I TRE CINESI

e la guerra di Libia del 1911

VINCENZO GARIONI (Biadene, 1856 – Venezia, 1929).... continua....

Garioni diventa sottotenente dei bersaglieri nel 1875 e, dopo aver frequentato la Scuola di Guerra, entra nello Stato Maggiore. Promosso colonnello, nel 1900 è al comando del Corpo di spedizione italiano in Cina inviato per domare la Rivolta dei Boxer (1 Btg. fanteria T.Col. Salsa e 1 di Bersaglieri T.Col. Agliardi vedi composizione al profilo di Agliardi sotto). Dal luglio 1902 al giugno 1905 Garioni dirige l'Ufficio I (il servizio segreto vedi capitoli). Tenente Generale all'epoca della conquista della Tripolitania (LIBIA) e suo Governatore Generale. Si occupò con Agliardi della conquista ai confini della Tunisia (Zuara) e a Sud delle oasi di Gadames e Ghat. 

Vi partecipa infatti come comandante della 5a Divisione speciale (Prima, da maggiore generale, aveva comandato la brigata Casale, la brigata Roma e la Scuola di applicazione di fanteria). Con i reparti a disposizione (11° reggimento bersaglieri ricostituito, 60° reggimento fanteria, 1° battaglione granatieri, 28° battaglione bersaglieri, 6° e 7° battaglione eritreo, tre batterie di artiglieria e una compagnia del genio), divisi in due colonne al comando rispettivamente del generale Clemente Lequio e del colonnello, poi generale, Alberto Cavaciocchi, Garioni conduce dalla fine di giugno a metà luglio del '12 l'occupazione di Sidi-Said, presso il confine tunisino.  L'accoppiata Garioni - Agliardi s'era ricomposta  quando 4 battaglioni bersaglieri tratti dal 11,°4° e 9° rgt. divisi su due colonne (Agliardi e Servici) mossero con successo all'attacco di una postazione che a 2 km dal mare limitava le nostre operazioni sulla costa.  Il 14 luglio è la volta dell'altura di Sidi-Alì, sei chilometri ad est di Sidi-Said. Il 15 agosto si sposta verso l'interno ed espugna Sidi Abd el-Samad, ad otto chilometri da Zuara. Il Gen. Garioni, nominato Governatore della Tripolitania (1913), verrà sostituito da Ameglio allo scoppio della grande guerra e reinvestito dell'incarico nell'ultimo anno di guerra.

Allo scoppio della Grande Guerra è lui (comandante del VII corpo d'armata di Ancona - 13a e 14a divisione, ed 2° artiglieria) in comando interinale alla III Armata prima dell'arrivo del Duca d'Aosta. I suoi reparti dislocati nel centro Italia sono impegnati nel gennaio 1915 a portare i soccorsi per il terremoto che ha duramente colpito Avezzano e il Fucino. Successivamente comanderà anche il VI e II Corpo d'Armata. Per il passaggio dell'Isonzo a Plava viene decorato di Medaglia d'Argento al valore militare. Dal 5 Agosto 1918 al maggio '19 Vincenzo Garioni fu Governatore della Tripolitania e reggente della Cirenaica. Garioni giunge il l8 agosto a Tripoli con il compito di schiacciare la rivolta turco-araba. Le sorti della guerra iniziavano ormai a volgere in favore delle forze dell'Intesa. In seguito al trionfo di Vittorio Veneto e alla sconfitta turco-tedesca di Megiddo (Armageddon Palestina), le forze ribelli arabe, lacerate dalle lotte intestine ed abbandonate dai consiglieri militari ottomani e tedeschi, iniziano a diradare gli attacchi contro i presidi italiani, consentendo a Garioni di riprendere con successo l'iniziativa. Il 17 maggio 1919 torna in Italia.
 

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TOMMASO SALSA Treviso 17/10/1857-21/9/1913

Motivazione della Medaglia d’Oro al valor militare: Per aver guidato con grande capacità e con ammirevole valore le sue truppe alla vittoria nei combattimenti di Kars-Ras-el-Leben il 17 settembre 1912 ; del Bu Msafer l’8, 9 e 10 ottobre 1912 ; di Ettangi il 18 giugno 1913 ; di Mduar il 18 luglio 1913 ; dando prova di una forza d’animo e di una abnegazione non comuni.
Giovanissimo si arruolò soldato per poi frequentare l'accademia da cui uscì sottotenente nel 21° fanteria Cremona nel 1880. Capitano nel 33° fanteria “Livorno” passò nel 1889 nello Stato Maggiore del quale Corpo fu ufficiale distintissimo. In Eritrea dal 1891,
conseguì l'anno dopo la promozione a Maggiore sul campo per meriti di guerra. Come capo di stato maggiore di Baratieri gli sconsigliò l'attacco di Adua. Ebbe anche l'incarico di negoziare dopo Adua il rilascio dei prigionieri e le condizioni per una tregua presso il Negus. Ritornato in Italia fu all’89° fanteria “Salerno” e tenente colonnello nel 1898 al 18° fanteria “Acqui”. Nel 1900 fu nominato comandante la fanteria del Corpo di spedizione italiana in Cina. Rimpatriato due anni dopo, fu per speciali meriti nominato ufficiale dell’Ordine Santissimo di Maurizio e Lazzaro. Comandò poi da colonnello, il 67° reggimento fanteria (brigata “Palermo”) ed il 6° reggimento alpini. Promosso maggior generale fu comandante dapprima della brigata “Roma” (79° ed 80° reggimento fanteria) e poi della 3ª brigata alpini.

In Libia, dopo aver comandato la Piazza di Tripoli per un breve periodo, il 18 Luglio 1912, il gen. Salsa (55 anni) muove da Tobrùch per la vittoriosa battaglia di Ras Mdàuar. Promosso Tenente Generale per meriti di guerra dovette rientrare per motivi di salute. In Libia nel 1912 i vari settori furono affidati ai seguenti generali: Tripoli: OTTAVIO RAGNI, FELICE DE CHAURAND, LUCA MONTUORI, MICHELE SALAZAR, MASSIMO TOMMASONI e EDOARDO COARDI di Carpeneto; Zuara: VINCENZO GARIONI, ADOLFO TETTONI, CLEMENTE LEQUIO, ALBERTO CAVACIOCCHI e TULLIO TASSONI; Homs: FRANCESCO MARCHI; Misurata: VITTORIO CAMERANA; Bengasi: OTTAVIO BRICCOLA, ARMANO RICCI ARMANI e MACCAGATTA; Derna: EZIO REISOLI, LUIGI CAPELLO, FRANCESCO DEL BUONO e TOMMASO SALSA.  

Comandò la Divisione di Napoli ma pochi mesi dopo, alla nomina d'Ispettore delle truppe da montagna, moriva a Treviso, sua città natale, il 21 settembre 1913. (altre decorazioni. Ordime Militare di Savoia (Agordat, 1893); promosso maggiore per meriti di guerra (Cassala, 1894); Medaglia d’Argento (Coarti e Senafé, 1895); promosso tenente generale per meriti di guerra (Derna, 1895).

Canevari E.-Comisso Giovanni (Giovanni Comisso era nipote del generale Salsa) - Il generale Tommaso Salsa e le sue campagne coloniali Nel volume lettere del generale trevigiano dall'Eritrea, dalla Cina e dalla Libia.

LUIGI AGLIARDI

Il generale Luigi Agliardi, nasce a Mantova nel 1858 da Luigi ed Elisa Bertoli originari di Cologno al Serio ultimo di una numerosa famiglia. Entrato nel collegio militare Teuliè di Milano nell'ottobre 1874, passò poi nella Scuola militare di Modena e fu nominato sottotenente di Fanteria in servizio permanente effettivo il 10 ottobre 1877. Prestò servizio in vari reggimenti Bersaglieri e nel 1895-96 prese parte, con il grado di capitano, alla campagna dell'Africa Orientale. Maggiore nel 1898, partecipò alla spedizione militare in Estremo Oriente (Cina)(proviene dal 5° e ha già fatto anche la campagna eritrea) al comando del contingente dei Bersaglieri costituito da quattro compagnie, una fornita dai reggimenti 5º e 9º (di stanza rispettivamente a Roma e a Livorno), sulla quale poggerà lo Stato Maggiore del Corpo, una dai reggimenti 8º e 1º (di stanza a Napoli e a Palermo), una dai reggimenti 4º Reggimento bersaglieri e 11º Reggimento bersaglieri (di stanza a Bologna e ad Ancona) e una dai reggimenti 2º e 6º (di stanza a Milano e a Verona). Dal 1902 le compagnie rimpatriano con la partenza della prima la 7ª del 5° con la quale rimpatria anche Agliardi che lascia il comando al  Maggiore Nicolò Maddalena. Agliardi ColonnelloLa 7ª dell’8° rimpatriò nel dicembre 1903, sostituita dalla 4ª Compagnia del 33° Fanteria. Il resto del contingente dell’Esercito rientrò definitivamente in Italia, via America il 25 aprile del 1905. Promosso colonnello nel 1909, fu comandante del 29° Reggimento Fanteria, del 3° Reggimento Bersaglieri nel 1910 e dell'11° Bersaglieri dal 1911 al 1913.

Con quest'ultimo reggimento prese parte alla campagna italo-turca in Tripolitania e Cirenaica (LIBIA). Per il valoroso comportamento tenuto nelle anzidette campagne di guerra si guadagnò le croci di cavaliere e di ufficiale dell'Ordine Militare d'Italia, una medaglia d'argento e una medaglia di bronzo al valor militare.

Conseguita la promozione a maggior generale nel 1914, tenne il comando della Brigata di Fanteria «Casale». Alle 14 dell'11 giugno1914 giunse la notizia che, nella zona del Savio, il Generale Luigi Agliardi (pluridecorato bersagliere di Cina e di Libia) era stato fatto prigioniero. Il Generale che comandava in quel momento la brigata Forlì era partito verso Cesenatico per ispezionare la costa. Ad un posto di blocco dei dimostranti al Savio l'autovettura fu lasciata passare. Raggiunta Cervia trovarono la strada per Cesenatico sbarrata e dovettero ritornare al ponte del Savio. Qui i dimostranti armati sequestrarono il gruppetto. Cosa era successo?. La serata (10 giugno) sembrò passare nella tranquillità (settimana Rossa). Il prefetto informò di ciò Agliardi che con altri sei ufficiali si diresse in auto a Cervia e Cesenatico per motivi non afferenti lo sciopero. Fermato dai rivoltosi e, non potendo difendersi perché le sciabole erano legate in fascio a cassetta, fu coi suoi condotto nella trattoria, caffè Torsani. Alla intimazione della consegna delle armi l'ufficiale poteva ingaggiare uno scontro che sarebbe comunque stato mortale o aderire e considerare forse finita la propria carriera. Il Generale scelse consapevolmente la seconda. La tensione si spense fra i contendenti per riaccendersi di li a poco quando un plotone di cavalleria uscito da Ravenna (Classe) intimò la consegna dei prigionieri. Gli scioperanti erano decisi a una disperata resistenza e il Generale Agliardi per evitare lo scontro propose di parlamentare col comandante del plotone egli stesso. L'ufficiale ottenne lo scioglimento del posto di blocco e il ritiro della cavalleria in cambio della liberazione di tutti i militari.

L'episodio del Savio costò al generale Agliardi carriera e onorabilità. Fu infatti collocato a riposo in tutta fretta (con R. decreto del 9 luglio 1914 Agliardi maggiore generale in disponibilità viene collocato a riposo per anzianità di servizio con decorrenza dal 16 luglio 1914 ed inscritto nella riserva) non essendo tollerabile per il buon nome del regio esercito che un suo insigne rappresentante potesse così ingloriosamente capitolare nelle mani della "teppa" sovversiva. Nonostante la brutta avventura del giugno 1914, all'entrata in guerra dell'Italia, fu richiamato in servizio, meritandosi una medaglia d'argento nella difesa della testa di ponte di Cadroipo. Da AlfonsineMonamour. Richiamato quindi in servizio all'inizio della prima guerra mondiale, comandò sulla fronte italo-austriaca la Brigata «Spezia» nel 1915, la Brigata «Novara» nel 1916, la XXVII Brigata di Marcia nel 1917-18 e l'XI Brigata Bersaglieri di Marcia dall'ottobre 1918 al termine del conflitto.Nel dicembre 1918 venne ricollocato in congedo. Conseguì la promozione a generale di divisione, nella posizione di riserva, nell'ottobre 1921. Morirà a Cologno al Serio il 14 febbraio 1931. Era insignito delle onorificenze di commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia e di cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro e decorato della medaglia Mauriziana al merito di 10 lustri di carriera militare.

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