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Segreterie
Nazionali
COMPARTO IGIENE AMBIENTALE
Rottura
delle trattative per il rinnovo del CCNL 2007/2010 con Federambiente
Ancora una volta il tavolo negoziale delle Aziende pubbliche dell'Igiene
Ambientale non ha prodotto novità anzi, per certi aspetti, ha confermato lo
scenario del rinnovo precedente.
Infatti, nel corso della trattativa, i ripetuti tentativi delle Segreterie
Nazionali di condividere con Federambiente un politica socio/ambientale
fondata sulla qualità dei servizi che, attraverso questo rinnovo
contrattuale potesse rispondere alle mutate esigenze, si sono scontrati con
l'indisponibilità delle imprese di chiudere al meglio il CCNL, non
considerando l'evoluzione del comparto e le ragioni di migliaia di
lavoratori.
In maniera provocatoria e pervicace la controparte delle aziende pubbliche
ha annunciato la volontà di chiudere il contratto a condizione che esso
renda alle imprese uno strumento capace di contenere e ridurre la forte
"marginalità" del costo del lavoro, unico e vero "problema" delle aziende.
All'interno dell'associazione datoriale alcune aziende mirano, ben oltre le
reali esigenze, a scardinare gli attuali assetti produttivi attraverso un
nuovo CCNL sempre più flessibile, sempre più precarizzante e ovviamente
sempre più compresso nel costo del lavoro.
E' significativa ed irrituale la piattaforma rivendicativa che Federambiente
ci ha rappresentato dove si sintetizzano appieno le tematiche prioritarie
per "migliorare" la competizione delle Aziende pubbliche:
Rendere marginale il Contratto Nazionale attraverso continue
esternalizzazioni delle attività, del ciclo completo dei rifiuti, su altri
CCNL;
Costruire un sistema di flessibilità senza regole, scardinando l'attuale
sistema classificatorio;
Allineare i costi del CCNL Federambiente, attraverso la destrutturazione
del salario, ai CCNL più bassi applicati nel Paese;
Cancellare le norme contrattuali che riguardano il sistema delle
indennità, gli scatti d'anzianità ed altri istituti;
Non riconoscere gli aumenti salariali in linea con le
quantità ottenute nei rinnovi dei più significativi CCNL del Paese ma,
eventualmente, solo attraverso il recupero di costi e di produttività
generati dal rinnovo del contratto nazionale. Anche tenendo conto dei
diversi costi aziendali, con rischi di decurtazioni degli aumenti nazionali
per effetto di accordi economici di secondo livello già ottenuti.
In sintesi, un contratto sempre più per pochi - fuori lo spazzamento, le
attività accessorie, complementari e gli addetti agli impianti - con un
misero aumento (soli 57 euro) e possibilmente finanziato dalle tasche dei
lavoratori.
Le Segreterie Nazionali nel corso dell'incontro di venerdì 15 giugno, a
fronte delle inaccettabili richieste di Federambiente, hanno ribadito con
forza e, in coerenza con quanto sancito dalla piattaforma dello scorso
dicembre, le seguenti priorità:
Necessità di chiudere il CCNL entro l'estate per rispondere all'esigenze
dei lavoratori e delle imprese;
Condivisione da parte di Federambiente delle posizioni
sindacali sulle relazioni industriali, sulle regole degli appalti e sul
sistema di confronto con i grandi gruppi del Paese;
Sistemazione del modello classificatorio per rendere l'inquadramento più
fluido con le nuove modalità organizzative per rispondere così alle nuove e
delicate professionalità del settore;
Rivisitazione degli accordi sul mercato del lavoro, attraverso un
bilanciamento degli istituti contrattuali che possano stabilizzare i
lavoratori oggi precari ed eccessivamente flessibili;
Aumento economico per il biennio 2007/2008 che preveda il
recupero del precedente, la quantificazione del biennio attuale e la
valorizzazione della produttività media del settore.
Le risposte di Federambiente oltre ad essere negative sono state anche
provocatorie a testimoniare la non volontà di perseguire un confronto che
porti, in tempi brevi, al nuovo CCNL.
Conseguentemente, vista l'assoluta indisponibilità al confronto nel
merito dei problemi reali del settore, le Segreterie Nazionali hanno avviato
la procedura di raffreddamento e conciliazione (prevista per il prossimo 22
giugno a Roma), e qualora Federambiente non receda dalle assurde posizioni
rappresentate al Tavolo, la nostra risposta non potrà che essere la
proclamazione di sciopero per le aziende pubbliche del settore.
Sul versante delle Aziende private la situazione rimane aperta ed il
Sindacato, nel corso dei prossimi incontri, attende di comprendere se, anche
su quel Tavolo, si presenti una linea intransigente oppure se vi siano
spiragli per ricercare un'intesa.
Fino ad ora il Tavolo con Fise/Assoambiente nel tema delle relazioni
sindacali e sulle regole degli appalti, con la firma dello scorso 9 maggio,
ha intrapreso un percorso possibile per una chiusura rapida.
Inoltre, anche sul piano del riconoscimento non solo giuridico, ma anche
politico del CCNL, la controparte delle imprese private sembra comprendere
le posizioni delle Segreterie Nazionali che chiedono regole forti per le
attività esternalizzate.
Nei prossimi incontri del 20 e 26 giugno è necessario raggiungere un accordo
sul mercato del lavoro, così come sopraindicato, sulla classificazione e
sulle esternalizzazioni, per chiudere unitamente al salario la prima fase
del rinnovo.
E' questo il passaggio più delicato perché su questi aspetti (mercato del
lavoro, classificazione e salario) la controparte intende richiedere una "bilanciatura"
delle importanti aperture, da lei avanzate, sulle regole delle
esternalizzazioni e sul sistema di relazione industriali.
Le difficoltà anche con Fise non mancano, soprattutto nel sistema della
classificazione del personale ma, ora, anche alla luce della delicata
situazione con Federambiente, sarà fondamentale chiudere in maniera rapida e
soddisfacente.
Diversamente, coerentemente con le linee e le modalità condivise con la
categoria in piattaforma, le Segreterie Nazionali non potranno che
ricondurre il confronto sul percorso già avviato per le imprese pubbliche.
Ora occorre aprire, attraverso le assemblee, una grande discussione con i
lavoratori e le lavoratrici affinché la mobilitazione, intrapresa sul fronte
delle aziende pubbliche, ottenga adesioni e visibilità e condivisione del
percorso fin qui compiuto.
Risulta chiaro che la fase che si apre è molto delicata e difficile,
pertanto è necessario dare una risposta ferma che faccia chiaramente
comprendere a Federambiente la volontà dei lavoratori di ottenere il nuovo
CCNL.
Roma, 19 giugno 2007
FP
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