Scheda bibliografica:

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LIBRI CLASSICI

Quello che segue è un elenco parziale di libri e testi che ritengo di segnalare alla lettura e che mi propongo di integrare via via con altri titoli, evidenziando per ciascuno i concetti secondo me piu' rilevanti. Altri riferimenti sono presenti nelle schede bibliografiche in questo stesso sito.


1.
Secondo Aristotele (La Politica), la comunita' (polis) nasce per la sopravvivenza e poi si sviluppa in modo naturale in vista del vivere bene (pagg.47 e seguenti); la polis e' una comunita' autarchica (pag.83 e 103) e non e' solo una comunita' di luogo perche' e' fondata sull'amicizia (pagg.95-119).
L'uomo e' un animale politico in quanto e' un costruttore di poleis (pag. 50 e 92); la polis e' un tutto, e' una comunita' di valori, e' il tutto anteriore sia all'individuo che alla famiglia, che ne sono parti (pagg.51-52; il ragionamento aristotelico e' spesso viziato da paragoni con l'organismo umano, pagg.56-71-104).
La natura umana e' ambivalente: quando e' nel giusto, l'uomo e' il migliore degli animali, ma puo' diventare il peggiore di tutti (pag.52); tre sono i fattori della virtu': natura, abitudine, ragione (pagg.175-176). Non esiste in generale un retto agire, le virtu' vanno enumerate (pag.72); l'amare piu' del necessario e' sbagliato (egoismo, eccesso di amore per i beni).
L'uso di un bene puo' essere conforme alla sua natura (economica) o puo' consistere nello scambio con un altro bene (crematistica, pag.65 e seguenti): quando il fine dello scambio e' la moneta, non vi e' piu' limite all'attivita' di scambio; Aristotele distingue la crematistica economica (necessaria, limitata, avente per scopo i beni) dalla crematistica commerciale (non naturale, illimitata, avente per scopo la moneta e percio' l'accumulazione di ricchezza ed anche l'usura). Aristotele ipotizza anche proprieta' private di uso comune (pag.76).
La polis e' composta da famiglie, alla cui base vi sono tre rapporti: padronale o dispotico (signore e schiavo), coniugale (marito e moglie), padre-figli; la schiavitu' esiste per violenza (pag.53), ma secondo Aristotele e' utile e percio' e' nella natura delle cose che vi siano liberi e schiavi (pagg.56-57), come pure che vi sia chi comanda e chi obbedisce (pag.71). L'autorita' verso uomini liberi e' politica, l'autorita' verso schiavi e' dispotica (pag.60).
La costituzione (politeia) di una polis e' la sua organizzazione, l'ordinamento delle cariche e delle autorita', che varia da polis a polis (pagg.85 e seguenti, pag.100): la migliore costituzione per una polis puo' infatti non coincidere con quella ideale (costituzione possibile, pag.99).
Sono cittadini della polis tutti coloro che sono liberi da ogni occupazione necessaria (pagg.91-110); la loro virtu' e' saper sia obbedire che comandare (pag.89). Il governo di uno, pochi o molti puo' essere esercitato per il vantaggio comune (monarchia, aristocrazia, politeia, pagg.92 e seg., pagg.112 e seg., pag.116), o per il vantaggio personale: la tirannide persegue l'interesse dei monarchi, l'oligarchia quello dei ricchi, la democrazia quello dei poveri, ed e' accidentale il fatto che l'autorita' sia nelle mani di uno, di pochi o di molti (pagg.92-94); inoltre, vi sono molte forme di governo (molte forme di oligarchia e di democrazia, pag.100, pagg.106 e seguenti).
Elementi fondanti della costituzione sono liberta', ricchezza, virtu' (pag.114); dalla costituzione derivano le leggi, che devono governare su tutto, mentre i magistrati decidono solo sui casi particolari (pagg.100-108-127 e seguenti). La misura sta in mezzo (giusto mezzo, pagg.118-119 e seguenti); il governo non deve andare ne' ai troppo ricchi ne' ai troppo poveri, le rivoluzioni sono provocate dalla ricerca di uguaglianza (pagg.138 e seguenti).

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