Scheda bibliografica:

Erich Fromm
LA DISOBBEDIENZA E ALTRI SAGGI

(1981/ed. Mondadori, Milano 1982)


1.
La storia umana e' iniziata e si e' evoluta con atti di disobbedienza (miti di Adamo ed Eva e di Prometeo, pag.12). La disobbedienza puo' essere un atto contro (ribellione) o per qualcosa (affermazione della ragione, pag.49).
Liberta' e disobbedienza sono inseparabili, non si puo' proclamare la liberta' e insieme bandire la disobbedienza (pag.17).
Fromm distingue l'obbedienza eteronoma (sottomissione, che puo' essere verso un'autorita' razionale oppure irrazionale) dall'obbedienza autonoma (alla propria coscienza, che anch'essa puo' essere umanistica oppure autoritaria, pag.14).
Il carattere sociale fa si' che la persona voglia fare cio' che deve fare, e' energia psichica utile al funzionamento di una data societa' perche' crea soddisfazione rispetto alle condizioni che impone, ed e' l'intermediaria fra la base economica e gli ideali prevalenti in quella societa' (pag.28; i genitori sono agenti della societa', pag.26).

2.
La minaccia dell'ostracismo (del totale isolamento) e' piu' efficace della stessa minaccia di morte (pag.38), l'uomo e' infatti l'unico animale che puo' amare la morte e l'unico che puo' annoiarsi (pagg.59 e 85); e' anche l'unico animale che si sente minacciato da pericoli futuri oltre che immediati, pericoli che possono colpire non solo interessi vitali ma anche simboli e valori (pag.161).
L'essenza dell'uomo non e' una sostanza ma una contraddizione (essere nella natura eppure trascenderla, pag.39); e' malleabile (pag.29) e non vi e' una sua spinta innata al progresso (pag.40).

3.
I principi fondamentali dell'umanesimo come concezione globale dell'uomo sono l'unicita' della nostra specie (tutto cio' che e' umano e' in ciascuno di noi), l'importanza della dignita' umana, la capacita' di autoperfezionamento ed autosviluppo dell'uomo, la ragione, l'obiettivita' e la pace (pag.61).
Tutti noi abbiamo tutte le possibilita' dentro di noi (buone e cattive), e per questo e' possibile comprenderci (e capire anche il nostro inconscio, pag.65).
L'umanesimo si sviluppa come reazione a minacce contro l'uomo (pag.67).

4.
La concezione umanistica di Marx e' descritta a pag.32 (ottimizzare il consumo anziche' massimizzarlo), la "mano invisibile" e' pericolosa (come per Freud ed al contrario di Smith, pag.37).
Il socialismo e' stato invece inteso erroneamente come movimento economico (nazionalizzazione dei mezzi di produzione, pag.91). Ma il principio supremo del socialismo e' che "l'uomo ha la precedenza sulle cose, la vita sulla proprieta', e quindi il lavoro sul capitale; che il potere consegue alla creazione, e non al possesso; che gli uomini non devono essere governati dalle circostanze, ma al contrario le circostanze dagli uomini" (pag.96).
Per il socialismo umanistico:
A) la pace non puo' essere solo assenza di guerra (che e' la sua definizione negativa), ma deve essere in positivo collaborazione fra gli uomini (pag.96; stato di armonia, pag.151; argomenti a favore del disarmo anche unilaterale sono a pag.129 e seguenti); i sistemi sociali ed economici infatti, per Fromm, sono insiemi di rapporti umani (pag.95) e le strategie della pace impongono la lotta contro gli idoli, il riconoscimento di interessi reciproci, la mobilitazione collettiva (pagg.166-169).
B) la liberta' e' liberta' da paura, bisogno, oppressione, violenza ma anche liberta' di partecipare e sviluppare il proprio potenziale umano (pag.97).
C) occorre arrivare all'abolizione della sovranita' nazionale (comunita' di nazioni, pag.103).
D) la democrazia e' politica (partecipazione informata ai processi decisionali) ma anche industriale.
Per realizzare il socialismo umanistico, secondo Fromm, occorre pero' individuare obiettivi intermedi da raggiungere, nei quali un certo grado di pianificazione e di Stato puo' servire per raggiungere la meta finale, che e' caratterizzata invece da cooperazione e Stato-minimo (pag.99). Fromm auspica anche la costituzione di assemblee cittadine e la decentralizzazione (pag.102); evidenzia anche, a pagg.80-81, come la burocrazia possa trasformare la democrazia in rituale e distingue i profeti (che enunciano idee originali) dai sacerdoti (che utilizzano idee altrui, pag.43).

5.
La felicita', secondo l'Autore, non puo' essere definita in un solo modo, ma non puo' neppure essere la possibilita' di fare quello che si vuole (etiche autoritarie contro etica del laissez-faire, pag.70).
L'autorita' irrazionale (forza, suggestione) non va sostituita col laissez-faire ma con autorita' razionali (basate sulla competenza, pag.104).
Nell'arte, il socialismo si propone di giungere ad eliminare la distinzione fra chi la produce e chi la consuma (pag.104).
Il socialismo non e' semplicemente atti di riforma, non e' solo un programma economico, sociale, politico ma e' un programma umano mosso "dall'aspirazione ideale a una societa' migliore dell'attuale" e che pero' sia fondata su potenzialita' concrete (pag.112).
Le considerazioni dell'Autore sul reddito minimo garantito sono a pagg.115 e seg.; Fromm evidenzia anche la necessita' di limitare la pubblicita', di produrre maggiori servizi pubblici (pag.122,nota) e di introdurre la gratuita' di consumo per certi prodotti (pane, latte, verdure, pag.124).

Erich Fromm

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