SANTE GARIBALDI nipote di Giuseppe |
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Sante, quinto figlio di Ricciotti e Costanza Garibaldi, è nato a Roma il 16 ottobre 1885. La sua prima giovinezza trascorre tra la casa del padre a Roma, la casa estiva di Riofreddo alla quale è molto legato, ma è anche ospite dello zio Menotti Garibaldi,, mentre frequenta la scuola metodista di Roma. A quattordici anni è ammesso alla scuola industriale di Reggio Emilia, dalla quale esce diplomato poco prima dei diciotto anni. Il padre lo invita allora, come i suoi fratelli, ad iniziare l'esperienza professionale all'estero. Il giovane Sante sceglie l'Egitto, dove rimane nove anni, acquisendo un'esperienza professionale ed umana determinante nella sua vita. Oltre a partecipare alla costruzione di Eliopolis, lavora in una ditta di materiali per l'edilizia a Kafr-el-mar, ed esercita poi la professione di cartografo, risalendo a poco più di venti anni, con una carovana, il Nilo fino alle foci del Nilo Blu. Rientra in Europa all'appello del padre nel 1912 per combattere a fianco dei fratelli in Grecia. Mentre l'Italia nel 1914 indugia nella neutralità e nella scelta delle alleanze, si formano a Parigi le Legioni garibaldine. Sei dei sette fratelli Garibaldi si arruolano. Tra il Natale 1914 e il gennaio 1915, nelle terribili trincee delle Argonne, lasciano la vita i giovani Bruno e Costante. Con i tre fratelli superstiti e il fratello Menotti giunto anch'esso, Sante si arruola nell'esercito italiano e dal 1915 partecipa alla guerra patria, quale ufficiale, nella zona del Col di Lana. Farà anche parte dei “volontari” sul fronte occidentale. Chiusa la dolorosa esperienza, riprende la sua attività imprenditoriale in Francia, con il progetto di tornare rapidamente in Italia. E' a Roma quando muore il padre Ricciotti nel febbraio 1924. Ma i fratelli sono già divisi. Ezio, il più giovane, è parte dalla prima ora del progetto mussoliniano, mentre Giuseppe (Peppino), Ricciotti, l'omonimo del padre, e Sante partecipano all'opposizione ed alle manifestazioni di Italia Libera. Esse culminano nel raduno del 4 novembre 1924, che fa seguito al delitto Matteotti. Investiti dalla violenza fascista, i manifestanti sono costretti alla fuga. I tre fratelli si rifugiano all'estero. Durante gli anni successivi, sarà la madre Costanza, ad assicurare i contati tra i figli. Sante riprende la sua attività nell'edilizia in Francia, prima a Parigi poi nel Sud-Ovest della Francia (Ottiene di costruire lo stadio di Bordeaux). Si mantiene vicino agli ambienti francesi legati al Presidente Edouard Herriot, amico dell'Italia e della tradizione garibaldina. Nel 1937 dal giornale "Le Garibaldien" attacca il fascismo e il nazismo mettendosi in urto coi Garibaldini di regime. A lui si uniscono molti degli emigrati italiani in Francia a cui aveva dato lavoro. Autorizzato a recarsi in Italia nel 1940 per salutare la madre morente, non cede alla pretesa dei fratelli che vorrebbero che si riappacificasse col regime. In Francia tenta di formare una Legione Garibaldina, ma l'evoluzione della guerra fa fallire il progetto. Con i suoi seguaci partecipa alla Resistenza all'invasione tedesca nonostante l'invito degli Inglesi a lasciare la Francia. Sorvegliato dalla Gestapo, trova per alcuni mesi rifugio in Zona Libera, grazie anche a un salvacondotto dell'Uruguay, dalla mano amica del Console Generale Carlos Calumet, in ricordo di sua nonna Anita e del padre Ricciotti. Arrestato una prima volta nel 1941, lo è di nuovo nel giugno 1943, quando scompare per due anni nei lager tedeschi (Compiègne, Sarrbrucken, Orianenburg, Buchenwald, Dachau) per fare parte nell'aprile (inizi) del 1945 di un convoglio di prigionieri avviati come ostaggi da scambiare alla frontiera italiana. Gli eventi superano questi sinistri progetti, Sante viene liberato a Villabassa (Bolzano), partecipa ancora ad azioni partigiane, rientra a Roma preso le sorelle, soggiorna nella sua Riofreddo, poi torna a Bordeaux dove muore il 4 luglio 1946 senza avere potuto riprendersi dalle sofferenze dei lager. Sante lascia la moglie Beatrice Borzatti e la figlia unica Annita. Riposa nella tomba di famiglia al Verano in Roma. http://www.fiapitalia.it/DOCS/1/Sante_Garibaldi.htm