Con
la fine della guerra erano saltate diverse teste coronate e sorti dal
nulla Stati nazionali, debitori di tutto ad altri e privi comunque di
una identità propria. Così era stato per la Jugoslavia, che nasceva
dal presupposto della grande Serbia, per la Cecoslovacchia che univa
più etnie (Boemi, Moravi, Slovacchi) e in genere per tutti gli stati
balcanici dove ai confini geografici non corrispondeva mai il confine
etnico, linguistico o religioso. Per la Russia il discorso si fa ulteriormente complicato, poiché l'erezione della
Nuova Repubblica Socialista, nel 1920, è ancora in cantiere e ben lontana dal termine lavori (lo è ancora oggi).
Qui il mosaico
dei popoli è infinito e solo dopo 70 anni ci si renderà conto di quello che
ad est è veramente successo. Dal pesante bilancio della
guerra uscirono anche nude statistiche di
dati, che disaggregate fecero
emergere molti punti interrogativi. La guerra era diventata un lusso di
e per
pochi, nessuno poteva più affrontarla senza avere mezzi tecnici superiori e
se il fattore umano contava ancora qualcosa, gli europei dovevano
guardarsi, prima o poi, dai Tedeschi. Il resto d'Europa d'altronde non navigava in migliori acque. La
crisi economica figlia del conflitto aveva inasprito i rapporti
fra le classi sociali e impoverito le fasce più deboli di tutti i paesi
compresi i grandi vincitori. La
militarizzazione aveva contribuito a vuotare le campagne per la città e
l'industria, ora la smilitarizzazione avrebbe dovuto creare un
impossibile percorso
inverso.
L'Ansaldo
nacque per interessamento del conte di Cavour, fermamente intenzionato a
salvare la Taylor & Prandi, sfortunata azienda meccanica fondata nel
1846 per la costruzione di piroscafi in ferro. Nel 1852, il ministro
Cavour riuscì a coalizzare una solida compagine imprenditoriale,
composta dal banchiere Carlo Bombrini, dall'armatore Raffaele Rubattino
e dal finanziere Giacomo Filippo Penco alla quale impose la direzione
del giovane ingegnere Giovanni Ansaldo. Le intenzioni di Cavour erano di
dare vita ad una industria piemontese per la produzione di locomotive a
vapore e materiale ferroviario, in modo da eliminare le costose
importazioni dei macchinari dall'Inghilterra e dal regno delle due
Sicilie. n breve Ansaldo divenne un'industria con oltre 10 000
dipendenti in ben sette stabilimenti (Sampierdarena, acciaierie,
fonderie ed officine elettriche che partivano dalla sede originaria per
giungere fino a Campi, Cornigliano e Sestri Ponente) Riassunto da
Wikipedia:
L'era Perrone
Nel
1904 Ferdinando Maria Perrone diventa proprietario dell'Ansaldo. Durante
il primo ventennio del XX secolo Perrone lavora per realizzare una
completa autonomia produttiva per l'Ansaldo sia nel campo siderurgico,
sia in quello degli armamenti, meccanico e marittimo, grazie ad una
forte integrazione verticale e grazie alla congiuntura bellica. Gli
stabilimenti salirono a dieci, con 17 000 dipendenti. Nel 1914 il
capitale sociale è di 30 milioni di lire, nel 1918 arriva a 500 milioni
di lire, grazie ai ricavi ottenuti dalla produzione bellica (46% di
tutta l'artiglieria costruita in Italia durante la guerra, 3.000 aerei,
1574 motori avio, 96 navi da guerra, 200.000 t di naviglio mercantile e
10 milioni di munizioni). Nel 1918 l'Ansaldo arriva a impiegare 80 000
addetti e controlla società come la A. Cerpelli & C., Banca
Industriale Italiana, Cantieri Officine Savoia, Dinamite Nobel,
Gio.Fossati & C., Lloyd Italico, Nazionale di Navigazione, Pomilio,
Società Idroelettrica Negri, S.P.A., Transatlantica Italiana (Ndr: Con
la fine della guerra ha fine anche la stagione delle vacche grasse). Nel
1921, con le dimissioni dall'Ansaldo, i Perrone cessano ogni impegno in
campo industriale. L'Ansaldo fallirà alcuni anni dopo.
Le trasformazioni rurali
nelle produzioni e nelle economie avevano pesantemente modificato il
quadro sociale. Il libero mercato che si era in parte creato
aveva indebolito interi settori produttivi e non restava che rialzare
barriere doganali. Tutti i paesi erano equamente indebitati con gli Usa e
tutti speravano che i loro debiti glieli pagasse la Germania. Questa a
sua volta poteva contare solo su un trattato vittorioso, quello contro
la Russia che di soldi ne aveva ancora meno e che non avrebbe pagato. Era una catena di Sant'Antonio
dall'improbabile futuro come si dimostrerà. Crediti inesigibili si direbbe oggi. Nel 1919
anche l'America affrontava in piccolo gli stessi problemi europei.
Negli Usa a subire la prima ondata di licenziamenti furono gli immigrati
e i neri. Negli ultimi 30 anni oltre 14 milioni di persone avevano
raggiunto il continente settentrionale. Gli scioperi e i disordini non
fecero che rafforzare la componente più vecchia degli immigrati, quella
bianca anglosassone (Wasp =
White, anglo,
saxon,
protestant Bianco Anglo-Sassone e Protestante, il nostro contrario), che si espresse in certe regioni col Ku Klux Klan
(linciaggi). Nel 1921,
dopo che i democratici di Wilson avevano perso la competizione
elettorale e dato forfait sulla loro figlioccia, la Società delle Nazioni, venne varata una legislazione
d'emergenza che finì per comprendere quote di immigrazione delle diverse
nazionalità non superiori al 3% dei cittadini già presenti, riferiti
però al
censimento del 1880 !!!! favorevole ai Wasp (Inglesi, irlandesi,
scandinavi e anche tedeschi). La quota venne ulteriormente ristretta
portandola a 150.000 nuovi ingressi. Questa regola resta in vigore fino al
1965 !!!.
Gli italiani sarebbero
passati da 42.000 a 4.000 ingressi annui. Dal 1822, anno in cui si cominciò a
registrare le persone ad Ellis Island, fino ai giorni nostri (2000)
oltre 5 milioni di
italiani ne hanno varcato i cancelli. Solo i tedeschi
avevano fatto meglio: ci seguono irlandesi 4,7 milioni, ex austroungarici 4,3 , Inglesi 3,9 , Russi 3,4 ed altri con quote sul
milione. Gli anni a venire saranno oltremodo duri per gli italiani,
accusati di mafia (sempre), poi di estremismo e anarchia (vedi il caso
Sacco e Vanzetti).
Razzialmente gli Italiani venivano subito dopo i negri.
Scriveva Arthur
Sweeny, in un articolo del maggio 1922 sulla "North American Revue"
"Immigrati
mentalmente inferiori - Test mentali per immigrati" .
Dopo aver definito
gli immigrati italiani
"catalogabili al gradino più basso della scala"
lo studioso
concludeva:
"Non abbiamo spazio in questo paese per "l'uomo con la zappa", sporco
della terra che scava e guidato da una mente minimamente superiore a
quella del bue, di cui è fratello".
Gli Stati Uniti, con le ultime guerre vinte, avevano il controllo
delle principali rotte marittime, il controllo dello stretto di
Panama, dei paesi della America centrale e isole (Cuba, Portorico) e delle loro produzioni, delle
Filippine e delle isole dell'Oceano Pacifico. Dove non erano arrivati i
cannoni, contratti capestro impedivano lo sganciamento economico. Il
protettorato su Cuba durò fino alla Rivoluzione Castrista ed è origine
della ruggine che ancor oggi sussiste. La Germania, come si disse, non avrebbe pagato o se pagava
non erano questi i
termini.
Chi gli calcolò le dilazioni, pronosticò l'estinzione del debito di
guerra nel 1989 !!, Hitler permettendo se fosse sopravvissuto
(e andò così perché la Germania riprese il pagamento
dopo la caduta del muro di Berlino).
Dall'aprile 1922 l'URSS,
in cambio della rinuncia a qualsiasi richiesta di danni di guerra
tedeschi,
ottiene il reciproco riconoscimento dalla Germania e rompe in questo modo
l'isolamento diplomatico. Il riconoscimento avrà anche ulteriori
benefici di carattere militare per la collaborazione nello sviluppo di
nuove armi. Idem con Mussolini, che non doveva e chiedeva nulla e che, pur finendo
a fare il compagno di merenda di Stalin, fu anche a un passo
dal proporre l'adesione a un tripartito con i Russi prevedendo gli sviluppi futuri
della collaborazione antioccidentale e antimperialista. Su questo
fascisti e antifascisti sembra si trovassero d'accordo per molti anni. Mentre la Gran Bretagna
era disposta a concedere una proroga di 4 anni (loro avevano colonie
ricche e potevano permetterselo), Parigi chiese l'applicazione integrale.
La seguiva il neutrale Belgio che era stato invaso e di colonie ne aveva
a iosa.
A metà gennaio 1923,
60.00 uomini Franco Belgi invadevano la Ruhr, il cuore produttivo della
Germania e passavano alla cassa per i rimborsi (anche l'Italia però
vantava crediti e se qualcuno l'ha notato non siamo nemmeno nominati sul
trattato di pace qui a fianco). Da quel momento non ci
fu operazione finanziaria che non fosse passata ai raggi X e che non
avesse lasciato nelle tasche dei vincitori la sua quota. Il governo di Weimar
ordinò la resistenza passiva che in breve volgere di tempo portò alla
paralisi completa della produzione. La sostituzione degli operai tedeschi con
altri stranieri non ebbe successo. Gli scontri in strada si fecero sempre più
cruenti e si contarono un centinaio di vittime. In settembre il
braccio di ferro si concluse con un pari, ma le truppe francesi si
ritirarono solo in parte continuando a presidiare la neutrale Saar. Un
corridoio polacco divideva la Prussia orientale dalla Germania. Con la
dichiarazione di Balfour (ministro esteri inglesi nel 1917) si assegnava la Palestina ad un futuro
"Focolare Ebraico". Faysal sconfitto a Maysalun dovette
accettare la Siria, la Palestina, la Giordania, l'Iraq e tanti altri
piccoli emirati, sul territorio di quello che secondo Lawrence doveva
essere la grande nazione Araba. Per giunta questi sono tutti Stati fantoccio
sotto il protettorato Anglo Francese. Faysal stesso viene nominato Re
Burattino in
Iraq. Ufficialmente la Francia si occuperà della Siria e l'Inghilterra
dell'Iraq, ufficiosamente di tutti gli altri. Il protettorato su queste aree è "ufficiosamente" caduto con la seconda guerra
mondiale, ma i recenti fatti Irakeni (2003) ci hanno smentito. Questo
mondo nuovo, fin dalle fasce, aveva il doppio dei problemi di quello
vecchio e presto ce ne saremmo accorti cullandoci in seno un altro
grande conflitto.
SUL FRONTE VALUTARIO, OLTRE
ALL'INGRESSO IN EUROPA DI NUOVE MONETE (Polonia, Cecoslovacchia,
Jugoslavia, Lituania, Lettonia, Estonia, Ungheria....etc) C'ERA UN
GENERALE TERREMOTO SULLE ALTRE MONETE DIVISE FRA VINTI E VINCITORI MA
ANCHE FRA QUESTI CON SENSIBILI DIFFERENZE
Cambio medio ufficiale agli effetti dell'art. 39 del Cod. di
commercio dal 23 al 25 settembre 1914 |
variazioni:
+ = rivalutazione
-
=
svalutazione della lira |
Corso medio dei cambi del giorno 18 novembre 1922 |
Franchi |
104,34 |
- |
Parigi franchi |
138,910 |
Lire sterline |
27,15 |
- |
Londra sterlina |
97,880 |
|
|
|
Svizzera |
398,030 |
|
|
|
Belgio |
130,000 |
|
|
|
Olanda |
8,650 |
Marchi |
122,60 |
+ |
Berlino marchi |
0,289 |
|
|
|
Vienna |
0,635 |
Dollari |
5,42 |
- |
N.York Doll |
21,750 |
|