Scheda bibliografica:

John Kenneth Galbraith
IL PROGRESSO ECONOMICO IN PROSPETTIVA
Economic development in perspective


1.
Il dibattito sullo sviluppo di una volta era meno preciso di oggi, ma piu' grandioso; era condotto da pochi capaci di analizzare i grandi problemi. Oggi il dibattito e' piu' scientifico ed anche piu' democratico, ma esamina singole parti del problema e non il tutto; l'ambiente non viene ad esempio esaminato, in quanto si presume sia favorevole allo sviluppo.
Dopo la Seconda guerra mondiale il mondo fu diviso in paesi sviluppati (nei quali lo sviluppo era quasi automatico) e paesi sottosviluppati, nei quali lo sviluppo era possibile purche' si creassero certe componenti mancanti: manodopera addestrata, conoscenza tecnica, capitale ed un piano per il loro impiego, tutte componenti che potevano essere acquisite dall'estero. Ma lo sviluppo economico e' un processo differenziato, non e' possibile un'unica diagnosi delle cause di sottosviluppo, in pochi casi vi e' identita' fra cause di arretratezza e condizioni di progresso.
Il capitale fornito a paesi ancora in fasi iniziali di sviluppo e' sprecato, lo sviluppo negli stessi paesi sviluppati non dipende dal capitale ma da altri fattori (immaginazione scientifica e tecnica, abilita' e qualita' della forza lavoro, chiarezza di obiettivi, capacita' di utilizzare a pieno le risorse disponibili). Lo sviluppo diventa piu' facile man mano che si avanza, il differenziale fra i paesi piu' sviluppati e gli altri aumenta.
Dividere il mondo fra benefattori ed assistiti e' sbagliato e nocivo psicologicamente, lo sviluppo e' un'impresa in cui il bisogno d'aiuto si accompagna a qualcosa da offrire: il senso di fiducia in se stessi aumenta non con gli aiuti ma con le esportazioni. La disocccupazione nei paesi meno avanzati dipende spesso proprio dall'adozione delle tecnologie dei paesi piu' evoluti, che sono adatte alle particolari esigenze di quelle economie.
L'organizzazione ed i servizi dei paesi piu' evoluti non sono la causa ma il risultato del loro sviluppo. Nelle prime fasi dello sviluppo occorre porre le basi amministrative, sociali ed educative necessarie per la crescita successiva.

2.
Contare sul mercato senza pianificazione pubblica significa correre il rischio inaccettabile che poco o nulla si realizzi: le conquiste spaziali, l'energia atomica, l'elettronica dipendono dalla pianificazione, il tipico piano di sviluppo moderno e' un piano di investimenti. Un buon piano di sviluppo deve:
- basarsi su una teoria del consumo che abbia una visione chiara dei bisogni del consumatore da servire;
- avere una strategia di progresso economico che distingua le cose essenziali da fare da quelle utili o indifferenti (se ogni cosa diventa essenziale, cio' che lo e' veramente sfigge all'attenzione);
- dare rilevanza tanto alle dimensioni visibili delle realizzazioni industriali quanto a quelle invisibili (efficienza, direzione indipendente e sana, qualita' dei prodotti, basso costo delle materie prime e della produzione, possibilita' di sostituire ed espandere gli impianti).
L'istruzione e' insieme una forma di consumo ed una specie di investimento, gli incrementi produttivi dipendono dall'istruzione (universitaria). L'istruzione come consumo implica la possibilita' di scegliere il tipo di istruzione preferita, l'istruzione come investimento implica l'adattamento degli studenti alle necessita', che sono maggiori quanto piu' sono scarsi i mezzi: l'Autore sottolinea in questo caso l'importanza degli incentivi; il paese in via di sviluppo deve adattare il proprio sistema scolastico in funzione delle esigenze peculiari dello sviluppo, adattandone le materie e la preparazione degli studenti alla sua situazione specifica.

3.
L'universita', osserva l'Autore, e' un'oligarchia del corpo accademico: la democrazia al suo interno significherebbe incoerenza e caos.
L'azienda industriale e' una personalita' sintetica, e' la combinazione di molte personalita' reali in modo da riuscire a fare cio' che un singolo individuo isolato non riuscirebbe assolutamente.
La realizzazione della personalita' sintetica dell'ente sociale "azienda" e' possibile solo in condizioni di liberta': autonimia significa pero' allora maggiore responsabilita' pubblica per i risultati prodotti.
L'impresa del settore pubblico in un paese sottosviluppato ha come primo obiettivo quello di espandere se stessa.

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