Facciamo il Punto: Report situazione macroeconomica globale

La situazione attuale a livello economico è caratterizzata da degli squilibri che fanno presagire una medio-lunga fase di stanca economica, tra i principali si ha l'elevato prezzo del petrolio che ormai ha raggiunto quote che hanno spinto l'OCSE, nell'ultimo suo incontro, a ritoccare il range di oscillazione del brent di alcune decine di dollari. Non staremo qui a perderci sulle eventuali conseguenze dell'elevato prezzo del greggio, anche perchè son mesi oramai che ci vengono ripetute dai mass media quotidianamente, o sull'opportunità di introdurre sul mercato nuove forme di energia, come l'oramai lungamente citato idrogeno. Idrogeno che sembra non poter fornire quello sostentamento di cui i vertici, oramai, sono abituati per far quadrare i bilanci a fine anno.

Sulla questione tassi, ci si potrebbe dilungare lungamente, sono state spese le più variegate opinioni, ma nessuno in realtà sa chiaramente il da farsi, forse nemmeno chi siede sulle poltrone delle banche centrali. I tassi sembrano essere in un fase di risalita, vedasi Banca England, e il più recente ritocco della Banca di Svezia, e per non ultima la signora Fed, che continua a ogni incontro portare un ritocco di 25 Basis Point. Per l'Europa la situazione è differente, i tassi sono fissi sul 2% da parecchi mesi, dopo differenti  reports a rialzo gli analisti, ultimamente stanno cambiando fronte. I tassi a questi livelli, definiti dai più minimi, hanno reso una situazione di elevata liquidità. Le conseguenze vengono ad essere maggiore quantità di denaro in circolazione, che sembra continuare a finire nell'immobiliare, dove ormai i prezzi sono saliti alle stelle, e sembra esserci una bolla in procinto di scoppiare. Anche l'azionariato sembra volare alto, il tutto a spese dei conti correnti, dei titoli di stato, e del mercato obbligazionario, che si gode di spread elevati, ma sotto il timore di un rialzo dei tassi che porterebbe ad azzerare il loro prezzo di mercato, rendendo quasi obbligatoria la trattenuta fino a scadenza.

Non abbiamo finora toccato la situazione italiana, dove qualcuno vedendosi prospettare una lunga recessione, ipotizzava proficuo il ritorno alla tanto amata e rimpianta lira. L'Italia, si trova in uno stato di congestione produttiva, schiacciata dai prodotti a costo zero affrancati Cina, che pululano sulle piazze dei mercati rionali di ogni città, sulle coste litorali e sui negozi (acquistati nelle zone strategiche e pagati, si dice, in puri contanti, alla faccia dell'ultima normativa Antiriciclaggio). Sono stati introdotti dazi, per fermare quest'afflusso, ma sembra essere la soluzione non più opportuna.     

Dicono...

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