1
-I Comuni hanno bisogno di una provincia migliore per crescere nella
propria eccellenza e autonomia. Una provincia europea.
Noi
pensiamo alla Provincia di Parma, alle sue differenze morfologiche, alle
diverse prospettive produttive, alle diverse vocazioni ambientali, come ad
un insieme di Comuni e di aree omogenee, ove ogni comunità possa essere
protagonista nello sviluppo della propria tradizione ed eccellenza.
L’Ente
Provincia, può contribuire significativamente al processo di profondo
rinnovamento culturale che l’Europa sta vivendo, nei rapporti fra
diverse Istituzioni pubbliche e fra le stesse Istituzioni e i soggetti
privati. E’ un processo che mira ad avvicinare le regioni d’Europa,
attraverso le politiche comunitarie di azioni di sostegno alle attività
produttive, ai servizi sociali e alla persona, alle reti infrastrutturali,
alla formazione e alla cultura; azioni per la cui concreta concertazione e
pianificazione le province svolgono il loro ruolo istituzionale. Noi
favoriremo l’accesso ai “fondi comunitari” ovvero a tutte quelle
risorse che, anche se con meccanismi diversi di gestione, vengono messe a
disposizione dall’Unione Europea. La “nostra” provincia fornirà
supporto, assistenza e informazione ai Comuni, per accrescere la capacità
degli enti locali e far diventare l’accesso ai fondi europei un percorso
normale e non straordinario.
Il
decentramento dei poteri e delle competenze verso le amministrazioni
locali è stato accelerato da un nuovo quadro normativo statale e
regionale, che offre una molteplicità di figure consortili e associative
per gestire più efficientemente grandi progetti e competenze
amministrative. Il mutato quadro normativo e le grandi opportunità come
la conquistata posizione di attenzione e di rilievo dell’Authority
alimentare europea, ci spingono ad individuare nuove forme per migliorare
il rispetto delle autonomie locali e il coordinamento amministrativo.
L’attuale
governo della Provincia ha espresso in ciò eccellentemente la propria
mediocrità progettuale, nel non affrontare, in termini innovativi, la
concertazione del territorio, in particolare quello della dimensione reale
della città, impegnandosi invece nella forzatura politica della realtà
consortile “Terre Verdiane”.
2
- Riprogettare le infrastrutture, migliorare la viabilità e i trasporti.
Strade
obsolete per comunicazioni inadeguate: sono il frutto di decenni di
operosa attività di ripristino, di raro velata da qualche colpo di
creatività. Il sistema viario provinciale non risponde più alle esigenze
del nostro sviluppo e dal dopoguerra ad oggi non si ha memoria di
realizzazioni veramente innovative della viabilità ordinaria.
Soffrono
tutte le aree, ma in particolare si sottolinea come la via Emilia ancora
oggi rappresenti l’unico asse viario est-ovest. Non è penalizzata solo
l’area Pedemontana, ma anche quella a nord, che sostiene fra l’altro
il traffico pesante delle escavazioni del Po ancora su percorsi comunali,
mentre la viabilità delle nostre valli richiede tempi ciclistici.
Riqualificheremo e mettermo in sicurezza le tratte delle ex strade
statali, come l’Asolana, la Massese- la Cisa. Miglioreremo i
collegamenti, intervallivi, che permettono di mettere in rete i servizi
disponibili nei diversi comuni della montagna.
Anche
sulla base dei nuovi progetti di linee metropolitane del capoluogo, e sul
complesso rinnovamento del sistema ferroviario in atto, il nostro governo
si confronterà con le amministrazioni locali per le connessioni di
interscambio bus/treno/metropolitana, tenendo presente che:
- il nuovo percorso della linea di Alta Velocità libererà tratte delle
attuali ferrovie;
- verrà raddoppiata la linea Pontremolese;
- la realizzazione della variante di Sorvolo, corridoio della
Tirreno-Brennero;
permetteranno collegamenti locali e/o metropolitani verso
Castelguelfo-Fidenza, Salsomaggiore, Collecchio, Fornovo, Sorbolo, Colorno…
in un quadro che offre molteplici alternative.
Intendiamo
potenziare le Stazioni e le aree di interscambio, facilitando con servizi
adeguati (parcheggi, bar, rivendite giornali, internet-point ecc.) l’uso
del sistema di trasporto pubblico, raggiungibile non solo con l’auto
privata ma anche con servizi navetta dalle frazioni dei Comuni.
Anche
il trasporto con i bus fra i Comuni della Provincia e da/per il capoluogo,
dovrebbe essere ripensato per garantire una maggiore accessibilità a
questi punti di interscambio modale, sino all’istituzione di nuove linee
navetta verso i parcheggi scambiatori dislocati intorno alla città. Il
trasporto seguirà le direttrici del nostro sviluppo, che prevederà anche
lo studio degli insediamenti in funzione della mobilità interponendosi in
aree esterne al capoluogo.
L’esperienza
positiva della città dovrebbe inoltre estendere a più aree i servizi
innovativi e flessibili, come il Pronto Bus Extra, per servire
puntualmente e capillarmente anche le frazioni più isolate, o per servizi
al mondo della scuola, che faciliti il trasporto degli studenti verso gli
Istituti superiori della Provincia.
3 - Ambiente e cultura dello sviluppo sostenibile
E’
giunto il momento di rendere “sostenibile” lo sviluppo, superando la
concezione della politica ambientale come pura tutela naturalistica degli
ambienti naturali. Tutti i settori delle amministrazioni devono prendere
in carico la problematica ambientale, anche attraverso il dotarsi di
strumenti operativi di contabilità ambientale, strumenti cioè che
consentano di valutare e quantificare danni come quelli derivanti dalla
perdita del patrimonio forestale, della bellezza rubata ai paesaggi a
causa della cementificazione incontrollata, dello stress, della perdita di
tempo nel traffico per scelte di viabilità non all’altezza del nostro
sviluppo, dei costi sociali e di malattia per gli inquinanti. Lo sviluppo
sostenibile assume un valore etico, e non soltanto politico, scientifico o
tecnico, per tutti i soggetti pubblici e privati che partecipano a
modificare l’ambiente.
Energia
La strategia in atto di legare la politica energetica alla realizzazione
della Newco, collegata a sua volta ad una strategia regionale, è da noi
condivisa nelle seguenti forme:
Realizzazione del Turbogas con le potenzialità del progetto originario, a
servizio dell’Emilia Occidentale;
Trasferimento dei rifiuti in un polo di raccolta-trattamento-trasformazione
in altre province.
Qualora ciò non si dovesse realizzare, l’autonomia della provincia di
Parma si attuerebbe attraverso i seguenti strumenti:
Preselezione e trasformazione dei rifiuti in Combustibili di Riciclo;
Termovalorizzatore con produzione di acqua calda per teleriscaldamento ed
energia elettrica;
Produzione e utilizzazione di bio-gas (da grandi allevamenti zootecnici e
depuratori)
La poltica energetica deve inoltre orientarsi verso:
La realizzazione della diga di Vetto per la produzione di energia. Il
progetto è attualmente osteggiato in sede regionale; la sua costruzione
porterebbe inoltre benefici per l’utilizzo di nuove risorse idriche per
l’agricoltura e l’industria.
La promozione della diffusione degli impianti ad energia rinnovabile
Rifiuti
Daremo un nuovo impoulso all’applicazione del decreto Ronchi; le
discariche non possono essere considerate una soluzione per il futuro. Le
aree a suo tempo adibite a discarica saranno censite e inserite in un
percorso di bonifica e recupero ambientale. Monte Ardone è un problema
rimasto da risolvere. La discarica potrà essere utilizzata solo per
materiali non organici e comunque non inquinanti, che metterebbero a
rischio l’attività di aziende di prodotti di qualità, compatibilmente
alla verifica delle condizioni geologiche. Incentiveremo in Provincia i
servizi delle eco – stazioni per il recapito dei rifiuti ingombranti,
evitando che scarpate, boschi, argini diventino depositi – discarica
abusivi.
Acqua
Vogliamo costituire l’Agenzia Territoriale d’Ambito – come già in
altre province – per sostenere una politica generale, che tenga conto
cioè di tutte le risorse idriche e delle condizioni idrogeologiche per il
loro utilizzo, invertendo la politica fin qui seguita in materia,
frammentaria e parziale.
Promuoveremo
la realizzazione di medi e piccoli invasi nelle zone di montagna e di
collina, al fine di regolamentare l’utilizzazione delle risorse in base
alle condizioni metereologiche e del deflusso minimo vitale dei corsi
d’acqua. In alcuni casi detti invasi potranno essere utilizzai per
produzione di energia idroelettrica con piccoli salti idraulici. In tal
senso sono già avviati progetti in Alta Val Taro.
Aria
Perché i valori PM10 in alcuni comuni della provincia sono alti come in
centro città? Questo dato rende indispensabile:
un piano provinciale per il controllo dell’aria.
l’utilizzo di carburanti a basso impatto estendendo il progetto di Parma
Città alla Provincia (ICBI Iniziativa Carburanti a Bassa Impatto)
l’ampliamento delle reti di teleriscaldamento in ambito provinciale
Territorio
Una politica forte di governo e di regolamentazione dei corsi d’acqua e
della tutele idrogeologica. Pulizia dei corsi d’acqua bilanciando le
attività estrattive alle condizioni vitali dei corsi d’acqua e alle
difese idrauliche, costituendo un tavolo di concertazione con tutte le
istituzioni preposte.
Garantire la sicurezza idraulica con la realizzazione delle casse di
espansione non solo sul torrente Parma, bensì sul Baganza e sull’Enza.
Parchi
Oggi la gestione è troppo frammentata. I diversi parchi della provincia
sono stati istituiti senza una corretta valutazione dell’impatto sulle
comunità locali, in termini di vincoli e servitù a carico degli
abitanti, e con proliferazione di Consigli di Amministrazione e uffici
separati che lavorano spesso a compartimenti stagni. E’ necessario
costituire un unico Ente Gestore, con indirizzi e finalità comuni di
valorizzazione, fruibilità e utilizzo.
4 - Protezione Civile
La
protezione civile può riassumersi come un complesso di strutture che
operano sul territorio con lo scopo di prevenire l’accadimento di
determinati scenari di rischio, dovuti a fenomeni artificiali (Rischio
Industriale) o naturali (Rischio sismico, Rischio Idrogeologico, Rischio
Vulcanico, Rischio Incendi). Il grado di incidenza sul territorio
(magnitudo) dei rischi citati è comunque da rapportare all’intervento
antropico, ed alle sue eventuali interferenze con l’equilibrio del
sistema ambiente. La Protezione Civile non si occupa soltanto delle
gestione dell’emergenza, ma assume un ruolo sempre più attivo, grazie
al contributo di presenza offerto dai volontari, in qualunque momento e
nelle più difficili situazioni.
La
provincia di Parma è interessata dalle piene fluviali, dalle frane,
classificata zona sismica, circondata da boschi e conifere, e presenta
peculiari quindi caratteristiche geomorfologiche che comportano
l’assunzione di un ruolo di rilevanza nazionale, in specie per ciò che
concerne il rischio idrogeologico.
5 - Agricoltura
Il
sistema agro-alimentare costituisce da sempre uno dei punti nodali
dell’economia della nostra provincia. Nel contesto quindi della
valorizzazione di questo importante settore occorre muoversi in alcune
direzioni ben precise.
La
qualità
Sviluppo di una agricoltura di qualità come elemento centrale di un
sistema agricola di qualità sostenendo la promozione dei prodotti ed
utilizzando, per questo, anche le possibilità offerte dalla riforma della
Politica Agricola Comunitaria che prevede appunto la destinazione di nuove
risorse alle iniziative di promozione.
Un adeguato sostegno occorre anche fornirlo alle iniziative di
commercializzazione organizzata dei principali prodotti di alta qualità
di cui è ricco il nostro territorio.
La
tutela e la valorizzazione del territorio
Occorre valorizzare e sviluppare il ruolo positivo e attivo che gli
agricoltori già svolgono nella gestione di risorse naturali (acqua,
terreno agrario, lotta al dissesto idrogeologico) prevedendo anche
interventi concreti a favore delle iniziative che gli agricoltori mettono
in atto in tali direzioni.
E’ necessaria una decisa strategia di valorizzazione integrata del
territorio rurale specie nelle aree montane e più in generale in quelle
meno favorite.
L’agricoltura
come integrazione di uno sviluppo culturale e turistico
Mediante uno sviluppo delle possibilità di vendita diretta dei prodotti
agro-alimentari e un vero e proprio salto di qualità dell’agriturismo e
dei servizi di accoglienza del tipo Bed and Breakfast (B&B) è
possibile far sì che l’agricoltura diventi un reale veicolo di
promozione turistica supportata in questo dall’ottenimento della sede
dell’Autority.
Sviluppo
e sostegno reale alla zootecnia bovina da latte.
Una delle basi principali dell’agricoltura provinciale è costituita
dagli allevamenti bovini destinati alla produzione del Parmigiano
Reggiano. I dati dei censimenti dell’agricoltura evidenziano
nell’ultimo decennio la chiusura del 40% delle aziende e del 50% degli
allevamenti. Occorre quindi intervenire concretamente per frenare tale
fenomeno, che colpisce soprattutto l’area montana, che, paradossalmente,
è in grado di fornire un prodotto di elevata qualità.E’ necessario
tuttavia che alla valorizzazione in generale dell’agricoltura del nostro
territorio collaborino anche le Istituzioni, come l’Università, con le
facoltà di Veterinaria, Agraria , Scienze alimentari, Scienze
gastronomiche, e la Stazione Sperimentale per le Conserve.
Il lavoro svolto a monte dalle istituzioni preposte in sede di
pianificazione provinciale, di monitoraggio costante del territorio - si
pensi alle misurazioni computerizzate dei livelli idrici, ai nivometri, ai
rilevatori di movimenti franosi – è essenziale per guardare in
prospettiva costruttiva per perfezionare il sistema e attivare le corrette
procedure di allarme secondo livelli di soglia di allerta prestabiliti.
La
Provincia, quale Ente locale, deve collaborare con le autonomie locali: i
Sindaci, definiti Autorità di Governo in ordine alle emergenze di
protezione civile, la Regione Emilia-Romagna ed il Governo centrale.
6 - Dalla scuola e dalla formazione professionale al mondo del lavoro
Intendiamo
affrontare a stretto contatto le politiche scolastiche e della formazione
professionale. Il percorso formativo è un percorso di avvicinamento alle
future responsabilità civili, economiche e sociali. La relazione ed il
confronto con il mondo del lavoro, è basilare per gestire un percorso
formativo che sviluppi concretamente potenzialità e capacità
individuali.
Le
strutture scolastiche ancora non rispondono completamente alla normativa
in materia di sicurezza degli impianti e delle strutture. Anche in questo
settore scontiamo la mancanza di lungimiranza delle scorse
amministrazioni, ove si è proceduto costantemente a gestire
l’emergenza, quando le risposte sono anche in un mutamento di
prospettive. In caso di strutture obsolete si deve pensare a nuove
realizzazioni funzionali in aree facilmente agibili. Potranno avere
anche.le caratteristiche dei campus, cioè con foresteria, per ospitare
gli studenti anche per gli scambi internazionali, aree all’aperto e
strutture sportive adeguate. Nel dover rinunciare a strutture esistenti,
si verificherà anche la possibilità di potenziamento dell’offerta
scolastica in altri comuni della Provincia, in particolare Langhirano e
Fornovo, ove può essere raccolta l’utenza delle Comunità Montane,
anche con la sperimentazione di Istituti multidisciplinari e
multifunzionali.. Si alleggerirebbe l’utenza verso la città,
qualificando e differenziando l’offerta delle carriere scolastiche, in
relazione anche alle vocazioni produttive delle aree interessate.
La
nuova formazione coinvolgerà tutti i soggetti del mondo della Scuola, nel
rispetto della autonomia didattica dei vari istituti. Il nostro comune
obiettivo è quello di ottenere un sistema formativo di eccellenza per un
mercato del lavoro efficiente.
Scontiamo una eredità problematica nel campo della formazione
professionale. La Provincia di Parma esce da una stagione di grande
fermento e di spesa nella formazione, con risultati insufficienti se
rapportati all’entità cospicua dei finanziamenti messi in campo dal
Fondo sociale europeo – triplicati in confronto al periodo
amministrativo precedente – che segnalano un difetto di capacità di
ideazione. A Parma, come in molte province italiane, dietro la “campagna
del sorriso” dei nuovi servizi per il lavoro c’è un vuoto di sostanza
accompagnato dal perenne annuncio di iniziative varate o da varare
prossimamente. Basta andare in Germania o in Francia, dove esistono
servizi per il lavoro moderni e funzionanti per rendersi conto della
distanza che ci separa dall’Europa.
Il mondo del lavoro, l’offerta formativa, scolastica e universitaria,
sono in continuo mutamento; occorre un sistema integrato fra scuola,
università, formazione professionale, industria e servizi per il lavoro
che individui, progetti, e offra anche la prima fase di opportunità di
carriera dei giovani neo-diplomati e laureati. La Provincia, per le sue
competenze istituzionali potrà svolgere un ruolo importante,
riqualificando i propri servizi formativi.
7 - Le Manifestazioni culturali e di spettacolo qualificano le
relazioni sociali e aggiungono valore alla vita delle nostre comunità.
La
Provincia di Parma è ricca di Teatri. I Teatri non sono solo
architetture, sono gli artisti che vi lavorano, sono il pubblico che li
frequenta. Il sistema Parma, con le sue numerose realtà produttive come
la Fondazione Teatro Regio, la Fondazione Teatro Stabile di Parma e Reggio
Emilia, la Fondazione Teatro delle Briciole-Teatro al Parco,
l’Auditorium Paganini, la Fondazione Edison, la Casa della Musica,
palcoscenici ove sono di casa i migliori artisti del mondo, può crescere
in un rapporto nuovo con le istituzioni territoriali. Inoltre ha sede a
Parma l’istituzione della Fondazione Toscanini, che gestisce
l’Orchestra Sinfonica e l’Orchestra Filarmonica regionali.
Le
manifestazioni verdiane potranno rafforzarsi e la nostra amministrazione
favorirà, nel rispetto delle autonomie, l’incontro di Busseto con il
Teatro Regio, dotato ora di complessi corali e orchestrali stabili.
Il
nostro teatro lirico potrà qualificare ulteriormente i propri cartelloni
ed essere presente in altri centri importanti. A Salsomaggiore Terme, ad
esempio, favoriremo una politica d’iniziative culturali per qualificare
la sua frequentazione termale, con una Stagione operistica e
concertistica. Sono opportunità di pubblico e di crescita per tutti, fino
ad ora inspiegabilmente non colte.
Le
manifestazioni culturali, siano esse nel campo dello spettacolo o delle
esposizioni, non possono essere sostenute nella logica del
“decentramento” e della riproposizione. Esse sono il patrimonio vivo
di ogni comunità, noi le favoriremo nel segno della bellezza e
dell’eccellenza, e valorizzeremo i luoghi, le vie, le architetture e i
simboli della nostra storia. Una cultura viva.
8 – Il turismo
Valorizzeremo il patrimonio storico ambientale e architettonico,
attraverso l’incentivazione all’ammodernamento delle strutture
gestionali, adeguando l’offerta al turismo di qualità ed evoluto.
Promuoveremo la vita culturale e le manifestazioni turistiche nel rispetto
delle tradizioni, per sostenere l’immagine delle produzioni tipiche e
della vocazione territoriale, non solo attraverso musei e strade, ma anche
con il coinvolgimento delle strutture produttive.
Tutto
questo deve essere perseguito senza prescindere da un profondo
ripensamento del ruolo e relativa riorganizzazione delle strutture
ricettive, non solo di quelle classiche ma anche di quelle di tipo non
tradizionale (bed and breakfast, ostelli, appartamenti, aree di sosta per
camper e campeggi).
Metteremo
particolare attenzione alla riqualificazione dell’offerta termale,
convegnistica e del turismo incentive aziendale.
9 – Politiche abitative
Le profonde e rilevanti trasformazioni socio-economiche avvenute
negli ultimi anni hanno trasformato enormemente l’universo del
fabbisogno abitativo, rendendolo maggiormente articolato e caratterizzato
da un’evidente diversificazione dei soggetti che lo compongono e
rappresentano.
In tal senso, oggi non si può parlare solo di categorie rappresentanti
l’anello debole della società e, per questo, meritevoli di particolare
tutela, ma anche di soggetti spinti da fattori di sviluppo economico e
produttivo ad abbandonare i propri territori natii per volgere altrove
l’intenzione di costruire il proprio futuro.
L’azione pubblica nel settore delle politiche abitative vede diversi
soggetti coinvolti e delegati, quali i Comuni e le Province.
Alle Amministrazioni Comunali compete l’azione diretta mentre all’Ente
Provincia compete un ruolo, più generale, di promozione e coordinamento
delle politiche abitative.
Il
territorio provinciale esprime almeno due macro aree caratterizzate da
fenomeni e tensioni differenti.La prima è una macro area a cui appartiene
il territorio composto dal comune capoluogo, dai comuni a cintura e dalle
zone pedemontane.
Queste zone sono caratterizzate da una significativa e radicata presenza
di insediamento produttivo ad elevata capacità attrattiva. Perciò
necessitano di un’azione mirata al sostegno dell’edilizia residenziale
pubblica e finalizzata all’attuazione di un progetto abitativo capace di
soddisfare, con efficacia e celerità, le peculiari condizioni di una
richiesta dinamicamente positiva, articolata e veloce.
Di natura diversa sono le caratteristiche dell’area montana e
dell’area rivierasca del Po: in queste zone persiste la necessità di
valorizzare al massimo la permanenza umana, anche come fattore di
presidiamento del territorio, nonché la salvaguardia e il recupero del
patrimonio edilizio esistente.
In tal senso, le azioni rivolte a risolvere le sopraccitate esigenze
comprendono interventi mirati alla stabilizzazione del territorio
utilizzando un’insieme di sinergie in grado di trasformare il suddetto
in zona produttivamente ed economicamente interessante e, perciò,
maggiormente competitiva.
Tali interventi possono valorizzare e migliorare la permanenza abitativa e
non potranno non essere sorretti da fattori aggiuntivi ed integrativi,
anche attraverso l’introduzione di incentivi economici, il potenziamento
dei servizi alla persona e miglioramento dell’accessibilità al
territorio mediante la valorizzazione della rete dei trasporti.
10 - Sanità
La salute è considerata una assoluta priorità, per tale motivo
riteniamo necessario ed opportuno la creazione di un Assessorato
Provinciale della Sanità in staff alla Presidenza escludendone il ruolo
sociale che riteniamo appartenere ad un altro ambito.
Le linee guida che riteniamo debbano essere perseguite vanno ricercate
nella creazione di un Tavolo di Garanzia e di Progetto al fine di
precostituire i piani di azione sanitaria:
-
Il
monitoraggio delle priorità sanitarie (anziani, dimissioni difficili,
domiciliarità) spazio salute immigrati;
-
La
progettazione, con il coinvolgimento dell’Ordine dei Medici e di
tutte quelle categorie interessate, (Medici Medicina Generale, Medici
Ospedalieri, Medici Universitari, Specialisti Ambulatoriali, ecc.) dei
piani sanitari;
-
Lo
screening nella ricerca delle patologie oncologiche e cardio-vascolari
su tutto il territorio provinciale;
-
La
creazione di un sito web provinciale riportante i tempi d’attesa
continuamente aggiornati per Medici di Medicina Generale, Specialisti
e per tutti coloro che chiedono la prestazione sanitaria;
-
Il
corretto rapporto tra sanità pubblica e sanità privata convenzionata
nella gestione della salute del cittadino.
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