l'angolo del Tempio

Un tributo alla mia citta` :

l'angolo del Tempio

TORINO


Paesaggio di Torino

Foto dei monumenti principali

Alcune foto in un sito dedicato alla Torino magica

Galleria fotografica di numerosi angoli di Torino


"Guardare la tua citta` e` come guardare la tua donna... e` proprio perche` l'ami che ti sembra cosi` bella."

Edmondo De Amicis, 1880

Il centro di Torino ha una bellezza sua propria, invisibile allo straniero indifferente, ma che deve affascinare l'italiano nuovo arrivato. Ogni suo angolo, ogni sua casa parla, racconta, accenna, grida. Ogni arco dei suoi portici e` stato l'arco di trionfo di un'idea vittoriosa. [...]
Persorse le prime strade, si incomincia a notare qualche corrispondenza tra la forma della citta` e il carattere della popolazione. C'e` espressa una certa ostinazione in quello sdegno di ogni ostentazione, un certo indizio di procedere aperto in quell'ampiezza di spazi, un'immagine di forza in quella tarchiatura d'edifizi, una perseveranza che va dritta allo scopo in quella rettitudine di linee. [...]
Girando per Torino, si prova piuttosto un desiderio di vita agiata senza sfarzo, d'eleganza discreta, di piccoli comodi e di piccoli piaceri, accompagnati da un capitale modesto, ma solido, come i pilastri dei suoi portici, che dia la sicurezza dell'avvenire.


Breve storia (Estratto dalla guida di Atlante)

Grande citta' subalpina, capoluogo di provincia e della regione Piemonte, estesa sulla sinistra dell'alto corso del Po alla confluenza del Sangone. della Dora Riparia e della Stura di Lanzo; e' un'importantissimo centro industriale, commerciale e culturale.
Fu citta' romana col nome di Augusta Taurinorum, sorta forse sul luogo della preromana Taurasia capitale dei Galli Taurini, e fu distrutta da Annibale quando nel 221 a.C. il cartaginese varco' le Alpi. Importante centro posto sulla via delle Gallie, divenne sede di un ducato bizantino; passata poi ai Longobardi, si oppose inutilmente ai Franchi che ne fecero il centro di una vasta contea, a lungo contesa da diverse famiglie feudali.
Fu infatti governata dai Supponidi, quindi dagli Arduinici e verso la meta' del X secolo fu costituita la marca di Torino, sotto il potere di Arduini Glabrione. Il matrimonio fra Oddone, figlio di Umberto Biancamano, e Adelaide, figlia di Olderico Manfredi II, diede l'avvio alle pretese dei Savoia sulla citta', contrastate dall'imperatore che non voleva cedere il possesso dei valichi alpini. Federico Barbarossa fini' per concedere la citta' alla casa sabbauda perche' bisognoso del suo appoggio, ma le citta' di Asti, Chieri e Moncalieri, alleate tra loro, la sottrassero a Tommaso II di Savoia facendolo prigioniero. Nel 1280 la citta' torno' nuovamente ai Savoia, e nel 1418 il duca Amedeo VIII ne fece il centro delle province del Piemonte unificate.
Uno sfortunato tentativo di conquistare Milano da parte di Ludovico di Savoia porto' a un indebolimento del potere che impedi' di contrastare l'occupazione francese di Torino nel 1536; la citta' torno sabauda solo nel 1559 col trattato di Cateau-Cambresis e fu restituita a Emanuele Filiberto, che ne aboli' le ultime autonomie comunali ma inizio' la grandiosa opera di ampliamento e vi inauguro' i primi opifici; anche il successore Carlo Emanuele I fu un protettore delle arti e diede a Torino il suo tipico aspetto barocco.
Qualche decennio dopo, le mire di Vittorio Amedeo I nei confronti di Milano non ebbero esito favorevole e, alla sua improvvisa morte, si aprirono nuove contese tra la Spagna, sostenuta dai fratelli dello scomparso, e la Francia, appoggiata dalla sua vedova, madama reale Maria Cristina: divisi in due fazioni, i Torinesi dovettero soffrire l'esperienza della guerra civile. Un cenno di ripresa si ebbe con Carlo Emanuele II che diede impulso all'assetto urbanistico della citta' difendendola inoltre dagli assalti di Luigi XIV di Francia; un assedio francese nel 1706 duro' 117 giorni e fini' con la vittoria dei Piemontesi guidati dal suo successore Vittorio Amedeo II e dal cugino Eugenio. E' di quei giorni l'episodio eroico del minatore Pietro Micca il quale, accortosi che i nemici stavano entrando nella piazzaforte attraverso una galleria, fece brillare una mina saltando in aria insieme a loro. Liberate dagli stranieri, divenuta capitale del regno di Sardegna, Torino si abbelli' di nuovi monumenti; rifiori' l'economia e la Societa' reale delle scienze, istituita nel 1757, favori' il progresso culturale.
Ma la fine del XVIII secolo porto' una nuova conquista della citta' da parte dei Francesi. La dominazione francese duro' fino al 1814, quando la citta' torno ai Savoia. Da quel momento Torino divenne il centro del Risorgimento italiano, vivendo da protagonista le cospirazioni patriottiche e le guerre d'indipendenza, percorsa da una spinta innovatrice: nuovi territori vennero annessi al regno di Piemonte e Sardegna e si giunse alla proclamazione del regno d'Italia sotto lo scettro di Vittorio Emanuele II.
Quando Torino cesso' di essere capitale d'Italia (lo era stata dal 1861 al 1865) rimase un importantissimo centro culturale e industriale: nel 1899 apriva la Fiat, nasceva un forte movimento operaio che culmino' con l'occupazione delle fabbriche del 1920. Il fervore politico, che ne aveva fino allora contraddistinto l'esistenza, proseguiva alla viglia della prima guerra mondiale e, in seguito, con un'inflessibile posizione antifascista duramente pagata.
Le attivita' industriali che vanta attualmente hanno favorito una massiccia immigrazione dal Sud che ne ha promosso uno sviluppo urbanistico disordinato, ma le assicura un posto preminente nella produzione italiana.