Quello che segue è un elenco parziale di libri e testi che ritengo di segnalare alla lettura e che
mi propongo di integrare via via con altri titoli, evidenziando per ciascuno i concetti secondo me piu' rilevanti. Altri riferimenti sono presenti nelle schede bibliografiche in questo stesso sito.
1.
Bertrand Russell (Storia della Filosofia Occidentale, cit.) sottolinea come, in origine, le scienze della natura fossero legate a false convinzioni (astrologia, alchimia); fu Pitagora a stabilire la superiorita' della matematica rispetto al mondo sensibile, e quindi la priorita' del pensiero astratto sul senso e sull'osservazione (deduzione contro induzione, pagg.65 e 70). La deduzione, osserva Russell, parte da qualcosa di non provato, di non dimostrabile: le leggi e la teologia sono esempi di ragionamenti deduttivi (pagg.276-277). L'etica contemplativa e la combinazione di matematica e teologia influenzarono la filosofia religiosa occidentale fino all'eta' moderna (pag.68).
Quasi tutte le questioni filosofiche moderne furono pensate dai greci nel VI secolo A.C. (pagg.69, 151-161); l'imperialismo di Pericle creo' le condizioni di benessere che permisero lo sviluppo della filosofia (pag.198).
La dottrina di Protagora (l'uomo e' la misura di tutte le cose, pag.119) e' scettica, in quanto gli uomini differiscono fra loro e, quindi, non vi puo' essere una realta' oggettiva; alla dottrina dell'eterno fluire di Eraclito scienza e filosofia hanno tentato sempre di contrapporre qualcosa di permanente, senza riuscirvi (pagg.80, 81, 176; similitudine della caverna, pag.182). A partire da Platone, i filosofi sviluppano il loro ragionamento sapendo gia' prima a quale conclusione arriveranno (pag.121); inoltre, per Platone il corpo e' cattivo sia perche' ci deforma la visione della realta', sia perche' e' fonte di desideri e quindi di distrazioni (pag.197).
"Natura" per Aristotele era il fine di una cosa, il suo sviluppo (teoria teleologica), la sua forma piuttosto che la sua materia (pag.283): i progressi teorici dell'epoca moderna sono stati in opposizione alle teorie aristoteliche (pag.280; Copernico, Keplero, Galileo, pag.286).
Dopo la Riforma, il rifiuto dei frequenti conflitti teologici servi' a sviluppare la cultura secolare e la scienza (pag.689), basata su osservazioni e ipotesi e non piu' su dogmi e sull'autorita' (pagg.690, 693). La scienza muto' profondamente il ruolo dell'uomo nell'universo e il concetto aristotelico di scopo fu "estromesso dal procedimento scientifico" (pag.706); il protestantesimo, il liberalismo, Cartesio misero fine al dominio di dogmi, leggi, tradizioni nel pensiero dei filosofi (pag.784). Molti problemi metafisici della storia della filosofia sono stati risolti da metodi scientifici: spazio, tempo, materia (pag.1106).
2.
La scienza, osserva Antonino Zichichi (Perche' io credo in Colui che ha fatto il mondo) inizia quattrocento anni fa con Galilei, la cui umilta' intellettuale e fede cristiana lo porto' a studiare gli oggetti volgari per cercarvi "le impronte di Colui che ha fatto il mondo" (pag.197).
Galilei studiava gli oggetti volgari: la scienza studia dettagli, tanti dettagli che hanno reso possibile la vita sulla Terra e l'uomo. Ecco alcuni esempi di dettagli:
- la vita potenziale del protone e' di gran lunga superiore a quella dell'universo (pag.202);
- le forze elettromagnetiche hanno proprieta' abeliane (la materia si puo' rompere) mentre i quark hanno proprieta' non-abeliane (sono fortemente compatti, pag.62);
- tutte le velocita' costanti sono equivalenti (pag.206).
L'Autore distingue le Leggi Fondamentali della Natura dai dettagli, che ne sono conseguenze: "potremmo immaginare di togliere un satellite del Sole, non di alterare una Legge Fondamentale della Natura" (pag.31).
La credibilita' scientifica si fonda sulla riproducibilita' delle prove, sempre migliorabile: ogni rivoluzione scientifica e' costruzione, il passato viene integrato, migliorato (pag.44): la ricerca scientifica e' come la scalata di una montagna, l'orizzonte si allarga e il numero dei problemi insoluti aumenta; il Grande Disegno non potra' mai essere totalmente decifrato (pag.162), ma l'aspirazione umana a voler capire e' cio' che distingue l'uomo dagli altri viventi.
L'esperimento irripetibile, sottolinea l'Autore, "non fa parte della Scienza" (pag.86), la quale accetta i dogmi nel Trascendente ma li respinge nell'Immanente (pag.45).
L'Immanente ha tre esistenze: il cosmo (il piu' semplice da capire), la vita, la coscienza (pag.131). L'Autore distingue percio' tre livelli di esistenza: l'universo senza vita, la vita, la coscienza; e' il terzo livello che si collega al Trascendente (pag.227; si legga la bellissima descrizione di Sandro Pertini come uomo di fede che l'Autore fa a pag.176 del libro).
Zichichi distingue tre livelli di sicurezza scientifica (pag.87):
1) il controllo completo sugli esperimenti;
2) un fenomeno si puo' solo osservare e la sicurezza scientifica dipende dal numero dei casi osservati;
3) un fenomeno accade solo una volta (big bang) e se ne possono studiare soltanto le conseguenze.
Le anomalie celesti terrorizzavano i nostri antenati (pag.104), l'astrologia e' pero' scientificamente infondata (pag.100 e pag.109).
La scienza, osserva Zichichi, e' totalmente contro il razzismo, esalta il lavoro di ricerca di ogni singolo individuo e lo stimola a nuove conquiste; il nepotismo accademico non ha nulla di scientifico, produce effetti marginali che secondo l'Autore durano una generazione al massimo (pag.40).