IL MONDO NUOVO 

Paolo Viola: “Morivano più i poveri, ma per la prima volta morivano in guerra anche i borghesi, i laureati, che nelle trincee diventavano leader naturali delle comunità di combattenti, intenzionati a sovvertire gerarchie sociali e controlli istituzionali, a rappresentare istinti più che interessi, a mettere le mani sui meccanismi statali di controllo dell’economia e della politica. Nel coinvolgimento di massa nel massacro crollava tutto il vecchio ordine morale dell’Europa. Si misero insieme macchina politica e adesione entusiastica di massa, e si ottenne un prodotto nuovo, di cui la guerra fu il banco di prova: il totalitarismo. Fu il suicidio dell’Europa, un colpo decisivo alla sua presunta superiorità intellettuale e morale, che prima era stata sbandierata con buona coscienza paternalista”

Con la fine della guerra erano saltate diverse teste coronate e sorti dal nulla Stati nazionali, debitori di tutto ad altri e privi comunque di una identità propria. Così era stato per la Jugoslavia, che nasceva dal presupposto della grande Serbia, per la Cecoslovacchia che univa più etnie (Boemi, Moravi, Slovacchi) e in genere per tutti gli stati balcanici dove ai confini geografici non corrispondeva mai il confine etnico, linguistico o religioso. Per la Russia il discorso si fa ulteriormente complicato, poiché l'erezione della Nuova Repubblica Socialista, nel 1920, è ancora in cantiere e ben lontana dal termine lavori (lo è ancora oggi).  Qui il mosaico dei popoli è infinito e solo dopo 70 anni ci si renderà conto di quello che ad est è veramente successo. Dal pesante bilancio della guerra uscirono anche nude statistiche di dati, che disaggregate fecero emergere molti punti interrogativi. La guerra era diventata un lusso di e per pochi, nessuno poteva più affrontarla senza avere mezzi tecnici superiori e se il fattore umano contava ancora qualcosa, gli europei dovevano guardarsi, prima o poi, dai Tedeschi. Il resto d'Europa d'altronde non navigava in migliori acque. La crisi economica figlia del conflitto aveva inasprito i rapporti fra le classi sociali e impoverito le fasce più deboli di tutti i paesi compresi i grandi vincitori. La militarizzazione aveva contribuito a vuotare le campagne per la città e l'industria, ora la smilitarizzazione avrebbe dovuto creare un impossibile percorso inverso. 

L'Ansaldo nacque per interessamento del conte di Cavour, fermamente intenzionato a salvare la Taylor & Prandi, sfortunata azienda meccanica fondata nel 1846 per la costruzione di piroscafi in ferro. Nel 1852, il ministro Cavour riuscì a coalizzare una solida compagine imprenditoriale, composta dal banchiere Carlo Bombrini, dall'armatore Raffaele Rubattino e dal finanziere Giacomo Filippo Penco alla quale impose la direzione del giovane ingegnere Giovanni Ansaldo. Le intenzioni di Cavour erano di dare vita ad una industria piemontese per la produzione di locomotive a vapore e materiale ferroviario, in modo da eliminare le costose importazioni dei macchinari dall'Inghilterra e dal regno delle due Sicilie. n breve Ansaldo divenne un'industria con oltre 10 000 dipendenti in ben sette stabilimenti (Sampierdarena, acciaierie, fonderie ed officine elettriche che partivano dalla sede originaria per giungere fino a Campi, Cornigliano e Sestri Ponente) Riassunto da Wikipedia:
L'era Perrone
Nel 1904 Ferdinando Maria Perrone diventa proprietario dell'Ansaldo. Durante il primo ventennio del XX secolo Perrone lavora per realizzare una completa autonomia produttiva per l'Ansaldo sia nel campo siderurgico, sia in quello degli armamenti, meccanico e marittimo, grazie ad una forte integrazione verticale e grazie alla congiuntura bellica. Gli stabilimenti salirono a dieci, con 17 000 dipendenti. Nel 1914 il capitale sociale è di 30 milioni di lire, nel 1918 arriva a 500 milioni di lire, grazie ai ricavi ottenuti dalla produzione bellica (46% di tutta l'artiglieria costruita in Italia durante la guerra, 3.000 aerei, 1574 motori avio, 96 navi da guerra, 200.000 t di naviglio mercantile e 10 milioni di munizioni). Nel 1918 l'Ansaldo arriva a impiegare 80 000 addetti e controlla società come la A. Cerpelli & C., Banca Industriale Italiana, Cantieri Officine Savoia, Dinamite Nobel, Gio.Fossati & C., Lloyd Italico, Nazionale di Navigazione, Pomilio, Società Idroelettrica Negri, S.P.A., Transatlantica Italiana (Ndr: Con la fine della guerra ha fine anche la stagione delle vacche grasse). Nel 1921, con le dimissioni dall'Ansaldo, i Perrone cessano ogni impegno in campo industriale. L'Ansaldo fallirà alcuni anni dopo.Versaglia secondo il nuovo italichese è Vesailles
 

Le trasformazioni rurali nelle produzioni e nelle economie avevano pesantemente modificato il quadro sociale. Il libero mercato che si era in parte creato aveva indebolito interi settori produttivi e non restava che rialzare barriere doganali. Tutti i paesi erano equamente indebitati con gli Usa e tutti speravano che i loro debiti glieli pagasse la Germania. Questa a sua volta poteva contare solo su un trattato vittorioso, quello contro la Russia che di soldi ne aveva ancora meno e che non avrebbe pagato. Era una catena di Sant'Antonio dall'improbabile futuro come si dimostrerà. Crediti inesigibili si direbbe oggi. Nel 1919 anche l'America affrontava in piccolo gli stessi problemi europei. Negli Usa a subire la prima ondata di licenziamenti furono gli immigrati e i neri. Negli ultimi 30 anni oltre 14 milioni di persone avevano raggiunto il continente settentrionale. Gli scioperi e i disordini non fecero che rafforzare la componente più vecchia degli immigrati, quella bianca anglosassone (Wasp = White, anglo, saxon, protestant Bianco Anglo-Sassone e Protestante, il nostro contrario), che si espresse in certe regioni col Ku Klux Klan (linciaggi). Nel 1921, dopo che i democratici di Wilson avevano perso la competizione elettorale e dato forfait sulla loro figlioccia, la Società delle Nazioni, venne varata una legislazione d'emergenza che finì per comprendere quote di immigrazione delle diverse nazionalità non superiori al 3% dei cittadini già presenti, riferiti però al censimento del 1880 !!!! favorevole ai Wasp (Inglesi, irlandesi, scandinavi e anche tedeschi). La quota venne ulteriormente ristretta portandola a 150.000 nuovi ingressi. Questa regola resta in vigore fino al 1965 !!!. Gli italiani sarebbero passati da 42.000 a 4.000 ingressi annui. Dal 1822, anno in cui si cominciò a registrare le persone ad Ellis Island, fino ai giorni nostri (2000) oltre 5 milioni di italiani ne hanno varcato i cancelli. Solo i tedeschi avevano fatto meglio: ci seguono irlandesi 4,7 milioni, ex austroungarici 4,3 , Inglesi 3,9 , Russi 3,4 ed altri con quote sul milione. Gli anni a venire saranno oltremodo duri per gli italiani, accusati di mafia (sempre), poi di estremismo e anarchia (vedi il caso Sacco e Vanzetti). Razzialmente gli Italiani venivano subito dopo i negri.

Scriveva Arthur Sweeny, in un articolo del maggio 1922 sulla "North American Revue" "Immigrati mentalmente inferiori - Test mentali per immigrati" . Dopo aver definito gli immigrati italiani "catalogabili al gradino più basso della scala" lo studioso concludeva: "Non abbiamo spazio in questo paese per "l'uomo con la zappa", sporco della terra che scava e guidato da una mente minimamente superiore a quella del bue, di cui è fratello".

Gli Stati Uniti, con le ultime guerre vinte, avevano il controllo delle principali rotte marittime, il controllo dello stretto di Panama, dei paesi della America centrale e isole (Cuba, Portorico) e delle loro produzioni, delle Filippine e delle isole dell'Oceano Pacifico. Dove non erano arrivati i cannoni, contratti capestro impedivano lo sganciamento economico. Il protettorato su Cuba durò fino alla Rivoluzione Castrista ed è origine della ruggine che ancor oggi sussiste. La Germania, come si disse, non avrebbe pagato o se pagava non erano questi i termini. Chi gli calcolò le dilazioni, pronosticò l'estinzione del debito di guerra nel 1989 !!, Hitler permettendo se fosse sopravvissuto (e andò così perché la Germania riprese il pagamento dopo la caduta del muro di Berlino). Dall'aprile 1922 l'URSS, in cambio della rinuncia a qualsiasi richiesta di danni di guerra tedeschi, ottiene il reciproco riconoscimento dalla Germania e rompe in questo modo l'isolamento diplomatico. Il riconoscimento avrà anche ulteriori benefici di carattere militare per la collaborazione nello sviluppo di nuove armi. Idem con Mussolini, che non doveva e chiedeva nulla e che, pur finendo a fare il compagno di merenda di Stalin, fu anche a un passo dal proporre l'adesione a un tripartito con i Russi prevedendo gli sviluppi futuri della collaborazione antioccidentale e antimperialista. Su questo fascisti e antifascisti sembra si trovassero d'accordo per molti anni. Mentre la Gran Bretagna era disposta a concedere una proroga di 4 anni (loro avevano colonie ricche e potevano permetterselo), Parigi chiese l'applicazione integrale. La seguiva il neutrale Belgio che era stato invaso e di colonie ne aveva a iosa.  A metà gennaio 1923, 60.00 uomini Franco Belgi invadevano la Ruhr, il cuore produttivo della Germania e passavano alla cassa per i rimborsi (anche l'Italia però vantava crediti e se qualcuno l'ha notato non siamo nemmeno nominati sul trattato di pace qui a fianco). Da quel momento non ci fu operazione finanziaria che non fosse passata ai raggi X e che non avesse lasciato nelle tasche dei vincitori la sua quota. Il governo di Weimar ordinò la resistenza passiva che in breve volgere di tempo portò alla paralisi completa della produzione. La sostituzione degli operai tedeschi con altri stranieri non ebbe successo. Gli scontri in strada si fecero sempre più cruenti e si contarono un centinaio di vittime. In settembre il braccio di ferro si concluse con un pari, ma le truppe francesi si ritirarono solo in parte continuando a presidiare la neutrale Saar. Un corridoio polacco divideva la Prussia orientale dalla Germania. Con la dichiarazione di Balfour (ministro esteri inglesi nel 1917) si assegnava la Palestina ad un futuro "Focolare Ebraico". Faysal sconfitto a Maysalun dovette accettare la Siria, la Palestina, la Giordania, l'Iraq e tanti altri piccoli emirati, sul territorio di quello che secondo Lawrence doveva essere la grande nazione Araba. Per giunta questi sono tutti Stati fantoccio sotto il protettorato Anglo Francese. Faysal stesso viene nominato Re Burattino in Iraq. Ufficialmente la Francia si occuperà della Siria e l'Inghilterra dell'Iraq, ufficiosamente di tutti gli altri. Il protettorato su queste aree è "ufficiosamente" caduto con la seconda guerra mondiale, ma i recenti fatti Irakeni (2003) ci hanno smentito. Questo mondo nuovo, fin dalle fasce, aveva il doppio dei problemi di quello vecchio e presto ce ne saremmo accorti cullandoci in seno un altro grande conflitto.

SUL FRONTE VALUTARIO, OLTRE ALL'INGRESSO IN EUROPA DI NUOVE MONETE (Polonia, Cecoslovacchia, Jugoslavia, Lituania, Lettonia, Estonia, Ungheria....etc) C'ERA UN GENERALE TERREMOTO SULLE ALTRE MONETE DIVISE FRA VINTI E VINCITORI MA ANCHE FRA QUESTI CON SENSIBILI DIFFERENZE

Cambio medio ufficiale agli effetti dell'art. 39 del Cod. di commercio dal 23 al 25 settembre 1914 variazioni: + = rivalutazione  -  = svalutazione della lira

Corso medio dei cambi del giorno 18 novembre 1922

Franchi

104,34

- Parigi franchi

138,910

Lire sterline 27,15 - Londra sterlina 97,880
      Svizzera 398,030
      Belgio 130,000
      Olanda 8,650
Marchi 122,60 + Berlino marchi  0,289
      Vienna 0,635
Dollari 5,42 - N.York Doll 21,750

 

 

   


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