Scheda bibliografica:

John Kenneth Galbraith,

LA SOCIETA' OPULENTA


1.
Galbraith individua tre "problemi economici di oggi": ineguaglianza, sicurezza, produttivita'.
Evidenzia l'affievolimento dell'interesse per il problema dell'ineguaglianza: cio' e' dovuto in parte alla mancata tendenza al peggioramento, in parte al fatto che il prestigio sociale non e' piu' legato al possesso di ricchezza, bensi' alla direzione delle aziende.
Le ineguaglianze diminuiscono con la redistribuzione del reddito e con l'aumento della produzione; quest'ultima lascia pero' sempre un margine di poverta' che tende ad autoperpetuarsi.
La sicurezza aumenta in presenza di monopoli, cartelli, controllo dei prezzi, restrizioni alla iscrizione di nuove imprese, protezione per mezzo di tariffe e quote, attivita' pubblicitarie, controllo e finanziamento del progresso tecnico, grandi dimensioni. Diminuisce in presenza di concorrenza e libero movimento dei prezzi, crisi, disoccupazione.
Per incrementare la produzione e la produttivita' occorre:
- utilizzare in modo completo le risorse disponibili (lavoro e capitale);
- combinare vantaggiosamente lavoro e capitale, grazie al progresso tecnico;
- aumentare la disponibilita' di lavoro, grazie a natalita' ed immigrazioni;
- aumentare la disponibilita' di capitale, in particolare come sostituto del lavoro;
- migliorare il livello delle capacita' professionali, sempre grazie al progresso tecnico.

2.
La mentalita' convenzionale e' il complesso di idee che vengono rese accettabili dalla loro familiarita'. La mentalita' convenzionale da' piu' importanza alla produzione di beni di consumo (industria privata) e meno importanza ai servizi: strade, pubblica sicurezza, sanita', istruzione, difesa, ecc.
Anche il concetto di "interesse acquisito" e' equivoco: si tratta di un ingiusto vantaggio se goduto da una minoranza a cui chi parla non appartiene, di un premio alle proprie fatiche se chi parla usufruisce di tale vantaggio, addirittura di un diritto dell'uomo se e' goduto dalla maggioranza.
Il prestigio attribuito ad un lavoro dipende dall'importanza che la societa' attribuisce a quel lavoro: la nuova classe considera il lavoro stesso come incentivo, e non solo come fonte di reddito; il prestigio deriva dall'appartenere alla nuova classe, ed e' connesso al grado di istruzione. La nuova classe tende a farvi entrare i figli dei genitori che gia' vi appartengono, ed a relegare gli altri ai margini senza tuttavia escluderli del tutto. L'indice base del progresso sociale e' il volume degli investimenti destinati alla scuola (capitale umano).

3.
La produzione crea bisogni attivamente attraverso la pubblicita', e passivamente attraverso l'emulazione. Non e' possibile affermare che un piu' elevato livello di produzione assicuri il benessere meglio di quanto possa fare un livello di produzione piu' modesto: l'effetto della dipendenza e' il rapporto intercorrente fra i bisogni ed il processo di produzione destinato a soddisfarli.
I bisogni, secondo Keynes, possono essere assoluti o relativi: i primi sono bisogni di sopravvivenza, possono essere soddisfatti e per essi il problema economico puo' essere risolto; i secondi, invece, sono insaziabili: piu' elevato e' il livello generale, piu' essi sono intensi. Ne deriva che i bisogni dell'uomo non cessano di essere urgenti; la capacita' di produzione dipende dalla capacita' di persuasione.

4.
Gli investimenti per l'istruzione e la ricerca scientifica costituiscono una economia esterna: hanno una utilita' generale per tutte le imprese, la mentalita' convenzionale e' legata al fatto che un secolo fa questi investimenti non erano intimamente connessi alla produzione. Lo stato impiega capitali in attivita' di ricerca sostanzialmente per interessi militari: la ricerca di base e le sue applicazioni riguardano percio' aviazione, esplorazione spaziale, energia nucleare, comunicazioni via satellite, calcolatori elettronici, ecc.
L'istruzione e' un'arma a doppio taglio; la stimolazione della domanda con la pubblicita' e l'emulazione e' decrescente al crescere dell'istruzione, mentre e' crescente la stimolazione di desideri piu' esoterici: musica, arti figurative, interessi scientifici e letterari, in parte anche i viaggi.
La felicita' umana dipende dalla produzione efficiente e dalla inefficiente creazione di bisogni.

5.
L'equilibrio sociale consiste nel rapporto soddisfacente fra beni e servizi prodotti dall'economia privata e dallo stato. Non si puo' affermare che la soddisfazione che una comunita' ricava dall'incremento marginale delle risorse destinate a scopi pubblici sia uguale alla soddisfazione ottenuta dall'incremento marginale delle risorse destinate ad usi privati, perche' si tratta di valori incommensurabili: in primo luogo, gli individui interessati sono diversi; inoltre, si paragona la soddisfazione di bisogni artificiosamente stimolati con la soddisfazione di bisogni che non lo sono.
Cause di squilibrio sociale sono:
- l'insufficienza dei servizi pubblici;
- l'ineguaglianza;
- l'inflazione.
Gli individui poveri sono individui il cui reddito e' inferiore a quello della comunita', anche se e' sufficiente a farli sopravvivere; la poverta' puo' essere individualizzata (deficienze dei singoli individui per inabilitazioni, alcolismo, ignoranza, procreazione incontrollata, ecc.), o zonale (nella zona sono quasi tutti poveri per ostacoli ambientali, discriminazione razziale, insufficienza di scuole, disintegrazione della vita familiare, ecc.). Per i redditi fissi la poverta' e' poi piu' grave nelle citta' che nelle campagne. La sua riduzione dipende da:
- assegnazione di fonti elementari di reddito;
- istruzione ed assistenza ai ragazzi delle famiglie povere;
- edilizia abbondante;
- trasporti efficienti, comodi ed economici;
- assistenza sanitaria;
- miglioramenti ambientali.
La societa' opulenta deve garantire a chi ne ha bisogno un reddito minimo per una vita comoda e dignitosa.

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