Leonardo da Vinci - La Gioconda

           

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Il secolo del Rinascimento si chiude con l'opera di Leonardo da Vinci,il genio che percorse sentieri nuovi non solo nell'arte,ma anche nelle scienze naturali,nella medicina e nell'ingegneria. Figura particolare nel panorama artistico del tempo,Leonardo considerò la pittura uno strumento per indagare il mondo complesso dei fenomeni naturali. Il suo interesse ad osservare e a rappresentare la realtà al fine di conoscerla,e quindi la sua mentalità di sperimentatore,aprirono nuovi orizzonti alla scienza. Se si escludono i disegni e i testi trascritti su oltre 4000 pagine,la produzione artistica di Leonardo comprese soltanto una decina di opere,che nonostante il loro numero limitato,esercitano un'influenza grandissima su tutta l'arte dei secoli successivi. Gli elementi essenziali del suo stile personalissimo sono la prospettiva aerea e il colore sfumato. Con la prima Leonardo rende la distanza spaziale,rappresentando sempre più indistinti i contorni delle figure man mano che ci si allontana dal primo piano. Con il colore sfumato invece dà maggiore risalto alla prospettiva aerea ed esprime l'aspetto mutevole della realtà che,non può essere raffigurata in immagini ben definite.

La Gioconda è sicuramente l'opera più famosa di Leonardo. In essa sono ben visibili sia la prospettiva aerea,che fa apparire il paesaggio come avvolto in un finissimo velo di nebbia,sia il colore sfumato della figura,che sembra dissolversi nella luce e nell'area divenendo un tutt'uno col paesaggio dello sfondo. E'  sempre l'interesse per l'aspetto mutevole della realtà che spinge Leonardo a rappresentare un volto con un'espressione non ben definita. Ad ogni nostro sguardo la figura sembra infatti subire qualche mutamento rispetto allo sguardo precedente. Quest'effetto,così suggestivo e sorprendente,è frutto di abilissimi accorgimenti usati dall'artista. Il primo consiste nel lasciare indefiniti,con lo sfumato,i punti del volto sui quali generalmente si precisa l'espressione,cioè gli angoli della bocca e degli occhi,cosicché l'osservatore può immaginare la presenza di più espressioni. Il secondo consiste nel non aver composto il volto con due metà perfettamente identiche tra loro:infatti se provi a coprire una alla volta la metà destra e quella sinistra,l'espressione della figura ti sembrerà diversa. Inoltre le due metà si incontrano con la linea dell'orizzonte ad altezze diverse,cosicché concentrandoci su una metà abbiamo l'impressione che la figura sia più alta di quando ci concentriamo sull'altra metà.