GRANATIERI
Il corpo dei Granatieri discende dalla Brigata Guardie (ordinamento del 25 ottobre 1831) e fu formato con il 1° Reggimento Granatieri (in vita dal 18 aprile 1659-Guardie) ed il Reggimento Cacciatori (costituito il 13 luglio 1774). Con decreto 20 aprile 1850, la Brigata prende il nome di Brigata Granatieri, composta dal 1° e 2° Reggimento Granatieri (3° nella divisione Ternaria degli anni 30). Nel novembre 1852 assorbe le compagnie del disciolto Reggimento Cacciatori ed assume la denominazione di Brigata "Granatieri di Sardegna". Nell'esercito Italiano nel periodo pre e postunitario, vennero costituiti altri 8 reggimenti oltre il secondo, quali la Brigata "Granatieri di Lombardia" 3° e 4° reggimento poi "Lombardia" (73° e 74° reggimento), la Brigata "Granatieri di Napoli" 5° e 6° reggimento poi Brigata fanteria "Napoli" (75° e 76° reggimento), la Brigata "Granatieri di Toscana" 7° e 8° reggimento poi Brigata fanteria "Lupi di Toscana" (77° e 78°). Più recentemente, operò una Brigata "Granatieri di Savoia" con i reggimenti 10° ed 11° (A.O.I.) e 1 reggimento Granatieri d'Albania e Sardegna (3°).
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Campagne di guerra e fatti d'arme
Prima d'Indipendenza (1848-49):
1848:
Pastrengo, Santa Lucia, Goito, Custoza
Madonna della Scoperta
Perugia, Ancona, Mola di Gaeta
dal 1861 al 1865 opera nelle zone di Itri, Fondi e
Sperlonga |
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- 1915: Monfalcone (giu.-lug.), M.Sabotino, Oslavia (nov.)
Assegnata
alla 13a Divisione, essa si impegnò nelle operazioni il 5 di giugno, passando
l' Isonzo in direzione Papariano-Pieris. Durante il pomeriggio dell' 8, la
Brigata condusse il primo attacco contro posizioni nemiche a sud di Selz (Monfalcone),
ma senza progressi e contando le prime perdite. Durante la Ia Battaglia dell'
Isonzo (23 giugno - 7 luglio), la Brigata era ancora in linea nel settore di
Monfalcone e le fu assegnato il compito di attaccare le munite posizioni di q.
121 e q. 85. Dal 23 agosto, giunta a Podsenica prese posizione sul Monte
Sabotino per concorrere alle operazioni della IIIa Battaglia dell' Isonzo (18
ottobre - 4 novembre). Il 28 ottobre ricevette l'ordine di attaccare il
"Fortino" ma non ebbe successo. Nella successiva offensiva (IV) le
cose non andarono meglio con grosse perdite.
- 1916: Oslavia ("Lenzuolo bianco") (mar.), M.Cengio (giu.), M.S.Michele - Nad Logen (ago.), S.Grado di Merna (set.)
Dopo gli attacchi del 29 marzo a Oslavia la brigata non fu più impegnata. Dal 29 maggio si trovò sugli altipiani, con il compito di sbarrare il passo al nemico sul tratto M. Cengio-M. Lemerle. Il 29 maggio resistette al nemico, che avanzava verso le alture di Treschè Conca-M. Belmonte. Il I° giugno i Granatieri, a causa delle vicende di guerra, si ritrovarono misti a reparti di altre brigate, impegnati nella difesa di Val Canaglia, M. Cengio, M. Barco, M. Belmonte ma la situazione non migliorò. Il 2 giugno diventò grave perchè il nemico si spinse sul Cengio, a M. Barco e M. Belmonte, continuando ad inviare rinforzi. Il 3 giugno, sul Cengio, venne sferrato un poderoso attacco contro le nostre linee che furono sgretolate. In questo periodo di lotta, la Granatieri di Sardegna aveva perso 4478 uomini.La sera del 6 agosto la Brigata venne schierata al San Michele. Conquistate le quattro vette, gli austriaci contrattaccarono più volte, anche di sorpresa ma i nostri riuscirono a rintuzzare ogni attacco. I Granatieri furono spostati su nuove posizioni, nel tratto Nad Logem, q. 187. Raggiunsero l' obbiettivo nei giorni 11 e 12. Il 13 ed il 14. la Brigata, già ridotta di numero a causa delle perdite, continuò a combattere e proseguì l' ascesa del Veliki Hriback e del Pecinka. Venne sostituita in linea la sera del 14, ridotta ad un solo reggimento composto da due battaglioni. Dal 7 al 14, la Brigata perse 3550 uomini di cui 116 ufficiali e si trasferì a Peteano. Nella successiva offensiva di settembre accentuò le perdite e dovette essere ritirata per ricostituzione con nuovi complementi.
Granatieri cengio http://www.remtechnology.net/monte cengio.htm
- 1917: (Selo) (mag.-giu.), Stariokwa - Selo (ago).
Al
momento dell' offensiva austro-tedesca di Caporetto, la brigata faceva parte
della 4a Divisione. Il 27 ottobre si schierò fra Chiopris-Medea-Corona-M.
Fortin con reparti avanzati fino a Peteano e Gradisca (sui ponti), il 28
ripiegarono sulla linea del Cormor, occupando il 29 Lestizza. Durante la marcia
di ritirata, la Brigata respinse diversi attacchi nemici e la marcia verso il
Tagliamento continuò fino al 31. I Granatieri si portarono sulla destra del
Monticano, facendo saltare i ponti di Redigole e di Albano. L' 8 novembre la
Brigata ricevette l' ordine di ripiegare sulla destra del Piavon, nel tratto
Frassene-Chiarano e qui il I° reggimento della Brigata Granatieri venne fatto
interamente prigioniero. Il resto riuscì a passare il Piave alle ore 5:00 del 9
a Ponte di Piave. Si raccolse sulla zona di Monastier-Vallio. Dal 18 novembre
'17 al 21 gennaio '18, inviò battaglioni in linea sulla Piave Vecchia, a Capo
Sile e a Zenson dove restò fino all'offensiva finale di Vittorio Veneto. Nel
primo periodo (14 gennaio) si segnalò solo un fatto relativo all' ampliamento
della testa di ponte a Capo Sile che ebbe successo tanto che dopo ripetuti
attacchi e contrattacchi nemici, i Granatieri del II° reggimento, riuscirono,
coadiuvati nell' azione da reparti del 13° bersaglieri e del II e VII
battaglione bersaglieri ciclisti, a catturare un centinaio di prigionieri al
nemico.
BRIGATA GRANATIERI DI SARDEGNA |
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1° |
REGGIMENTO: MEDAGLIA D'ORO per la campagna centro meridionale 1860/61, presa di Gaeta Data e motivo del conferimento: 1- 6- 1861 - Per la bella condotta tenuta alla presa di Mola (4 novembre 1860). |
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1° |
REGGIMENTO: MEDAGLIA D'ORO per la campagna 1915-1918: Trentino (Monte Cengio); Carso (Fornazza-Selo) |
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2° |
REGGIMENTO: MEDAGLIA D'ORO per la campagna 1915-1918: Trentino (Monte Cengio); Carso (Fornazza-Selo) |
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Medaglia d'argento alle bandiere della brigata "Granatieri di Sardegna" ("Durante più di un anno di guerra - giugno 1915-agosto 1916 - segnalandosi a Monfalcone, sul Sabotino, a Oslavia, sull'altopiano Carsico, hanno ognora mostrato di essere degni delle secolari tradizioni"). |