1.
Nel corso del libro Bobbio distingue l'azione politica, il linguaggio politico, le strategie politiche, le visioni della politica:
- l'azione politica e' finalizzata alla formazione di decisioni
collettivamente vincolanti (pag.12);
- il linguaggio politico, al contrario, e' fatto in gran parte da parole tratte dal linguaggio
comune ed e' poco rigoroso dal punto di vista descrittivo (pag.61);
- per quanto riguarda le strategie politiche, il contrasto rispetto al metodo permette di distinguerne la radicalizzazione (estremismo contro moderatismo, pag.28): metodo antidemocratico e catastrofico nell'un caso (estremismo di destra e di sinistra), metodo democratico, gradualistico, evoluzionistico nell'altro caso (moderatismo di destra e di sinistra);
- le visioni della politica danno origine a concetti spaziali, ad una topologia politica
(pag.66).
Il significato o uso dei termini politici puo' essere assiologico o storico (pag.3), quest'ultimo ulteriormente distinguibile in uso descrittivo ed uso valutativo.
2.
Le principali visioni della politica sono: La visione diadica o assiale o del Terzo escluso (pagg.7-8); il valore descrittivo degli opposti termini politici puo' essere forte
(es. progressisti o conservatori) o debole (es. bianchi o neri, pag.67).
Il modo di pensare per diadi e' molto diffuso: societa'-comunita',
mercato-piano, privato-pubblico, destra-sinistra, trascendenza-immanenza (pag.4).
La visione triadica puo' a sua volta distinguersi come:
- visione triadica del Terzo incluso (ne' ne'); i due termini stanno fra loro in rapporto di "aut aut" e si dicono
contraddittori (il centro si definisce ne' destra ne' sinistra, pag.8).
- visione triadica del Terzo includente (et et): socialismo liberale o liberal-socialismo (pag.11)
- visione triadica complementare, tale e' il caso dei movimenti
"trasversali", i cui temi possono essere di tutti i partiti (es.
l'ecologia, pag.13).
Il sistema elettorale proporzionale da' origine nei fatti ad una multiade (pag.9);
Infine, l'immagine della sfera e' quella che meglio si addice ai regimi
totalitari (pag.68).
3.
La visione diadica della politica puo' essere descritta con metafore temporali (innovatori contro conservatori, progressisti contro tradizionalisti), ovvero con metafore spaziali, a loro volta distinguibili in:
un universo verticale, che rappresenta il rapporto governanti-governati, a sua volta descrivibile con le dimensioni alto-basso (Camera alta e Camera bassa, alto clero e basso clero) e superficiale-profondo (governo visibile, governo invisibile);
un universo orizzontale, che rappresenta il rapporto dei governanti (o
dei governati) fra di loro (pag.46); a sua volta, l'universo orizzontale puo' essere descritto con le dimensioni spaziali seguenti:
- destre-sinistre (ideologie, programmi contrapposti, pag.5).
- avanti-dietro (principe o partito-avanguardia, seguaci);
- vicino-lontano, il centro-sinistra e' vicino al centro ma lontano dalla
destra, ecc. (pag.40);
- Nord-Sud, che e' la grande antitesi a livello planetario (pag.41);
4.
Destra e sinistra sono termini antitetici, reciprocamente esclusivi, congiuntamente
esaustivi (pag.3).
La sinistra (anzi, le sinistre, pag.19) e' un concetto caratterizzato da relativita' storica
(pag.55); il liberalismo "e' di destra e di sinistra secondo i contesti" (pag.57).
Tratti caratteristici delle sinistre sono i concetti di:
EMANCIPAZIONE, da contrapporre (pag.53) alla TRADIZIONE, tipico valore positivo delle destre.
EGUAGLIANZA: l'eguaglianza di cui parla la sinistra e' quasi sempre un'eguaglianza 'secundum quid', secondo il lavoro o secondo il bisogno, non e' mai un'eguaglianza assoluta" (pag.63). L'egualitarismo delle sinistre si contrappone all'inegualitarismo liberale o all'inegualitarismo autoritario delle destre (pagg.60-61).
DIVERSITA': la piu' grande rivoluzione egualitaria dei nostri tempi e' quella femminile ed e' stata fatta invocando la diversita' (pag.64).
ARTIFICIALISMO: l'uomo e' ritenuto capace di correggere tanto la natura matrigna che la societa'
matrigna; scrive l'Autore: "l'artificialismo della sinistra non si arrende neppure di fronte alle palesi diseguaglianze naturali, a quelle che non possono essere attribuite alla societa': si pensi alla liberazione dei matti dal manicomio" (pag.75).