Scolpite
da un tronco d'albero, indistruttibili dal mare e dalle onde, invincibili come
lo spirito degli indigeni dell'arcipelago Polinesiano di Rapa Nui e dei guerrieri
Maori, le canoe polinesiane (o canoe Outrigger), furono per la prima volta ammirate
osservate ed apprezzate da un europeo, sicuramente nei tempi in cui Magellano
solcava i mari e portava nel vecchio continente le scoperte che faceva insieme
ai suoi marinai. Le descrisse, le disegnò e sicuramente le provò
pagaiando in quei mari, le portò con sé, nel suo cuore e nei suoi
sogni di vecchiaia, imprigionò per sempre nel nostro DNA, di Europei
le stesse emozioni che oggi tutti quelli che per la prima volta scoprono questa
canoa provano e che decidono di esserne attratti a tal punto di non farne più
a meno. Seppur a prima vista possano sembrare una rudimentale,
semplice ed insolita canoa, lunga, stretta, con un "ama"
laterale (bilanciere o stabilizzatore) sospinta con un solo remo e con una voga
che si alterna per entrambi i lati, la canoa polinesiana, per secoli e secoli
è stata strumento di caccia, guerra e scoperta di tutti i popoli che
vivevano negli oceani. Oggi quello che tutti gli atleti e gli amanti di questa
canoa sognano, è che queste imbarcazioni tornino al loro grande splendore
e gloria e che per sempre solchino i mari di tutto il mondo con la pratica di
uno sport, che mantiene lo spirito e la cultura di quegli antichi popoli.
Le canoe polinesiane o
le outrigger sono diffuse in tutto il Pacifico, negli Stati Uniti, in Canada,
in Sudafrica, in Australia e Nuova Zelanda e finalmente anche in Europa in
Francia, in Germania e certamente in Italia.
Lasciateci gli Dei
quelli dell’origine,
padroni e scultori
sacri,
lasciateci vagare
per le strade di corallo,
profumate di
vaniglia,
lasciateci tornare
dal mare di cristallo con le canoe fiorite,
con il respiro
che muove appena l’acqua,
che il pensiero
degli antichi dei,
dalle fiorite
canoe siano ancora oggi la forte pagaia verso la vittoria.