Scheda bibliografica:

Georg H. von Wright
NORMA E AZIONE

(ed. il Mulino, Bologna 1989)


1.
Per leggi si intendono (pag.38):
- leggi della natura che sono descrittive (vere o false);
- leggi dello Stato che sono prescrittive, prive di valore di verita', il cui scopo e' influenzare i comportamenti (pag.39), il discorso prescrittivo e' normativo, le prescrizioni sono emanate da un'autorita' normativa (pag.44);
- leggi della logica come le regole di un gioco o della grammatica, "non descrivono ne' prescrivono ma determinano qualcosa" (pag.42).
Per norme si intendono tre gruppi principali (pag.53):
- le regole (dei giochi, del linguaggio, delle abitudini);
- le prescrizioni o regolamentazioni, che consistono a loro volta in proibizioni, comandi e permessi (pag.53): implicano un'autorita' normativa, sanzioni (minaccia di punizione, pag.178), sono prive di valore di verita' (pag.154) e contingenti (pag.157);
- le direttive o norme tecniche (mezzi da usare per conseguire un fine).
Tre gruppi secondari di norme sono i costumi, i principi morali, le regole ideali (pag.53).
Le regole ideali riguardano l'essere piuttosto che il fare, sono collegate al concetto di bonta' (pag.52), a stati del carattere; i costumi assomigliano alle regole ed alle prescrizioni.

2.
Costituiscono fatti (individuali e generici, pag.65):
- gli stati di cose;
- i processi (fatti che continuano nel tempo);
- gli eventi (fatti che accadono).
Sono eventi l'inizio e la conclusione di un processo (pag.66); talvolta sono eventi la transizione da uno stato di cose ad un altro, da uno stato ad un processo in fase iniziale, da un processo che ha termine ad uno stato, da un processo ad un altro, da uno stato all'altro dello stesso processo (pag.67). Il concetto di atto umano, precisa l'Autore, "e' connesso al concetto di evento, vale a dire di mutamento nel mondo" (pag.75), agire vuol dire interferire.

3.
Per distinguere gli atti dagli eventi e' fondamentale il concetto di agente: agenti empirici e sopra-empirici (naturali e soprannaturali, pag.78), agenti personali ed impersonali (persone giuridiche: tribunali, assemblee legislative); gli agenti personali possono essere individuali e collettivi.
L'Autore distingue otto modi di azione elementare riferiti a fatti:
a) gli atti umani (pag.75) che producono risultati (pag.79) e conseguenze (pagg.80-81); fare, distruggere, preservare, sopprimere;
b) le astensioni elementari (dal fare/produrre, dal distruggere, dal preservare, dal sopprimere); anche le astensioni possono avere conseguenze (pag.89). L'Autore distingue l'agire dal fare: "quando un atto non raggiunge il risultato proposto, l'agente ha tentato di fare qualcosa", tentare e' un modo di agire logicamente incompleto (pag.83).
Gli otto tipi di atti ed astensioni elementari sono reciprocamente esclusivi e congiuntamente esaustivi (pag.101).

4.
Le norme prescrittive possono essere:
- originarie o derivate (pag.214);
- di ordine inferiore o superiore (pag.254);
- congiuntive, disgiuntive, singolari;
- richiedono formulazioni normative (linguaggio) con enunciati che possono essere imperativi, deontici, indicativi.
Sono ingredienti o componenti specifiche delle norme prescrittive:
- l'autorita', che puo' essere teonoma o positiva, e quest'ultima puo' essere autonoma o eteronoma (pag.170);
- il o i soggetti;
- le occasioni che possono essere particolari o generali.
Altri componenti o ingredienti che non sono specifici delle norme prescrittive ma che sono riscontrabili in altri tipi di norme sono:
- il carattere delle norme prescrittive, che puo' essere un dovere (ordine, comando, obbligo), un potere (permesso debole o forte; concessione, diritto, facolta', pag.133), un non dovere (proibizione);
- il contenuto delle norme prescrittive, che concerne l'azione (positiva o negativa, atto e astensione) e l'attivita' (che deve essere traducibile in norme concernenti l'azione);
- le condizioni di applicazione (pag.115), che possono essere categoriche (pagg.120-228) e ipotetiche (pag.229).
L'Autore distingue gli accordi, i contratti, le promesse di non interferenza, le auto-proibizioni (prescrizioni autoriflesse), gli auto-impegni.

5.
Un ordine puo' non riuscire nel suo intento per almeno tre ragioni (pag.174): la disobbedienza del soggetto, non riuscire in quell'occasione a compierlo (per ostacoli fisici o interferenze altrui), non essere in grado di eseguire l'ordine (non puo' fare, non sa fare, non riceve l'ordine); scrive l'Autore: "c'e' uno 'spazio' per la disobbedienza soltanto ove sia possibile l'obbedienza. E l'obbedienza e' possibile soltanto ove vi sia l'abilita' a fare la cosa richiesta" (pag.166, l'Autore distingue anche fra tentare di ordinare e ordinare di tentare, pag.177).
La validita' di una norma ha due significati: nel senso normativo e' legittima, nel senso fattuale e' in vigore, esiste (pag.258); gli atti normativi invalidi sono atti di usurpazione (pag.264), la logica della rivoluzione e' ottenere potere normativo illegittimo e premere sui cittadini perche' disobbediscano alle norme esistenti (pag.265). I permessi legittimi sono diritti (pag.271).

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