Scheda bibliografica:

Erich Fromm
DALLA PARTE DELL'UOMO.
Indagine sulla psicologia della morale

(1947/ed. Astrolabio, Roma 1971)


1.
I pensatori morali in passato erano filosofi e psicologi; solo in epoca recente si e' determinata una frattura fra psicologia, etica, sociologia, economia: ma l'homo psychologicus e' tanto irrealistico quanto lo e' l'homo oeconomicus (pagg.10-16).
L'Autore distingue l'etica autoritaria (cio' che e' buono e cio' che e' cattivo viene indicato da un'autorita') dall'etica umanistica, in cui l'individuo e' sia l'oggetto che la fonte delle norme (pag.17):

ETICA AUTORITARIA

ETICA UMANISTICA

autorita' irrazionale (fondata sull'imposizione, pag.18)

autorita' razionale (fondata sulla competenza)

disuguaglianza fra autorita' e soggetto
(l'autorita' trascende l'individuo)

uguaglianza fra autorita' e soggetto (e' l'individuo che puo' conoscere cio' che e' bene o male)

interessi dell'autorita', individui come mezzi di un fine

interessi dei soggetti, individui come fini in se':
l'unico criterio di valore etico e' il benessere umano
(etica antropocentrica pag.20)

etica assoluta (pag.177)

etica universale

senso di colpa, dipendenza, timore irrazionale della morte, razionalizzazioni, pensieri su sentimenti
(pseudo-piacere e pseudo-dolore, pag.139)

capacita' di ascoltare
e di essere soli con se stessi (pag.124)



2.
Vivere e' un'arte in cui l'uomo e' insieme l'oggetto e l'artista: "l'etica umanistica e' la scienza applicata dell' 'arte di vivere' fondata sulla 'scienza dell'uomo' teorica" (pag.24); primo dovere e' vivere (concezione dinamica: il bene e' lo sviluppo delle potenzialita' umane, pag.25).
Esiste una natura umana che rende l'uomo malleabile solo in parte (pag.27), l'etica e' pertanto psicologia applicata (pag.29) e il suo oggetto di studio e' il carattere (pag.34): ma mentre le differenze caratteriali sono il problema dell'etica, precisa l'Autore, le differenze di temperamento non hanno alcuna rilevanza (pag.46).
L'uomo e' un'anomalia dell'esistenza animale, ma la sua debolezza biologica (carenza di istinti) e' alla base della sua forza (consapevolezza di se', immaginazione, ragione, concezione del passato e del futuro e della morte, pag.39); la sua esistenza e' dicotomica: e' parte della natura eppure la trascende (condizione di squilibrio), e' l'unico animale che puo' annoiarsi e la cui esistenza diventa un problema (pag.40).
Fromm individua alcune dicotomie esistenziali, contraddizioni che sono radicate nella stessa esistenza umana:

VITA, sviluppo delle proprie potenzialita'

MORTE, impotenza

gioie (felicita', pag.144)

depressione, piacere irrazionale, nevrosi, adattamento

amore produttivo (sollecitudine, responsabilita'/risposta, rispetto, conoscenza, obiettivita', pagg.80-85)

pregiudizio, capriccio (pag.85);
pigrizia, attivita' coatta (pag.86)

ritmo attivita'-riposo (pag.86)

inattivita' o iperattivita'

dubbio razionale, fede razionale (pagg.155-156)

dubbio irrazionale (indifferenza, pag.151),
fede irrazionale (sottomissione emotiva)


Alle dicotomie esistenziali si aggiungono poi le contraddizioni storiche; solo queste ultime possono essere risolte e non vanno confuse con le prime: il progresso e' reazione alle contraddizioni storiche mediante azione (le ideologie invece negano le contraddizioni storiche, pag.42).
Secondo l'Autore, mentre il problema della produzione nelle societa' moderne e' virtualmente risolto, rimane il problema della "organizzazione della vita sociale" (pag.110). I mezzi sono divenuti indipendenti dai fini e li hanno sostituiti (pag.147).
Tutte le conquiste umane nascono da condizioni di abbondanza (pag.142).

3.
L'Autore distingue il carattere sociale (comune a piu' individui in una certa cultura) dal carattere individuale (differenze fra individui nella stessa cultura, pag.53).
La volonta' dell'individuo e' l'espressione del suo carattere (pag.173).
Sono tipi di caratteri:
- orientamenti non produttivi (pagg.54-68 e 89)
a) orientamento ricettivo (relazione masochistica);
b) orientamento 'appropriativo' (relazione sadica);
c) orientamento 'tesaurizzante';
d) orientamento mercantile (individuo come merce);
- orientamento produttivo (del carattere, precisa Fromm, e non del successo dell'individuo: pag.72).
L'attuazione delle potenzialita' umane e' sempre parziale: "l'uomo muore sempre prima di essere pienamente nato" (pag.74).

4.
Esistere potenzialmente, precisa Fromm, vuol dire che l'esistenza futura "e' preparata nel presente" (pag.163), e distingue la potenzialita' primaria da quella secondaria che si manifesta se la prima non riesce a trovare le condizioni adatte: la distruttivita' e' una potenzialita' secondaria dell'uomo, il male e' assenza del bene ed e' "il risultato del fallimento nel realizzare la vita" (pag.164). La nevrosi e' sintomo di conflitto morale; l'adattamento pero' non significa riuscita morale (pag.9).
La caratterizzazione morale di una persona va fatta in termini di orientamento dominante (pag.90); ciascun orientamento non produttivo ha poi si' aspetti negativi, ma anche positivi (pagg.91-92). Le variazioni possibili sulla personalita' sono pertanto infinite, ed includono i diversi orientamenti del carattere, temperamenti e doti (pag.93).
L'esperienza della gioia e' stimolo e risultato della vita produttiva (pag.172). Soddisfazione, gratificazione, piacere non hanno significato etico, lo hanno invece la felicita' intesa come gioia e il piacere irrazionale (pag.145).
L'infanzia e' fondamentale per la nostra capacita' di distinguere bene e male, dove la motivazione diventa il bisogno di approvazione ("il bambino 'buono' puo' essere spaventato e insicuro", pag.19).

Erich Fromm

Schede bibliografiche

Menu' principale