Un gesto apparentemente innocuo e normale. Accendere la
sigaretta. Ma in realtà è come se si azionasse un pericoloso ordigno, dannoso
alla nostra salute e anche a quella degli altri. Per combattere il fumo il
ministero della Salute ha promosso una campagna di informazione su radio e tv
nazionali. Obiettivo, dissuadere dal fumo e comunicare che smettere per non
ricominciare è un'impresa possibile.
Il primo passo per dire no al fumo è "rinforzare" il proprio senso di
autoefficacia. Ecco alcuni consigli:
poniti, giorno per giomo, piccoli obiettivi raggiungibili (ad es. proponiti di
togliere 2 sigarette al giorno oppure rimanda di 5 minuti ogni sigaretta che
desideri fumare, ecc.)
pensa positivo: "posso smettere, le mie motivazioni sono forti, posso farcela".
Ricorda ogni giorno a te stesso i vantaggi che otterrai se smetterai di fumare:
avrai più fiato, manterrai la pelle giovane e senza rughe, il tuo alito sarà più
fresco, avrai più denaro a disposizione e una prospettiva di vita migliore e più
lunga, ecc.
riconosci, di volta in volta, i passi che fai e festeggiali (ad es. comunica ad
un amico le sigarette in meno che hai fumato, congratulati con te stesso per i
tuoi successi, ecc.) di fronte a un ostacolo, non rinunciare MAI, anzi,
pianifica come puoi superarlo la prossima volta (ad es. se fatichi a non fumare
dopo il caffe, riduci il numero di caffe giomalieri oppure sostituiscili con una
bella spremuta di agrumi).
Un italiano su quattro. Sono circa 12 milioni, secondo l'Istat, i fumatori in
Italia nel 2000. E recenti stime, sulla base di indagini campionarie effettuate
dalla Doxa tra marzo e aprile 2002, basate su 3.238 interviste personali ad un
campione rappresentativo della popolazione italiana adulta, portano i fumatori
al 26,6 per cento della popolazione, di cui il 31,1 per cento uomini e il 22,3
per cento donne.
Secondo la Doxa gli amanti delle sigarette sono comunque in calo rispetto al
2001. L'11,5 per cento fuma meno di 15 sigarette al giorno, il 12,3 per cento ne
accende 15-24 e gli incalliti che fumano più di 25 bionde al giorno sono il 2,6
per cento. L’esercito degli ex, di contro, aumenta considerevolmente: si è
liberato dal vizio il 15,2 per cento degli italiani. Il 58,3, invece, non ha mai
fumato nella sua vita. Preoccupante il trend in crescita tra gli adolescenti,
tra i 14 e i 16 anni. I maschi fumatori risultano aumentati del 33 per cento, le
femmine del 69,7.
Nel mondo 1,1 miliardi di persone hanno il vizio del fumo, di cui 229 milioni in
Europa. Ogni anno muoiono 4,9 milioni di persone.
Il fumo attivo rimane, infatti, la principale causa prevenibile di morbosità e
mortalità nel nostro Paese, come in tutto il mondo occidentale. Al fumo di
tabacco sono attribuibili 85.000 morti all'anno di cui il 25 per cento in un'età
compresa tra i 35 e i 65 anni. Per quanto riguarda il fumo passivo, si stimano
2800 morti nel 1999.
Per quanto riguarda i costi ospedalieri, infine, nel '99 sono stati spesi 5
miliardi di euro con un'incidenza sulla spesa sanitaria dell'8,3 per cento, pari
allo 0,4 per cento del Pil. In dettaglio, 1.896.389 ricoveri, con uno costo
medio di 2.560 euro, e 12.785.965 giornate di degenza.
(Fonti Istat e Doxa)