Scheda bibliografica:

Hannah Arendt
LE ORIGINI DEL TOTALITARISMO
Parte terza: il totalitarismo

(1951/ed. Bompiani, Milano 1978)


1.
Gli elementi fondanti del totalitarismo sono:
- il terrore (uccisione della spontaneita': uccisione della persona giuridica, uccisione della persona morale, uccisione dell'unicita' individuale);
- l'ideologia (logica coerenza delle deduzioni dalle premesse, legge di movimento storico: un'ideologia e' la logica di un'idea, la storia e' la sua materia, procede per premesse e rifiuta la realta', pag.642 e 649);
- la superfluita' (legge di eliminazione, sacrificio delle parti per il tutto);
- l'estraniazione (perdita dell'io ovvero della capacita' di pensare, perdita del mondo ovvero del senso comune e dell'esperienza).
Il totalitarismo trasforma la violenza in terrore e la propaganda in indottrinamento (scientificita' ideologica, predizione infallibile, profezia). Il terrore e' "la vera essenza del regime totalitario" (pag.475): la legalita' caratterizza monarchie e repubbliche, l'illegalita' le tirannidi, il terrore il totalitarismo.
Il terrore diventa essenza del regime totalitario soltanto dopo che sono stati eliminati i nemici reali ed e' iniziata la caccia ai nemici oggettivi (pag.578; "qualsiasi delitto costruito dai governanti per via di ragionamento deve essere punito, a prescindere dal fatto che sia stato o no realmente commesso", cit.pag.585). In questo differisce peraltro la polizia segreta dei regimi totalitari da quella dei regimi dispotici (pag.583); i nemici vengono definiti ideologicamente come portatori di tendenze (pag.585): "a causa della loro capacita' di pensare gli uomini sono sospetti per definizione" (pag.589).

2.
L'organizzazione totalitaria si caratterizza per:
- logicita', coerenza dell'invenzione, rigore organizzativo;
- distinzione fra membri effettivi e simpatizzanti (pag.505);
- gerarchia fluttuante (consente nuovi controlli per controllare i controllori, pag.509);
- forma paramilitare dei gruppi d'elite (pag.510);
- duplicazione delle istituzioni esistenti, struttura a cipolla (istituzioni di facciata col centro d'autorita' altrove, pagg.544, 552, 566);
- principio del capo (sua responsabilita' totale, l'errore da parte dei subordinati non e' ammesso, pag.533);
- principio esoterico delle societa' segrete (funzione del rituale, e' escluso chi non e' espressamente incluso, pag.519);
- apparato cospirativo con obiettivi non segreti (conquista del mondo);
- accentramento, assenza di frazioni (Politbjuro, pag.521);
- potere della polizia segreta e declassamento delle forze armate (pag.576);
- carica suprema mai revocabile e sua successione non regolata da leggi (pag.532; assenza di rivoluzioni di palazzo, pag.558);
- abolizione della separazione fra vita pubblica e privata;
- mondo fittizio (la menzogna diventa espressione di abilita' tattica, pagg.526-528).
Lo Stato e' la facciata, "rappresentando il paese nel mondo esterno" (pag.575) ed e' un mezzo, uno strumento per la lotta di classe (comunismo) o per la conservazione della razza (Hitler, pag.494); l'uguaglianza non e' uguaglianza di diritti, ma di natura (comunita' del popolo tedesco, pag.497). Nei regimi totalitari le istituzioni piu' in vista hanno meno potere, l'autorita' e' strettamente legata alla segretezza (pag.554).
Il capo e' al centro del movimento, puo' agire come se fosse al di sopra di questo, e' "l'unico esponente del movimento con cui si possa ancora parlare in termini non totalitari" (pag.517 e 532).
Alla base del sistema non e' la veridicita' delle parole del capo ma l'infallibilita' delle sue azioni; la cerchia intima del capo e' fedele al solo principio organizzativo, i membri effettivi sono fedeli all'ideologia, i simpatizzanti sono fedeli alle menzogne. Il totalitarismo implica l'eliminazione della realta' (mondo fittizio), la convinzione che tutto sia permesso, la certezza che tutto sia possibile.
La fedelta' totale richiede non solo livellamento di condizioni ma anche assenza di vincoli sociali (famiglia, amici, conoscenti).

3.
I movimenti totalitari sono caratterizzati da:
- organizzazioni di massa di individui atomizzati ed isolati, in paesi densamente popolati (pag.427, nei piccoli stati sono invece possibili solo dittature di classe o di partito);
- genuina abnegazione dei seguaci, conformismo assoluto;
- smania di moto perpetuo (muoversi e far muovere);
- programma politico privo di contenuti particolari (obiettivi: dominio del mondo e per i prossimi millenni);
I movimenti totalitari organizzano le masse, che sono costituite da individui politicamente neutrali, indifferenti agli argomenti politici, ai partiti ed al voto (pagg.431-432).
Il totalitarismo ha messo in evidenza che i sistemi democratici si basano, oltre che su istituzioni pubbliche, anche sull'approvazione tacita della popolazione inattiva politicamente (pag.432).
Le masse si caratterizzano per apatia, ostilita', indifferenza verso la vita pubblica; l'uomo-massa e' privo di status sociale e di rapporti comunitari, e' un apolide spirituale e sociale e su di esso si fonda il carattere totalitario. Il totalitarismo richiede infatti l'uniformita' eterogenea di individui completamente isolati in una massa senza legami: l'uomo di massa europeo si caratterizzava per la sua amarezza egocentrica, l'indebolimento dell'istinto di autoconservazione, la sacrificabilita' del proprio io (abnegazione), la mancanza di normali relazioni sociali (isolamento), conformismo, assenza di continuita', adattabilita' (pagg.437-439); l'atomizzazione della societa' e' la precondizione per trasformare una dittatura in regime totalitario.

4.
Il tramonto della societa' classista fu reso possibile da atti di terrorismo non calcolato e da intellettuali nichilisti i cui valori supremi erano il sacrificio e la guerra (generazione del fronte con "istinti antiumanistici, antiliberali, antiindividualistici, anticivili", pag.457).
In Germania l'autentico totalitarismo fu instaurato durante la guerra (pag.430), dal 1942 (pag.562); la razza di dominatori in embrione erano le SS e non i tedeschi (pag.565).
In Russia massificazione ed atomizzazione furono create artificialmente con lo stalinismo: il sistema di Stachanov "anniento' la solidarieta' e la coscienza di classe fra gli operai" (pag.444), dal 1930 al 1938 furono liquidate le classi possidenti, eliminate l'aristocrazia amministrativa e militare, introdotti il partito accentrato, il libretto di lavoro, il passaporto interno per spostarsi da una citta' all'altra e fu introdotto il criterio epurativo della colpa per associazione (pag.447 e 487). Negli Stati Uniti il maccartismo evidenzio' tendenze totalitarie (costringere i cittadini a dimostrare di non essere comunisti, pag.492).
I lager uccidono il soggetto di diritto (sono fuori dal sistema penale, pag.612), la personalita' morale (dolore e ricordo sono vietati, pag.618), la differenziazione fisica (tortura e morte, pag.623). Nell'ultima fase totalitaria le vittime vengono scelte a caso (la sola liberta' rimane il suicidio, pag.592); nei lager la vittima non e' mai esistita (pag.595 e 606), il reato piu' grave e' parlare: la mancanza di comunicazione fa perdere il carattere di realta' (pag.596), perche' vi e' una riluttanza naturale degli esseri umani ad ammettere il mostruoso (pag.598 e 601).

5.
Sono nemici del totalitarismo:
- la spontaneita' (pag.625);
- l'imprevedibilita' delle azioni e dei comportamenti degli individui;
- la liberta' d'iniziativa (intellettuale, artistica, ecc.);
- le relazioni sociali (famiglia, amici, ecc.);
Il dominio totale e' possibile teoricamente solo su scala mondiale (pag.578), ma contiene sempre in se' gli elementi della propria distruzione (in quanto si basa sullo sradicamento/superfluita' e sull'isolamento/estraniazione): l'inizio, allora, "e' garantito da ogni nuova nascita" (pag.656).
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