IL MERAVIGLIOSO TUBETTO
Un bel dì presi a masturbarmi davanti allo specchio. Mi chinavo in avanti sognando di essere penetrato da qualcuno. Era una cosa forte. Scopo spesso davanti allo specchio con le donne. Mi piace guardare. Loro ma anche me. Mi piace cogliermi in atteggiamenti e espressioni che non vedrei mai altrimenti. Ma questa volta volevo essere penetrato da qualcuno. E più mi masturbavo e più era forte il desiderio. E non venivo. Ma certo! Non potevo venire se non soddisfacendo la mia voglia! Il corpo me lo vietava. Cominciai a pensare che sarebbe stato molto improbabile che un candidato si fosse presentato in quel momento alla porta. E non avevo nessuna voglia di interrompere un bel niente per cercare qualcuno e soffocare la mia estasi. Così se proprio non c'era qualcuno ci poteva forse essere qualcosa. Cominciai a guardarmi in giro ansioso. Oggetti di tutte le fogge, per lo più impossibili, mi si paravano dinnanzi C'erano pettini, pinzette, spazzolini, spazzole, rasoi, tubetti di creme, ecc. Notai subito che una foggia interessante l'avevano i tubetti dello sciampo e quelli dei balsami e delle lozioni. Anche fra questi, però, bisognava scegliere con intelligenza. Alcuni di loro presentavano insidie non del tutto intuibili ai profani. Certi si aprivano a clic, cert'altri subivano un improvviso ed enorme allargamento subito dopo il tappo. Infine i più micidiali erano confortevolmente stretti ma con i bordi del tappo rigati o taglienti o quadrati. Bisognava scegliere bene ma bisognava scegliere in fretta, perchè la voglia era ormai divenuta insopportabile e la libido poteva farmi commettere qualsiasi scemenza. Finalmente la mia scelta cadde su un tubetto di lozione per capelli. Era cilindrico e sufficientemente stretto per un principiante come me. Le pareti erano liscissime. Plastica - pensai, - infrangibile. Cominciai a spalmarmi abbondantemente di crema intorno all'ano, affondando di tanto in tanto con le dita, lentamente. Era una sensazione splendida. Al bando i bacchettoni! Quanto è bello scoprire che non sappiamo tutto di noi! Le dita riprendevano a scivolare, facile, sorprendentemente facile. Prima una, poi due, poi tre... La voglia di avere qualcosa di più grosso era devastante e cresceva prorporzionalmente ai miei tentativi. Pensai che era molto femminile, questo desiderio di essere riempiti, di avere qualcosa di grosso dentro, e mi rammaricai, ma solo per un attimo, delle miserande dimensioni del mio pene. Quanto poco avrei potuto soddisfare lo stesso desiderio in qualcun'altro. Finalmente tastando trovai il tubetto, e lo cosparsi di crema con una mano mentre con l'altra continuavo a masturbarmi lentamente, o a penetrarmi con le dita. Ero in preda all'estasi, in balìa della mia voglia.
I movimenti erano frenetici e sconnessi
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E mi addormento.