"Non
condividiamo l'operato dell'Amministrazione" |
La vicenda del gas avrebbe potuto avere per il nostro territorio, un peso puramente commerciale andando a beneficio di tutti i concittadini anche se il nostro timore era che l’operazione avesse invece un peso più specificatamente politico. Già nel dicembre del 2001 avevamo denunciato sul volantino Della Casa delle Libertà di Fontanellato che l’Amministrazione rinuncia alla gara d’appalto (per l’assegnazione del servizio pubblico), definita obbligatoria anche dalle sentenze del TAR, in favore del mantenimento di un discutibile stato di fatto perpetrato attraverso la quinta proroga di un vecchio contratto che non garantiva il nostro Comune. A noi era parso che la chiara intenzione fosse quella di creare un bacino di utenze intorno al territorio di Fidenza da consegnare alla gestione di qualche altro nuovo Ente in fase di costituzione, forse con lo scopo di sistemare nuovi esclusi. Oggi, le stesse giustificazioni del Sindaco, circa la nostra posizione in Consiglio Comunale riecheggiano come il tentativo di legittimare, attraverso la minoranza, scelte e comportamenti che al contrario non condividiamo affatto, obbligandoci a prendere una posizione. Non condividiamo nella forma perchè riteniamo che un’Amministrazione non debba confondere, nel cittadino, il proprio ruolo istituzionale con quello commerciale partecipando attivamente a campagne vendite. Non condividiamo nella sostanza poichè riteniamo che oggi, in tempi di concentrazione e di sfide sovra-territoriali, frazionare l’offerta non convenga a nessuno, specie in virtù del fatto che in questo sistema chiuso, aumentano i costi di struttura (due, anziché una) senza che ne aumenti il fatturato complessivo. Purtroppo però, quella che oggi poteva essere per gli utenti una semplice alternativa, sembra trasformarsi in una vera e propria scelta di campo sponsorizzata inoltre da comportamenti poco trasparenti da parte dell’Amministrazione. Il Comune, sperando di gestire un cambiamento silenzioso, ha inviato comunicazioni poco chiare dalle quali non si evince la realtà dei fatti: non ha infatti avvisato gli utenti di essere stato autorizzato alla vendita del gas solo in via eccezionale e transitoria, né che gli stessi possono rivolgersi per la fornitura ad altre società di vendita già in possesso di regolare autorizzazione. Al contrario di quanto accaduto,sarebbe buona norma che quando un’Amministrazione decida di vendere un servizio pubblico si preoccupi in primo luogo di non interferire con le libere scelte dei propri concittadini, né approfitti del proprio ruolo istituzionale per aumentare il peso commerciale. Resta infine ignorato, ma da salvaguardare, un principio giuridico di democrazia ed efficienza che prevede, come già da noi denunciato nel 2001, l’assegnazione della gestione del servizio di distribuzione gas procedendo a gara pubblica d’appalto.
|