Giacinto Bruzzesi
(Leopoldo Gaetano), fu Lelio, nasce a Cerveteri il 15
dicembre 1823 (anche 12 dic. 1822) da Lelio Antonio Bruzzesi e Barbara Ponziani.
Giacinto Bruzzesi fu ufficiale della Repubblica Romana del 1849 e cacciatore
alla II guerra di indipendenza e alla spedizione dei Mille. Alla III di
indipendenza merita una medaglia d’oro al valore nel 1866 a M. Suello. A
testimonianza della sua vita avventurosa, resta un volume autobiografico "Dal
Volturno ad Aspromonte, memorie del colonnello Giacinto Bruzzesi". Diario di
campo, documenti diplomatici e dello Stato Maggiore, relazioni..., Milano, De
Mohr, s.d. anni '20.: Riuscì a scampare ai pericoli di tante battaglie e morì
ormai anziano, nel 1899. Giuseppe Garibaldi, dopo l’unità d’Italia, amava
trascorrere brevi periodi al mare a Civitavecchia in uno degli stabilimenti
balneari messi su da "Bruzzesi" e realizzato su un isolotto da Giuseppe, zio del
colonnello garibaldino. L’Eroe dei Due Mondi vi sostava volentieri, con la
figlia Clelia avuta da Francesca Armosino infervorandosi anche in qualche
conversazione politica.
Cosi dal racconto di Clelia
Garibaldi che era stata col Padre a Roma all'apertura della sessione
Parlamentare "Prima di tornare a Caprera, ci fermammo per breve tempo a
Civitavecchia, perchè papà desiderava che io imparassi a nuotare. Il mio maestro
fu un suo caro amico, il colonnello Giacinto Bruzzesi, il quale era proprietario
in Civitavecchia di stabilimenti balneari. Non furono necessarie molte lezioni
per farmi diventare una brava e veloce nuotatrice.
Nel 1879, tormentato dai reumatismi, vi cercò di nuovo sollievo nelle
sabbiature. Clelia diede anche prova di coraggio nel salvare una giovine donna
dall'annegamento. Da un giornale dell'Epoca: "Un giorno il
3 agosto 1879, stava ella facendo il solito bagno (aveva 12 anni), e già si era
allontanata dalla riva lanciandosi arditamente al di la della corda che segnava
la zona pericolosa, quando vide, a notevole distanza da lei una donna in
procinto d'annegare. Senza ritardare un attimo e senza pensare al pericolo della
vita, Clelia raggiunse velocemente il luogo dove , intanto la donna era
scomparsa. Si tuffa e la ripesca sott'acqua, ma deve sostenere una lotta per
vero miracolo non riesce fatale a tutt'e due. Finalmente con una mossa da
vecchio lupo di mare, Clelia può afferrarla alla nuca e sospingerla alla
superficie. Era tempo, perchè la donna, una popolana di 20 anni, stava già
perdendo i sensi (raggiunse poi la riva fra l'ammirazione della gente)".
Nella spedizione dei Mille Bruzzesi dipendeva da Sirtori
nominato allo Stato Maggiore Generale. Il colonnello Sirtori non aveva quasi
speranze che quell'impresa si potesse far bene; consultato, l'aveva
sconsigliata, ma dichiarando che se Garibaldi ci si fosse risolto, lo avrebbe
seguito. Da lui dipendevano quindi come capitani, Bruzzesi romano
trentasettenne, il matematico Calvino esule trapanese di 40, Achille Maiocchi
milanese di 39, e Giorgio Manin, figlio del Presidente della repubblica
veneziana, che non ne aveva 30. Di Bruzzesi si ricorda anche la sua
appartenenza, come del resto gran parte dei Garibaldini, alla massoneria. Era il
1° marzo 1862. il Supremo Consiglio del Rito Scozzese di Palermo, luogo di
raccolta di massoni italiani di fede repubblicana e radicale, decise di
sottolineare la propria autonomia rispetto a Torino conferendo a Garibaldi il
titolo di gran maestro (gradi scozzesi dal 4° al 33°). Si stava preparando, in
quello scorcio del 1862, la spedizione per la liberazione di Roma che sarebbe
stata interrotta, il 29 agosto, dalle fucilate di Aspromonte. Non a caso, appena
giunto in Sicilia, presenziò all’iniziazione del figlio Menotti (il 1° luglio) e
firmò egli stesso (il 3 luglio) la proposta di affiliazione dell’intero suo
stato maggiore (Pietro Ripari, Giacinto Bruzzesi, Francesco Nullo, Giuseppe
Guerzoni, e gli altri). Gli ufficiali garibaldini catturati dall'esercito
sabaudo ad Aspromonte. (6) furono inviati al Carcere di San Carlo (20/9 ). Tra
loro il tenente colonnello Giacinto Bruzzesi. Con Guerzoni, Bruzzesi si incarica
l’anno dopo di tenere i contatti con gli insurrezionalisti Romeni e Ungheresi.
Così si spiega la sua presenza a Bucarest, nell’estate del 1863, come emissari
mazziniani. Di Cinzia Dal Maso
http://www.gatc.it/ritagli/bruzzesi.htm# note
Medaglia d'oro al valor militare BRUZZESI
Giacinto T. Colonnello Corpo Garibaldini 3° reggimento volontari. Data e motivo
del conferimento: 5/12/1866 R.D.: Guidò con sommo coraggio e sangue freddo il
suo reggimento nell'attacco di M. Suello il giorno 3 luglio e sostenne con molto
ordine la ritirata a Sant'Antonio.