Fantascienza |
Leggere non e` come guardare la televisione.
Leggere e` scegliere. Leggere e` seguire i propri ritmi.
Leggere e` affidarsi alle proprie capacita` di immaginazione, di
immedesimazione, di critica, invece di ingurgitare una pappa-TV predigerita.
Io ho scelto la fantascienza.
In realta` non leggo solo fantascienza, ma sta di fatto che le
scorribande nel cosmo e nel tempo, lo spirito d'avventura dell'esploratore,
le escursioni nella scienza, le ipotesi fantasiose sul nostro passato e sul
nostro futuro (e qualche volta persino sul nostro presente) non terminano mai
di intrigarmi.
C'e` molto da scegliere, anche solo restando nell'ambito della letteratura fantastica. Chi non la segue non puo` immaginare quanto sia varia.
Douglas Adams, per esempio, e` singolarissimo.
Difficile anche inserirlo nella fantascienza, se non fosse stato edito (perlomeno
in Italia) in alcune celeberrime collane inequivocabilmente fantascientifiche,
con la sua Guida Galattica per gli Autostoppisti, l'unica "
trilogia in cinque volumi" mai esistita.
E` questo un libro di enorme successo sulla Terra ed in tutta la Galassia, piu`
popolare di "Costruitevi la seconda casa in Cielo", piu` venduto di
"Altre 53 cose da fare a Gravita` Zero" e piu` controverso della
trilogia filosofico-sensazionale di Oolon Colluphid "Anche Dio puo` sbagliare"
, "Altri grossi sbagli di Dio" e "Ma questo Dio, insomma, chi e`??"
Nonostante presenti molte lacune ed imprecisioni, ha soppiantato in piu` parti
della galassia la grande Enciclopedia Galattica, per almeno due buoni motivi:
Uno, costa un po' meno. Due, ha stampate sulla copertina, a grandi caratteri che
ispirano fiducia, le parole:
Insomma, un accessorio indispensabile per l'autostoppista galattico, secondo in importanza solo all'imprescindibile asciugamano.
A me piacciono particolarmente i racconti allucinati, folli eppure lucidi nella loro pazzia. E tra i libri di fantascienza ne ho trovati di eccezionali.
Isidore Haiblum, per esempio, un autore non troppo noto, ha descritto in maniera impeccabile il delirio di Mark Craig all'avvicinarsi del buco nero nel suo grandissimo Incubo-Express, uno dei miei libri di fantascienza preferiti, uno di quei libri che ho riletto daccapo subito dopo averlo terminato.
Sempre in questo genere, il maestro Michael Moorcock, uno dei mostri sacri della letteratura del fantastico, ha scritto Il corridoio nero che analizza con crudele freddezza la follia di un uomo solo nello spazio, metafora della dissoluzione di una societa` disumanizzata.
Infine un francese, Jacques Spitz, e` l'autore de L'occhio del Purgatorio, in cui il protagonista vive nel presente ma e` schiavo della sua vista che lo costringere a vedere nel futuro, a vedere il degrado e la distruzione a cui e` destinato tutto cio` che lo circonda. Questa sua condizione e` un incubo ad occhi aperti che lo conduce alla morte.
Parlando di follia, come non ricordare l'inventore di un'intera mitologia basata
sul concetto che l'Universo intero e` nelle mani di Dei folli?
Il pantheon degli Dei alieni di Lovecraft, Dei provenienti dagli abissi siderali, e` molto ricco e caratterizzato da un denominatore comune: questi Dei sono pazzi e malvagi, e se ora non ne conosciamo nulla e` solo perche` per il momento si stanno disinteressando di noi, ma un giorno torneranno al loro vecchio dominio e verra` un'era di follia e terrore.
L'horror di Lovecraft e` molto diverso dallo splatter dei giorni nostri. E` un orrore immaginato, intuito piuttosto che declamato ad alta voce con abbondanza di sangue ed altri umori. Nello stile di Lovecraft c'e` abbondanza di dettagli nella descrizione dell'ambientazione dei suoi racconti, ma la paura quella no, quella viene dall'animo del lettore, da quelle che sono le SUE fobie, i SUOI timori, e quindi ciascuno e` libero di immaginare i dettagli piu` terribili che riesce a concepire.
Due sono i libri che piu` preferisco tra quelli di Lovecraft che ho letto:
La ricerca onirica dello sconosciuto Kadath e` un eccezionale
romanzo il cui protagonista, un alter ego dello scrittore stesso, e` una persona
comune che vive le sue avventure durante i suoi sogni, in cui ha costituito un
universo immaginario dotato di una sua continuita` e che gli consente cosi` di
vivere una seconda, avventuruosa vita durante il sonno.
In questo romanzo Lovecraft esprime al meglio il suo onirismo, dando descrizioni
estrememente affascinanti della citta` di sogno, Kadath, che il protagonista va
cercando, e proiettando con eccitante surrealismo entita` del nostro mondo
(come i comuni gatti, a cui lo scrittore era molto legato) verso inattesi ruoli
in questo mondo immaginario.
Alle montagne della follia e` ritenuto da molti (me compreso)
il piu` avventuruoso dei romanzi di Lovecraft, e racconta di una spedizione in
Antartide in un periodo, l'inizio del nostro secolo, in cui le esplorazioni del
globo erano ancora ricche di incognite e pericoli. Ed in questo caso il pericolo
e` il terribile ritorno dei resti viventi di una antica civilta` dominata dagli
Dei della follia.
Infine come non citare
Fred Saberhagen, autore di una
grandissima saga come quella dei BERSERKER.
Berserker e` una parola che deriva dal germanico, ed indica il guerriero che
durante una battaglia viene preso da follia omicida. I Berserker di Saberhagen
sono macchine, macchine guerriere, macchine assassine. Eserciti interi di
macchine intelligenti che viaggiano nell'Universo con un unico scopo: sterminare
tutte le forme di vita che incontrano nel loro viaggio.
Ma l'Uomo dara` loro parecchio filo da torcere. E la saga di Saberhagen e` la
storia dell'avvicendarsi delle generazioni nella lotta ai Berserker,
l'intrecciarsi degli episodi umani con quelli di guerra, l'obbligatoria spinta
tecnologica e la conseguente esplorazione dei misteri del cosmo, l'evolversi
della psicologia di queste macchine intelligenti ed anche, con quella casualita`
insita in tutte le cose dell'Universo, una scintilla imprevedibile nei pensieri
di qualcuno di loro.
Chi e` interessato puo` vedere la lista dei miei libri di fantascienza, fantasy, horror ecc. (aggiornata al 4 Novembre 1997).