e bambino giocarono questo gioco di "espressione" con successo ogni sera per 15 settimane prima della nascita. (e Rey ebbe gli stessi risultati colla successiva gravidanza). Siamo debitori a genitori come Ray per prove anedottiche di questo genere. Sono inestimabili nell'avvertirci dell'abilità dei prenati a socializzare, a comunicare, ad apprendere, ed a giocare - una manifestazione di intelligenza interpersonale molto prima della nascita.

 

                                                Implicazioni e conclusioni

 

Abbiamo sicuramente percorso una lunga strada da quando pensavamo al feto come ad uno "stupido girino" come faceva l'eminente educatore francese JEAN JACQUES ROUSSEAU 230 anni fa. Oggi, ci sforziamo di trovare le vere dimensioni di quell'intelligenza. Mentre nè ROBERT STERNBERG nè HOWARD GARDNER fanno capire che i prenati possono essere intelligenti, penso che le prove qui citate indicano che i prenati dimostrano tutti i comportamenti che sono indicati come criteri per l'intelligenza. L'urgenza di accettare ciò, a mio parere, è che finchè non accettiamo l'intelligenza del prenato, noi stessi non mostreremo molta intelligenza nel modo con cui ci riferiamo a loro. Non siamo pienamente coscienti del fatto che il bimbo nell'utero è interamente connesso alla vita della madre ed esperimenta e percepisce il mondo attraverso di lei.

L'intelligenza prenatale è una diretta e inevitabile questione per tutti i genitori. Dalla primissima coscienza del concepimento, alla qualità dei propositi dei genitori ed all'amore, tutto viene percepito dal bimbo. I bambini sperimentano la differenza tra il "figliare" inconscio, o involontario ed il concepimento consapevole che ha in sè desiderio profondo, accoglienza, ed amore. La differenza è riflessa nella statistica della mortalità infantile, dal momento che i bimbi non voluti hanno più del doppio di rischio di morte nei primi 28 giorni di vita (BUSTAN & COKER, 1994)!

Oggi, i genitori hanno la libertà di comunicare direttamente ed indirettamente, poco o tanto con i bimbi in utero. Una nuova possibilità è seguire un programma organizzato di attività disegnate per stimolare tutti i sensi e per esercitare le molte dimensioni dell'intelligenza che sono latenti nel bambino. I programmi sono un invito ai genitori ad esprimere pienamente i loro sentimenti e proponimenti. Programmi di stimolazione e rassicurazione prenatale danno una opportunità per il bimbo di sentirsi indirizzato, voluto, considerato, ed apprezzato come un essere intelligente e sensibile.

Con o senza programmi, i genitori sono potenti nella loro abilità di amare e di interagire creativamente coi loro bimbi nell'utero. Questo messaggio è specialmente importante per i genitori poveri, perchè essi non devono comprare nulla per stimolare i loro bimbi. C'è sempre la possibilità di cantare, di parlare, e di giocare coll'anima nell'utero. Ed ogni volta che i bimbi si sentono amati e voluti, sono felici e si sviluppano armoniosamente. L'attenzione della madre porterà sempre gioia a loro.

L'esplorare il territorio della vita prima della nascita richiede l'accantonamento di pregiudizi storici e personali, ed l'aprire il cuore a grandi gioie e grandi responsabilità. L'arrivare alla verità sui prenati può richiedere di andare al di là delle opinioni degli "esperti" e di seguire la propria intuizione. Procurare un utero sicuro nel quale crescere un cervello ben costruito e un corpo è una sfida fondamentale. "Il compito" inizia effettivamente prima del concepimento, non alla nascita.

La Psicologia prenatale si sta occupando della costruzione di un modello più ampio circa la natura dei prenati e dei neonati, un modello che si allontana dal parlare di "riflessi" per parlare della facoltà del sentire; dal parlare di "cervello" al parlare di logica, pensiero, e telepatia. Nell'indagare i misteri dell'intelligenza prenatale, i genitori e i professionisti stanno lavorando nello stesso modo all'interfacia tra corpo e spirito. Tutti i nostri sforzi dovrebbero ipotizzare la natura spirituale e consapevole del bambino; dovremmo evitare scrupolosamente il trauma e sempre coltivare le persone bimbi come vera umanità.

 

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